Sono le 8,30 locali di domenica
mattina 11 aprile, atterriamo all’Aeroporto
di Londra Gatwick ,
ritiriamo l’auto a noleggio e con
qualche difficoltà usciamo dall’area aeroportuale, arriviamo per caso e con
piacere ad Ascot , la prestigiosa
località ippica , dopo breve sosta seguiamo le
indicazioni per Windsor per una visita fuori programma
al Castello di Windsor.
Terminata la visita, si procede alla volta della piana di Salisbury per poter ammirare il cerchio
di megaliti di Stonehenge – contea di
Wiltshire . La sera sta calando e tappa obbligata al B&B Home Farm Boreham a Warminster
sempre nel Wiltshire. Siamo in cinque ,
la disponibilità di camere offre 3 + 2
e qui Grazy e Cri si negano la propria
intimità e ospitano la zia. Si cena con esito soddisfacente a Warminster in un
ristorantino tipico ed al mattino si
prosegue verso Glastonbury contea di Somerset
ovvero il cuore della mistica isola di
Avalon, alla ricerca della tomba di Re Artu’.
Prima di addentrarsi in
Glastonbury effettuiamo una breve
tappa alla collina di Tor incoronata
da una torre che si innalza sui Somerset Levels . Quindi Glastonbury
Abbey .
Si procede alla volta della
Cornovaglia e raggiungiamo Tintagel per la visita ai resti del Castello che la leggenda
vuole sia il luogo di nascita di Re Artu’. E’ nuovamente sera : B&B
Trevenna Lodge Tintagel North Cornwall. Accomodation buona.
Si cena
ancora in un locale tipico, una
specie di pub, dalla pulizia non eccellente
con gestore tutto/facente . Io e Walter vorremmo un bel trancio di
salmone, ma ci dobbiamo accontentare di filetti di tonno e seebass. Il pub
però dispone di un bel caminetto di fronte al quale una poltrona legata con
catena ospita un bel gattone. Cristina si
sente forse a casa propria , allontana il gatto e da padrona si
occupa di alimentare il fuoco utilizzando il cesto di ceppi a
disposizione.
Il mattino seguente, dopo
un piccolo tentativo per ricercare e visitare la roccia da cui venne
estratta la Spada Excalibur abbandoniamo leggende e misteri e ci dirigiamo verso il Sud
Cornwall impazienti di vedere
paesaggi tanto decantati . Ne restiamo
estasiati : prima tappa a St.Ives
ove incontriamo gabbiani ladri di gelati,
quindi Land’s End , Penzance, Lizard e St.
Michel’s Mount.
Si evita sosta a Falmouth
poiché alla nostra vista appare un agglomerato eccessivo di case, anche se la
zona del porto non è sgradevole a
vedersi e si prosegue verso Truro
per la consueta tappa notturna. Dopo
qualche difficoltà nel
localizzare B&B troviamo ospitalità
al Manor Cottage da Lyn Westcott &
Mike Geary che risulta poi essere migliore rispetto ai precedenti : a colazione ci
vengono servite persino tartine e salmone.
Per la cena invece ci facciamo attrarre da “Il Gatto Nero” 1-2 New Bridge Street, Truro, Cornwall e la
scelta soddisfa le nostre esigenze :
menu’ con prodotti rigorosamente italiani ( persino l’acqua minerale Paraviso della
Valle d’Intelvi ) e cuoco italiano nativo
di Lecco (Lago di Como) che ha cucinato dell’ottimo pesce, dei tagliolini al
salmone e panna , e altro per la cifra
di 27 pounds ciascuno..
Il giorno successivo visita al
Restormel Castle ( il
castello che un tempo fu del duca di Cornovaglia- il duca nero) che si
trova nei pressi di Lostwithiel e poi prendiamo direzione Winchester. Alla leggenda manca un
tassello: la Tavola Rotonda che troviamo esposta proprio a Winchester. Ma non
solo, la Cattedrale di Winchester è davvero maestosa e la città molto bella.
