Ogni tanto mi dico che devo ridurre le frequentazioni in libreria, almeno fintanto che non si provvede ad ampliare la “mia libreria”, ma poi quando passo dinnanzi a quelle vetrine ben allestite, con libri ben allineati o anche disordinati in quel disordine artistico, io non riesco ad andare oltre, quasi fossi calamitata.
Mi comporto esattamente come gli asini in certe circostanze, mi “impunto” e alla fine entro….. E non è finita li.... potrei contare sulle dita le volte che sono entrata in una qualsiasi libreria e uscita a mani vuoteÂ…Posso affermare comunque che da La Feltrinelli non è mai successo: lì c’è veramente tutto e chi ha la passione della lettura come me, da La Feltrinelli è in paradiso.
E inoltre, spesso si trovano pure le “occasioni” con sconti anche del 25%....e in quei casi è bene approfittare.
Ebbene l’ultima volta ci sono andata circa un mese fa o comunque prima di partire per Firenze e ne ho acquistati tre, uno dei quali questo: UNA VITA INTERA di ROBERT SEETHALER che non avevo mai sentito nominare .
La scelta è avvenuta unicamente per l’immagine di copertina e la fiducia totale in NERI POZZA Editore, poiché questa casa editrice pubblica sempre romanzi di un certo spessore.
L’immagine di copertina ha influito a determinarne la scelta perchè l’uomo di spalle con lo zaino che cammina verso l’indefinito mi ha fatto pensare appunto alla narrazione della sua vita, immaginando una vita particolare e quindi ho dedotto che fosse di mio interesse e … non mi sono sbagliata.
L'AUTORE (Riprendo le info sull’aletta del libro)Mi comporto esattamente come gli asini in certe circostanze, mi “impunto” e alla fine entro….. E non è finita li.... potrei contare sulle dita le volte che sono entrata in una qualsiasi libreria e uscita a mani vuoteÂ…Posso affermare comunque che da La Feltrinelli non è mai successo: lì c’è veramente tutto e chi ha la passione della lettura come me, da La Feltrinelli è in paradiso.
E inoltre, spesso si trovano pure le “occasioni” con sconti anche del 25%....e in quei casi è bene approfittare.
Ebbene l’ultima volta ci sono andata circa un mese fa o comunque prima di partire per Firenze e ne ho acquistati tre, uno dei quali questo: UNA VITA INTERA di ROBERT SEETHALER che non avevo mai sentito nominare .
La scelta è avvenuta unicamente per l’immagine di copertina e la fiducia totale in NERI POZZA Editore, poiché questa casa editrice pubblica sempre romanzi di un certo spessore.
L’immagine di copertina ha influito a determinarne la scelta perchè l’uomo di spalle con lo zaino che cammina verso l’indefinito mi ha fatto pensare appunto alla narrazione della sua vita, immaginando una vita particolare e quindi ho dedotto che fosse di mio interesse e … non mi sono sbagliata.
Robert Seethaler è nato a Vienna nel 1966. Autore e scenaggiatore, nel 2007 il suo romanzo d’esordio è stato premiato con il prestigioso premio del Buddenbrookhaus. Ha ottenuto numerose borse di studio, tra cui la Alfred Doblin della Academy of Arts, e il film tratto dalla sua sceniggiatura ( Die zweite Frau) ha ricevuto un importante riconoscimento al Festival del Cinema di Monaco di Baviera 2009.
Una vita intera è stato un grande successo di critica e pubblico.
In quarta di copertina sta scritto: “ Leggendo Stoner forse si piange. Quando si legge Seethaler ci si ritrova ad annuire commossi: la vita sfugge in un momento”. Peter Pisa, Der Kurier
TRAMAUna vita intera è stato un grande successo di critica e pubblico.
