mercoledì 28 febbraio 2018

RITORNARE A VENEZIA!



Ritornare a Venezia

E lui parlava e raccontava di giorni spensierati trascorsi in una Venezia che trasudava bellezza, di notti inebrianti  e di  quell' atmosfera speciale  che ti avvolge in uno scialle da sogno , di pittori in Piazza San Marco che vendevano le loro opere e poi del lento dondolio delle lucide  gondole  nere  su placide acque.....


Le parole hanno una vita propria: in alcuni momenti  ricordi  sommersi  da essere completamente dimenticati quasi  inspiegabilmente, riaffiorano a seguito di una parola disattesa, letta o udita.
Non di rado  una parola con una forza prorompente lacera il sopore e ci fa rivivere, luoghi, sensazioni, emozioni. In alcuni casi riesce persino a farci percepire gli odori e i profumi odorati in tempi remoti e in altri casi , una parola può far nascere un desiderio, un sogno.

E così  quelle poche, semplici parole a descrizione della magia emanata da Venezia palpabile soltanto trovandosi a Venezia, da me recepite come fossero velate di nostalgia  e forse pervase da un leggero rimpianto di  giorni sublimi di un tempo appassito, mi hanno scatenato dentro un turbinio di pensieri che in pochi giorni si sono liquefatti per lasciare spazio a un  desiderio e infine un richiamo forte, irreprimibile, quasi misterioso mi ha riportata a Venezia.
Esigenza assoluta di rivivere la magica atmosfera fra campi, campielli, calle e canali o rii tutti uguali e nel contempo assolutamente differenti,  fra palazzi  trasudanti di storia le cui targhe commemorative affisse alle facciate di alcuni, evocano spezzoni di vita  di musicisti, scrittori, artisti d’altri tempi.
Così recita la lapide marmorea su Palazzo Molin del Cuoridoro affacciato sul Rio Cuoridoro nel

martedì 27 febbraio 2018

LE PAROLE CHE CI SALVANO - Eugenio Borgna


LE PAROLE CHE CI SALVANO - Eugenio Borgna

Prima di riporre in libreria questo prezioso libro che mi ha regalato il mio amico sociologo e che considero di estrema utilità per tutti noi, riporto qualche stralcio che ritengo alquanto significativo:

-          Per ascoltare  occorre tacere…

-          … dovremmo sapere che nella vita non tutto è dicibile e non tutto è esprimibile; e non dovremmo illuderci di poter spiegare i pensieri che abbiamo, e le emozioni che proviamo, con le sole parole chiare e distinte. La parola che tace è talora più importante della parola che parla.

-          L’amicizia quando si sta scendendo lungo la china del dolore e della tristezza, è zattera che ci consente di salvarci………..Ma non si dovrebbe mai dimenticare che anche l’amicizia è fragile, ed è esposta alle ferite della stanchezza, della noncuranza, della disattenzione, della preoccupazione, o delle influenze esterne non sempre riconoscibili nei loro aspetti perturbanti.

-          Del tempo ho paura, del tempo che fugge così in fretta. Fugge? No, non fugge e nemmeno vola: scivola, dilegua, scompare, come la rena che dal pugno chiuso filtra giù attraverso le

lunedì 26 febbraio 2018

MARZAMEMI - La baia delle tortore


MARZAMEMI - La Baia delle Tortore

SICILIA BELLA! 
Panoramica portcciolo di MARZAMEMI

Il borgo di MARZAMEMI

In fondo - Hotel Conchiglietta ( chi ci ha soggiornato recentemente ha espresso parere positivo- 2018)

I luoghi oltre a paesaggio, arte, storia e tradizioni sono per me  emozioni e sensazioni .
Quando affronto un viaggio per mete lontane o vicine, verso luoghi a me  sconosciuti,  parto sempre con un certo entusiasmo, a volte con molte aspettative, a volte immaginandomi ciò che potrei trovare, altre volte invece  non porto nulla tranne la curiosità di scoprire.
Un viaggio è sempre un arricchimento culturale, è “ conoscere “, è “imparare” e ogni luogo  in cui sono stata  mi ha   regalato qualcosa.  Di ogni luogo conservo un attimo di vita e ogni luogo è un frammento della mia storia.
Ogni mio ritorno porta con sè le emozioni dei luoghi che ho visitato.

In questo breve, ma intenso viaggio in Sicilia, in cui sono rimasta avvolta dal fascino dell’Etna che domina grandioso come un nume il panorama e  lo splendido scenario offerto della fertilissima piana in cui giace Catania e la  Conca d’Oro, dal pittoresco percorso costiero per Acitrezza e Aci Castello, il luminoso paesaggio marino caratterizzato da nitide scogliere  che mi ha portata a Taormina .

Sono poi tornata  a ritroso per raggiungere  Caltagirone  che vanta una millenaria tradizione nella produzione di prestigiose ceramiche artistiche  ed  è la cittadina che ha dato i natali a Luigi Sturzo e dove è allestito un presepe animato in terracotta-esposizione permanente - che ha ottenuto riconoscimenti  a livello internazionale ( vedere www.ilpresepedicaltagirone.it) - e poi scendere a Pozzallo di Ragusa
Ho ammirato l’esaltante arte barocca caratterizzata dai forti contrasti di Siracusa e Noto: l’imponente  e maestoso Duomo-tempio di Athena all’Ortigia,  la Cattedrale di  Noto riportata al suo splendore dopo la ricostruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1996,  ma  il luogo che mi ha maggiormente emozionata è un borgo marinaro appartenente al comune di Pachino in provincia di Siracusa il cui nome un tempo fu Marsà al hamem ( Baia delle tortore) mentre  oggi è MARZAMEMI.

Un piccolo borgo  di origine araba,

domenica 25 febbraio 2018

L'ARMINUTA- Donatella Di Pietrantonio

L’ARMINUTA

“ Mi manca la consuetudine di ritornare da chi ho lasciato”

Abitualmente entro in libreria intenzionata ad acquistare un solo libro di cui precedentemente mi sono segnata titolo ed autore, il più delle volte esco  con tre o quattro libri e qualche volta accade pure di dimenticare di acquistare  proprio quello che mi ero prefissata…..
Generalmente non mi rammarico e ritorno perché a me trascorrere del tempo a LA FELTRINELLI di Corso Vittorio Emanuele piace davvero molto e mi diverto assai perché conversare con chi ha le medesime passioni è sempre interessante e spesso si ampliano le conoscenze.
Intendo conoscenze culturali, anche se ritengo non si possa escludere che proprio in libreria possano nascere amicizie importanti o anche storie insolite.

venerdì 23 febbraio 2018

LA MIA CORNOVAGLIA

Itinerario

Sono le 8,30 locali di domenica mattina 11 aprile, atterriamo  all’Aeroporto di Londra Gatwick ,
ritiriamo l’auto a noleggio e con qualche difficoltà usciamo dall’area aeroportuale, arriviamo per caso e con piacere ad Ascot , la  prestigiosa località ippica , dopo breve sosta seguiamo le   indicazioni per Windsor per una visita fuori programma al Castello di Windsor.
Terminata la visita,  si procede alla volta della piana di Salisbury per poter ammirare il cerchio di megaliti di Stonehenge – contea di Wiltshire .  La sera sta calando  e tappa obbligata  al B&B Home Farm Boreham  a Warminster  sempre nel Wiltshire. Siamo in cinque , la disponibilità di camere offre   3 + 2 e qui Grazy e Cri  si negano la propria intimità e ospitano la zia. Si cena con esito soddisfacente a Warminster in un ristorantino tipico   ed al mattino si prosegue  verso Glastonbury contea di Somerset  ovvero il cuore della mistica isola di Avalon, alla ricerca della tomba di Re Artu’.
Prima di addentrarsi  in  Glastonbury  effettuiamo una breve tappa alla collina di Tor incoronata da una torre  che si innalza  sui Somerset Levels  . Quindi Glastonbury Abbey .