La vacanza è finita, l’aereo per la Malpensa è
previsto partire alle 20,05. Partirà con un’ora di ritardo.
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“La mia Cornovaglia”- La terra
inventata
Dedicata ai miei compagni di viaggio: luoghi visitati ,emozioni vissute ed avventure condivise affinché il tempo non ce le rubi.
CORNOVAGLIA mistero ,
leggenda, terra di pirati, pescatori e minatori.
Terra di Re Artù , Ginevra, la Fata Morgana e dei cavalieri della tavola rotonda
CORNOVAGLIA alla
caccia di castelli e abbazie per Grazy
CORNOVAGLIA desiderio
di viaggio per Crì
CORNOVAGLIA meta da
scoprire per me, Monica e Walter
Raccontare la Cornovaglia non è semplice perché la
Cornovaglia è mistero, è leggenda, è natura a tratti selvaggia, campagna incontaminata: la
bellezza paesaggistica e il retaggio storico creano un ambiente indimenticabile
per chi l’ha visitata e forse un
richiamo per chi la legge sui libri, nei romanzi.
E’ nota anche per il clima
umido e imprevedibile: una mattina di sole, buone onde e vento da terra
può trasformarsi in poche ore in una
giornata cupa, piovosa con venti sfavorevoli.
Cornovaglia Oceano,
infinite spiagge
che si inabissano con il calare
della notte per apparire più immense al nascere del nuovo giorno
Cornovaglia Verde
ampie distese abitate da pecore e mucche in completa libertà
ed eleganti cavalli che creano il giusto contesto per ispirare l’opera ai pittori
Cornovaglia Cielo
Nuvole minacciose
presagi di temporali, sconfitte e dissolte poi da venti atlantici per lasciare spazio a
tappeti azzurri percorsi da bianchi cirri
E in questo mutevole paesaggio, seminate ovunque, testimonianze di civiltà
antiche che il trascorrere del tempo ha danneggiato ma non distrutto, opere di
eccelso ingegno e inspiegabili tecniche di realizzazione.
Cornovaglia per chi desidera andare alla caccia di castelli e abbazie,
Cornovaglia per chi vuole rivivere una leggenda, Cornovaglia per
ammirare i miracoli della natura oppure i miracoli di Dio per chi ha fede,
Cornovaglia fiori, brughiera, colori,
siepi di biancospino in ogni dove.
La leggenda
attribuisce il germogliare del biancospino al bastone di
Giuseppe di Arimatea: in occasione del viaggio che avrebbe compiuto per portare
alla collina di Tor il Sacro Graal,
a conclusione della missione avrebbe fissato nel terreno il bastone in segno di
ringraziamento e da lì sarebbero spuntati i biancospini. ( Chiaro riferimento alla
corona di spine di nostro Signore).
La Cornovaglia per me
è stata dapprima la meta di un viaggio e
poi la scoperta di un’Inghilterra
che non conoscevo. Ho catturato immagini
scattando più di 200 foto consapevole che
nessuna di esse renderà giustizia
alla realtà delle cose, ma certamente
stuzzicherà la curiosità di chi in Cornovaglia non ci è mai andato.
In ogni caso anch’io voglio raccontare la Cornovaglia che ha ispirato pittori e
scrittori di tutto il mondo, la Cornovaglia terra d’origine e scenario di molti
romanzi della nota scrittrice Rosamunde Pilcher ( Il cercatore di conchiglie – Profumo di
timo- sono alcuni dei suoi romanzi) e perciò chiederò alla mia umile penna di aiutarmi a trovare aggettivi e sostantivi
per far sì che i ricordi non vengano
sepolti dalla coltre del tempo .
Territorio
La Cornovaglia ,
(cornico Kernow, inglese
Cornwall) è un ducato
situato nella parte estrema della penisola sud-occidentale della Gran
Bretagna. Ora fa parte del sistema amministrativo inglese delle contee
secondo il Local
Governments Act 1888 nonostante problemi costituzionali con il
rapporto fra Cornovaglia e l'Inghilterra. Cornovaglia è una delle sei nazioni celtiche (c'è stato un dibattito
sul suo stato costituzionale, tant'è che molta gente si riferisce a questa
regione come a un ducato).Il centro amministrativo e l'unica city è Truro mentre la capitale storica è Bodmin.
