L’Italia settentrionale o meglio la Lombardia, la terra mia, nei mesi invernali offre paesaggi e temperature tipiche invernali: scorci immacolati dentro mantelli di neve e cime dai cappelli bianchi, mattinate dal freddo umido, qualche volta secco, pungente e sempre penetrante , alcune giornate di tiepido sole, altre uggiose, grigie in cui tutto appare velato di cenere e poi ancora, alcune giornate in cui le folate di vento spazzano cielo, laghi, città e prende il sopravvento una nitidezza luminosa. Ma prevalentemente la terra mia, offre inverni freddi.
Sono nata al Nord forse per una distrazione del destino perché io amo il Sud, i profumi inebrianti della Sicilia e della macchia mediterranea, le luci accecanti, i colori e l’azzurro del Mediterraneo, il sole cocente che nelle giornate estive rende morbido persino l’asfalto. Amo le spiagge di quei paesini arabeggianti come Marzameni o San Vito Lo Capo e ultimamente sento una strana attrazione per un Marocco da romanzo, pur non avendolo mai visitato.
E così qualche settimana fa, mentre fuori la neve imbiancava ancora i tetti delle case e le strade, io osservavo senza apprezzare appieno l’evento: anzi cadevo in preda a una lieve insofferenza.
Intenzionata a sfuggirla, mi sono seduta davanti al pc alla ricerca di offerte di viaggio.
La mia attenzione si è concentrata sulla Spagna e si fermata proprio verso il sud della Spagna. Infine mi sono detta fra me e me che per meglio sopportare l’agonia dell’inverno, poteva essere rigenerante un breve soggiorno a VALENZIA, una città che da tanto tempo rientrava nelle mete dei miei desideri.Sono nata al Nord forse per una distrazione del destino perché io amo il Sud, i profumi inebrianti della Sicilia e della macchia mediterranea, le luci accecanti, i colori e l’azzurro del Mediterraneo, il sole cocente che nelle giornate estive rende morbido persino l’asfalto. Amo le spiagge di quei paesini arabeggianti come Marzameni o San Vito Lo Capo e ultimamente sento una strana attrazione per un Marocco da romanzo, pur non avendolo mai visitato.
E così qualche settimana fa, mentre fuori la neve imbiancava ancora i tetti delle case e le strade, io osservavo senza apprezzare appieno l’evento: anzi cadevo in preda a una lieve insofferenza.
Intenzionata a sfuggirla, mi sono seduta davanti al pc alla ricerca di offerte di viaggio.
VALENZIA ha origini molto antiche, Visigoti, arabi, romani da qui transitarono o si insediarono fino al 1238, anno in cui Jaume 1, re d’Aragona la conquistò e fondò il regno di Valenzia che insieme a Barcellona, le Baleari, la Sicilia, la Sardegna e Napoli costituì la Corona d’Aragona.
Oggi è la terza città della Spagna dopo Madrid e Barcellona e fa parte della Comunitat Valenciana a cui la Costituzione spagnola del 1978 ha riconosciuto l’autonomia.
Nel 2007 e nel 2010 a Valenzia si disputarono le gare competitive per l’America’s Cup, il più importante e antico trofeo delle barche a vela e ciò ha contribuito ad accrescere la notorietà internazionale della città.
Desiderio, ricerca, prenotazione, partenza: arrivo a Valenzia il 18 Febbraio alle ore 8,35 con volo proveniente dall’aeroporto Caravaggio di Bergamo.
Siamo solo in due : io e Cristina accomunate del medesimo desiderio di viaggiare, conoscere, scoprire e anche camminare.
All’aeroporto di Valenzia, come da informazioni assunte in sede di programmazione del viaggio, ci rechiamo all’ufficio turistico presente in loco ed acquistiamo una tessera la TOURIST CARD , nel nostro caso valida 72 ore, al prezzo di euro 25,00.
Questa card ci permetterà di viaggiare su tutti i mezzi di trasporto ( bus e metropolitana) senza dover acquistare altri biglietti, consentirà di entrare gratuitamente in diversi musei e monumenti , usufruire di tariffe speciali in altri e inoltre offre sconti dal 5% al 50% in alcuni negozi, ristoranti, spettacoli.