In quarta di copertina sta scritto: “ Leggendo Stoner forse si piange. Quando si legge Seethaler ci si ritrova ad annuire commossi: la vita sfugge in un momento”. Peter Pisa, Der Kurier
Andreas Egger, la cui data di nascita riportata sul certificato non è detto che sia quella reale, è un uomo che a 79 anni più o meno, “aveva resistito più a lungo di quanto avesse mai creduto possibile, e tutto considerato poteva sentirsi soddisfatto. Era sopravvissuto a un’infanzia, a una guerra, a una valanga. Non si era mai tirato indietro davanti al lavoro, aveva praticato una quantità inimmaginabile di buchi nella roccia e aveva abbattuto abbastanza alberi da poterci alimentare le stufe di un’intera città per un inverno intero. Si era ritrovato spesso con la vita appesa a un filo e negli ultimi anni, lavorando come guida, aveva imparato sulle persone più di quanto fosse in grado di capire”.
Questa descrizione credo possa essere in parte sufficiente per fornire l’idea del protagonista di questo romanzo, ma aggiungo dell’altro poiché sono certa che probabilmente per quasi tutti noi, sarebbe impossibile definirsi soddisfatti se si trascorresse una vita come quella di questo uomo che non ha mai conosciuto una famiglia, è stato accettato in casa di uno zio solo perché quando vi è giunto nel lontano 1902 aveva un piccolo sacchetto contenente delle monete , ha conosciuto l’amore di sfuggita poiché in una notte terribile una valanga, unitamente alla baracca che aveva costruito con cura, gliela portato via. Egger era pure zoppo perché da bambino aveva preso tante di quelle botte che le sue ossa si erano fratturate e l’aggiustaossa non era riuscito a ricomporle a regole d’arte.
Verso la trentina nella vallata in cui si trovava Andreas era arrivata la ditta Bitterman & Figli ( Una gigantesca macchina chiamata Progresso) con 270 operai, macchinisti, ingegneri e altri ancora che avrebbero cambiato completamente il territorio mediante la realizzazione di piste da sci, funivie, seggiovie e lui Egger, entrò a farne parte.
Ma poi venne la guerra e dapprima venne rifiutato poiché zoppo, ma successivamente quando il corso degli eventi mutò venne richiamato e ritenuto “valido” e spedito in Russia…
Le mie impressioniQuesta descrizione credo possa essere in parte sufficiente per fornire l’idea del protagonista di questo romanzo, ma aggiungo dell’altro poiché sono certa che probabilmente per quasi tutti noi, sarebbe impossibile definirsi soddisfatti se si trascorresse una vita come quella di questo uomo che non ha mai conosciuto una famiglia, è stato accettato in casa di uno zio solo perché quando vi è giunto nel lontano 1902 aveva un piccolo sacchetto contenente delle monete , ha conosciuto l’amore di sfuggita poiché in una notte terribile una valanga, unitamente alla baracca che aveva costruito con cura, gliela portato via. Egger era pure zoppo perché da bambino aveva preso tante di quelle botte che le sue ossa si erano fratturate e l’aggiustaossa non era riuscito a ricomporle a regole d’arte.
Verso la trentina nella vallata in cui si trovava Andreas era arrivata la ditta Bitterman & Figli ( Una gigantesca macchina chiamata Progresso) con 270 operai, macchinisti, ingegneri e altri ancora che avrebbero cambiato completamente il territorio mediante la realizzazione di piste da sci, funivie, seggiovie e lui Egger, entrò a farne parte.
Ma poi venne la guerra e dapprima venne rifiutato poiché zoppo, ma successivamente quando il corso degli eventi mutò venne richiamato e ritenuto “valido” e spedito in Russia…
E’ un romanzo bellissimo, tristissimo, meravigliosamente poetico, indimenticabile.
Il protagonista, un uomo che fino a sei anni non aveva avuto occasione di parlare, e aveva frequentato solo qualche anno di scuola, con esternazioni apparentemente semplici mette in luce la potenza dei sentimenti, la scelleratezza dell’uomo moderno che si sente padrone del mondo e in fondo non è padrone di nulla perché la natura non perdona e si rivolta.
