lunedì 31 maggio 2021

FLORA - Alessandro Robecchi


FLORA - Alessandro Robecchi
 


 Abitualmente insisto e non abbandono  mai i libri a metà. Continuo la lettura fino all’ultima pagina anche quando non ne sono entusiasta. Sono convinta che la stesura di un romanzo richiede molto impegno e  un libro non chiede altro che di essere letto. Infine se il romanzo è pubblicato da Sellerio editore Palermo, come nel caso di FLORA di ALESSANDRO ROBECCHI,  penso sia una garanzia di buona lettura quindi anche se i primi capitoli non appaiono avvincenti proseguo….

Ebbene, in questo caso specifico ho letto un libro che avrei fatto benissimo a meno di leggere.

Non mi ha dato nulla se non una bella descrizione sul tuono a pag. 242. 

Un tuono forte, molto forte, e questa volta hanno visto anche il fulmine, lungo, elettrico, bianco e azzurro, ha fatto un rumore di ramo spezzato”

 L’autore Alessandro Robecchi scrive per vari giornali, per la televisione, per il teatro ed è stato pure editorialista de “ Il Manifesto”. Numerose sono le sue pubblicazioni con Sellerio come:  Questa non è una canzone d’amore -  Dove sei stanotte – Torto marcio- Follia maggiore e altri, quindi è già molto noto e sicuramente molto apprezzato.

 Io non avevo mai letto nessuna sua opera sino ad ora . FLORA è il primo e probabilmente non andrò oltre. Lo stile letterario di Robecchi  non è il genere che prediligo: dentro la storia la cui  protagonista è tale Flora De Pisis, una diva della televisione che la descrizione inequivocabilmente conduce a Barbara D’Urso,  ho trovato parecchie pagine del tutto inutili e molte descrizioni superflue.

 In ogni caso la trama secondo me poco avvincente è la cronaca di un rapimento. Flora De Pisis è la conduttrice di grande successo di una trasmissione d’intrattenimento dal titolo “Crazy Love” , il cui inventore, Carlo Monterossi, si considera pentito di aver inventato.

Praticamente il format si basa su storie strappalacrime, incontri dalle emozioni programmate, etc. etc. , ma comunque un programma dall’indice di ascolto molto alto.

Ovviamente quando la De Pisis viene rapita la trasmissione è sospesa e in tutto il Paese non si parla d’altro. Persino il governo ne è coinvolto poiché i rapitori chiedono un riscatto di dieci milioni di euro   e un’ora di trasmissione dal vivo senza filtri condotta dalla stessa rapita.

Non aggiungo altro. 

Confesso che sono in difficoltà a stroncare questo romanzo poiché sull’aletta interna c’è scritto che si tratta di “ un romanzo dal ritmo denso, che dosa magistralmente poesia e suspense, si intrecciano misteriosamente mondi lontanissimi: lo show nazional-populista della tivù, estremo esercizio del cinismo, e la Parigi degli anni Venti…..”

 Concludendo: io ho espresso la mia semplice opinione, decide voi se leggerlo o no. 

31 maggio 2021- Yvonne

sabato 22 maggio 2021

MALCESINE sul LAGO di GARDA

 MALCESINE



Indubbiamente molto accogliente ed elegante LIMONE sul Garda,  ma per me MALCESINE è tutta un’altra storia:  con l’antico CASTELLO SCALIGERO , oltre ad essere quel romantico borgo che affascinò Wolfang Goethe che lo descrisse in modo insuperabile consegnandolo alla storia della letteratura, come ho già scritto nella biografia di Riccardo Maffioli  VITA D’ARTISTA, mi ha davvero rapita.


Qui, lo sguardo non trova riposo, ogni angolo rivela bellezza: che sia

un antico portone in legno restaurato, una composizione floreale o la facciata di un’antica casa!

E’ sufficiente addentrarsi per i vicoli tortuosi,  i dolci sali-scendi,  ammirare il Palazzo dei Capitani del Lago con il giardino direttamente sul lago,  edificio risalente al XIII –XIV secolo dagli Scaligeri,  distrutto successivamente forse a causa di un incendio o di un terremoto e comunque  ben riedificato e divenuto dopo diversi passaggi proprietà del Comune di Malcesine, per provare meraviglia!

MALCESINE è rara bellezza e regala vedute inenarrabili.



Si raggiunge da Limone con il  battello di linea che effettua fermata al porto vecchio, nei pressi dell’Hotel Azzurro , dove vi è anche la biglietteria e,  dopo circa 20 minuti di navigazione si approda al porticciolo di Malcesine, dopo di che  non occorre far altro che camminare ed addentrarsi per le vie del borgo.


