lunedì 12 febbraio 2018

STABAT MATER- Tiziano Scarpa



Forse è da leggere e rileggere per comprendere appieno l’intenso significato dei brevi paragrafi.


Io abitualmente leggo e sottolineo ciò che più mi colpisce ma Stabat Mater non è sottolineato:avrei dovuto sottolineare l’intero romanzo. Ogni pensiero è una pagina di vita, la vita di Cecilia. “ venuta al mondo nel vuoto”.
La storia è ambientata nel XVIII secolo nel Pio Ospedale della Pietà, il più importante istituto religioso ( conservatorio) fra i quattro presenti a Venezia in quel tempo, dove le ragazze orfane, o abbandonate o figlie illegittime venivano cresciute ed educate mediante l’insegnamento della musica, e loro ……
Per loro esistono soltanto la musica e le fantasticherie, immaginano di trovare l’amore, sognano che qualche figlio di famiglia ricca le domandi in spose.”
La protagonista è CECILIA, una ragazzina di 16 anni che si contraddistingue per il suo naturale talento di violinista .

Se avessi suonato il mio violino nella chiesa di notte, prima o poi qualcuno mi avrebbe scoperta. Ma nessuno può sentire la musica segreta che suona nel nostro animo”.

Dotata di grande sensibilità, scava nella sua anima dove dalla nascita è radicato il dramma dell’abbandono. Vive con grande consapevolezza la sua sofferenza e solitudine che è comunque la solitudine di tutte le ospiti dell’Istituto., ma la “sua solitudine è fortificata e indistruttibile”. Pensa ossessivamente alla” signora madre” della quale non vedrà mai il volto, che odia, ma in alcuni momenti tenta di comprendere e cerca di immaginare i motivi per cui è stata abbandonata . E soprattutto si domanda se nel momento in cui è stata deposta nella nicchia dell’orfanotrofio alla Signora Madre sono venuti dei dubbi.

“Signora Madre io non so nulla di voi. Non so perché mi avete abbandonata qui, sedici anni fa. Forse siete morta mentre nascevo, siete morta di parto e qualcuno mi ha portata qui invece di lasciarmi morire accanto a voi, o invece di affidarmi a qualche altra famigli dove sarei stata considerata una figlia di seconda categoria…….non ho nessuna idea di chi siate o chi siate stata…”
Terribile, deve essere semplicemente terribile, essere figlie dell’abbandono! Leggendo queste pagine, in alcuni momenti ho sentito un nodo alla gola , ho sentito la disperazione di Cecilia, quasi la stessi vivendo io. (Certamente questo è merito del valido autore veneziano che ha saputo rendere viva la drammaticità della situazione).
Il romanzo in sintesi è un lungo monologo a tratti “ tremendamente drammatico “ di Cecilia, la quale di notte anziché
rimanere insonne nel letto, si alza e va sul gradino di una scala a scrivere delle lunghe lettere a questa madre sconosciuta, lettere che non spedirà mai. Scrive, quasi fosse un diario , scrive ciò che accade dentro l’Ospitale ma soprattutto ciò che avviene dentro sé stessa, le mestruazioni, le sue piccole scoperte, le sue innumerevoli domande senza risposte. Anzi alcune risposte le vengono date da una compagna che vede solo lei: la testa dai capelli di serpente ( la morte).
Forse un’unica risposta per lei molto importante, le viene fornita da una suora che contravvenendo ad ogni regolamento le permette di vedere il registro in cui è stata annotata la data dell’ingresso nell’istituto. Sarà causa di notevole sconvolgimento.
Quindi il romanzo, formato da 135 pagine è l’insieme di pensieri e riflessioni, la lunga introspezione di Cecilia .
“La luna è una cosa appiccicata lassù in alto per ridere delle donne”..

In fondo non accade mai nulla ,tranne che un giorno fa ingresso nell’istituto il prete rosso, un certo don Antonio , il nuovo maestro di violino che porta con sé il vento dell’innovazione:
“ Ti farò suonare le cose più inebrianti, scuoterai le fondamenta delle anime, quel punto dove la nostra persona si scioglie in qualcosa che coincide con i brividi del cosmo”.

A questo punto io mi sono innamorata di Vivaldi e delle Quattro stagioni : la forza della musica.
Poco importa se il racconto è romanzato… E’ bello… e in ogni caso l’attinenza alla realtà è provata dalla storia del grande violinista e compositore Antonio Vivaldi (annoverato fra i più grandi compositori di musica barocca)..
Antonio Vivaldi, figlio di Gian Battista, barbiere e violinista nella basilica di S. Marco ( un tempo La Cappella del Doge), sin dalla tenera età mostrò predisposizione alla musica e proprio dal padre apprese l’arte del violino e con il passare del tempo prese il suo posto nella Basilica.
A 10 anni intraprese la vita ecclesiastica e divenne sacerdote nel 1703 e da quel momento venne soprannominato il “prete rosso” per i suoi capelli color rame.
Realmente fu chiamato ad occupare la posizione di maestro di Violino al Pio Ospitale della Pietà e con il suo ingresso i concerti e gli oratori ( genere di musica) delle orfane acquistarono grande forza e vitalità tanto che gli aristocratici accorrevano da ogni parte dell’Europa per ascoltare e sognare…
( curiosità… Vivaldi che in Europa era ritenuto il grande maestro della scuola barocca italiana, in Italia veniva ignorato. Noi italiani siamo veramente particolari!)
E le allieve dell’orfanotrofio suonavano su dei poggioli protetti da grate allo scopo di non essere viste dagli ascoltatori. ( Le regole dell’istituto non consentivano alle ragazze di mostrarsi) .
Il romanzo ovviamente ha un finale e io voglio immaginare un gran finale anche se non è scritto, perché comunque i cieli di Cecilia si sono aperti.... e non solo i cieli, ma anche i mari.
E dopo il finale c’è una breve nota dell’autore molto interessante in cui tenta di dare una spiegazione al” suo pensare attraverso i personaggi” e inoltre invoglia il lettore ad approfondire la conoscenza di Vivaldi .

Stralcio a pagina 84 :

"Gli uomini organizzano cerimonie, si ammantano di paramenti luccicanti, fanno tintinnare metalli preziosi, incastonano la gloria delle parole in frasi dolcemente ritmate, riempiono l'aria di fumo profumato e di musica, hanno bisogno di mettere tutto quanto all'esterno, devono buttare fuori, sempre fuori di loro tutto quello che sentono dentro"

Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963, ha scritto numerose opere fra le quali:
Venezia è un pesce ( Feltrinelli 2000)- Groppi d’amore nella scuraglia ( Einaudi 2005) - Batticuore fuorilegge( Fanucci 2006) e forse Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos 2008)
Ho letto recensioni non del tutto positive quindi deduco che forse non è "un libro per tutti" . Il mio giudizio in ogni caso è assolutamente positivo.
( Stabat Mater dolorosa è un canto Gregoriano)

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