Comprese le isole Scilly, che si trovano a 45 chilometri dalla costa
la Cornovaglia si estende su una superficie di 3.563 chilometri quadrati. La
popolazione supera i 500.000 abitanti. Il turismo è una parte importante dell'economia
locale, anche se è la zona più povera del Regno Unito e che fornisce il
contributo più basso all'economia nazionale. ( da informazioni Wikipedia)
Tintagel e il Castello
E’ una incantevole località della Cornovaglia, accarezzata
da venti atlantici e luogo di miti dove
la leggenda ha collocato proprio nel
castello il luogo di nascita di Re Artu’
che se realmente esistito sarebbe
vissuto tra il V e il VI secolo. Il Castello in realtà fu fatto erigere da Riccardo di Cornovaglia nel
XII secolo e quindi è improbabile che vi fosse nato Re Artu’, ma così la
leggenda narra e noi ci vogliamo credere.
Percorso per raggiungere il Castello di TINTAGEL |
Quel che resta
del Castello di cui sono evidenti grossolani interventi di restauro per il mantenimento, sono visitabili. Una parte
di esso è situato su un promontorio quasi a picco sulle acque e si raggiunge tramite un ponticello di
collegamento.
Spettacolare per la presenza di imponenti scogliere a
strapiombo sull’oceano
Grazy , l’ardimentoso
e impotente al richiamo di montagne e pareti rocciose, trascinando con sé anche
Walter, non ha esitato a scavalcare il cancelletto ( chiuso per fuori
orario) pur di raggiungere i ruderi
della leggenda, mentre io, con
apprensione, lo osservavo in lontananza e,
insieme a Cristina ho visitato soltanto quanto era visitabile senza
rischio. Monica si è spinta un pochino oltre percorrendo un breve tratto di
scogliera.
Qui nei pressi, sotto
le mura pare ci sia anche la presenza di una grotta, la Grotta di Merlino,
visitabile con la bassa marea.
Alcuni storici ritengono che Re Artù in realtà sia stato un
guerriero romano-brittanico che guidò la resistenza dei Celti contro le
invasioni sassoni del VI secolo d.C.
Le gesta di Re Artù furono narrate per la prima volta nel 1139 da Goffredo di Monmouth secondo il quale divenne Re dopo aver
estratto la Spada dalla roccia che gli permise di vincere la battaglia contro
Morfred.
Percorrendo la via che porta ai resti del Castello, poco distante dal centro abitato, si incontra
un bella Chiesa in pietra circondata da un cimitero che merita di essere visitato per l’atmosfera che lo avvolge.
Le semplici lapide
che nulla hanno in comune con i monumenti dei nostri cimiteri,
disseminate apparentemente in ordine sparso attorno alla chiesa , fanno davvero
immaginare che quì i defunti trovino la
vera pace.
Si cammina poi , per
sentieri che costeggiano le scogliere in
compagnia del fragore delle onde e il
garrito dei gabbiani che volano a bassa quota incuranti della presenza di eventuali visitatori.
L’abitato di Tintagel è caratteristico e suggestivo, fra le
varie casette tipiche della Cornovaglia, in prevalenza bianche con
bowindows e finestre privi di
persiane o tapparelle, spicca l’antico ufficio postale , un edificio basso e
lungo realizzato in pietra, meritevole di uno scatto della
nostra fotocamera.
St Ives
St Ives
Certamente è la perla della Cornovaglia, meta di artisti
provenienti da tutto il mondo, ubicato
in una splendida posizione; lunghissime spiagge che fiancheggiano un aspro
promontorio.
Stradine acciottolate e viottoli ripidi e numerosi negozietti e gallerie d’arte.