(All’Oceanografico il cui biglietto singolo è di 28 euro con la tourist card il costo è di euro 23,72).
Unitamente alla tourist card viene consegnato un blocchetto con l’elenco delle strutture aderenti al circuito Valencia Tourist card e una cartina-mappa della città.
Senza incontrare nessuna difficoltà raggiungiamo la vicinissima stazione della metropolitana e con la linea 5 ( ma anche la linea 3 è ok ) in circa 15 -20 minuti raggiungiamo il centro della città nei pressi di Plaza de Toros. Noi scendiamo alla fermata Xativa, ci troviamo di fronte all’Arena e proseguiamo poche centinaia di metri a piedi fino a raggiungere l’Hotel VINCCI LYS in calle Martinez Cubells, 5. Oggi è la terza città della Spagna dopo Madrid e Barcellona e fa parte della Comunitat Valenciana a cui la Costituzione spagnola del 1978 ha riconosciuto l’autonomia.
Nel 2007 e nel 2010 a Valenzia si disputarono le gare competitive per l’America’s Cup, il più importante e antico trofeo delle barche a vela e ciò ha contribuito ad accrescere la notorietà internazionale della città.
Desiderio, ricerca, prenotazione, partenza: arrivo a Valenzia il 18 Febbraio alle ore 8,35 con volo proveniente dall’aeroporto Caravaggio di Bergamo.
Siamo solo in due : io e Cristina accomunate del medesimo desiderio di viaggiare, conoscere, scoprire e anche camminare.
All’aeroporto di Valenzia, come da informazioni assunte in sede di programmazione del viaggio, ci rechiamo all’ufficio turistico presente in loco ed acquistiamo una tessera la TOURIST CARD , nel nostro caso valida 72 ore, al prezzo di euro 25,00.
Questa card ci permetterà di viaggiare su tutti i mezzi di trasporto ( bus e metropolitana) senza dover acquistare altri biglietti, consentirà di entrare gratuitamente in diversi musei e monumenti , usufruire di tariffe speciali in altri e inoltre offre sconti dal 5% al 50% in alcuni negozi, ristoranti, spettacoli.
(All’Oceanografico il cui biglietto singolo è di 28 euro con la tourist card il costo è di euro 23,72).
Unitamente alla tourist card viene consegnato un blocchetto con l’elenco delle strutture aderenti al circuito Valencia Tourist card e una cartina-mappa della città.
La stanza sarà disponibile dalle ore 16,00, quindi lasciamo i bagagli alla reception, usciamo di nuovo e in compagnia di una buona dose di entusiasmo ci immergiamo per le vie della città.
La prima impressione è positiva: PLAZA DEL AYUNTAMIENTO , da cui inizia il nostro tour, è magnifica. Da un lato vi è l’imponente ed elegante PALAZZO AYUNTAMIENTO (dal 1934 adeguato a Municipio ospita gli uffici e l’archivio cittadino), formato da due corpi: uno con elementi stile barocco e l’altro, modernista con tratti manieristici. L’entrata ha massicce colonne, un cancello portentoso e una scalinata in marmo. Inoltre risulta impossibile non ammirare la parte centrale ovvero la torre con orologio.
Di fronte all’Ayuntamiento vi è l'EDIFICIO de CORREOS ( Poste e Telecomunicazioni) realizzato su progetto dell’architetto Miguel Navarro ( 1922). Esibisce una facciata con colonne ioniche, arco a tutto sesto e figure allegoriche e sopra una cupola ellittica vetrata.
Intorno alla plaza vari chioschi di fiori, uno dei quali aperto a tutte le ore, forse per esaudire eventuale richiesta di qualche nobiluomo che improvvisamente nella notte desiderasse inviare una dozzina di rose rosse alla sua dama. E’ risaputo che gli uomini spagnoli sono galanti e anche affascinanti!
All’incirca centrale la piazza, una fontana monumentale circondata da allegre aiuole fiorite e di notte ben illuminata.
