“…la realtà ha
bisogno della finzione per essere completa, più gradevole, più vivibile”
Apprezzo moltissimo Pedro
ALMODOVAR come regista e credo d’aver visto tutti i suoi film, per cui
giorni fa in libreria non ho esitato ad acquistare L’ULTIMO SOGNO sulla cui
fascetta gialla è riportata la seguente scritta: “ Il libro più personale di un
regista di culto”.
Talmente impaziente di conoscere cosa contenessero le 227
pagine che danno vita al libro, nel giro di alcune ore notturne l’ho letto e ho
avuto il riscontro che a volte la felicità si trova anche dentro i libri.
Si tratta di un insieme di 12 racconti, fra i quali L’ULTIMO SOGNO , che da’ il titolo al libro, ed è dedicato alla madre, scomparsa da qualche
giorno ( nel racconto).
Poche pagine che mi hanno molto coinvolta poiché nelle
riflessioni di Pedro ho trovato la miglior espressione di alcune mie
convinzioni:
Probabilmente alcune
narrazioni intendono evidenziare
soprattutto l’ipocrisia e l’aria malsana
che si possono respirare in alcuni collegi religiosi prettamente maschili o
femminili.
Mai letto nulla di simile….
“ ….La vita usa gli individui come pedine con
cui portare avanti il proprio gioco.”
Un altro racconto che ho molto apprezzato è racchiuso in poche pagine “ Addio, vulcano”, dedicato a Chavela Vargas, una cantante costaricana naturalizzata messicana che frequentò Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverria. Vittima dell’alcool per alcuni anni cadde nell’oblio, ma nel 1990 tornò sulle scene e Pedro Almodovar le rese omaggio scegliendo delle sue canzoni quali colonne sonore di alcuni film, facendola così conoscere al grande pubblico. Chavela Vargas morì nel 2012.
Ebbene questo racconto l’ho letto un paio di volte. Narrazione incredibile,
quasi divertente , ma da un determinata prospettiva “ non del tutto
inverosimile”.
Almodovar si dichiara ateo e qui racconta del Figlio di Dio, che
si proclamava d’essere il Messia. Nella
narrazione lo identifica come “forestiero” e ne fornisce una descrizione,
secondo me a dir poco, meravigliosa:
-
“….non voglio dire che il suo modo di agire fosse pieno di
inganni, ma che la fertilità delle parole ( e lui era un maestro nell’usarle) e
la loro tendenza a diffondersi gli abbiano fornito un aiuto magico”
-
“Era un poeta che faceva sognare mondi e idee fantastici e per
questo motivo, e per la sua bellezza, c’era sempre gente che lo seguiva”
-
“Ci promise una vita migliore se lo seguivamo, e parlava di
tirarci fuori dalle tenebre se gli credevamo e abbandonavamo tutto ciò che si
riferisce a questo mondo”.
Non vado oltre, ma mi permetto suggerire la lettura di L’ULTIMO SOGNO soltanto a coloro che apprezzano questo personaggio poiché si tratta di un libro singolare e comunque, accolto dalla critica favorevolmente:
“ Questo libro ci apre le porte del suo
universo intimo e della sua immaginazione debordante” – El Mundo
“ Un maestro nell’arte di
raccontare storie sfrenate e audaci” – Le Quotidien Du Cinema
Pedro Almodovar oltre che regista è anche scrittore per cui in questo libro, racconta dell’influenza che ha avuto la scrittura su di lui.
- "Non ho problemi a scrivere
di me stesso. Direi che è quasi l'unica cosa che faccio. Scrivere delle
"mie donne" o dei "miei uomini" mi risulta difficile, non
voglio coinvolgere nessuno in ciò che scrivo, o soltanto se l'ho romanzato
abbastanza da far sì che il personaggio originale risulti irriconoscibile".
Novembre 2023- Y.P.