Si procede alla volta della Cornovaglia e raggiungiamo  Tintagel  per la  visita ai resti del Castello che la leggenda vuole sia il luogo di nascita di Re Artu’. E’ nuovamente sera : B&B Trevenna Lodge Tintagel North Cornwall.  Accomodation buona.
 Si cena  ancora in un  locale tipico, una specie di pub, dalla pulizia non eccellente  con gestore tutto/facente . Io e Walter vorremmo un bel trancio di salmone, ma ci dobbiamo accontentare di filetti di tonno e seebass.   Il pub però dispone di  un  bel caminetto   di fronte al quale una poltrona legata con catena ospita un bel gattone. Cristina si  sente forse a casa propria , allontana il gatto  e da padrona   si  occupa di alimentare il fuoco utilizzando il cesto di ceppi a disposizione.
Il mattino seguente,  dopo  un piccolo tentativo per ricercare e visitare la roccia da cui venne estratta la Spada Excalibur abbandoniamo leggende e misteri e ci dirigiamo  verso il Sud Cornwall  impazienti di vedere paesaggi  tanto decantati . Ne restiamo estasiati : prima tappa a St.Ives ove incontriamo gabbiani ladri di gelati,  quindi Land’s End , Penzance, Lizard  e  St. Michel’s Mount.
Si evita sosta a  Falmouth poiché alla nostra vista appare un agglomerato eccessivo di case, anche se la zona del porto non è sgradevole  a vedersi e  si prosegue verso Truro  per la consueta tappa notturna. Dopo  qualche difficoltà  nel localizzare B&B  troviamo ospitalità al   Manor Cottage da Lyn Westcott & Mike Geary   che risulta poi  essere migliore  rispetto ai precedenti : a colazione ci vengono servite persino tartine e salmone.  Per la cena invece  ci  facciamo attrarre da  “Il Gatto Nero”  1-2 New Bridge Street, Truro, Cornwall e la scelta  soddisfa le nostre esigenze : menu’ con prodotti rigorosamente italiani ( persino l’acqua minerale Paraviso della Valle  d’Intelvi ) e cuoco italiano nativo di Lecco (Lago di Como)  che ha  cucinato dell’ottimo pesce, dei tagliolini al salmone e panna , e altro  per la cifra di 27 pounds ciascuno..
Il giorno successivo  visita al  Restormel Castle ( il castello che un tempo  fu  del duca di Cornovaglia- il duca nero) che si trova nei pressi di Lostwithiel e  poi  prendiamo direzione   Winchester. Alla leggenda manca un tassello: la Tavola Rotonda che troviamo esposta proprio a Winchester. Ma non solo, la Cattedrale di Winchester è davvero maestosa e la città molto bella.

La  vacanza è finita, l’aereo per la Malpensa è previsto partire alle 20,05. Partirà con un’ora di ritardo.       
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“La mia Cornovaglia”- La terra inventata


Dedicata ai  miei  compagni di viaggio:  luoghi visitati ,emozioni vissute ed avventure  condivise affinché il tempo non  ce le rubi.

CORNOVAGLIA  mistero , leggenda, terra di pirati, pescatori e minatori.
Terra di Re Artù , Ginevra, la Fata Morgana  e dei cavalieri della tavola rotonda
CORNOVAGLIA  alla caccia di castelli e abbazie  per Grazy
CORNOVAGLIA  desiderio di viaggio per Crì
CORNOVAGLIA  meta da scoprire per  me, Monica e Walter

Raccontare la Cornovaglia non è semplice perché la Cornovaglia è mistero, è leggenda, è natura  a tratti selvaggia, campagna incontaminata: la bellezza paesaggistica e il retaggio storico creano un ambiente indimenticabile per chi l’ha  visitata e forse un richiamo per chi la legge sui libri, nei romanzi.

venerdì 16 febbraio 2018

LA VITA DAVANTI A SE' - Romain Gary


 Romain Gary di origine ebreo russa nasce in Lituania nel 1914 e muore suicida nella sua casa a Parigi il 2 dicembre 1980. A 30 anni è un eroe di guerra e scrive il suo primo romanzo Educazione Europea che Sartre definisce il miglior testo della resistenza.
Romain Gary è uno scrittore di grande talento e pubblica numerosi romanzi ma con nomi diversi:
Romani Kacew – Emile Ajar –Fosco Sinibaldi – Shatan Bogat e Romani Gary.
E’’unico ad aver vinto per ben due volte il Prix Goncourt che è il più prestigioso premio letterario francese istituito nel 1896 a Parigi per volere dello scrittore Edmond de Goncurt.