Non mancano i negozi “ tutto in giallo” dove regna sovrano il limone con i suoi derivati – prodotti di cosmetica, prodotti mangerecci come cioccolato, torrone e molto altro  nonché bevande varie -  e ovviamente l’olio di oliva della produzione locale perché gli uliveti sono ovunque sul Lago di Garda.

Non mi dilungo nella descrizione reperibile ovunque nelle guide turistiche, perché MALCESINE è soprattutto da vivere! Sono certa che per ciascuno di noi, in base alla propria sensibilità, sarà una fonte a cui attingere nuove emozioni!


Sia chiaro, pure Malcesine è una attrazione turistica con attività commerciali,  bar e ristoranti in abbondanza, ma diversamente da altri luoghi simili, lascia trapelare un’atmosfera  singolare, avvolgente che le conferisce qualcosa di speciale che definirei profumo d’antico, di autenticità.




Interessante da visitare il Museo della Storia Naturale del Baldo e del Garda che presenta al visitatore  un approccio multimediale rendendo la visita un'esperienza sensoriale completa: si può osservare, toccare, ascoltare...

L'allestimento mostra e interpreta diversi temi: flora, fauna  e non trascurabile la vista panoramica che si gode dalle finestre. 

 


Maggio 2021 – Y. Pelizzari



mercoledì 19 maggio 2021

LIMONE SUL GARDA

 LIMONE SUL GARDA


La breve vacanza sul Garda è terminata e nonostante le bizzarrie meteo ho molto apprezzato le spettacolarità paesaggistiche di LIMONE e MALCESINE.


LIMONE sul Garda è una località prettamente turistica, molto ben organizzata,  con un bellissimo lungolago vivacizzato da abbondanti composizione floreali, ristoranti pregevoli, negozi dalle vetrine  ben allestite. Località turistica alquanto elegante.



Anticamente il suo nome fu Limone San Giovanni e solo nel 1904 ha assunto l’attuale nome.

La sua storia inizia nel neolitico, quindi nel 600 a. C. s’insediarono i Celtici e  quindi giunsero i Romani. In tempi relativamente più recenti – prima metà del 15° secolo d.C. -  lo sviluppo socio-economico e culturale di Limone è imputabile al dominio della Repubblica di Venezia che incrementò la semplice economia rurale basata sulla coltivazione di ulivi e della pesca, con altre forme di attività. In particolare, sfruttando  il clima particolarmente mite anche in inverno,  si iniziarono a costruire le limonaie, ossia delle grandi serre dove poter coltivare, limoni, cedri ed aranci la cui produttività la Serenissima esportò in tutti gli altri paesi d’Europa.

Le serre, vennero costruite utilizzando terreni terrazzi sottratti alla montagna retrostante il centro abitato: alti pilastri in muratura ben allineati , idonei a sostenere le travi per la copertura invernale dell’intera struttura. Inoltre, poiché la terra locale non era idonea alla coltivazione degli agrumi perché troppo ghiaiosa, si ovviò il problema trasferendo con grandi barconi  la terra della sponda veneta del Basso Lago più acida, argillosa e ricca di quegli elementi necessari.

LIMONE SUL GARDA oggi è il paese più settentrionale al mondo in cui è possibile coltivare alberi di agrumi.


Goethe transitando da Limone così le descrisse. “Il mattino era magnifico, un po’ nuvoloso, ma, al levar del sole, calmo. Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini a terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia. L’intero giardino consta di file di bianchi pilastri quadrangolari che sono collocati ad un certa distanza l’uno dall’altro, su per il declivio del monte, a gradini. Sopra questi pilastri sono collocate delle robuste pertiche per coprire, in inverno, gli alberi che crescono negli intervalli. La lentezza della traversata favoriva l’osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo”. 

Nel ‘800 oltre alla produzione di agrumi. si aggiunse anche l’allevamento del baco da seta.



Attualmente l’attività turistica è la fonte maggiormente redditizia, infatti Limone rientra fra i centri turistici più importanti del Lago di Garda.

 





Apprezzabile la CICLOPEDONALE che da Limone arriva sino al confine con il Trentino. E’ considerata un’opera unica e straordinaria che consente la percorrenza di un tratto della stessa a strapiombo sul lago.

