domenica 11 febbraio 2018

LIGURIA quanto sei bella!

Liguria quanto sei bella!

Dolceacqua ripresa dal basso

Fino a non molto tempo fa la Liguria per me era semplicemente un’arco, una mezzaluna di terra dalle linee irregolari che si affacciava sul mare: clima mite tutto l’anno, fiori , serre e un susseguirsi di borghi dislocati lungo il litorale frastagliato, alcuni dei quali sicuramente apprezzabili, pittoreschi come la Baia di PORTOFINO la cui spettacolarità paesaggistica è indubbia, oppure l’elegante SANREMO la cui notorietà è internazionale.
Le CINQUE TERRE: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore gioielli incastonati fra rocce e acque, senza trascurare il GOLFO DEI POETI.
E poi la Liguria era il mio “primo mare”: la prima volta che avevo visto una distesa di acque non delimitate da montagne.
La Liguria “il mio primo infinito”: là dove finiva il mare iniziava il cielo.
La Liguria è stata per me anche teatro di qualche esilarante avventura di quella età che oggi è considerata ancora adolescenza avanzata, serate divertenti al “Villaggio olandese” forse oggi inesistente e che negli anni settanta era situato sopra Varazze o Cogoleto.
Proprio in Liguria ho trascorso le mie prime vacanze “lontano” dal Lago di Como in compagnia di colei che è divenuta " l’amica di sempre" e un’altra, Carla, che ho perso di vista , ma in tempi più recenti la Liguria era divenuta per me soltanto una regione d’Italia con spiagge troppo strette, troppo affollate , troppo organizzate, con prezzi eccessivi e mare troppo chiuso dalle acque neppure nitide.
Ma l’anno scorso è accaduto che ho ritrovato loro che orgogliosamente sbandierano che non avrebbero mai voluto nascere altrove perché la Liguria è magnifica: perché Genova fu la terza Repubblica marinara con flotte navali potenti e poi nel 2004 è stata la capitale europea della cultura , Noli fu capitale della omonima repubblica indipendente ed è stata citata dal Sommo Poeta nel Purgatorio, Savona dalla storia risalente all’età del bronzo oggi vanta palazzi signorili e raffinati unici nel loro genere, La Spezia che nel corso dei secoli ha attratto Liguri, Etruschi, Romani, Genovesi, Spagnoli e Francesi, rientra tra le Città decorate al valore militare per la Guerra di Liberazione ( Lotta partigiana- seconda guerra mondiale) e avanti tutta….
Loro sono nati sulla Riviera di Ponente e, da quel nostro primo ritrovarsi di un anno fa circa grazie a Facebook , dopo che le vicissitudini della multinazionale a cui appartenevamo ci avevano allontanati, ci siamo rivisti ancora e ancora e, Vado Ligure è divenuto il punto fisso del “ nostro ritrovarsi”.
VADO LIGURE, è una graziosa cittadina affacciata sul mare a ridosso di Savona ed è il luogo dove lui è nato, cresciuto e dove ora risiede e ci attende nell’elegante appartamento al secondo piano dello storico palazzo in centro e.... proprio da Vado , noi, poi, andiamo….
Ogni volta intraprendiamo nuove vie. 
Lei ed io, anche questa volta in valigia abbiamo messo il costume da bagno, ma è stato inutile: come di consueto al mare abbiamo riservato solo una passeggiata e abbiamo prediletto l’entroterra. 
A dire il vero sono loro che programmano, io non faccio nulla, mi limito a predisporre la macchina fotografica . Anche per le pause tipo aperitivo, pranzo o caffè non avanzo richieste, non esterno desideri, mi limito a dare l’assenso alle loro scelte e mai me ne devo pentire.
Anzi, fin’ora ho dovuto semplicemente dire GRAZIE per le loro scelte sempre azzeccate. 
Per quanto concerne ristoranti e locali tipici forse il merito maggiore è da attribuire a lui, ma non scendo in particolari.
Il fatto è che GRAZIE a Lucio e a Dinella ho scoperto una Liguria che non immaginavo: quella Liguria di cui loro parlano e acclamano, ovvero quella “ terra magnifica” che la maggior parte dei miei conterranei quasi sicuramente non conosce.