Questa plaza sarà il punto di riferimento per tutti i nostri movimenti: nel circondario vi sono molti dei luoghi da visitare segnalati dalle guide turistiche e raggiungibili a piedi.Di fronte all’Ayuntamiento vi è l'EDIFICIO de CORREOS ( Poste e Telecomunicazioni) realizzato su progetto dell’architetto Miguel Navarro ( 1922). Esibisce una facciata con colonne ioniche, arco a tutto sesto e figure allegoriche e sopra una cupola ellittica vetrata.
Intorno alla plaza vari chioschi di fiori, uno dei quali aperto a tutte le ore, forse per esaudire eventuale richiesta di qualche nobiluomo che improvvisamente nella notte desiderasse inviare una dozzina di rose rosse alla sua dama. E’ risaputo che gli uomini spagnoli sono galanti e anche affascinanti!
All’incirca centrale la piazza, una fontana monumentale circondata da allegre aiuole fiorite e di notte ben illuminata.
Le Chiese presenti nella città sono veramente molte , belle e importanti e meriterebbero di essere visitate tutte, ovviamente occorre regolarsi con il tempo a disposizione.
Noi visitiamo l’ IGLESIA DE LOS SANTOS JAUNES un monumento storico nazionale, quindi l’'''IGLESIA Y TORRE DE SANTA CATALINA'''. Quest’ultima per poterla visitare internamente siamo dovute tornare in giorni diversi poiché è aperta solo durante le funzioni.Questa chiesa ha una grande torre campanaria a base esagonale, sormontata da una cupola su colonne in stile barocco, è un monumento simbolo della città: è costituita da 3 navate con cappelle laterali , abside con cappelle e volte a crociera. E’ possibile salire sulla torre campanaria tramite una scala a chiocciola e pagando un biglietto di 2 euro. Arrivati in cima è possibile godere una panoramica spettacolare della citta sottostante .
La salita è irta pur non essendo difficoltosa e crea qualche leggero affanno sia a me che a Cristina.
Forse più a me che a lei perché in questi giorni ricorre il mio compleanno e devo trasportare sulle spalle un anno in più. Apparentemente i compleanni non sono altro che cicli di 365 giorni: ad ogni scadere del 365 giorno si ricomincia daccapo, il testimone passa al ciclo successivo, ma nel contempo il ciclo finito non vola via bensì si adagia sulle spalle e probabilmente compleanno dopo compleanno il peso si fa sentire.
Fin’ora mi pareva che gli anni si erano sempre posati sulle mie spalle delicatamente, come farfalle leggiadre, ma …. torniamo alla torre campanaria di Santa Catalina.
Abbiamo sostato in alto nel piccolo spazio una decina di minuti, abbiamo scattato alcune foto, ci siamo fatte qualche risatina fra immancabili esclamazioni di meraviglia osservando ciò che stava sotto e poi lentamente siamo ridiscese.
Maestosa, di impronta gotica, a croce latina era originariamente un tempio romano. Nel corso dei secoli subì diversi rimaneggiamenti. La torre campanaria meglio conosciuta come El Miguelete risale al XIV secolo, è alta circa 51 metri e ospita 11 campane datate dal 1305 al 1765.
Dalle informazioni scritte sulla guida in mio possesso si afferma che qui nella cattedrale di Valenzia, nella Cappella del Santo Calice si trova il Santo Graal: una coppa in agata che gli studi fanno risalire ad alcuni anni prima di Cristo.
Del perché si trova qui esistono molte versioni, quindi non mi soffermo e vado oltre.
Non vi è dubbio che la città di Valenzia ai nostri occhi appare stupenda, camminiamo a tratti senza una meta precisa: Cristina è molto attratta dai rigogliosi alberi di aranci e mandarini carichi di frutti che po’ ovunque , bucano l’asfalto di piazze , viali, e aiuole. I frutti appaiono di un bel colore arancione, intenso e lei stenta a credere che si tratta soltanto di piante ornamentali ed è più che mai intenzionata a raccoglierne qualcuno. Inoltre il fatto che i rami ad altezza d’uomo siano privi di frutti la fanno convincere che sono commestibili e altri prima di lei, passeggiando li hanno raccolti.