Egger del silenzio e della solitudine aveva fatto la sua ricchezza, la sua forza ed era riuscito a comprendere gli uomini meglio di molti altri. Fra i tanti mestieri, prima di abbandonarsi al dolce far niente, si era trovato a fare la guida turistica nella valle e proprio in quelle circostanze si era trovato a dover gestire la stupidità di alcuni individui e il lettore non può esentarsi di soffermarsi a riflettere.
Leggendo alcune pagine ho provato una tenerezza infinita per Egger : il suo innamoramento, la difficoltà nel desiderare di manifestare il sentimento, etc. etc.
La quarta di copertina recita che questo romanzo è stato nominato libro dell’anno 2014 e selezionato da Der Spiegel come uno dei romanzi più importanti del 2014 .Il protagonista, un uomo che fino a sei anni non aveva avuto occasione di parlare, e aveva frequentato solo qualche anno di scuola, con esternazioni apparentemente semplici mette in luce la potenza dei sentimenti, la scelleratezza dell’uomo moderno che si sente padrone del mondo e in fondo non è padrone di nulla perché la natura non perdona e si rivolta.
Egger del silenzio e della solitudine aveva fatto la sua ricchezza, la sua forza ed era riuscito a comprendere gli uomini meglio di molti altri. Fra i tanti mestieri, prima di abbandonarsi al dolce far niente, si era trovato a fare la guida turistica nella valle e proprio in quelle circostanze si era trovato a dover gestire la stupidità di alcuni individui e il lettore non può esentarsi di soffermarsi a riflettere.
Leggendo alcune pagine ho provato una tenerezza infinita per Egger : il suo innamoramento, la difficoltà nel desiderare di manifestare il sentimento, etc. etc.
Lo stile letterario è originale e nel contempo: scorrevole, piacevole, elegante.
Alcuni descrizioni sono semplici ma incisive. Cito ad esempio:
“La morte partorisce nuova vita, dice la gente. Ma la gente è più stupida delle capre. La morte non partorisce un bel niente, te lo dico io. La morte è la Signora del Freddo….
Viene quando le pare e prende quello che le serve. E’ senza faccia e senza voce.
La Signora del Freddo, viene, prende e va. Ecco tutto. Ti piglia mentre passa e ti porta via e ti ficca in un buco da qualche parte….E tutto quel che ti resta è il buio. E il freddo.”
STRALCIAlcuni descrizioni sono semplici ma incisive. Cito ad esempio:
“La morte partorisce nuova vita, dice la gente. Ma la gente è più stupida delle capre. La morte non partorisce un bel niente, te lo dico io. La morte è la Signora del Freddo….
Viene quando le pare e prende quello che le serve. E’ senza faccia e senza voce.
La Signora del Freddo, viene, prende e va. Ecco tutto. Ti piglia mentre passa e ti porta via e ti ficca in un buco da qualche parte….E tutto quel che ti resta è il buio. E il freddo.”
Le cicatrici sono come gli anni, diceva, dopo uno ne viene un altro e solo se li metti tutti insieme hai una persona.
Fare il contadino significava passare la vita a strisciare sulla propria zolla, frugando la terra con lo sguardo chino. L’uomo di suo gusto invece doveva tenere lo sguardo alto, in modo da poter vedere il più lontano possibile al di là del proprio pezzetto di terra.
(Egger non comprò il televisore perché…) ….avrebbe trovato a stento la perseveranza con cui la maggior parte della gente restava per ore a fissare quello sfarfallare di luci, di cui in segreto sospettava che alla lunga potesse offuscare la vista e rammollire il cervello.
Camminare in montagna gli riusciva facile e l’aria fine gli spazzava via dalla testa i pensieri cupi.
Il libro
Titolo originale Ein ganzes Leben – traduzione dal tedesco di Riccardo Cravero
Prima edizione Neri Pozza marzo 2015 – seconda aprile 2015
Prezzo euro 14,00- Sconto 25%
Dicembre 2015- Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove . Y.P.
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