 



A LIMONE ho soggiornato presso l’HOTEL LA FIORITA , una buona struttura dotata di piscina esterna, ampio parco con ulivi, parcheggio. Servizio ottimo, personale cordiale e disponibile, colazione più che abbondante. Consigliata oltre che per l’ottimo trattamento  anche per la posizione ravvicinata al centro.




A LIMONE da vedere: Museo del Turismo - La limonaia del Castel -Museo dei Pescatori - La Mostra dell'Olio - Centro Comboniano  il "Tesol" - Itinerario delle chiese 

Maggio 2021- Yvonne Pelizzari   


martedì 11 maggio 2021

IL LAGO DI MERGOZZO

 

IL LAGO DI MERGOZZO 


La conformazione del territorio italiano è multiforme ed anche  per noi che vi abitiamo le occasioni per sorprenderci  non sono rare.

Fino a qualche tempo fa non ero a conoscenza dell’esistenza del LAGO di MERGOZZO sul quale s’affaccia il borgo omonimo.

La ragazza che me ne parlò ne era entusiasta e me lo descrisse come un borgo d’altri tempi, un piccolo paradiso, una vera oasi di pace che lei aveva avuto modo di scoprire partecipando ad una gara nazionale di canoa.


Dentro di me la curiosità si amplificò e domenica scorsa ho raggiunto MERGOZZO e il suo lago nelle Alpi Lepontine, in provincia di Verbano –Cusio- Ossola / Piemonte.

Uno specchio d’acqua che per estensione risulta essere il quarto della regione Piemonte, un vero gioiello in parte contornato da una lussureggiante vegetazione e in parte  dal centro abitato con un buon tratto di lungolago che definirei “elegante” con attività commerciali, bar e ristoranti.





Un insieme paesaggistico di straordinaria bellezza con vicoli acciottolati che corrono fra le case letteralmente addossate l’un l’altra,   prevalentemente in pietra e rimaneggiate nella completa conservazione della struttura originale con gli interni  su più piani  collegati da scale. Quasi tutte dotate da terrazze di dimensione ridotte s’affacciano su tetti, cortili e lago.



Ogni spazio è ben utilizzato. I piccoli giardini sono insiemi floreali  e ovunque vi sono vasi di fiori. Nella piazza sul lungolago spicca un olmo  gigantesco che da quanto ho letto pare abbia raggiunto le 500 primavere. E’  il simbolo del paese e rientra fra gli alberi monumentali della regione.

Si dice che un tempo sotto questo olmo le autorità locali s'incontravano per prendere decisioni importanti.





La Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta  edificata intorno al 1600 sulle rovine di una preesistente chiesa romanica è assai imponente ed a fianco vanta uno splendido porticato : uno spazio verde al cui perimetro ci sono tredici cappelle che rappresentano la via crucis affrescate dal pittore Giovanni Battista Ronchelli.

Gli affreschi purtroppo sono alquanto rovinati, ma l’insieme offre un’atmosfera molto suggestiva.  

Ho pranzato in uno dei diversi ristoranti con terrazzo sul lago - Ristorante due Palme con terrazzo e giardino sul lago. Ho gustato un ottimo fritto di pesce fra i quali il Salmerino Alpino, una specie molto rinomata che si trova appunto nel lago di Mergozzo, una riserva naturale incontaminata. 

Non aggiungo altro, ma ci sono molti angoli pittoreschi  in questo piccolo borgo che invito a visitare perchè è davvero meritevole e sorprendente.



Maggio 2021 – Yvonne Pelizzari

 

venerdì 7 maggio 2021

PIANO NOBILE – Simonetta Agnello Hornby

 

 PIANO NOBILE – Simonetta Agnello Hornby 

“ Le famiglie sono famiglie, e chissà ancora per quanto impediranno, nasconderanno, confonderanno” 

 


Simonetta Agnello Hornby nata a Palermo anche se dal 1972 vive a Londra e  rientra fra le scrittrici che apprezzo moltissimo.  Molti dei suoi numerosi romanzi  sono ambientati in Sicilia ed io credo di averli letti quasi tutti  perchè amando quella regione, sono interessata alla sua storia nonché agli usi e costumi.

PIANO NOBILE, l’ultima opera dell’autrice, come CAFFE’ AMARO è un grande affresco siciliano e racconta le vicissitudini della famiglia del Barone Enrico Sorci il quale giunto alle soglie dell’aldilà, mentre se ne sta a letto sotto gli occhi vigili del fedele Elio, vede trascorrere dinanzi agli occhi la storia della sua esistenza.