Soltanto quando ne agguanterà uno, lo sbuccerà e lo porterà alle labbra si renderà conto che sono aspri, dal sapore amaro e nulla hanno in comune con le succose arance coltivate negli aranceti.
Camminando e chiacchierando, senza quasi accorgerci ci troviamo in un’altra ampia e bellissima piazza inondata di sole: un nucleo monumentale al cui centro spicca una imponente fontana. Soltanto quando ne agguanterà uno, lo sbuccerà e lo porterà alle labbra si renderà conto che sono aspri, dal sapore amaro e nulla hanno in comune con le succose arance coltivate negli aranceti.
Su un lato vi sono un paio di bar con dehors, uno giardino con piante di limoni e mandarini dentro il quale in altra occasione abbiamo notato pittori con cavalletto , pennello e tavolozza che dipingevano. La piazza è assai animata, vi è anche una piccola gradinata e dei muretti su cui è possibile sedersi.
Noi ci sediamo ad un tavolo esterno di un bar, rimiriamo ciò che ci sta attorno, assaporiamo l’attimo e contemporaneamente ordiniamo tapas e bibita che consumiamo con scarsa soddisfazione.
Ebbene la piazza in questione è PLAZA DE LA VIRGEN, anche questa appartenente al cuore della città vecchia. Un lato è delimitato dalla Porta degli Apostoli della Cattedrale, la fontana centrale è la fontana del Turia ( fiume di Valenzia) e le otto statue intorno alla principale rappresentano gli 8 affluenti. Qui ci si raduna per la processione della Vergine, per la festa delle Fallas , ma soprattutto è un luogo in cui i valenziani si ritrovano per trascorrere piacevoli momenti in compagnia.
Sull’altro lato della piazza si trova la BASILICA de la VIRGEN E DE LOS DESAMPARADOS, una chiesa barocca del XVII secolo dedicata alla patrona della città, Santa Maria de los Santos Inocentes Martires e de los Desamparados ( abbandonati e indigenti).
Qui vi si è recato il Papa Benedetto XVI e lo desumiamo da una grande piastra in marmo collocata all’ingresso. Questa basilica rimane impressa anche per la particolarità che la grande cupola non è collocata centralmente ma spostata verso la Cattedrale.
Internamente è assolutamente da visitare poiché abbondano preziosi ornamenti e affreschi fra cui alcuni del noto pittore spagnolo morto nel 1726 Antonio Palomino..
Terminiamo la passeggiata alle TORRI de SERRANOS, uno degli accessi più importanti della città la cui costruzione è risalente al XIV secolo: sono massicce e danno l’idea di ciò che dovevano essere le mura. Le Torri de Serranos per oltre 300 anni hanno ospitato i prigionieri nobili della città.
La giornata per noi è iniziata molto presto, prima dell’alba, siamo già pomeriggio inoltrato, quindi decidiamo di andare in albergo a prendere possesso della nostra camera.
Ritornando indietro percorriamo altre strade, lo stupore non diminuisce, avremmo desiderio di entrare ovunque, i musei non mancano, edifici importanti richiamano l’attenzione come ad esempio la casa del Punt di Ganko che presenta una facciata completamente decorata con decorazioni naturaliste, vediamo diversi locali invitanti e anche le vetrine dei negozi non sono male.
Non è che siamo venute a Valenzia per fare shopping, ma siamo due signore e se l’occhio cade su qualche oggetto originale perché porsi dei divieti?
Giungiamo nuovamente nella plaza del Ayuntamiento , quindi calle Marinez Cubells dove c’è l’Hotel e ci rendiamo conto che la scelta è stata perfetta: la posizione è strategica e la zona è davvero bella ed elegante, sia di giorno che di sera.
Prendiamo possesso della camera, la numero 118 e ciò che troviamo è di gran lunga superiore alle nostre aspettative in quanto la prenotazione è stata effettuata sfruttando un pacchetto promozionale.
Dopo un breve relax e cambio d’abito, usciamo per la cena poiché non abbiamo intenzione di perdere tempo in camera: siamo più che mai intenzionate a vivere ogni attimo della nostra breve vacanza e goderci la città .
