Chiese e sinagoghe . Non è neppure da escludere che un tempo ce ne fossero state ancora di più numerose perché durante i 150 anni di governo turco molte chiese furono trasformate in moschee. ( Credo sia noto che in Ungheria ci fu l’occupazione turca e BUDA divenne la capitale dell’Ungheria ottomana e i turchi oltre a trasformare le chiese in moschee edificarono numerosi bagni turchi).
Infatti le chiese medioevali e rinascimentali presenti ora sono poche.
Le moschee poi furono distrutte durante gli attacchi dei cristiani su Buda e su Pest.
Alla fine del XVII secolo si iniziò a edificare nuove chiese e da questi avvicendamenti si spiega la presenza prevalente di costruzioni in stile barocco e neoclassico.
1- CHIESA di SANT’ANNA fra le più belle in stile barocco costruita nella metà del XVIII secolo. Esibisce appunto 2 svettanti torri barocche.
2- CHIESA di MATYAS che veniva utilizzata per l’incoronazione dei re ungheresi in un connubio di stili romanico e gotico. Vanta un bellissimo altare neogotico del XIX secolo. Secondo me questa rientra sicuramente fra quelle da visitare poiché è molto bella. L’interno barocco fu voluto dai gesuiti che ne avevano preso il controllo dopo il saccheggio turco del 1526. E’ ubicata nella zona dei bastioni dei pescator.
3- Chiesa luterana in stile neoclassico completata nel 1808 dal celebre architetto ungherese Mihaly Pollach che tanto fece in Budapest.
4- Chiesa dei Francescani con magnifici dipinti del XIX secolo
5- La grande sinagoga cosi detta poiché è la più grande n Europa, con due enormi minareti in stile moresco sormontati da una cupola a bulbo.
6- Chiesa della Grotta costruita nel 1936, in basso della collina Gellert a imitazione del modello della grotta di Lourdes.
Il progetto di questa maestosa basilica risalente al 1845 ad opera di Jozsef Hild doveva rappresentare la punta di diamante dell’architettura neoclassica, ma diversi ostacoli resero impossibile la realizzazione del progetto iniziale. Hild nel 1867 morì e l’opera progettuale fu proseguita da un altro noto architetto di nome Miklos, ritenuto il più importante architetto ungherese del XVIII che aggiunse tratti rinascimentali. La cupola è opera di quest’ultimo.
La basilica fu poi conclusa nel 1905, ma subì diversi danni durante le guerre e negli anni 80 è stato necessario intervenire con importanti lavori per riportarla al suo splendore.
Il portale principale molto massiccio è decorato con le teste scolpite dei 12 apostoli.
E’ dedicata a SANTO STEFANO, o ISTVAN, che fu il primo re ungherese cristiano e al centro dell’altare maggiore è collocata una enorme statua in marmo che lo raffigura.
L’interno della Basilica è molto ampio e nel momento in cui io l’ ho visitata erano in corso le prove per un concerto che si sarebbe tenuto in serata quindi per alcune aree era interdetto l’accesso .
Spettacolare comunque rimane la cupola decorata con stupendi mosaici e che vista dall’interno sembra davvero molto grande.
L’importanza della cattedrale è dovuta anche al fatto che qui vi è una cappella in cui è custodita la reliquia più insolita dell’Ungheria: La SACRA MANO DESTRA, ovvero la mano mummificata del re ISTVAN.Spettacolare comunque rimane la cupola decorata con stupendi mosaici e che vista dall’interno sembra davvero molto grande.
L’interno è pregevole con imponenti colonne, statue, opere d’arte varie e decorazioni di famosi artisti ungheresi. Mi è stato fatto notare in particolare, un dipinto considerato molto prezioso, raffigurante il Re Istvan durante la cerimonia di consacrazione dell’Ungheria di fronte alla Vergine che diventa Patrona ungherese.
E’ possibile salire sulla torre mediante il pagamento di un ticket dove vi è un punto panoramico che permette appunto la vista dell’intera città.
La Basilica è ubicata in centro a Pest, in Szent Istvan Ter ( transita la metropolitana gialla)
Indubbiamente chi va a BUDAPEST non dovrebbe esitare ad inserire in programma una visita di un paio d’ore alla Basilica di Santo Stefano.
( Alcune informazioni che ritengo utili per chi volesse conoscere un pochino la storia del luogo, sono state desunte ( non copiate) dalla guida City Book del Corriere della Sera).
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