 “ I Sorci sono sempre stati sulla bocca della città. Ma come tutto ciò che sta sotto il sole, scavato dalla luce, e in realtà matura ombre e silenzio, in realtà si sottrae, per anfratti e vie ignote, agli occhi, anche ai più ‘sperti.” Pag. 70

 Enrico Sorci si rivede infedele alla moglie devota che lo ha lasciato vedovo dopo avergli dato tre figlie e  quattro figli nel contempo che  lui  senza ritengo, dava libero sfogo alle sue insaziabili voglie sessuali con cameriere e prostitute generando anche figli illegittimi.

Poco prima di morire impartisce l’ordine che il suo trapasso debba essere annunciato in ritardo per cui tutti i famigliari, parenti si ritrovano nel Palazzo Sorci intorno ad una tavola affollatissima ignari di ciò che è già avvenuto.

Ovviamente, come in tutti i pranzi parentali, non mancano silenzi, tensioni, celati veleni e pure messaggi in codice perché nulla è come appare.

C’è Laura, la nuora prediletta, che per volere del barone ha sposato il figlio Andrea, uomo sicuramente affetto di qualche deviazione poiché trascorre molto tempo in preghiera e fra le mura del palazzo usa violenza nei confronti della moglie, la quale subisce silenziosamente  ma poi lo tradisce senza nessun senso di colpa. Intrighi famigliari , personalità differenti che si fanno la guerra in silenzio. Ambigua la moglie di Cola, il primogenito che prenderà il posto del padre.

Sullo sfondo delle vicissitudini della Famiglia SORCI, ci sono i fatti storici: il fascismo, la mafia, l’arrivo degli americani poiché il romanzo è collocato fra il 1942 e il 1955.  

 Ho molto apprezzato la struttura del romanzo: tutti i protagonisti rendono testimonianza  tramite la propria visione, rispolverando ricordi e riportando alla luce eventi significativi e tradizioni  che aiutano a  far comprendere  al lettore quanto sia complessa la realtà di quei tempi. Sono venuta a conoscenza dell’esistenza della pratica del “panno freddo”: un’usanza terribile finalizzata a far morire le neonate femmine…sono rimasta sconvolta.

Con i ricordi sono ritornata a  Palermo,  in Via Liberta ed in Via Maqueda dove due dei fratelli Sorci abitualmente dopo pranzo andavano a passeggiare, ho rivisto il teatro Massimo dove l’infedele e bellissima Laura soleva andare ad assistere all’opera…. 

Un romanzo molto avvincente di cui  non esito a consigliarne la lettura.

Stralci

 Pag. 75 –Siamo una famiglia. E come famiglia badiamo a conservare morbida decenza della convivenza civile.

 Pag. 115- Da cittadino americano, credo  che un uomo valga per quello che è e che ha saputo costruire, e per come si comporta; non per le imprese dei suoi antenati o per il suo nome.

Pag. 158- La politica non è soltanto cosa di corti reali o parlamentari, la politica è ciòche tiene assieme qualsiasi aggregazione umana, e non c’è nulla di più politico di una famiglia.

Pag. 309- L’amore di una madre non ha limiti, si dice. L’amore della madre per il figlio maschio è il più forte. E quello per l’ultimo nato è enorme e struggente, proprio perché l’ultimo. 

Maggio 2021 – Yvonne Pelizzari


domenica 2 maggio 2021

IL GLICINE DI LEONARDO - MILANO

 IL GLICINE DI LEONARDO





Si chiama GLICINE DI LEONARDO e lo si può ammirare in particolare durante l'abbondantissima fioritura quando regala ai passanti e visitatori uno spettacolo senza eguali.

Il GLICINE DI LEONARDO è uno dei più antichi d'Italia e si presume abbia all'incirca 700 anni.

Secondo gli esperti di botanica le sue radici sono molto lunghe e potrebbero raggiungere una lunghezza di 2 km.


Si racconta che all'ombre delle fronde, LEONARDO DA VINCI, si raccoglieva in medidazione.

Era solito ritirarsi in questo angolo tranquillo, all'epoca alle porte di Milano, a volte in compagnia di LUDOVICO SFORZA detto il MORO, reggente del Ducato di Milano.

La notorietà di questo glicine ha raggiunto il GIAPPONE tanto che non è raro vedere dei giapponesi a scattare delle foto. 



Le radici che fuoriescono dalla terra sono davvero un'opera d'arte naturale .

Si trova esattamente al numero civico 2 di Via Verro nel quartiere MORIVIONE.

L'anno prossimo andrò a fotografarlo durante la fioritura. 


Maggio 2021