La prima volta lo vinse nel 1956 con Le Radici del Cielo e nel 1975 con lo Pseudonimo Emile Ajar con LA VITA DAVANTI A SE’ di cui nel 1977 Mizcahi ne ha fatto la versione cinematografica premiata con l’Oscar quale miglior film straniero con Simone Signoret nel ruolo di Madame Rosa.
Nel 1960 Romain Gary pubblica un altro romanzo ritenuto un capolavoro dal titolo La promessa dell’alba.  
Nel 1962 sposa in seconde nozze la bellissima attrice americana molto in voga negli anni sessanta Jaen Seberg interprete di Bonjuor tristesse tratto dall’omonimo romanzo di Sagan, dalla quale divorzia nel 1979.
( Jean Seberg a soli 41 anni, dopo aver interpretato numerosi film di successo muore suicida nel 1979 per overdose di barbiturici)
Non vado oltre con la presentazione dell’autore , invece tento di presentare LA VITA DAVANTI A SE’.
Non creo suspance e dico subito che è un ottimo libro; apparentemente ironico, non credo di sbagliarmi, definendolo drammatico. Drammacità delle “vite per caso” raccontata con ironia.
“ I romanzi irresistibili sono rari. La vita davanti a sé , fa parte di quei libri che sconvolgono l’equilibrio affettivo del lettore “- Yann Queffelec
“ Un romanzo toccato dalla grazia” – Stenio Solinas
Dopo simili affermazioni, che posso aggiungere io?
Trama
Madame Rose, ebrea, donna di vita, ritornata dalla Germania, dopo i 50 anni aveva incominciato ad ingrassare e non era più molto appetibile. Sapeva che le donne che fanno la vita trovano molte difficoltà a tenersi i figli perché la legge lo proibisce per ragioni morali e così ha avuto l’idea di aprire una “ pensione senza famiglia per bambini nati per sbaglio” figli delle colleghe prostitute. Fra tutti c’è Mohammed detto Momo’, arabo, figlio di Aicha, prostituta da 20 marchette al giorno, uccisa dal marito “psichiatrico” finito in manicomio per ben 11 anni. Momo’ è solo e cresce con Madame Rosa Fra i due nasce una storia di amore materno, un sentimento molto forte, un legame vero, di grande protezione reciproca.
La storia è raccontata da Momo’ che per tanto tempo non sa esattamente quale sia la sua vera età , forse 10 anni, si dice che non è stato datato, poi improvvisamente scopre di averne quattro di più: si trova ad aver 14 anni. E aver 14 anni quando si è soli al mondo non è un fatto trascurabile.
Il romanzo è ambientato nella periferia di Parigi e Momo’ con la sua innocenza ci racconta la sua vita, la sua storia, il mondo che lo circonda: personaggi di razze diverse, clandestini, prostitute , travestiti, eroinomani .
Per Momo’ le puttane sono “ gente che si difende con il proprio il culo”, degli ebrei e delle questioni del Signor Hitler poco gliene importa: gli ebrei sono persone come tante altre.
Cè il signor Hamil che non si separa mai dai Miserabili di Victor Hugo neppure quando diventerà cieco e Momo’ spera che quando sarà adulto scriverà pure lui I miserabili….
C’è anche la drogheria del signor Keibali, dove si radunano tutte le notizie….
Infine Madame Rosa si ammala e corre il rischio di superare “il record mondiale dei vegetali” ed allora le pagine si riempiono di un sentimento struggente , commovente, contemporaneamente si ride e si piange. Momo’ non abbandonerà mai Madame Rosa , non permetterà che termini i suoi giorni in ospedale perché lei non lo vuole: “ State tranquilla , Madame Rosa, non vi lascerò diventare campione mondiale dei vegetali in un ospedale…”
E così….” mi alzavo e andavo a mettere il ritratto del signor Hitler sotto gli occhi di Madame Rosa ma non le faceva niente, non era più con noi”.
I temi toccati sono molti : il dramma della vecchiaia in una società dove i vecchi sono ritenuti inutili, l’accanimento terapeutico quando la vita vuole andare via e i medici non lo permettono,
Io trovo che non c’è niente di più schifoso che infilare a forza la vita nella gola della gente che non si può difendere e che non vuol più essere utile”
i travestiti
“ Madame Lola era stata campione di boxe in Senegal, era gentile come poca gente che ho conosciuto. Lei ha sempre voluto avere dei figli ma vi ho già spiegato che non era attrezzata per questo, come molti travestiti che da quel punto di vista non sono in regola con le leggi della natura”
e infine le diversità: Momo è musulmano, Madama Rose è ebrea, ognuno ha la propria religione ed insieme sono in perfetta armonia.
E’ un libro che non dimenticherò facilmente oltre che per il contenuto anche per lo stile narrativo insolito e volutamente “ grammaticalmente imperfetto”. Molto bella anche la copertina in bianco e nero raffigurante un ragazzino dal volto quasi imbronciato e lo sguardo intenso e vivo rivolto verso l’alto a significare che ci si può elevare nonostante tutto. 
E’ certamente Momo’: simpatico, intelligente e sensibile.
" Io penso che avesse ragione il signor Hamil quando ci aveva ancora tutta la testa e che non si può vivere senza nessuno da amare, ma non vi prometto niente, bisogna vedere".
Curiosità: Mentre nel 1975 La vita davanti a sé veniva decretato vincitore del Grancourt e l’autore Emile Ajar il più promettente romanziere degli anni settanta, Romain Gary veniva considerato dalla critica uno scrittore finito, senza più nulla da dire.
Solo successivamente si scoprì che Emile Ajar era Romain Gary.
214 pagine – Neri Pozza Editore- 11 edizione agosto 2009

mercoledì 14 febbraio 2018

NESSUNO PUO’ VOLARE - Simonetta Agnello Hornby


NESSUNO PUO' VOLARE –  A meno che si prenda l’ aereo….

E’ in libreria il nuovo romanzo di Simonetta Agnello HornbyNESSUNO PUO' VOLARE.
Lo vedo esposto fra le novità con una sgargiante copertina rossa  dalla quale spicca una fotografia in bianco e nero raffigurante una elegante giovane donna e una bimba che si sta esibendo in una capriola. Lo scenario e la strada antistante una casa.  L’uscio che si affaccia direttamente sulla strada  m’induce ad immaginare che si tratta di una casa del sud  e i panni  stesi su di un filo fuori dalla finestra me lo confermano.
Lo prendo in mano e non mi pongo il problema di conoscere anticipatamente la trama, sono una fedele lettrice di Simonetta Agnello e sono certa che come tutti i suoi romanzi precedenti, anche questo non mi deluderà.
Oltre tutto sono in procinto di partire per la Sicilia e mi pare proprio che questo libro sia perfetto per l’occasione.
Inizio la lettura in aereo e sin dalle prime pagine lo trovo molto interessante.
Cerco di leggere lentamente, vorrei che mi accompagnasse per l’intera vacanza.
Ci riesco.

lunedì 12 febbraio 2018

CHE LA FESTA COMINCI - N. Ammaniti

CHE LA FESTA COMINCI


Ho letto un romanzo? No, forse non è un romanzo.
Forse un racconto o forse è la cronaca di un evento: una festa, un party.

Edizione EINAUDI – Sottocollana Stile libero Big ( dedicata alla narrativa contemporanea). Stampato su carta ecosostenibile sbiancata senza uso di cloro.
333 pagine suddivise in quattro parti: GENESI - LA FESTA- KATAKUMBA- QUATTRO ANNI DOPO - Prezzo euro 18,00.
L’autore è lui, uno fra i migliori autori italiani, Niccolò Ammaniti, romano , 50 anni più o meno, autore di libri di grande successo pubblicati in 44 Paesi e dai quali registi importati hanno tratto film di successo come “Come Dio comanda”, “Io non ho paura” .
Il mio incontro con Ammaniti in parte è dovuto all’amico Forrestgump che dopo la mia recensione su “Ti prendo e ti porto via” ( il primo romanzo di Ammaniti che ho letto), mi ha consigliato di approfondirne la conoscenza. Gliene ne sono grata.
CHE LA FESTA COMINCI si diversifica dagli altri dello stesso autore che generalmente affronta storie forti di degrado, violenza, rapporti difficili e le conseguenze derivanti da tali situazioni .
Questo quindi coglie impreparato colui che legge abitualmente Ammaniti. Non s’immagina assolutamente quello che troverà scritto nelle 333 pagine. Di tutto e di più e comunque dietro l’apparenza banale nulla è casuale. Chi ha buona memoria può riscontrare attinenza a fatti realmente accaduti anche se accuratamente romanzati. ( es . Atleti dell’est o appartenenti a paesi con regimi dittatoriali che cercano asilo politico in occasione delle Olimpiadi). Se ci si accosta alla lettura, leggendo pagina dopo pagina superficialmente può apparire semplicemente un libro frutto della fantasia e di sogni turbolenti , ma se ci si sofferma un attimo, io penso che si possa riscontrare una evidente intenzione di Ammaniti di mostrare attraverso il grottesco lo stato pietoso della nostra società.
Nella comicità della descrizione dei fatti e dei personaggi, si può riscontrare l’assurdità di alcune realtà. Assurdità che a volte pretendono di essere considerate normalità.

