domenica 11 febbraio 2018

MALTA e LA VALLETTA - Ottobre e l'estate continua.....



La Valletta

L’arcipelago Maltese con le sue sette isole delle quali solo Malta, Gozo e Comino sono abitate , taluni affermano che sta posizionato di fronte alle coste libiche e tunisine. Per me che sono stata ammaliata dall’azzurro Mediterraneo e dall’ Isola bella, mi piace descriverlo così:
“Poco distante dalle coste siciliane meridionali tanto da poterne vivere analoghe atmosfere, dalle medesime acque di quel mare divenuto miraggio di disperati, emergono le Isole Calipsee, ( vedere l’ Odissea : Calipso, figlia di Atlantide ) fra le quali spicca MALTA, la più estesa; un cocktail di arte, cultura, storia e magiche suggestioni”.
Non vi è dubbio che la maggior parte di coloro che desiderano visitare l’arcipelago Maltese opta di soggiornare a Malta dove è possibile scegliere fra le numerose strutture alberghiere presenti e nel contempo fruire di un efficiente sistema di trasporto pubblico che ha lo snodo principale a LA VALLETTA e consente di muoversi facilmente in qualsiasi direzione e a prezzi veramente contenuti. ( Un biglietto giornaliero che da accesso a tutte le linee di bus, senza limitazioni al numero di corse, costa 2,60 euro).
L’arcipelago Maltese entrato a far parte della Comunità Europea nel maggio 2004, ovviamente è visitabile sempre, e per noi italiani è veramente a distanza ravvicinata, ma forse visitare Malta a Ottobre è meglio che in altri periodi perché significa allungare l’estate e fuggire dall’autunno . Infatti qui il clima è mite tutto l’anno e fino alla fine di ottobre è possibile tuffarsi nelle acque azzurre del Mediterraneo e abbronzarsi sotto un sole ancora cocente. ( Durante il mio soggiorno la temperatura ha raggiunto i 31 ° C).
La "mia" MALTA o MELITA come la definirono i Greci per l'ingente presenza di api o forse MALETH che in fenicio significava Paradiso
La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva - D.Hume
Sono partita per Malta in compagnia di amici, vi sono rimasta 5 giorni e ora che sono tornata mi appresto a raccontarla a modo mio, tento di descrivere come l’hanno vista gli occhi miei perché ogni luogo ha la propria immagine e non tutti la vedono e la percepiscono nello stesso modo.
Anche MALTA mi è rimasta nel cuore , anzi si è insediata nell’angolo più profondo poiché sento forte il desiderio di ritornarci. Palazzi dall’aspetto importante in pietra arenaria, chiese barocche, basiliche e cattedrali custodi di tesori di inestimabile valore come i dipinti di Caravaggio, suggestive viuzze saliscendi, appezzamenti di terreno aspri quasi aridi terrazzati con muretti a secco che offrono una spettacolarità di unicità indicibile, semplici abitazioni affacciate direttamente sulle stradine come spesso si trovano nel sud dell’Italia, stupefacenti siti archeologici come i templi megalitici di Hagar Qim e Mnajdra situati di fronte all’isoletta disabitata di Filfla e tutt’ora oggetti di studi e ricerche sulle origini e reale utilizzo e poi, baie apparentemente incontaminate, porti gremiti di imbarcazioni d’ogni genere comprese quelle di lusso, oppure singolari porticcioli come quello della cittadina di Marsaxlokk caratterizzato dalla presenza di numerosi luzzu, le tipiche barche dei pescatori forse ispirate a quelle fenicie, dipinte a vivi colori e decorate con l’occhio di Osiride e poi…. disseminati un pò ovunque, succulenti cespugli di fichi d’india carichi di polposi frutti che avrei raccolto incurante di violare il comandamento “non rubare”, ma la mia incapacità di sbucciarli mi ha costretta a rinunciarvi. 
La storia di MALTA è una storia intricata che va dalla preistoria ai giorni nostri, intrisa anche di leggenda. Molte le città fortificate come la capitale LA VALLETTA che più che descrivere è da visitare di giorno e vivere di notte per godersi appieno la duplicità della sua atmosfera.
Una visita in questa città obbliga ad entrare nelle Chiese poiché alcune sono veramente superbe e sempre imponenti. Comunque anche nei piccoli villaggi le chiese risultano maestose , addirittura a volte sproporzionate con l’ambiente circostante e gli interni raramente sono solo essenziali. 

