domenica 3 dicembre 2023

L’ULTIMO SOGNO – PEDRO ALMODOVAR

 



 

“…la realtà ha bisogno della finzione per essere completa, più gradevole, più vivibile”

 

Apprezzo moltissimo Pedro ALMODOVAR come regista e credo d’aver visto tutti i suoi film, per cui giorni fa in libreria non ho esitato ad acquistare L’ULTIMO SOGNO  sulla cui fascetta gialla è riportata la seguente scritta: “ Il libro più personale di un regista di culto”.

Talmente impaziente di conoscere cosa contenessero le 227 pagine che danno vita al libro, nel giro di alcune ore notturne l’ho letto e ho avuto il riscontro che a volte la felicità si trova anche dentro i libri.

 

Si tratta di un insieme di  12 racconti, fra i quali L’ULTIMO SOGNO ,  che da’ il titolo al libro,  ed è dedicato alla madre, scomparsa da qualche giorno ( nel racconto).

Poche pagine che mi hanno molto coinvolta poiché nelle riflessioni di Pedro ho trovato la miglior espressione di alcune mie convinzioni:

 -         Le madri vanno sempre sul sicuro. “C’è gente che pensa che i figli si facciano in un giorno. Però ci vuole tempo. Molto” diceva Lorca. Neanche le madri sono cosa di un giorno. E non hanno bisogno di fare nulla di speciale per essere essenziali, importanti, indimenticabili, didattiche. Io ho imparato molto da mia madre, senza che né lei né io ce ne rendessimo conto. Ho imparato qualcosa di fondamentale per il mio lavoro, la differenza fra finzione e realtà , e come la realtà abbia bisogno di essere completata dalla finzione per rendere la vita più facile.

 Alcuni racconti iniziali   a tratti sembrano  quasi scabrosi, eccessivi,  ma non sta a me esprimere un giudizio poiché dovrebbero riferirsi all’esperienza  del regista negli anni in cui era studente: Pedro Almodovar sino all’età di 16 anni ha studiato presso i Frati Francescani e i Salesiani.

Probabilmente  alcune narrazioni  intendono evidenziare soprattutto l’ipocrisia  e l’aria malsana che si possono respirare in alcuni collegi religiosi prettamente maschili o femminili.

 Il racconto VITA E MORTE di MIGUEL , personalmente l’ho trovato geniale: narra la vita all’incontrario, ovvero l’inizio è nella Morte dentro la quale si compiono azioni e, la fine è nella Nascita.

Mai letto nulla di simile….

“ ….La vita usa gli individui come pedine con cui portare avanti il proprio gioco.”

Un altro racconto che ho molto apprezzato è racchiuso in poche pagine “ Addio, vulcano”,  dedicato a Chavela Vargas, una cantante  costaricana naturalizzata messicana  che frequentò  Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverria. Vittima dell’alcool per alcuni anni cadde nell’oblio, ma nel 1990 tornò sulle scene e Pedro Almodovar le rese omaggio scegliendo delle sue canzoni quali colonne sonore di alcuni film, facendola così conoscere al grande pubblico.  Chavela Vargas morì nel 2012.

 La redenzione – “Le utopie sono contagiose e la loro diffusione vertiginosa”

Ebbene questo racconto l’ho letto  un paio di volte. Narrazione incredibile, quasi divertente , ma da un determinata prospettiva “ non del tutto inverosimile”.  

Almodovar si dichiara ateo e qui racconta del Figlio di Dio, che si proclamava d’essere il Messia.  Nella narrazione lo identifica come “forestiero” e ne fornisce una descrizione, secondo me  a dir poco, meravigliosa: 

-         “….non voglio dire che il suo modo di agire fosse pieno di inganni, ma che la fertilità delle parole ( e lui era un maestro nell’usarle) e la loro tendenza a diffondersi gli abbiano fornito un aiuto magico”

-         “Era un poeta che faceva sognare mondi e idee fantastici e per questo motivo, e per la sua bellezza, c’era sempre gente che lo seguiva”

-         “Ci promise una vita migliore se lo seguivamo, e parlava di tirarci fuori dalle tenebre se gli credevamo e abbandonavamo tutto ciò che si riferisce a questo mondo”.

 

 Non vado oltre, ma mi permetto suggerire la lettura  di L’ULTIMO SOGNO  soltanto a coloro che apprezzano questo personaggio poiché si tratta di un libro singolare e comunque,  accolto dalla critica favorevolmente:

 “ Questo libro ci apre le porte del suo universo intimo e della sua immaginazione debordante” – El Mundo    

Un maestro nell’arte di raccontare storie sfrenate e audaci” – Le Quotidien Du Cinema

Pedro Almodovar oltre che regista è anche scrittore per cui in questo libro, racconta dell’influenza che ha avuto la scrittura su di lui.

- "Non ho problemi a scrivere di me stesso. Direi che è quasi l'unica cosa che faccio. Scrivere delle "mie donne" o dei "miei uomini" mi risulta difficile, non voglio coinvolgere nessuno in ciò che scrivo, o soltanto se l'ho romanzato abbastanza da far sì che il personaggio originale risulti irriconoscibile".

 

Novembre 2023- Y.P.