LA BELLEZZA E L'INFERNO - Roberto Saviano

LA BELLEZZA E L'INFERNO - Roberto Saviano

Forse la forza della parola scritta è rimasta l’unica possibilità di esistere per Roberto Saviano, lo scrittore solo.


L’Autore 
Per i pochi che non lo conoscono, Roberto Saviano è un giovane napoletano di 30 anni ( nato nel 1979) che , io credo, per amore della sua terra, con grande coraggio ha scritto GOMORRA un libro inchiesta/reportage che ha svelato i meccanismi camorristici e i vari indotti, utilizzando testimonianze e citando nomi e cognomi dei vari boss. Il libro definito “ pericoloso”, tradotto in 40 paesi e diventato ovunque un best seller e dal quale è stata fatta la trasposizione cinematografica che ha ottenuto al Festival di Cannes 2008 il Gran Premio della Giuria e altri notevoli riconoscimenti. Oltre al film, dal libro è stato tratto anche uno spettacolo teatrale premiato agli Olimpici del Teatro 2008. Dopo la pubblicazione di GOMORRA , Roberto Saviano è stato oggetto di molteplici minacce e dal 2006 vive sotto scorta, ovvero non vive più una vita normale, probabilmente ha sposato la solitudine. Costretto a spostamenti continui, alterna soggiorni in alberghi, case a volte buie perché nessuno gliele affitta e persino nelle caserme dei carabinieri.
Tutto questo solo per aver pubblicato un libro! Per aver scritto quello che forse in molti già sapevano!
Ma la parola scritta …..In “ La bellezza e l’inferno”Saviano scrive che “ CHI SCRIVE , MUORE”e racconta di Anna Stepanovna, uccisa a 48 anni nel giorno del 54esimo compleanno di PUTIN Vladimir . Anche lei aveva scritto un libro pericoloso CECENIA, un libro che raccoglie tutto quello che Anna aveva visto in una delle peggiori guerre che l’umana specie abbia mai generato. Saviano dice che le parole di Anna erano diventate nitroglicerina per il governo di Putin.
E Anna viene freddata con 3 colpi di pistola proprio il giorno del compleanno di Putin…quasi fosse un regalo.
LA BELLEZZA E L’INFERNO ( 1 Edizione Mondadori -Strade blu *- Giugno 2009 ) non è un romanzo, bensì una raccolta di scritti relativi al periodo 2004-2009 già pubblicati su diversi quotidiani e riviste, alcuni in occasione degli eventi di cui trattano al loro verificarsi.

IL CASTELLO DEI PIRENEI” - Jostein Gaarder

La sovraccoperta di questo romanzo raffigura “ IL CASTELLO DEI PIRENEI” , opera che il pittore Rene Magritte, uno dei maggiori esponenti del surrealismo dipinse fra il febbraio e maggio del 1959 su commissione di un avvocato statunitense il quale desiderava un quadro per il proprio studio e che ora è esposto a Gerusalemme - Israel Museum (donato dall’avvocato stesso che ne rimase entusiasta).

Il quadro molto suggestivo rappresenta un grande macigno sulla cui estremità c’è un castello di dimensioni molto ridotte.
 Il tutto sospeso nell’aria, intorno cielo e sottostante c’è il mare.
Ogni elemento ha un significato specifico ma in questo contesto limitiamoci a tenere presente che la visione non è data solo da quello che si vede ma è determinata anche da ciò che si pensa.
 ( Chi lo desidera eventualmente può approfondire l’argomento risalendo proprio al surrealismo di Magritte)
Rene Magritte ( Lesines Belgio 21.11.1898 – morto 15/8/1967) insieme al gruppo surrealista di Bruxelles formato da Lecomte, Goemans e Nougè, di cui entrò a far parte nel 1925 , fu definito “Le saboteur tranquille” per la sua capacità di insinuare dubbi. Disegnava oggetti e realtà inverosimili: deformazioni surreali.
Il lavoro di Magritte ha la chiara intenzione di alludere che Tutto è come Mistero non definito.
Perché questa premessa? Perché la sovraccoperta è assolutamente attinente al contenuto del romanzo che altro non è che un grande punto interrogativo:RAGIONE e SCIENZA sono in grado di fornire spiegazioni esaustive sul mondo che sta intorno a noi oppure esistono delle forze invisibili che governano la nostra vita?
Trama:

Un grande storia d’amore , l’amore quello vero , l’amore che sfida il tempo ma anche l’amore che non è la gioia di stare vicini, bensì il tormento di stare lontano.
Ambientato in Norvegia, fra i fiordi spettacolari, Oslo, Bergen, i due protagonisti in gioventù vivono questa bellissima storia che termina a causa di un avvenimento insolito, quasi misterioso, forse solo una visione…. Mah!
“ Vedemmo la stessa cosa. Ma udimmo e comprendemmo due cose diverse”.
“Non c’è da stupirsi se, nello stato mentale in cui ci trovavamo, abbiamo avuto quasi la stessa allucinazione”:
Ognuno fa la propria vita, si sposano, hanno dei figli, passano 30 anni.
Ma un bel giorno, chissà come mai, forse per caso, forse per telepatia , forse solo per una rarissima coincidenza si ritrovano nella città del libro nello stesso Hotel dove avvenne l’addio 30 anni prima.
Solrun e Steinn, questi sono i nomi dei protagonisti, dopo questo incontro tornano alla loro vita quotidiana ma qualcosa dentro di loro è mutato: iniziano una fittissima corrispondenza a mezzo e-mail , corrispondenza che diventa col passare dei giorni linfa di vita. Si raccontano, espongono i loro punti di vista e ritornano all’episodio/visione che fu la ragione della loro separazione e cercano di trovare una spiegazione veritiera tentando di rivivere quegli attimi in tutti i dettagli.
Sono assolutamente in contrapposizione: lui, uomo di scienza, ricercatore climatologico ha una concezione materialistica della vita mentre lei intrisa di una fede incrollabile in una vita oltre a questa è fermamente convinta che i destini di ciascuno di noi siano regie di forze superiori.
A me personalmente questo romanzo non mi ha particolarmente “ coinvolta”; pur essendo formato soltanto da 242 pagine ho impiegato una decina di giorni per terminarlo. Senza dubbio è un romanzo dal contenuto notevole, ma specialmente la prima parte , secondo me, risulta un pochino pesante forse per descrizioni troppo specifiche, ma ciò probabilmente è da imputare al fatto che l’autore Jostein Gaarder ( nato a Oslo nel 1952) ha una formazione filosofica, ha studiato letteratura, teologia ed ha insegnato filosofia per diversi anni.
Ha esordito come scrittore nel 1986 ottenendo immediatamente notorietà, con “ IL MONDO DI SOFIA”ebbe successo internazionale e in Italia gli permise di vincere il premio Bancarella nel 1995.
La seconda parte è più scorrevole perché lascia intravedere che ci sarà un evento che darà un senso alla storia ed in effetti….. le ultime 20 pagine si leggono con il fiato in sospeso. Gran bel finale che nulla a che vedere con” un lieto fine”, ma un epilogo che fa ben comprendere il senso del romanzo.
Lo consiglio? 
Ripeto che non è un romanzo banale anzi lo definirei “impegnato”. La scelta dell’autore di raccontare la storia tramite lo scambio epistolare , mentre da un lato può risultare incisivo e riflessivo perché permette al lettore di prendere in seria considerazione l’esposizione dei principii di ognuno dei protagonisti, per altri versi io l’ho trovato noioso.
Concludendo se leggerlo o no…… decidete voi secondo i vostri interessi.
Io sono comunque  soddisfatta di averlo letto.
-La nostra coscienza è solo un prodotto della chimica, degli stimoli cerebrali e di ciò che chiamiamo memoria? Siamo forse anime o spiriti superiori che in questa vita usano il cervello come ponte tra una dimensione spirituale e i dintorni materiali di questo mondo?
La questione è antica e non credo che la risolveremo del tutto. La concezione spirituale dello status ontologico umano è una visione forse troppo meravigliosa perché possiamo mai riuscire a prescinderne, esisterà sempre un discorso trascendentale.
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" Gaarder scrive magnificamente e combina con eleganza una storia d'amore, l'elemento spirituale e la realtà di fatti":
Edizione Longanesi - 2009
Titolo originale : Slotter i Pyreneene