Del resto come non dipingere un cittadina così graziosa se
soltanto si sa utilizzare un pennello?
E’ pur vero che c’è un numero eccessivo di negozi che contrasta la caratteristica originaria dei
tempi in cui era un villaggio di
pescatori la cui ricchezza era la pesca delle sardine e
l’industria mineraria dello stagno, ma
si può tollerare. Una passeggiata sull’ampia
spiaggia durante la bassa marea con le barche in secca e invasa da famiglie
con bambini, regala una sensazione unica: guardare dal basso l’imponente faro
bianco e camminare oltre lasciandolo
alle spalle! Sembra quasi di andare incontro all’oceano.
E nel mentre, i
bianchi gabbiani osservano guardinghi i turisti o i bimbi con in mano il cono di gelato e attendono
l’attimo per “beccarglielo via”. Non a caso il gelataio mette in bella mostra un cartello
richiamando”attenzione ai gabbiani”.
Monica comunque un
bel cono di gelato lo ha comprato, ma se
l’è tenuto ben saldo fra le mani ed ai
gabbiani non è rimasto altro che
osservare la bella signora italiana.
A St. Yves il Barbara Hepworth Museum and Sculture
Garden - opere del notissimo scultore
inglese simbolo del modernismo e arte astratta
Barbara Hepworth, ivi morta il 20
maggio 1975.
Di fronte a St Ives
si trovano le 140 isole dell’arcipelago delle Scilly, raggiungibili con
il traghetto che noi non abbiamo visitato.
E un piccolo accenno alle condizioni climatiche a St. Ives è
d’obbligo: per noi cinque turisti
infreddoliti nonostante fossimo
coperti con felpe e giacche
pesanti è risultato inspiegabile
come ci fosse tanta gente che facesse il
bagno.
Con stupore Cri ed io siamo rimaste ad osservare una bimba
bionda dalla pelle bianchissima vestita con un leggero abitino di mussola
trasparente che con noncuranza giocava beatamente nell’acqua mentre due
fotografi la riprendevano insistentemente.
Lands’End
E’ la fine della terra, sulla punta dell’omonima penisola
che è anche il punto più occidentale della Gran Bretagna. Trattasi di scogliere suggestive sferzate dai
venti . Qui si può toccare con mano, anzi con gli occhi, l’immensità dell’infinito. Forse il paesaggio
è aspro ma la sua bellezza è struggente.
Collocato oltre il paesino di Marazion, al largo su un piccolo
isolotto : un gioiello della Cornovaglia fra le principali
attrazioni. Si tratta di una abbazia benedettina trasformata in fortezza a seguito della soppressione dei monasteri
contro eventuali attacchi francesi.
Durante la bassa
marea è raggiungibile a piedi tramite un percorso collegato alla terra
ferma mentre quando la marea si
alza entrano in servizio dei barconi che fanno la spola
per trasportare i visitatori al costo di 1,5 pound per tratta.
Nel 1650 l’isolotto
divenne proprietà privata di Sir Jhon St. Aubyn 1° Baronetto e suoi discendenti trasformarono
la fortezza in un elegante e sontuoso
castello.
Oggi il castello è molto ben tenuto, la posizione strategica
offre un panorama mozza-fiato, i vetri alle finestre sembrano inesistenti tanto
sono trasparenti, gli arredi curati e ben esposti, una teca mostra oggetti vari d’argento, alcuni dei
quali datati 1600
lucidissimi da sembrare nuovi. La sala delle armi permette al visitatore
di ammirare fucili e spade di vario
genere sicuramente dal valore inestimabile. Ovviamente alle pareti non mancano dipinti e opere d’arte resi ancora più preziosi da eleganti e
elaborate cornici. Infine dentro il castello degna di una visita accurata è la
chiesa dedicata a S. Michele arcangelo, con il soffitto in legno e stupende vetrate colorate.
Per una visita completa al castello occorre
un’oretta e il costo del biglietto d’ingresso è di 7 pounds.
