domenica 11 febbraio 2018

LEVANZO - Natura vanitosa

" I viaggiatori possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero".

LEVANZO








E’ situata al nord delle Egadi, di fronte al porto di Favignana, di giorno la si vede fuoriuscire dalle acque, pare assai rocciosa disseminata da ampi mantelli verdeggianti: un assembramento di casette che in lontananza appaiono piccole, piccole e vicine fra loro tanto da non distinguerle nitidamente.
Sono adagiate su un breve tratto di costa e forse nei giorni in cui il mare diviene rabbioso
le facciate piangono.
La notte poi scompare quasi tutto .
Si vedono soltanto delle luci che sembrano stelle cadute dal cielo.
Ci si può imbarcare al porto di Favignana e in pochi minuti si arriva alla meta.
Di LEVANZO ci si può innamorare ancora prima di posarci piede, già quando la si vede dal traghetto .
A prima vista ci si può scordare di trovarsi in provincia di Trapani, lo spettacolo paesaggistico offerto dalle minuscole casette tinteggiate di bianco e con porte, finestre e persiane ( quando esistenti) verniciate d’ azzurro è del tutto simile a quello offerto da qualsiasi isoletta greca.
Poi si sbarca e ci si addentra per il borgo, la strada costeggia quasi sempre il mare le cui acque a occhio nudo fanno credere d’essere davvero incontaminate.
Il nucleo abitativo è concentrato a Cala Dogana , intorno al porticciolo .
Levanzo è la più piccola dell’arcipelago ed è caratterizzata da un’unica strada che passa appunto per il centro e poi prosegue all’incirca attorno all’isola.
Camminando e rimirando, poco distante dal nucleo abitativo si arriva in un punto in cui si trova uno grosso faraglione a forma di cappello che si può raggiungere scendendo una stradina sterrata e poi volendo, con quattro bracciate a nuoto.
Le rocce levigate dalle acque e dai venti, contro le quali vanno a sbattere onde fragorose , offrono sempre uno spettacolo gradevole e l’animo spesso ne subisce il fascino.

L’interno dell’isola è effettivamente assai roccioso e disabitato mentre i mantelli verdi sono costituiti dalla macchia mediterranea.
Sempre camminando e camminando sul sentiero sterrato che corre intorno all’isoletta ci si trova immersi in scenari naturali di rara bellezza: pini marittimi dai tronchi contorti , ciclamini, bellissimi fiori azzurri simili alla genzianella, si esibiscono su terreni apparentemente aridi.
Sotto le pinete, in alcuni punti sono stati collocati lunghi tavoli in legno e panchine perfetti per fare un pic-nic o semplicemente per una pausa magari sorseggiando una buona birra che ovviamente occorre portarsi nello zaino, perché angoli ristoro lontani dal centro abitato non ne ho visti.
Si raggiungono cale e calette : Cala Minnula, Punta Altarella, Cala Calcara e poi……i pensieri si librano, lo sguardo si perde, si sorprende: Levanzo è un’oasi di quiete!
Ma non finisce qui: a Levanzo le pitture e le incisioni della Grotta del Genovese rappresentano un complesso di figure parietali fra i più importanti al mondo.
( La grotta custodisce reperti sia del Paleolitico che del Neolitico).
Anche le acque che circondano Levanzo appartengono all’Area Marina protetta delle Isole Egadi che con un’area di circa 54.000 ettari risulta essere la più grande del Mediterraneo.
Per corretta d’ informazione riporto quanto scritto nelle guide turistiche:
“ L’area Marina protetta delle Isole Egadi , la riserva marina più grande del Mediterraneo e circoda le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo e gli isolotti di Formica e Maraone. Istituita nel 1991 è gestita dal Comune di Favignana per conto del Ministero dell’Ambiente. Le Egadi sono un’area di elevatissima biodiversità: nei fondali si trova l’habitat protetto della prateria di Posidonia oceanica…….”
Chi volesse approfondire, in rete c’è materiale a sufficienza.
Dopo la camminata siamo ritornate nel piccolo centro abitato abbiamo raggiunto la chiesa ( chiusa) e poi abbiamo placato l’appetito presso l’unica trattoria aperta, ma con scorte ridotte perché in procinto di chiudere per fine stagione.
In ogni caso, la posizione sopra il porticciolo de La Trattoria del Pescador è davvero strategica e le panoramiche che si possono godere dalla grande terrazza sono inenarrabili.
Dimenticavo: Le case i cui ingressi sono prevalentemente affacciati direttamente sulla strada vantano tripudi floreali ovunque, ma la particolarità è che piante di qualsiasi genere crescono rigogliose in vasi dalle forme e dai materiali più disparati. Si possono ammirare meravigliose piante grasse che fuoriescono da scatole, cocci: un pugno di terra dentro una latta ex-vernice ed ecco uno splendido geranio dalle foglie ben nutrite. 
Chissà se Levanzo hanno tutti il pollice verde oppure tutto è merito di un clima mediterraneo davvero speciale!
Le informazioni inerenti alla Flora di Levanzo indicano la presenza di circa 460 di piante di specie diverse nonostante l’isola sia assai arida.
Io e lei, una piacevole giornata da inserire nel baule dei ricordi e voi che avete letto, se avrete occasione di passare da quelle parti, non dimenticatevi di fare una bella escursione all’isola di Levanzo!
Non occorre altro che un piccolo zaino e scarpe comode.
Ottobre 2017 – Y.P.

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