ALLE SPALLE DELLA LUNA - M.Rita Parsi

Indubbiamente il libro si presenta molto bene: in sovraccoperta una bellissima bimba dallo sguardo enigmatico con fra i capelli numerosi fiori bianchi e poi il titolo sicuramente d’effetto” Alle spalle della luna”.
Il libro mi è stato regalato e in breve l’ho letto. In ogni libro in genere si trovano delle frasi, delle descrizioni che attirano il nostro interesse, troviamo qualcosa che ci fa pensare, ci fa riflettere, ci fa ricordare, a volte qualcosa in cui ritroviamo noi stesse, ma ciò non è sufficiente per definire un romanzo veramente interessante.
Ebbene, “Alle spalle della luna” non mi è sembrato eccezionale, è scritto 
molto bene, scorre armoniosamente, ma la trama non mi ha intrigata, mi è sembrata quasi una favola a lieto fine anche se situazioni e sentimenti sono analizzati in profondità e spingono il lettore alla riflessione. Ma questo è certamente dovuto all’esperienza dell’autrice come psicoterapeuta., psicologa, ed è parte anche della redazione di RIZA PSICOSOMATICA ( dove c' è Raffaele Morelli).
Trama
Il romanzo è ambientato in Abruzzo: Avezzano e L’Aquila.
La protagonista è Custodia nata all’inizio della seconda guerra mondiale.
Scritto in prima persona , è Custodia che narra la sua storia che è anche la
storia della sua famiglia.
Inizialmente la sua è una famiglia felice nonostante il periodo, nonostante
la guerra alla quale partecipa anche il padre senonchè al ritorno della guerra
in Grecia , il padre incontra una donna del paese : Crocifissa bella e
raffinata e s’innamora, ricambiato. Crocifissa una donna che lancia rose dal
balcone.
In occasione della celebrazione della sagra del paese, durante la
processione, la madre di custodia scopre il tradimento del marito e la famiglia
entra in crisi. Le due donne si affrontano e Custodia che nutre simpatia e
forse anche affetto per la rivale della mamma, ne è testimone.
Il conflitto fra le due donne termina naturalmente…….ma l’evento muta il
corso delle cose.
Tutto cambia, ma soprattutto cambia la vita di Custodia che comunque
realizzerà il suo sogno anche se attraverso numerose vicissitudini e
difficoltà.
Grazie al suo carattere, alla sua caparbietà e grazie anche gli amici
della Compagnia del Popolo dei Signori delle Ombre che vedrà solo lei e che
prevedono gli eventi e danno suggerimenti in varie situazioni, Custodia
troverà il proprio equilibrio e gratificazioni.
A mio parere l’introduzione nella storia della “ Compagnia del Popolo dei 
Signori “ ( che non è altro quello che molti di noi possiedono naturalmente e 
viene comunemente definito “ il sesto senso”) non l’ho trovata particolarmente 
geniale, in quanto ha fatto assumere al romanzo uno stile effimero, quasi 
irreale.
Non me ne voglia Maria Rita Parsi che sicuramente merita la notorietà come
psicoterapeuta, ma questo romanzo non è riuscito ad entusiasmarmi anche se
contiene delle verità innegabili.
- La madre di Custodia alla rivale Crocifissa:
“ I mariti appartegono alle mogli, non alle amanti.
Quello che sono venuta a dirle è che lei non può tenere per sé quello che non 
le appartiene.
Non le appartiene per diritto, non le appartiene per scelta, non le 
appartiene per legge”.
In contraddittorio Paolo Coelho in “11 minuti” scrive: “ Sono convinta che
non si perda mai nessuno dato che non si possiede nessuno. Ecco questa è la più grande libertà: avere una persona senza mai possederla”.
Sempre da “ Alle Spalle della luna”:
Custodia: - Stare con le donne rende felici gli uomini e gli uomini possono 
essere resi felici, io lo capivo molto bene, non da una donna soltanto ma da 
più di una donna”.

- La Vita è un piacere che non passa mai, è un dolore che non passa mai 
finchè non passa la vita.
Vivila sempre senza timore di nulla e di nessuno.
Nulla e Nessuno sono più forti della vita.

Maria Rita Parsi è nata a Roma il 5.8.1947, impegnata in numerose attività, ha scritto altri libri di cui cito:
I quaderni delle bambine - I quaderni delle donne - e mani sui bambini - Amori imperfetti - L'amore innaturale - Single per sempre .