Infine l’alta marea ha raggiunto un buon livello, è
pomeriggio inoltrato e noi soddisfatti
di ciò che abbiamo visto, risaliamo sul barcone che ci porta sulla terra ferma,
raggiungiamo l’auto parcheggiata nel centro del delizioso paesino e riprendiamo
la corsa verso la penisola di Lizard.
Io non ho mai visitato Mont-st-Michel in Normandia ma chi
c’è stato afferma che è molto simile.
Penisola di Lizard
E a Lizard una lunga
camminata stimolante che attraversa panorami costieri di ineguagliabile
bellezza fra conigli selvatici che quasi con indifferenza verso eventuali
visitatori saltellano gioiosi nei verdi prati. Lizard point è il punto più
meridionale della Gran Bretagna. E qui per la prima volta da quando siamo
giunti in Inghilterra, troviamo un clima mite con quasi totale assenza di
vento.
Il sole splende , il cielo è nitido : il buon clima
è dovuto alla corrente del Golfo.
Un enorme faro bianco installato nel 1751 domina l’oceano di fronte e gli
edifici nell’area sottostante ospitano il
centro di salvataggio mare House.
Alcune guide turistiche raccomandano a chi si reca nella
Penisola di Lizard di visitare la valle del fiume Helford in cui numerose
borghi evocano atmosfere di tempi passati e molte gallerie sono a forma di
foglia. Inoltre vi si trovano insenature
e calette che furono fonte di ispirazione per i racconti romantici di Daphne du
Maurier - (l’autrice del noto romanzo Rebecca la prima moglie) - che
asseriva” che la Cornovaglia era
l’unico posto in cui si potrebbe davvero scrivere”.
Infine sulla costa occidentale della penisola, a Poldhu Cove
vi è il Marconi Memorial: qui c’era la stazione
radio da cui venne inviato il primo messaggio mezzo telegrafo a San
giovanni di Terranova.
Cornwall was the only place
in which she could really write. Probabilmente noi ci
siamo persi la visita di alcuni di
questi luoghi ma impossibile visitare tutto.
Dopo Lizard Point partiamo nuovamente alla ricerca di un
B&B ove trascorrere la notte e
recuperare energie per le camminate del giorno successivo.
Arriviamo a Falmouth,
che a noi sembra un accentramento di
casette bianche dai tetti aguzzi adagiate su un territorio scosceso: la
Cornovaglia ci ha abituati a scenografie completamente diverse e perciò di Falmouth rimaniamo inorriditi e quindi andiamo
oltre. Raggiungiamo il fiordo di Carrick
Roads al cui centro si trova Truro. E’ gia’ sera
e la ricerca del B&B risulta difficoltosa. In questa zona
riscontriamo una scarsa presenza di simili strutture. Poi finalmente una insegna
ne indica uno
nelle vicinanze: seguiamo le
indicazioni e ci inoltriamo in una
bosco su una strada quasi ripida e
sterrata, raggiungiamo il B&B: una casa dalle facciate scrostate, una sorta
di delusione s’ impossessa di noi. Fuori
è parcheggiato un bus francese, ci diciamo che l’apparenza a volte inganna e io
e Cristina scendiamo dall’auto , a fatica troviamo l’ingresso. Questo B& B non è di nostro gradimento
ma siamo qui … senza esprimere parola ci
stiamo augurando di non trovare
disponibilità. La fortuna corre in nostro aiuto e il proprietario ci risponde che purtroppo può offrire soltanto una camera singola.
Ritorniamo quindi sulla strada principale, cerchiamo di
mantenere il buon umore con qualche battuta e proseguiamo. Facciamo un altro tentativo poco soddisfacente, Graziano dice. “ Mi pare
un alpe”. Dopo qualche chilometro troviamo Manor Cottage di Lyn Westcott &
Mike Geary – Tresillian –Truro, il proprietario, un gentile signore tipico
inglese, ci offre due camere e senza nulla chiederci ci
consegna le chiavi.
Prendiamo le chiavi e ritorniamo
indietro verso Truro dove poco
prima avevamo individuato un ristorantino che
ci sembrava meritevole.
