domenica 11 febbraio 2018

GLI EFFETTI SECONDARI DEI SOGNI - De Vigan

itolo originale NO et MOI
Il caso letterario francese del 2008
Due ragazze sole strette in un'amicizia che vince il mondo
Quanto sopra è la pubblicità che appare su riviste e giornali del romanzo "GLI EFFETTI SECONDARI DEI SOGNI "di De Vigan , una scrittrice pubblicata da Mondadori ora in Italia, per la prima volta. (1° edizione maggio 2008 - ora è uscita la 4° edizione)
Il titolo italiano lo definirei insolito, anzi secondo me è molto meglio l'originale francese, ma non soffermiamoci su questo dettaglio anche se non è trascurabile perchè spesso le scelte sono determinate proprio dal titolo.
Ebbene io ho letto questo romanzo dietro suggerimento di Viaschino che ringrazio pubblicamente e mi permetto divulgare il suggerimento. 
CHE ROMANZO! CHE STORIA!
Apri il libro, leggi qualche pagina ed immediatamente ti trovi immersa in una storia che ti cattura, ti incuriosisce e da subito comprendi che sei di fronte ad una lettura per nulla banale anche se scorrevolissima. 240 pagine lette in due giorni circa.
Personalmente apprezzo molto lo stile di questa scrittrice, che nella vita ha esercitato diverse professioni persino la promoter: uno stile semplice ma incisivo , direi lo stesso stile di Paolo Giordano ( La solitudine dei numeri primi), denso di contenuto.
La trama
( cerco di fare una breve sintesi perchè non voglio togliere le sorprese a chi deciderà di leggerlo)
Sono considerate protagoniste 2 ragazze: LOU e NOLWENN, ma io riterrei protagonista anche LUCAS, un ragazzo-tipo che frequenta la stessa scuola di Lou, vive un in grande appartamento da solo perchè i genitori sono separati e si preoccupano solo di fargli avere l'assegno mensile e che nel romanzo riveste un ruolo notevole, importante ( La descrizione di questo 17enne calza perfettamente a molti ragazzi di oggi... apparentemente sembra... ma scavi un pochino e scopri...).
LOU è una ragazzina di 12 anni intellettualmente superdotata, la cui famiglia dapprima "felice"viene sconvolta da un tragico evento che causerà la depressione della mamma. Lou frequenterà con ottimi profitti una scuola con allievi più grandi di lei di 2 anni, con i quali avrà difficoltà ad integrarsi, eccezione fatta con Lucas.
Crescerà con i propri problemi accanto alla mamma-silenzio e priva di abbracci e carezze. Impegnerà il proprio tempo libero osservando le persone per viverne le emozioni o meglio ama andare nelle stazioni per assistere agli addii, le famiglie che si ritrovano, gli amanti che si incontrano o che si lasciano, etc. etc. Ed è proprio in una stazione ferroviaria di PARIGI che Lou incontra Nolwenn, una vagabonda senza-tetto dal passato molto complesso e difficile.
Un attimo, un incontro, uno sguardo e fra le due ragazze immediatamente nasce un'intesa, quasi un'attrazione (o forse si tratta solo del ritrovare l'una nell'altra la propria diversa solitudine).
L'incontro fra Lou e No è il cuore del romanzo che da origine ad eventi dai risvolti inaspettati ed a volte drammatici.
Non si tratta solo di una storia di vita, è molto di più: è filosofia , è sentimento, è dolore, amore, solidarietà e molto altro ancora. 
I temi affrontati sono parecchi ma prevale la solitudine, la solitudine che ognuno di noi conosce .
La solitudine che a volte portiamo per le strade nascosta, mascherata dietro grandi sorrisi.
Ed a proposito di solidarietà penso che si potrebbe scrivere molto o forse, solo riflettere un attimo.
" Siamo capaci di spedire aerei supersonici e missioni nello spazio, identificare un criminale grazie ad un capello o un minuscolo lembo di pelle, creare un pomodoro che resti 3 settimane in frigorifero senza raggrinzirsi, contenere miliardi in informazioni in un microchip. Siamo capaci di lasciar morire la gente per strada"
"NATALE è una grande menzogna che riunisce le famiglie intorno ad un albero morto ricoperto di luci, una menzogna intessuta di conversazioni insipide, sepolta sotto chili di crema, una menzogna alla quale nessuno crede".
(A me personalmente questa analisi del Natale mi ha colpita parecchio.)
Condivido ciò che ha scritto Viaschino nella sua recensione: questo romanzo in alcuni passaggi ci riconduce "ALLA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI"
( qui entra in gioco la grammatica) ed in altri passaggi ci sono similitudini presenti nel " L' ELEGANZA DEL RICCIO.

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