Il GIOCO DELL’ANGELO - Carlos Ruiz Zafon

Senza parole per Zafon: non ci sono sostantivi ed aggettivi che possano rendere giustizia al suo talento letterario. Lo stile Zafon è incomparabile, oserei dire ineguagliabile.
Alcune frasi, le leggo, le rileggo , le trovo eccelse.
La Barcellona di Zafon è intrigante e maledetta e contemporaneamente attraente e meravigliosa.
Il panorama della città: “ un miraggio di luci e brume, cattedrali e palazzi, vicoli e grandi viali intessuti in un labirinto di ombre. La città dei maledetti, più da lontano la osservi, più bella sembra”.
Il GIOCO DELL’ANGELO, a parere mio è un grande romanzo, 676 pagine avvincenti, appassionanti, sorprendenti ,con personaggi interessanti e luoghi inquietanti.
Magia e mistero. Ma non solo questo è Zafon, perché lui entra dentro i personaggi , dentro l’anima, dentro il cuore, dentro la mente, fa emergere pregi e difetti dell’umanità. Analizza meticolosamente sentimenti e stati d’animo, scava nel più remoto profondo e ne fa scaturire descrizioni che sono composizioni. Insiemi di parole perfette che rendono vivi, sentimenti, oggetti, luoghi. Nessuno meglio di lui.
E qui qualche stralcio:
- L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro,che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere o essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro.
- L’ozio rammollisce lo spirito. Bisogna tenere il cervello occupato. E se non si ha cervello, almeno le mani. La stupidità è un’epidemia sempre più diffusa.
- Il bello dei cuori infranti è che possono rompersi una sola volta.
- L’incompetente si presenta sempre come esperto, il crudele come misericordioso, il peccatore come baciapile, l’usuraio come benefattore, il meschino come patriota, l’arrogante come umile, il volgare come elegante e lo stupido come intellettuale.
-La poesia si scrive con le lacrime, i romanzi con il sangue e la storia con le bolle di sapone…
Trama
Siamo negli anni ’20 e il grande sogno di David Martin, un giovane giornalista che lavora nella redazione de “ La voz de la Industria”, è quello di diventare uno scrittore e vedere il suo nome pubblicato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui.
Ma la realizzazione di questo sogno non è ne facile ne semplice.
Inizia con lo scrivere racconti (I misteri di Barcellona) che incontrano il favore dei lettori e causa l’invidia dei colleghi tanto che verrà licenziato.
Pubblicherà quindi una serie di libri dal titolo “ La città dei maledetti” con lo pseudonimo Ignatius B. Samson, otterrà un discreto successo il cui ricavato gli permetterà di vivere in una sinistra casa “ La casa della torre”.
Verrà poi pubblicato un romanzo immediatamente definito un capolavoro è l’autore risulta essere PEDRO VIDAL, suo amico e mentore,ma in realtà il romanzo è stato scritto da David Martin.
Anche nel mondo dell’editoria esistono gli illeciti e le raccomandazioni e contemporaneamente al romanzo di Vidal, Martin tramite una casa editrice i cui soci Barrido e Escobillas sono personaggi loschi, pubblica il suo romanzo “ PASSI del CIELO” che sarà un fiasco e finirà nel Cimitero dei libri dimenticati ma:
“ I libri hanno un’anima, l’anima di chi li ha scritti, e di chi li ha letti e sognati” e quindi . "Passi del cielo" riemergerà.
Intorno alla vita di David Martin ruoteranno due donne: ISABELLA e CRISTINA.
Due donne dalla spiccata personalità e quindi caratterizzate da azioni forti ed imprevedibili e che quindi incideranno molto nell’evoluzione dei fatti.
E di Cristina David è innamorato….molto innamorato!
La vita di David Martin risulta essere molto difficile: rimasto orfano da bambino l’unico ricordo che gli rimane del padre è una pistola…
Complessivamente la trama è multiforme: grave malattia, indagini, omicidi …… e poi… non è possibile non innamorarsi dell’antica libreria del sig. Sempere e Figli o del Cimitero dei libri dimenticati ( già presente Nell’ombra del Vento). Un santuario:” Ogni libro, ogni volume ha un’anima. Ogni volta che un libro cambia di mano, ogni volta che qualcuno fa scorrere lo sguardo sulle sue pagine, il suo spirito cresce e si rafforza”.
E chi posa lo sguardo sulle pagine scritte da Zafon,( thriller- ' fantasia - saggezza ) ne rimane rapito; con la sua capacità narrativa sa regalare al lettore forti emozioni e spinge la fantasia oltre ogni limite. Si addentra in luoghi assolutamente improbabili ma descritti con minuziosi dettagli li rende paradossalmente reali.
E infine il GIOCO DELL’ANGELO propone un insolito epilogo…Straordinario …
E una busta chiusa con un sigillo di ceralacca, l’emblema dell’angelo e la grafia scarlatta ed elegante, ci accompagnerà dall’inizio alla fine, anche se forse ci rimarrà qualche dubbio sull’entità del mittente Andrea Corelli.
IL GIOCO DELL’ANGELO è migliore dell’OMBRA DEL VENTO (pubblicato nel 2001) o più intrigante di MARINA ( 2009)? Non so rispondere.
CARLOS RUIZ ZAFON è speciale , forse è nato con la penna in mano e forse già in fasce osservava il mondo e si divertiva a cambiargli il volto e forse da bambino anziché catturare farfalle catturava le anime degli esseri umani e oggi da grande scrittore ci delizia con i suoi romanzi.
Infine non escludo che alcuni possano non apprezzare Zafon e i suoi romanzi: io penso che un medesimo libro possa trasmettere sensazioni diverse a ciascun lettore perché molto dipende dallo stato d’animo del lettore stesso e comunque chi ama la lettura, anche solo per curiosità, almeno uno dei tre romanzi dovrebbero leggerlo.
Carlos Ruiz Zafon nato a Barcellona il 25 settembre 1964, oltre che scrittore è sceneggiatore negli Usa dove vive .Collabora anche con importanti quotidiani spagnoli.

STABAT MATER- Tiziano Scarpa



Forse è da leggere e rileggere per comprendere appieno l’intenso significato dei brevi paragrafi.


Io abitualmente leggo e sottolineo ciò che più mi colpisce ma Stabat Mater non è sottolineato:avrei dovuto sottolineare l’intero romanzo. Ogni pensiero è una pagina di vita, la vita di Cecilia. “ venuta al mondo nel vuoto”.
La storia è ambientata nel XVIII secolo nel Pio Ospedale della Pietà, il più importante istituto religioso ( conservatorio) fra i quattro presenti a Venezia in quel tempo, dove le ragazze orfane, o abbandonate o figlie illegittime venivano cresciute ed educate mediante l’insegnamento della musica, e loro ……
Per loro esistono soltanto la musica e le fantasticherie, immaginano di trovare l’amore, sognano che qualche figlio di famiglia ricca le domandi in spose.”
La protagonista è CECILIA, una ragazzina di 16 anni che si contraddistingue per il suo naturale talento di violinista .

Se avessi suonato il mio violino nella chiesa di notte, prima o poi qualcuno mi avrebbe scoperta. Ma nessuno può sentire la musica segreta che suona nel nostro animo”.

Dotata di grande sensibilità, scava nella sua anima dove dalla nascita è radicato il dramma dell’abbandono. Vive con grande consapevolezza la sua sofferenza e solitudine che è comunque la solitudine di tutte le ospiti dell’Istituto., ma la “sua solitudine è fortificata e indistruttibile”. Pensa ossessivamente alla” signora madre” della quale non vedrà mai il volto, che odia, ma in alcuni momenti tenta di comprendere e cerca di immaginare i motivi per cui è stata abbandonata . E soprattutto si domanda se nel momento in cui è stata deposta nella nicchia dell’orfanotrofio alla Signora Madre sono venuti dei dubbi.