Lucio e Dinella mi hanno insegnato a comprendere quella lingua di terra a tratti aspra, ma sempre incantevole e a dare un senso alle dicerie comuni : non è assolutamente vero che i liguri sono poco generosi, semplicemente sono stati abituati alla parsimonia poiché la conformità del territorio poco dava loro compresa l’agricoltura tutt’altro che generosa.
Ho visitato borghi dalla bellezza inenarrabile distanti dalla spiaggia: in provincia di Imperia DOLCEACQUA mi ha letteralmente rapita, probabilmente mi ha trasmesso quella stessa sensazione che ha indotto Claude Monet a dipingerlo in ben quattro delle sue opere.
Ho attraversato il ponte romano a schiena d’asino sul fiume Nervia e ho ammirato il panorama dal basso verso l’alto, ho respirato un’aria magica dentro quei viottoli stretti, irti, antichi, quasi incredibili a dirsi, ho subito persino il fascino dell’artista dell’atelier di opere d’arte dal quale ho acquistato un dipinto pezzo unico del borgo, divenendo poi io medesima, oggetto d’ilarità per i miei amici che a loro dire avrebbero notato un fantasioso scambio di sguardi intensi, poi ho camminato sino in cima alla collina raggiungendo l’antico castello dei Doria e da lassù ho inspirato il profumo degli uliveti circostanti perché DOLCEACQUA rientra nella zona dell’olio Riviera Ligure dop.
Lucio che Dolceacqua già ben conosceva desiderava acquistare per le sue serate speciali, il vino tipico ossia il Rossese di Dolceacqua, ma purtroppo ha dovuto ripiegare su altro perché l’Enoteca era chiusa: probabilmente era andata in trasferta a Verona dove era in corso VINITALY, la più importante manifestazione dei produttori di vino.
Dopo aver lasciato alle spalle Dolceacqua nella convinzione che quanto avevo visto era davvero una rarità e che per quel giorno poteva bastare, ci siamo diretti verso APRICALE che a detta di Lucio si trattava di un borgo la cui visita era quasi d’obbligo. Non ho ben presente l’ubicazione esatta, ma ai miei fini è irrilevante: posso solo affermare che la strada che conduce ad Apricale è principalmente una dolce salita tortuosa per cui dal basso si possono godere panoramiche da cartolina. Il borgo è completamente addossato alla collina e vi si accede a piedi perché la strada carrabile si ferma in un parcheggio antistante l’unica mulattiera che conduce nella piazza centrale.
APRICALE direi che è un borgo paesaggisticamente spettacolare: potrei definirlo un gruzzolo di case l’una a ridosso dell’altra che vantano un’ampia vista della vallata sottostante. In centro una bella piazzetta sulla quale si affaccia qualche negozio, un ristorante, un bar, un b&b e fra tutti spicca il municipio. Salendo per un centinaio di passi si giunge sul sagrato di un’imponente chiesa sulla cui torre campanaria è fissata in bella mostra una bicicletta posizionata verticalmente e salendo ancora , si giunge al medioevale CASTELLO della LUCERTOLA, appartenuto ai Doria e ora proprietà comunale.
Dopo aver pagato un biglietto d’ingresso di 3,50 euro, si accede ad un bellissimo giardino in questo periodo in pieno risveglio e poi a diverse sale interne : alcune con soffitti laboriosamente decorati altre no , ma indubbiamente tutte pregevoli e interessanti. L’ultimo piano, dalle cui vetrate si gode una visuale mozzafiato, ospita una mostra con opere di pittori vari e alcune sculture . In questo castello sono state girate alcune scene del film MARE LARGO con Isabella Ferrari e Claudio Amendola. 
Infine, parlando con una signora casualmente incontrata per le vie del borgo sono venuta a conoscenza che la popolazione di APRICALE conta circa 600 persone ed inoltre ho notato che su molte case era affisso il cartello “vendesi”. Quindi chi fosse interessato, prenda nota.
A questo punto, per me la giornata poteva ritenersi conclusa, soddisfatta e felice ero completamente ignara che i miei amici per l’ora dell’aperitivo mi avevano riservato una sorpresa: BUSSANA VECCHIA ….. e a BUSSANA VECCHIA vorrei dedicare una descrizione speciale perchè BUSSANA VECCHIA è un luogo speciale e quindi continuerò prossimamente.
17 APRILE 2016- Opinione frutto di esperienza personale che potrei pubblicare altrove. Y.P.

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