domenica 11 febbraio 2018

CORDOBA - Incanto andaluso

CORDOVA o CORDOBA



Cordoba è una poesia, Cordoba è un giardino, Cordoba è effluvi profumati, Cordoba è patios fioriti, Cordoba è amabilità, Cordoba è un sogno e per me Cordoba è stata una sorpresa.
Nella storia invece'''CORDOBA''' iniziò ad esistere quale importante insediamento sul Guadalquivir nel paleotico, fu prima una città cartaginese e poi una città romana, quindi capitale della Betica nel I secolo d.C., poi ancora capitale dell’emirato di Al-Andalus fino a divenire una ricchissima capitale fra le più importanti dell’epoca e competere con Damasco, Bagdad e Costantinopoli.
E… Cordova diede i natali a Lucio Anneo SENECA, filosofo, poeta , politico, drammaturgo, i cui nobili insegnamenti sono preziosi ancora ai giorni nostri.

Ho desiderato visitare Cordova perché da informazioni sommarie avevo appreso che il suo centro storico era stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità e la Mezquita Catedral, emblema di un’ architettura raffinata con “una foresta di colonne”, rappresentava un edificio di impareggiabile bellezza.
Quindi sempre con la mia compagna di viaggio, sono partita da Siviglia in autobus e dopo aver percorso una strada che correva fra paesaggi che a tratti mi hanno fatto pensare alla campagna e ai declivi toscani , dopo circa un paio d’ore sono giunta a Cordova nei pressi della stazione ferroviaria.
Da li, con un bus cittadino ho raggiunto il centro città scoprendo in tal modo che la distanza era percorribile anche a piedi.
La prima veduta d‘effetto che s’incontra è offerta dal grande Puente romano a 16 arcate costruito per volere di Augusto che sormonta il fiume Guadalquivir (lo stesso che attraversa Siviglia), ma le cui acque limacciose qui sono di un colore alquanto strano giallo-marrone, un colore poco rasserenante che nulla fa pensare all’azzurro. Salendo sul ponte è poi possibile godere panoramiche emozionanti: Cordoba che si specchia nel fiume, piccole lagune alberate che emergono dalle acque e ancora alberi altissimi che fiancheggiano gli argini a creare immagini da cartolina. Le acque del Guadaquivir la cui prima impressione potrebbe essere quasi inquietante, ad osservarle in un contesto più ampio ci si rende conto che contribuiscono a creare un paesaggio affascinante. 