“Signora Madre io non so nulla di voi. Non so perché mi avete abbandonata qui, sedici anni fa. Forse siete morta mentre nascevo, siete morta di parto e qualcuno mi ha portata qui invece di lasciarmi morire accanto a voi, o invece di affidarmi a qualche altra famigli dove sarei stata considerata una figlia di seconda categoria…….non ho nessuna idea di chi siate o chi siate stata…”
Terribile, deve essere semplicemente terribile, essere figlie dell’abbandono! Leggendo queste pagine, in alcuni momenti ho sentito un nodo alla gola , ho sentito la disperazione di Cecilia, quasi la stessi vivendo io. (Certamente questo è merito del valido autore veneziano che ha saputo rendere viva la drammaticità della situazione).
Il romanzo in sintesi è un lungo monologo a tratti “ tremendamente drammatico “ di Cecilia, la quale di notte anziché

LA MUSICA DEL VENTO - P. Delepierre

Entro nell'ampia libreria: libri dalle copertine elaborate, dai titoli intriganti, ricercati, semplici,romanzi, saggi,guide, le NOVITA', ogni desiderio letterario può essere soddisfatto. E il mio occhio si posa su "' LA MUSICA DEL VENTO". Non so bene perchè, ma questo titolo mi fa provare una lieve emozione. Non avevo mai associato MUSICA e VENTO.
In sovraccoperta 2 ragazzini su un ramo d'albero ed in basso a destra la seguente scritta:
''L'amicizia invincibile tra due anime luminose perse in un mondo ostile. Un lbro indimenticabile":
Quando un libro mi chiama, mi attrae, io non pongo resistenza, capitolo e lo compro. Rare volte sono stata ingannata.
Lo porto in spiaggia , neppure i bimbi giocosi mi distraggono, sin dalle prime pagine La Musica del Vento mi entra dentro, mi emoziona, mi fa sorridere, mi fa pensare ed alla fine- ( 341 pagine)- mi strappa persino una lacrima. Veramente si tratta di una bella storia che si svolge prevalentemente nel nord della Francia, in un paese povero, squallido, livello culturale bassissimo. Tre elementi che insieme portano ineviltabilmente all'indurimento dell'anima e alla cattiveria.
Nel Piccolo Belgio, così viene identificato il paese, c'è Fred, un bimbo che ama gli animali ed è figlio del macellaio, ama leggere e suonare la tromba, è dotato di una intelligenza brillante che gli permette di vedere l'assurdità degli adulti. Ma soprattutto Fred è un ragazzino sensibile, si sente come le oche selvatiche, che passano, si fermano pochi istanti e volano altrove.
Nel Piccolo Belgioc'è anche Leila, la bella algerina, fuggita dalla sua terra per non sposare Rachid scelto per lei dai genitori, fuggita da quel destino di sopportazioni e sofferenza riservato alle donne, fuggita per correre incontro alla libertà.
Nel romanzo Leila sembra non arrivi a coronare il suo sogno perchè dice:
"Quando si prendono le grandi decisioni della vita con un tiro di dadi, non bisogna portare rancore al caso per le brutte sorprese che ci riserva. E' la regola della grande lotteria.Ora, ammettendo che tutto questo abbia una logica, diciamo che ho scontato certi errori e che gli schiaffi del destino sono forse la miglior prova dell'esistenza di Dio. Chissa."
Leila è comunque una donna coraggiosa che ha trovato la forza di opporsi ai genitori, alle discutibili tradizioni, ma sopratutto è un'anima luminosa.
Leila e Fred si incontrano, si comprendono, si aiutano , affrontano molte ostilità, sono come fratello e sorella e poi.... il bacio farfalla, il bacio dell'addio.
E Fred urla alla luna la sua disperazione: e la luna altera, indifferente al suo dolore di vermiciattolo insignificante, la luna lo squadrava con tutto il suo astrae sussiego.
Nel romanzo numerosi sono i cenni storici: sullo sfondo infatti la guerra ALGERIA-FRANCIA.
Non a caso Leila è algerina e sposerà Julian, battelliere francese, recatosi in Algeria : relazione complessa non priva di violenza.
In ogni caso Leila non è una vittima, forse è da considerarsi vittima Julien in quanto è stato utilizzato .... sono comunque entrambi due esseri terribilmente infelici.
Certamente è un romanzo che merita di essere letto, non banale.I protagonisti sono davvero personaggi speciali e le riflessioni di Fred, pur essendo un bambino di soli 11 anni sono sempre profonde.
" Agli inizi della mia carriera ( chierichetto) trovavo che Gesù avesse un sacco di buone idee per rendere le persone migliori. Come non dargli ragione?
Ma quando vedo il risultato di tutte quelle lezioni di morale, mi dico che ha predicatro sempre e solo ai sordi e che nemmeno con l'aiuto dei suoi poteri miracolosi è riuscito a stappargli le orecchie".
A propostio di vita comiugale. "..... Non è un caso se è la Chiesa a occuparsi della questione, è una cosa seria, solenne, un sacramento, mica una roba qualsiasi, anche se il sacerdote che da consigli e il foglio di via a giovani è uno scapolo che dorme tutto solo nel suo letto. Ho controllatto il significato...... Viene dal latno Jugum, che vuol dire giogo. Il pesante attacco di legno che un tempo cingeva il collo dei buoi legati a 2 a 2 all'aratro. Ritrovasi attaccati insieme a un aggeggio che asservisce...... Che si tratti di buoi, schiavi o sposi , è sempre per sgobbare...."
Leila a Fred: " Quando anche tu sentirai il richiamo del mare,promettimi che non ti fiderai del canto ingannatore delle sirene":
La lettura è scorrevole anche se gli avvenimenti non sono sequenziali. ll romanzo è un insieme di capitoli i cui titoli si alternano: un capitolo Fred, il successivo Leila, poi ancora Fred, etc. , infatti non c'è INDICE ma termina con i Ringraziamenti.
Personalmente ho molto apprezzato lo stile letterario di Delepierre che definisco elegante e non escludo che ricercherò qualche altro suo romanzo.
Titolo originale " Fred Hamster e Madame Lilas.
Edizione PIEMME - Traduzione di Maria Moresco
In Francia ha vinto il premio RTL - Lire
L'Autore è Philippe Delepierre, un professore di lettere che esercita l'insegnamento a VILLENEUVE D'ASCQ ed ha pubblicato altre opere fra le quali cito:
Sous les paves l'range
Les Gadones.

IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA - Erri De Luca

Erri De Luca. Io leggo abbastanza, conosco molti scrittori e non avevo mai sentito questo nome.
Qualcuno mi consiglia di leggere “ IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA”, il titolo mi incuriosisce, mi domando quale potrebbe essere il giorno prima della felicità.
Leggo qualche recensione e una in particolare mi colpisce” Considerato l’autore, potrei limitarmi ad occhi chiusi a ordinarvi “ Leggetelo” e assegnare 5 stelle….”
Ma allora ho una grave lacuna, Erri De Luca , non è un autore qualunque, deve essere importante.
Entro in Wikipedia e trovo: Erri De Luca nato a Napoli il 20 maggio 1950, a 18 anni entra nel movimento politico Lotta Continua diventandone un dirigente attivo, svolge molti mestieri come operaio qualificato, camionista, magazziniere, muratore. Studia lingue da autodidatta tra le quali l’antico ebraico e traduce alcuni libri della Bibbia. E’ conosciuto nel mondo dell’alpinismo e arrampicata sportiva e nel 2005 ha partecipato ad una spedizione himalayana. Nel 1989 ha pubblicato il suo primo libro dopo di che ne è seguito un lungo elenco: narrativa, poesia, teatro, traduzioni.
Mamma mia, ma questo Erri De Luca è un fenomeno, devo assolutamente leggerlo!
IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA’ è un piccolo volume della Feltrinelli dalla copertina rigorosamente bianca con il nome dell’autore e il titolo in stampatello nero.
Apparentemente quasi anonimo: 133 pagine, prezzo 13 euro.
Ebbene 133 pagine si potrebbero leggere in un paio d’ore , sarebbe SCORREVOLISSIMO: io ci ho impiegato quasi dieci giorni.
Ogni pagina me la sono goduta intensamente, le frasi lette, rilette, le descrizioni e le similitudini ho cercato di fissarle nella mia mente. Erri è unico, ha uno stile letterario apparentemente semplice, ma solo apparentemente e quello che può apparire ironia , nasconde la drammaticità della vita, la drammaticità della storia.
Confermo la recensione che ho trovato: Leggetelo,! Non ve ne pentirete!
Trama
E’ la storia di un ragazzino orfano che ama andare a scuola, cresce e diventa uomo attraverso la luce emanata dai libri del signor Raimondo e le storie raccontate dal Signor Gaetano, portinaio tutto-fare (compreso il donare calore ad una vedova), di un caseggiato di Napoli nel cui sotterraneo durante la guerra ha trovato rifugio un uomo le cui esternazioni non sono banali. 
Don Gaetano , a sua volta orfano cresciuto in un orfanotrofio , ha vissuto la guerra e l’arrivo degli americani a Napoli, è un uomo dotato di elevata sensibilità e riesce a vedere i pensieri che passano nelle mente delle persone e il ragazzino è consapevole che vede anche i suoi. In ogni caso fra i due nasce un legame molto forte, attraverso le narrazioni di don Gaetano e i suoi insegnamenti velati ma incisivi , il ragazzino cerca di costruirsi un’identità e impara a vivere in una città in cui la vita ha molteplici volti .“Smilzo” così viene chiamato il ragazzino, è innamorato di Anna, colei che le regalerà “ il giorno prima della felicità “ , ma è anche colei che ha il fidanzato camorrista e con il quale avverrà uno scontro che terminerà con lo spargimento di sangue.