Purtroppo però è lunedì sera e a Valencia come in Italia molti ristoranti sono chiusi.
Chiediamo qualche indicazione per individuare un locale ove si possa mangiare una buona paella: ci viene risposto che ve ne sono parecchi, occorre semplicemente aguzzare la vista e comunque ci viene suggerito di percorrere le vie delle zona in cui ci troviamo.
Osserviamo qua e là, ci impieghiamo un po’ di tempo a decidere: non vorremmo fare una scelta sbagliata. Aguzziamo l’occhio. Infine casualmente arriviamo davanti ad un ristorante che esternamente non sembra granchè, ma il cartello segnala che ha ottenuto un premio per la miglior Paella.
Entriamo e immediatamente ci rendiamo conto di aver avuto buon fiuto: Ristorante Marisqueria Civera non ci ha deluso. Successivamente scopriamo che è segnalato anche dalla nostra guida..
Questo è stato il nostro primo giorno a Valencia, le condizioni atmosferiche pur non essendo state eccellenti per noi che venivamo dal nord dell’Italia sono state considerate ottime, anzi durante la giornate in alcuni momenti ci sembrava facesse caldo.La giornata per noi è iniziata molto presto, prima dell’alba, siamo già pomeriggio inoltrato, quindi decidiamo di andare in albergo a prendere possesso della nostra camera.
Ritornando indietro percorriamo altre strade, lo stupore non diminuisce, avremmo desiderio di entrare ovunque, i musei non mancano, edifici importanti richiamano l’attenzione come ad esempio la casa del Punt di Ganko che presenta una facciata completamente decorata con decorazioni naturaliste, vediamo diversi locali invitanti e anche le vetrine dei negozi non sono male.
Non è che siamo venute a Valenzia per fare shopping, ma siamo due signore e se l’occhio cade su qualche oggetto originale perché porsi dei divieti?
Giungiamo nuovamente nella plaza del Ayuntamiento , quindi calle Marinez Cubells dove c’è l’Hotel e ci rendiamo conto che la scelta è stata perfetta: la posizione è strategica e la zona è davvero bella ed elegante, sia di giorno che di sera.
Prendiamo possesso della camera, la numero 118 e ciò che troviamo è di gran lunga superiore alle nostre aspettative in quanto la prenotazione è stata effettuata sfruttando un pacchetto promozionale.
Dopo un breve relax e cambio d’abito, usciamo per la cena poiché non abbiamo intenzione di perdere tempo in camera: siamo più che mai intenzionate a vivere ogni attimo della nostra breve vacanza e goderci la città .
Purtroppo però è lunedì sera e a Valencia come in Italia molti ristoranti sono chiusi.
Chiediamo qualche indicazione per individuare un locale ove si possa mangiare una buona paella: ci viene risposto che ve ne sono parecchi, occorre semplicemente aguzzare la vista e comunque ci viene suggerito di percorrere le vie delle zona in cui ci troviamo.
Osserviamo qua e là, ci impieghiamo un po’ di tempo a decidere: non vorremmo fare una scelta sbagliata. Aguzziamo l’occhio. Infine casualmente arriviamo davanti ad un ristorante che esternamente non sembra granchè, ma il cartello segnala che ha ottenuto un premio per la miglior Paella.
Entriamo e immediatamente ci rendiamo conto di aver avuto buon fiuto: Ristorante Marisqueria Civera non ci ha deluso. Successivamente scopriamo che è segnalato anche dalla nostra guida..
Andiamo a dormire, gambe e piedi desiderano un po’ di riposo, forse più della menti.
Domani mattina con i mezzi pubblici andremo a la Ciudad dell’Arte e della Scienza, ma comunque dobbiamo ritornare nella città vecchia poiché dobbiamo ancora visitare il Museo della Ceramica, il Mercato Centrale, la Lonja de la Seda, Plaza Redonda, Almudin che oggi era chiuso e molto altro ancora.
- Alla CIUDAD DE LAS ARTES Y LAS CIENCIAS, dedicherò opinione specifica
Mercoledi 20 Febbraio 2013
Siamo tornate nella città vecchia a vivere la magica atmosfera di Valenzia.Mercoledi 20 Febbraio 2013
Iniziamo la giornata con una visita al MERCADO CENTRAL e ci meravigliamo dell’ accuratissima esposizione quasi artistica di prosciutti, frutta, verdura , carni e pesci e dei vari prodotti valenzani.