A La Valletta la CO-CATTEDRALE di SAN GIOVANNI è un monumento di rilevanza internazionale poiché utilizzata per più di 200 anni a chiesa conventuale dell’Ordine dei Cavalieri di S.Giovanni i quali insieme ai Gran Maestri l’arricchirono donando opere di grande pregio.
I Cavalieri erano nobili provenienti dalle più importanti casate europee e si prefiggevano di proteggere la fede cattolica e l’Europa dagli attacchi dei Turchi Ottomani. 
La Co-Cattedrale in St Jhon’s Street, esternamente si presenta con una facciata austera disadorna, fiancheggiata da due grandi torri campanarie, una della quali dotata di tre orologi ( indicano l’ora e la data) e nulla lascia minimamente immaginare le ricchissime decorazioni presenti nell’interno alle quali contribuì incisivamente l’artista calabrese Mattia Preti, uno dei più grandi artisti del Seicento.
Pure il pavimento è particolarmente pregevole : in marmo intarsiato è costituito da circa 400 lastre tombali e le indicazioni per il visitatore richiedono il divieto di camminarci sopra con tacchi a spillo o affilati.
Visitando la Con-Cattedrale si può accedere all’Oratorio e al Museo (biglietto d’ingresso unico).
L'Oratorioè divenuto il punto di maggior attrazione poiché custodisce due dipinti di Michelangelo Merisi conosciuto nel mondo come il CARAVAGGIOil quale in fuga da Roma in quanto era stato condannato per omicidio, approdò a Malta nel 1607 e dove vi rimase per qualche anno .
Un dipinto, il più grande che abbia terminato e l’unico ad essere firmato dall’artista , raffigura con la tecnica del chiaroscuro la Decollazione di San Giovanni mentre l’altro, di dimensioni minori, rappresenta San Gerolamo.
(Per quanto riguarda San Gerolamo, ne esiste anche un’altra versione - olio su tela dipinto tra il 1605 e il 1606 - conservato nella Galleria di Villa Borghese a Roma).
Nel Museo pure molto interessante, si possono ammirare diversi paramenti sacri molto preziosi ricamati con fili di oro e argento, quindi una collezione di arazzi fiamminghi, un reliquiario che dovrebbe aver ospitato la reliquia dell’avambraccio del Battista e infine una collezione di antichi libri corali davanti ai quali mi sono emozionata. Vengono mostrati aperti dentro un mobile in legno e vetro e si possono osservare le pagine in ottimo stato scritte in carattere gotico.
La via centrale di LA VALLETTA è fiancheggiata dai soliti negozi presenti oramai nelle maggiori città d’Europa , eccezione fatta per le gioiellerie che esibiscono elaborate creazioni in filigrana, arte tipica dell’isola. Non mancano invece invitanti ristorantini quasi tutti con tavoli all’esterno in cui è possibile consumare un’ottima cena godendo della musica di artisti di strada che si esibiscono ovunque.
Il primo giorno che siamo giunti sull’Isola ( il 13 ottobre) ci siamo appunto recati nella capitale LA VALLETTA, città sostanzialmente barocca ma con la presenza di elementi manieristici e neoclassici. Abbiamo passeggiato per le viuzze, ammirato palazzi ed edifici, da quelli risalenti al periodo della dominazione dei Cavalieri di San Giovanni ad altri più recenti riprogettati da Renzo Piano, al nuovo teatro all’aperto sorto sulle rovine del Teatro Reale dell’Opera ( costruito nel 19° sec. e bombardato durante la seconda guerra mondiale), siamo rimasti quasi impressionati dalle portentose mura difensive che l’abbracciano e deliziati dal clima mite, al calar della sera abbiamo cenato in uno dei tanti ristorantini . Caffeteria Ranieri Ristorante in Republic Street: abbiamo assaggiato un piatto a base di lampuki, un tipo di pesce che si pesca da settembre a novembre nel Mediterraneo e si presenta con bellissimi colori che però svaniscono subito dopo esser stato pescato. Lampuki alla maltese gustato e apprezzato come abbiamo apprezzato la birra locale Cisk lager di cui, in occasione della successiva visita al Palazzo Parisio a Naxxar, ne abbiamo appreso le origini: ovvero che fu prodotta la prima volta nel 1928 quando Giuseppe Scicoluna proprietario di un banca privata acquisto’ la fabbrica da un suo cliente creando poi The Malta Export Brewer.
La mattinata del secondo giorno a MALTA l’abbiamo dedicata nuovamente alla capitale poiché è ricca di attrazioni senza contare le nicchie, le fontane, le statue votive che sembrano sbucare ad ogni angolo delle anguste vie. Abbiamo poi assistito ad uno spettacolo THE MALTA EXPERIENCE ( Audio visual spectacular) consistente nella proiezione di un documentario avente per oggetto la storia di Malta e l’illustrazione dei luoghi da visitare. ( Costo del biglietto euro 10,00).
Il locale dove avviene la proiezione multilingue è a ridosso del mare e a fine spettacolo è possibile percorrere un tratto di costa caratterizzato dalla presenza di simpatiche e modeste casupole di pescatori e piccole imbarcazioni: una cartolina che merita di essere catturata dalla macchina fotografica. Poco distante, sempre in una posizione incantevole da cui si scorge anche la città di Cottonera, si trova il monumento alla memoria dei caduti della seconda guerra mondiale rappresentato da una torretta in cui è stata collocata un’enorme campana – la Siege bell/ Campana dell’assedio - che ogni giorno a mezzogiorno diffonde i suoi rintocchi.

