domenica 11 febbraio 2018

REGNO UNITO e SCOZIA- Castelli, cattedrali, silenzi ....e pecore

Inghilterra del Nord e Scozia del Sud
Terra di castelli , cattedrali, silenzi e ….pecore



Il viaggio, lo studio della geografia sono la via maestra per apprendere e guardare lontano e noi dopo aver lasciato alle spalle ieri il Lago di Como, stamattina la dimora di Barton Hall, intraprendiamo il viaggio per la Scozia.
L’umore dentro il mini-bus Scudo è buono, del resto dopo la succulenta e abbondante colazione non potrebbe essere diversamente. Anzi “qualcuno” ha pure approfittato della eccessiva cordiale ospitalità e si è infilato nella borsa yogurt , panino e forse altro ancora.

Percorriamo quindi alcuni chilometri e dopo aver superato il cartello “WELCOME to SCOTLAND – FAILTE gu ALBA” ci troviamo in un borgo dall’aspetto antico e ordinato e la nostra attenzione viene catturata da un gruppo di musicanti in kilt verde e blue.
Ci fermiamo per scattare qualche foto e uno dei musicanti si avvicina e si appresta volentieri a farsi immortalare con noi. Risaliamo sul nostro bus, esterniamo qualche banale battuta quasi d’obbligo sulla lingerie maschile degli scozzesi e andiamo oltre.
Lunghi tratti di strade che corrono lungo scenari naturali di spettacolare bellezza . 
I campi di colza predominano e pecore e agnelli sono presenze costanti.

Raggiungiamo l'HERMITAGE CASTLE- Newcastleton un castello parzialmente in rovina eretto per volere di Nicholas de Soulis su un colle, presumibilmente intorno al 1240, in stile normanno e pare che la sua funzione fosse quella di dominare tutto il territorio circostante: un’alternanza di dolci declivi e tratti pianeggianti. L’Hermitage Castle per me rappresenta soprattutto il regno del silenzio, la pace per l’anima, l’invito a raccogliersi in sé stessi. Infatti qui non c’è nulla oltre al solitario castello e un piccolo cimitero delimitato da un muro in pietra e il silenzio è rotto soltanto dalla acque cristalline che scorrono nel ruscello poco distante.
Per meglio rendere l’idea lo descrivo utilizzando parole di Simone de Beauvoir e affermo che qui regna una pace rara, una pace soave, ma comunque una pace da non confondere con il sonno.
Io non disprezzo il frastuono della vita frenetica della città, ma luoghi come questi ritengo siano irresistibili. 
Profumi d’erba , di brughiera, la dolcezza e la fresca brezza che penetra nelle ossa; il paesaggio è molto più che uno scenario e noi lo viviamo pienamente quasi a volerlo conquistare e poi, dopo aver scattato le foto di rito, riprendiamo il viaggio puntando verso la cittadina medievale di HAWICK a cui si riserva una visita di un paio d’ore non trascurando neppure il mercatino dell’usato e cianfrusaglie varie in corso nella piazzetta adiacente il parcheggio.
Hawick

Dopo di che si prosegue e si e raggiunge DRYBURGH ABBEY, ovvero le rovine dell’abbazia che deve la sua notorietà anche ai racconti dello scrittore poeta e romanziere Walter SCOTT morto nel 1832 e qui sepolto.
L’edificazione di questa Abbazia, non molto lontano dal fiume Tweed, nello Scottish Borders risale al 1150 e i monaci che l’abitarono appartenevano all’ordine dei Canonici Regolari Premostratensi, un ordine canonicale di diritto pontificio fondato da San Norberto.
L’ubicazione è davvero idilliaca, le rovine di colore rossastro si ergono maestose fra prati verdissimi e alberi secolari di ogni specie e Giulio fresco di studi in agraria , coglie l’occasione per sfoggiare il suo sapere elencando nomi specifici delle piante e relative caratteristiche.
Dryburgh Abbey ci ha incantati e dobbiamo ringraziare Grazy e Cri che qui già erano stati e sono ritornati soprattutto per noi.
Oltre a noi vi sono altri visitatori, ma la solennità dell’ambiente induce a parlare piano e quindi anche qui il silenzio è indisturbato.
Anzi un piccolo dispetto al silenzio lo fa Milena che inaspettatamente si affaccia dentro un chiostro, intona l’Alleluia e noi prontamente ci aggreghiamo.
Ancora in mini-bus, ancora la percorrenza di qualche chilometro e altra sosta in una zona boschiva. 
Una brevissima passeggiata e ci troviamo dinnanzi ad una possente statua di WILLIAM WALLACE, “ uno dei più grandi eroi nazionali della Scozia, capo incontrastato della resistenza contro l’impero inglese alla fine XIII secolo”.
Oddio, non sono certa che un eroe di così tale rilevanza debba essere onorato in questo luogo così solitario, anche se indubbiamente il punto è strategico poiché la visuale offerta è molto ampia.
Inoltre non è da escludere che questo sia un luogo significativo, forse teatro di qualche battaglia decisiva e infine, in Scozia sicuramente saranno presenti altri monumenti a lui dedicati e forse in luoghi più frequentati. Non conosco nel dettaglio la storia di William Wallace ( 1270-1305) quindi non mi dilungo.
In compagnia si sta bene, nonostante le frequentazioni non siano abituali ci si trova in perfetta armonia: miracoli del viaggiare.
I bellissimi scenari paesaggistici spesso ci inducono ad esternazioni di meraviglia, qualche volta eccessivi, tanto che in un’occasione Grazy responsabile della guida del mini-bus è stato costretto a richiamarci.. E si, ha dovuto….. perché in particolare noi donne, eravamo un po’ troppo loquaci.