Invitante soprattutto il grande banco vendita del jamon (prosciutto), ma solleticanti anche le belle cassette con fragole e arance a prezzi davvero eccezionali: fragole a 2,60 € / chilo e le arance a 0,70 €/ chilo. Ma fragole che parevano finte tanto erano belle !
Il Mercado central è un edificio modernista inaugurato nel 1928 e vuole essere un luogo centrale nella vita cittadina, uno scambio tra città e campagna.”Valencia Terra i Mar”- La vicinanza della sierra, della pianura coltivata, del lago e del mare danno infinite possibilità culinarie.
Ospita circa 1000 posti vendita, ha colonne e volte metalliche, vetrate colorate con lo stemma valenzano, una grande cupola centrale molto simile a quella delle cattedrali, una facciata splendida e ceramiche esterne.
Il mercato era assai animato, molti i valenzani con borse e carrelli per la spesa e noi ci siamo dette che se nella nostra città ci fosse un mercato simile sarebbe davvero piacevole fare la spesa.
LONJA DE LA SEDAInvitante soprattutto il grande banco vendita del jamon (prosciutto), ma solleticanti anche le belle cassette con fragole e arance a prezzi davvero eccezionali: fragole a 2,60 € / chilo e le arance a 0,70 €/ chilo. Ma fragole che parevano finte tanto erano belle !
Il Mercado central è un edificio modernista inaugurato nel 1928 e vuole essere un luogo centrale nella vita cittadina, uno scambio tra città e campagna.”Valencia Terra i Mar”- La vicinanza della sierra, della pianura coltivata, del lago e del mare danno infinite possibilità culinarie.
Ospita circa 1000 posti vendita, ha colonne e volte metalliche, vetrate colorate con lo stemma valenzano, una grande cupola centrale molto simile a quella delle cattedrali, una facciata splendida e ceramiche esterne.
Il mercato era assai animato, molti i valenzani con borse e carrelli per la spesa e noi ci siamo dette che se nella nostra città ci fosse un mercato simile sarebbe davvero piacevole fare la spesa.
Qui entriamo gratis poiché siamo in possesso della tourist card.
E’ un bell’edificio in stile gotico civile valenzano (per approfondimenti vedere canoni gotico civile), costruito a forma di castello medievale, era il luogo d’incontro dei mercanti della seta che qui affluivano da ogni parte d’Europa poiché Valenza era la capitale della seta.
In pratica” lonja de la seda” era la borsa della seta dove avvenivano le contrattazioni e si stabiliva il prezzo del pregiato tessuto.
L’edificio presenta una torre principale, una grande salone con uno straordinario soffitto e dei mobili originali, la sala delle contrattazioni con colonne a spirale e volte costolate e il patio degli aranci. Lateralmente vi è anche una porticina che consente di accedere ad una sala sotterranea che il guardiano ci ha spiegato che veniva utilizzata come dispensa.
TORRES DE QUART
Anche qui l’ingresso è gratuito per i possessori della tourist card.
Costruzione gotica del XV secolo rappresenta l’antica fortificazione della città, divenuta porta d’ingresso ha imponenti torri e fu utilizzata anche come carcere femminile. Internamente vi sono diverse sale ampie e vuote ed è possibile accedere fino in cima dove da una specie di terrazzo è godibile un’ampia panoramica della città.
MUSEO NACIONAL de la CERAMICA GOZALES MARTI'Anche qui l’ingresso è gratuito per i possessori della tourist card.
Costruzione gotica del XV secolo rappresenta l’antica fortificazione della città, divenuta porta d’ingresso ha imponenti torri e fu utilizzata anche come carcere femminile. Internamente vi sono diverse sale ampie e vuote ed è possibile accedere fino in cima dove da una specie di terrazzo è godibile un’ampia panoramica della città.
Non visitato internamente perché chiuso. Esternamente è un edificio dalla bellezza indescrivibile.