Nel breve tratto di strada dal Manor Cottage a Truro centro,
incontriamo un altro B&B e inspiegabilmente decidiamo di verificarne la
disponibilità e nel caso ci fosse restituiremmo le chiavi già in nostro
possesso. ( Tralascio il complotto che
stavamo preparando) . Fortunatamente per noi, nessuna disponibilità perché il Manor Cottage
si è rivelato il miglior B&B
rispetto ai precedenti in cui abbiamo soggiornato seppure ottimi.
Truro
E’ il capoluogo amministrativo della Cornovaglia al centro
del fiordo di Carrik Roads . Nel Medioevo basò la sua ricchezza sull’estrazione
e il commercio dello stagno, diventando il porto più importante per l’esportazione di questo
metallo. Oggi resta poco dell’antico passato di Truro, anche se vi è una
notevole presenza di palazzi di epoca georgiana. La cattedrale , completata nel
1910, fu la prima cattedrale anglicana costruita dopo St.Paul di Londra e
incorpora parti di una precedente chiesa. Dall’esterno si presenta maestosa e
imponente, internamente non l’abbiamo visitata.
La cena a Truro è stata consumata da IL GATTO
NERO-ristorante italiano:servizio, cibo, bevande impeccabili e tutto rigorosamente
proveniente dall’Italia.
Restormel Castle
Resti di uno splendido castello del 1300 immerso in un
lussureggiante parco . Anche qui narcisi fioriti, prati rasati proprio come i giardini
inglesi dal colore verde vivo,
scoiattoli saltellanti sui frondosi alberi e pace, quiete, silenzio.
Del Castello non rimane molto da vedere, una costruzione
circolare dalle medie dimensioni ma le rovine descritte mediante esposizione
di cartelli lasciano molto all’
immaginazione.
Personalmente penso che
questo come altri castelli visitati
sempre ubicati in contesti strategici sprigionano un’aria di mistero.
Dentro queste mura, queste rovine, forse un pochino suggestionati ci si sente
quasi proiettati in un altro mondo , un mondo di
re, regine, guerrieri, intrighi
di corte e altro. In ogni caso questi ruderi
sono lì a testimoniare l’esistenza di popoli antichi molto diversi da noi che sono stati artefici di opere grandiose.
E dopo Restormel Castle intraprendiamo la via per Winchester. Lungo il tragitto
Cristina si lascia prendere da forte e
irresistibile attrazione per i meravigliosi campi e aiuole di narcisi bianchi e gialli che nel pieno
della fioritura esibiscono la loro bellezza lungo le strade del Devon e della Cornovaglia e decide che in fondo ce ne
sono molti e se lei rubasse qualche bulbo e lo trapiantasse nel suo giardino
non farebbe certo un danno irreparabile.
Qui sicuramente ne cresceranno tanti altri.
E' molto determinata quindi sarebbe inutile qualsiasi
tentativo di dissuasione, Monica decide di aiutarla a realizzare il “colpo” e, Grazy alla guida non osa manifestare il dissenso ed accosta
l’auto al ciglio della strada, ma il
tentativo si rivela quasi vano: i bulbi sono profondamente interrati e non si possono strappare con le sole
mani. Il bottino frutterà tre miseri
bulbi che probabilmente nel giardino di Cri non avranno lo stesso fascino ma le
ricorderanno il viaggio sulle orme di Re Artu’.
Questa è la mia Cornovaglia vista in primavera inoltrata e che
per le chilometriche strade che corrono lungo le praterie immense suddivise da ordinate siepi, per le scogliere a picco
sull’Oceano, mi ha fatto ricordare la
magica Irlanda.
Anche in Cornovaglia un po’ ovunque si possono incontrare le
bianche casette con i tetti di paglia
come alle isole Aran.
Per gli altri luoghi
visitati seguirà altra descrizione
perché non appartenenti alla contea di
CORNWALL.
20 aprile 2010- Yvonne
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