Attualmente è molto evidente che la città è in fervente sviluppo architettonico poiché in ogni angolo sono visibili cantieri aperti.
Brevi cenni storici
Cominciamo dal nome: il nome originale datole dai Cavalieri dell’ordine di St .Jhon era, tradotto in italiano, “ Citta Umilissima” mentre oggi con i suoi imponenti bastioni, i palazzi barocchi, le chiese e i giardini, risulta essere una città di grande fascino tanto che è stata riconosciuta come Sito Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e porta il soprannome di “Superbissima” e nell’anno 2018 sarà la Capitale europea della cultura.
Non è di grande dimensioni e grazie alla pianta rettangolare la si può facilmente visitare a piedi.
Fondata nel 1566 dal Grande Maestro dei Cavalieri Ospitalieri Jean de la Vallette che morì nel 1568, sorge su una penisola rocciosa fra due insenature sulle quali si trovano il Porto Grande e il Porto Marsamuschetto. La realizzazione della città fu completata nel 1571 ed in quel momento prese il nome del suo fondatore e divenne la Capitale di Malta sostituendosi alla vecchia capitale Medina.
Durante la seconda guerra mondiale fu notevolmente danneggiata in quanto era stata designata come base militare britannica.
La CROCE di MALTA
Croce di Malta o Stella di Malta ha quattro braccia che si stagliano ad angolo e rappresentava la decorazione ufficiale dell’Ordine dei Cavalieri.
Ogni punta corrisponde alle 8 beatitudini celesti, a un impegno morale e religioso che ogni Cavaliere era tenuto a rispettare- verità, fede, pentimento, umiltà, giustizia, misericordia, purezza, sopportazione delle persecuzioni- e alle 8 lingue da essi parlate.
Alla Croce simbolica da portare vicino al cuore se ne affiancano altre due: una croce bianca su un campo rosso che è posta sullo stemma dell’ordine e la Croce di S.Giovanni che è posta sulla bandiera nazionale, massima onorificenza concessa da Re Giorgio VI per esaltare l’eroismo dimostrato dai maltesi durante la seconda guerra mondiale.
In origine er il vessillo della Repubblica di Genova utilizzata dai crociati.
( Informazioni desunte da guida turistica)
Mi fermo qui, ma per coloro che volessero approfondire ci sarebbe ancora molto da scrivere poiché ho trascurato il Museo Archeologico nazionale che ospita la statua della Venere dormiente , il Museo della Guerra e altro. Perché l’ho fatto? Per incentivare chi legge a partire e per offrire loro la possibilità di integrare la mia descrizione al ritorno .
Infine a proposito di Valletta di sera io e Cristina, rimaste sole in quanto i nostri amici Aranka e Luigi erano rientrati in hotel per sbrigare questioni improrogabili, verso le diciannove di giovedì , di ritorno da Birgu abbiamo deciso di fermarci per un breve saluto alla capitale magari sorseggiando un’aperitivo.
Non avevamo previsto che in quell’ora in cui il giorno cede il passo alla sera le luci, i suoni e i colori avvolgono ogni cosa con l’inspiegabile fascino della notte e così chiacchierando a passo lento siamo arrivate nell’ampia piazza nel cuore della città - St. George Square nota anche come Palace Square . L'attenzione è richiamata dagli zampilli della fontana che danzano al suono di una musica che sembrava arrivare da lontano. Tutto intorno era brusio di vita.
Che fare? Restiamo anche noi. Adiacente al Palazzo scorgiamo un ristorante che ci sembra molto accogliente, i tavoli esterni elegantemente apparecchiati- Malata Restaurant e Bar – French e Mediterranean cuisine”. Ci consultiamo senza parlare, ci garba l’idea di cenare all’aperto in questo scenario quasi da favola e inusuale per noi che veniamo da lassù , dal settentrione dell’Italia . Ci accomodiamo, il personale professionale e cortese si avvicina immediatamente e ci porge la carta dei menu. Ordiniamo. Cristina è desiderosa di una piatto di pasta possibilmente ricoperto da un velo consistente di parmigiano reggiano : ne è rimasta totalmente soddisfatta e la quantità era pure abbondante. Per me: branzino al forno su un letto di verdure crude accompagnato da un contorno di verdure cotte. Ottimo.
Stasera visitando il sito sono venuta a conoscenza che questo ristorante ha ottenuto il Certificato di Eccellenza 2013. Credo se lo sia proprio meritato.
OTTOBRE 2013 - Y.P.

Sono ritornata a MALTA nel 2016: SEMPRE MERITEVOLE!

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