Si tratta di un palazzo del XV secolo restaurato nel settecento in stile barocco con una facciata favolosa: la statua di una Madonna nella parte superiore e l’allegoria dei fiumi Turia e Jucar che si uniscono in una complessa composizione a motivi vegetali e un portale istoriato di grande effetto.
Si tratta di un palazzo del XV secolo restaurato nel settecento in stile barocco con una facciata favolosa: la statua di una Madonna nella parte superiore e l’allegoria dei fiumi Turia e Jucar che si uniscono in una complessa composizione a motivi vegetali e un portale istoriato di grande effetto.
REAL IGLESIA PARROQUIAL DE SAN MARTIN OBISPO
La costruzione primitiva romano-musulmana fu consacrata nel 1238 in gratitudine a San Martin Obipo e successivamente, nel 1356 , quando vennero allargate le mura della città di Valenzia si inizio’ la trasformazione - costruzione gotica che possiamo osservare attualmente.
E’ stata dimensionata a forma irregolare per adattarsi alle costruzioni circostanti.
Sono molte infatti le Chiese che a Valenzia sono incastrate fra le abitazioni civili.
Questa è indubbiamente una chiesa molto bella: composta da una navata centrale con cappelle laterali ubicate tra colonne di supporto rivestite da ornamenti barocchi ( lavori effettuati tra il 1735 e il 1753). La cappella principale di forma poligonale con cupola a cassettoni identificata “LA GLORIA”, ed è l’ unica nella città di Valencia a richiamare il Pantheon di Roma .
Sono presenti anche diversi affreschi frale quali l’ULTIMA CENA, opera di Francisco Vergara.
E’ stata dimensionata a forma irregolare per adattarsi alle costruzioni circostanti.
Sono molte infatti le Chiese che a Valenzia sono incastrate fra le abitazioni civili.
Questa è indubbiamente una chiesa molto bella: composta da una navata centrale con cappelle laterali ubicate tra colonne di supporto rivestite da ornamenti barocchi ( lavori effettuati tra il 1735 e il 1753). La cappella principale di forma poligonale con cupola a cassettoni identificata “LA GLORIA”, ed è l’ unica nella città di Valencia a richiamare il Pantheon di Roma .
Sono presenti anche diversi affreschi frale quali l’ULTIMA CENA, opera di Francisco Vergara.
Visitiamo altre chiese, ci addentriamo in calle ed avenide scopriamo angoli caratteristici, osserviamo, fotografiamo la casetta di minuscole dimensioni, la cui larghezza è di cm 105 e di cui la mia amica Vittoria mi aveva suggerito di visitare e infine decidiamo di prendere un bus e trascorrere qualche ora sulla SPIAGGIA di MALVARROSA che si trova nella parte settentrionale di Valenzia.
Saliamo sul numero 19 che ci porta direttamente a destino. La spiaggia è di sabbia fine e molto ampia, il Mediterraneo è crespato quel tanto che basta , le acque sono di un bel azzurro intenso, il cielo non è completamente azzurro ma la spettacolarità paesaggistica nell’insieme è davvero apprezzabile.
Spira un’aria frizzante a tratti quasi tagliente, io e Cristina subiamo il fascino del Mediterraneo , la passeggiata sulla spiaggia è rilassante. Lontane dal nostro habitat abituale, lontane da tutto, passo dopo passo, incuranti delle scarpe che affondano nella sabbia, ne percorriamo un lungo tratto senza accusare la minima stanchezza, ascoltiamo i gabbiani garrire, non siamo sole, vi sono altre persone che corrono, camminano e forse come noi pensano……
Ad un tratto abbandonata , solitaria, appare sulla rena umida una rosa rossa…..sembra quasi che qualcuno l’abbia appositamente sistemata così per testimoniare un evento di cui non conosco la storia….
L’osservo, vorrei dare un senso a quello che vedo nella piena consapevolezza che non mi è possibile, inspiegabilmente ripenso ad altre rose rosse, carnose, vellutate…
Voglio carpire l’immagine della rosa abbandonata sulla spiaggia di Malvarrosa prima che arrivi un’onda a distruggerla e scatto la fotografia.