Il tempo vola e il giorno sta per morire, siamo sulla direzione di BAMBURGH, una cittadina situata sulla costa del Northumberland , nota soprattutto per il castello e dobbiamo preoccuparci di trovare tre camere , come ieri.
Ancora la ricerca non si presenta facile, i diversi b&b a cui ci siamo rivolti o sono full oppure non hanno camere a sufficienza. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, a circa 15 chilometri da Bamburgh troviamo un edificio recante l’insegna con la scritta PURDY LODGE-Guest accomodation 4 stelle.
Il crepuscolo sta scendendo e quindi io e Cri entriamo fiduciose.
Dapprima pare non vi siano disponibilità, ma poi ci viene data risposta affermativa anche se uno di noi dovrà dormire sul divano . Cri dice ok e stabilisce che sul divano dormirà Giulio. Del resto il più giovane della compagnia è proprio lui…..
Purdy Lodge è anche ristorante quindi decidiamo di cenare.
Grazy, probabilmente vuole verificare se qui sanno cucinare bene i primi piatti e ordina una bella carbonara, io opto per un misto pesce convinta che sia cotto alla griglia e mi pare che anche Andrea, il navigatore e assistente di viaggio, fa lo stesso. Gli altri scelgono varie specialità. Quando finalmente arrivano in tavola le ordinazioni io rimango delusa in quanto il mio è un fritto di pesce, o meglio il pesce non si sente, è prevalentemente pastella…..C’è però da dire che la presentazione è assai scenografica con le patatine fritte dentro una specie di setaccio.
Pazienza, la prossima volta presterò maggior attenzione.
Ceniamo in allegria, paghiamo il conto e infine decidiamo di andare a dormire.
A Giulio viene consegnato un piumino per il letto e una gentile signorina ci accompagna alle camere. Saliamo sul nostro Fiat Scudo, lei ci precede con la sua auto e ci conduce in un luogo assimilabile ad un residence turistico, si ferma davanti ad un bel cottage con giardinetto e barbecue e ci consegna le chiavi.
Entriamo e ovviamente facciamo una piccola ispezione: la casa è confortevole e accogliente. Vi è una grande cucina molto ben attrezzata, 2 camere matrimoniali e una con due letti (destinata a me e Marianna), 2 bagni, un bel soggiorno e il divano dove dovrà dormire Giulio.
Notte, riposo tranquillo.
Il mattino ci si alza, si torna al ristorante per la colazione, Cri predilige l’uovo poiché afferma che è un ottimo carburante, Grazy invece deve fare il pieno di energie visto che deve guidare e ordina bacon e salsicce presenti in tutte le colazioni inglesi mentre noi altri ci rifocilliamo con marmellate, burro, cereali, affettati , formaggi e bevande varie.
La colazione è assai abbondante come pure “ abbondanti” lo sono le cameriere che ci servono.
Lasciamo quindi Purdy Lodge e torniamo a Bamburgh per approfondire la visita della cittadina e del castello osservato fugacemente ieri sera e poi proseguiremo verso EDIMBURGO dove contiamo di alloggiare e trascorrere la serata.
Fine seconda parte


Maggio 2014-

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