Io e Cri abbiamo percorso interamente il ponte raggiungendo la riva opposta a quella in cui si trova la Mezquita, a metà percorso ci siamo fermate a contemplare l’imponente statua qui collocata che rappresenta Sant Rafael patrono di Cordoba e ci siamo convinte che stavamo godendo uno spettacolo alquanto inconsueto. 
Abbiamo avuto l’impressione che il ponte non servisse soltanto per collegare le due parti della città, ma fosse un vero e proprio punto di incontro e un itinerario obbligato per una passeggiata.
Ideale per una passeggiata romantica poiché oltre all’unicità paesaggistica, la presenza di musicisti e artisti di strada rendono l’atmosfera calorosa e al calar della sera quasi magica.
Abbiamo poi raggiunto la MEZQUITA CATEDRAL la cui edificazione risalente al 785 è storicamente provato che è avvenuta dopo che i dominatori musulmani abbatterono la preesistente basilica di San Vincente del secolo VI.
Questo grandioso complesso avente diverse funzioni fu ultimato attraverso quattro fasi:
- Inizialmente fu ispirata alla Moschea di Damasco ma conservando l’influenza dell’arte ispano-romana poichè vennero utilizzati materiali di recupero della Basilica di San Vincente
- Successivamente fu realizzato un ampliamento prolungando il patio e le navate, quindi innalzando il minareto
- Durante il massimo splendore del Califfato la Moschea fu ulteriormente ampliata e arricchita e Cordova sostituì Damasco quale modello di riferimento per l’islam.
- Infine venne effettuato un ulteriore ampliamento con l’aggiunta di otto navate.
Il risultato finale propone un’opera di straordinaria bellezza e l’esterno non fa trapelare la grandiosità dell’interno dove sono presenti ben 800 colonne di marmo e i diversi stili dell’epoca- archi mudejar, cupola rinascimentale, altare maggiore barocco- trovano singolare armonia.
Esternamente si trova il Patio de los Naranjos, luogo dove i fedeli si purificavano e i saggi tenevano lezioni. ( informazioni desunte da materiale turistico)
Aggiungo che all’interno della moschea vi sono anche degli splendidi mosaici di artisti bizantini che secondo me sono rassomiglianti a quelli della Cappella Palatina e del Duomo di Monreale in Sicilia.
Ebbene lasciata la Cattedrale, ci siamo inoltrate per le vie interne della città senza una meta precisa e abbiamo scoperto angoli, piazzette davvero pittoreschi.
Siamo poi ritornate sui nostri passi, siamo ripassate nei pressi della Mezquita, superato l'Alcazar de los Reyes Cristianos, ovvero una fortezza in stile arabo circondata da ampi giardini, costruita dai califfi di Cordoba e ci siamo dirette verso il quartiere ebraico- la JUDERIA - e qui abbiamo scoperto un altro volto di Cordoba, il volto poetico e per me il migliore.
Casette basse dalle facciate tinteggiate in colore bianco tutte dotate da cortili interni, ma ben visibili e ogni cortile un grazioso giardino, quasi sempre con una fontanella centrale. Alle finestre inferriate dalle lavorazioni complesse che non sembrano rappresentare un mezzo di protezione bensì sostegni per giardini verticali. E poi serpeggianti viuzze abbastanza strette, perfettamente pulite, ordinate e vasi di fiori in ogni dove.
Qui si tiene ogni anno un concorso- Concorso dei patios - che assegna il premio al patio più bello. Ogni descrizione diviene superflua poiché ogni patio è espressione di creatività e fantasia e credo che nulla sia più avvincente che la competizione finalizzata a esaltare qualsiasi forma di bellezza.
A febbraio la primavera qui ha già fatto il suo esordio e sui molti davanzali strapieni di vasi fanno capolino le prime fioriture di gerani e piantine stagionali: non oso immaginare le policromie della primavera avanzata.
Anche le piante di aranci e mandarini sono numerosi e soffermandomi qualche istante in un piccolo parco non ho saputo resistere alla tentazione di cogliere qualche frutto convinta erroneamente che si trattasse di quelle specie amarognole.
Instancabili abbiamo camminato e camminato: abbiamo raggiunto PLAZA DELLA CORREDERA, a me è sembrata immensa. Dalla forma rettangolare è racchiusa su tutti e quattro i lati da una serie di palazzi dalle facciate prevalentemente dipinte di rosso, al piano terra dentro un susseguirsi di portici sono dislocati negozietti, ristoranti, bar e alcuni con tavolini e sedie esterne. 
Impensabile non visitare Plaza della Corredera , anche se in città ve ne sono diverse perché Cordoba si sviluppa proprio intorno alle piazze.
Questa comunque rappresenta uno fra i luoghi d’incontro prediletti dai cordovesi.
A Cordoba sono molte le attrattive come le chiese, i musei, i resti romani.
Inoltre Cordoba, come Siviglia, è la città che diede i natali e un pittore assai popolare:'''Julio Romero de Torres'''' ( 1874-1930) le cui opere fra le quali molti dipinti di figure femminili, sono conservate dentro il Museo omonimo.
Infine Cordoba è in lizza per essere designata capitale europea per la cultura nel 2016.
Ritengo che il mio compleanno a Cordoba lo annovererò fra quelli trascorsi in luoghi indimenticabili perché questa città cattura l’anima, almeno la mia anima e poi ancora….. Cordoba nell’antichità era considerata una città colta e raffinata, un polo culturale di studiosi ed eruditi.
Marzo 2014 - Opinione che potrei pubblicare altrove

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