Chissà mai che la fotografia possa farmi rivivere l’attimo!
Ma il giorno sta morendo filtrano le prime luci della sera, dobbiamo ritornare indietro, riprendere il bus e quindi in Hotel.
E’ la nostra ultima serata a Valenzia e in assoluto accordo decidiamo che per la cena torneremo al ristorante Marisqueria Civera.
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L’ultimo giorno è ancora completamente a nostra disposizione poiché il volo è previsto per le 19,55 e la distanza dall’aeroporto è quantificata in circa 20 minuti di metropolitana.
Visitiamo la STAZIONE FERROVIARIA – Estacion del Norte , un vero capolavoro modernista datato 1917 la cui facciata è completamente decorata con una miriade di dettagli. Internamente vi è una vasta presenza di mosaici e ceramiche vetrificate. Assolutamente da vedere.
Quindi la Plaza de Toros, il MERCADO DEL COLON, l’Iglesia de San Agustin, qualche sosta dedicata allo shopping e infine raggiungiamo il Bioparco che consente di vedere gli animali nel loro ambiente e poi si intraprende la via del ritorno in Italia.Visitiamo la STAZIONE FERROVIARIA – Estacion del Norte , un vero capolavoro modernista datato 1917 la cui facciata è completamente decorata con una miriade di dettagli. Internamente vi è una vasta presenza di mosaici e ceramiche vetrificate. Assolutamente da vedere.
Lasciamo Valenzia immersa nella sua suggestiva atmosfera, dal clima mite, dai lussureggianti parchi. Abbiamo trascorso quattro giorni intensi alternati a notti di sonno profondo . Siamo state bene e l’idea di arrivare all’aeroporto di Bergamo dove ci attende neve e freddo, non ci alletta.
GIUDIZIO SINTETICO PERSONALE
Personalmente ho apprezzato moltissimo VALENZIA che ai miei occhi è apparsa moderna, ordinata e soprattutto ben concepita, ben organizzata. Palazzi decadenti ne ho visti pochi, la maggior parte si presentano ben tinteggiati e puliti. La metropolitana è comodissima, veloce, non eccessivamente sotterranea con alcuni tratti che corrono in superficie. Vi sono molte zone verdi ricavate dal letto del fiume Turia che a seguito della grande piena del 1957 che mise a dura prova la città, il governo decise di adottare una soluzione radicale ovvero spostare il corso del fiume per sempre. In un primo momento avevano pensato alla costruzione di un’autostrada ma l’idea non incontrò il favore dei cittadini. Alla fine vinse l’idea di un parco urbano, il piano fu elaborato dal catalano Racardo Bofil e fu anche una straordinaria possibilità di riprogettare la città.
A Valenzia il verde non manca, anche per le vie interne, nel centro storico, sono numerosi gli alberi fra cui arance e mandarini non commestibili appartenenti ad una qualità decorativa.
Nei pressi del Mercado del Colon, in un piccolo parco ho visto delle magnolie straordinarie dalla bellezza inenarrabile. Intrecci di rami e radici inestricabili.
Come in tutte le città non mancano clochards e mendicanti in particolare all’ingresso delle chiese, ma non arrecano nessun disturbo.
Consistente invece la presenza di italiani, soprattutto moltissimi gli studenti.
Per quanto concerne la sicurezza, non ho nessun elemento per stabilire che Valencia non offra sicurezza, anzi ho riscontrato ovunque calore e gentilezza.
( Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove- Alcune informazioni relative a monumenti e storia sono frutto di ricerche personali ricavate da guide e materiali turistici )Nei pressi del Mercado del Colon, in un piccolo parco ho visto delle magnolie straordinarie dalla bellezza inenarrabile. Intrecci di rami e radici inestricabili.
Come in tutte le città non mancano clochards e mendicanti in particolare all’ingresso delle chiese, ma non arrecano nessun disturbo.
Consistente invece la presenza di italiani, soprattutto moltissimi gli studenti.
Per quanto concerne la sicurezza, non ho nessun elemento per stabilire che Valencia non offra sicurezza, anzi ho riscontrato ovunque calore e gentilezza.
2013- Y.P.
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