Ma forse la trama non è rilevante , questo libro è da leggere nel contesto, la storia di per sé è solo una storia. Ciò che conta sono le sfumature delle storie.
Eccone uno stralcio:
Don Gaetano si accorgeva della mia curiosità per quelle storie capitate al tempo della mia nascita. Giustificava gli abitanti, la guerra tirava fuori il peggio delle persone, ma uno che vendeva un ebreo alla polizia, che faceva la spia, quello non lo salvava. “ E’ ‘na carogna”. “Ebrei: e che erano fatti di un’altra sostanza? Non credono a Gesu Cristo e io nemmeno. E’ gente come noi, nata e cresciuta qua, parla il dialetto. Coi tedeschi invece non tenevamo niente da spartire. Volevano comandare, all’ultimo mettevano la gente al muro, e fucilavano, svaligiavano i negozi. Ma quando è stato il momento che la città si è buttata addosso a loro, correvano come noi, perdevano tutta la guapperia. Ma che gli avevano fatto gli ebrei ai tedeschi? Non si è potuto appurare.La gente nostra manco sapeva che esistevano gli ebrei, un popolo dell’antichità. Ma quando si è trattato di guadagnare qualcosa allora tutti sapevano chi era ebreo. Se mettevano una taglia sui fenici erano capaci di trovarli, pure di seconda mano. Perché ci stavano carogne che facevano la spia”.
Quando don Gaetano parlava dell’Argentina usava un’altra lingua e una seconda voce, più di gola:
………….Il cavallo starnutiva di paura, ma era orgoglioso e sopportava. L’incendio lascia la terra in bianco e nero, succhia il midollo ai colori, spolpa il verde, l’azzurro, il verde e il marrone.
E a proposito di osteria:
“ L’osteria è meglio del teatro, ogni tavolo una commedia. Tragedie no, all’osteria si fanno solo recite leggere, chi tiene guai pesanti non ci va”.
E per il sole….
“ Al sole non piacciono gli adoratori che si mettono a nudo sotto la sua abbondanza e lo usano per colorante della loro pelle. Lui vuole scaldare quelli senza cappotto, che battono i denti nei vicoli stretti. Li chiama fuori, li fa uscire dalle stanzine fredde e li friziona finchè non sorridono di solletico”.
…..mi venne un pensiero e me lo tenni stretto.
Mi fermo qui, ma vi prego:
Voi che amate la lettura e voi che a leggere vi da peso, non perdetevi il giorno prima della felicità altrimenti non saprete mai se lo avete vissuto o no.

MARINA - Carlos Ruiz Zafon

L’introduzione a cura dell’autore rivolta al lettore informa che questo romanzo scritto a Los Angeles fra il 1996 e il 1997 all’età di 33 anni, è l’opera a lui più cara, la sua creatura prediletta.Fra tutti i libri che ha pubblicato dall'inizio della sua carriera, il 1992, MARINA rimane il preferito.
Quando iniziò a scrivere Marina, man mano che la storia prendeva corpo e il romanzo si delineava, Zafon dice che ebbe chiara l’impressione che qualcosa dentro di lui fosse rimasto li per sempre, qualcosa che ancora oggi non sa bene cosa sia ma che gli manca ogni giorno. Dice anche che MARINA è il romanzo più personale ma probabilmente il più indefinibile e difficile da classificare.
Ebbene dopo questa premessa, pochi giorni fa, reduce della lettura della Ragazza con le Violette, tutto altro stile, tutto altro genere, ho iniziato la lettura di MARINA – I edizione Maggio 2009 – Ed. Mondatori- euro 19,50 (scontato del 15% euro 16,58).
Mamma mia che storia! Che coinvolgimento! Che suspence!
Non è un romanzo d’amore anche se per amore le vite dei protagonisti avranno corsi inimmaginabili e ci cimenteranno in imprese impossibili.
La trama non è facile da dirsi perché assai intricata ma essendo la lettura molto scorrevole il lettore ha sempre ben presente la situazione anche se gli eventi spesso inducono ad immaginare conclusioni che poi si rivelano completamente errate.
Ma questa è proprio la genialità di Zafon: stimolare la fantasia del lettore e poi sorprenderlo.
Alla base una storia complicata riguardante la Società Spagnola Velo Granel, leader nella progettazione e fabbricazione di prodotti ortopedici e protesi speciali fra i cui soci un certo Michail Kolvenik nato nelle fogne di Praga , arrivato Barcellona diventato “leggenda”. Molto interessato al ramo della medicina che studia le malattie degenerative e le malformazioni congenite dedicò il suo talento alla progettazione di congegni che , amava dire, completassero i corpi trascurati dalla provvidenza.
Nel romanzo così viene descritto: Michail non era mai stato un criminale né un imbroglione. Era stato semplicemente un uomo convinto che il proprio destino fosse quello di beffare la morte prima che la morte beffasse lui.
I protagonisti principali sono Oscar, un temerario studente in collegio a Barcellona e Marina, orfana di madre vive con il padre, un pittore stravagante di nome German che dopo la morte nella moglie non prese più il pennello in mano.
Oscar durante una passeggiata (o breve fuga fuori dal collegio le cui “stanze erano lagune di solitudine”) , casualmente si trova nei pressi di una villa antica dall’aria cupa, Villa Sarria, dalla quale proviene e si diffonde nell’aria una musica suadente, dolce, che lo ammalia. Attratto e incuriosito entra furtivamente nella villa che trova avvolta da decenni di polvere , di solitudine e di apparente abbandono. Quando esce porta con sé un orologio d’oro (con dedica sul retro)che si trovava in bella vista “ Per German, in cui parla la luce . K.A. 19.1.1964”
Successivamente tornerà alla villa per restituire il maltolto e farà conoscenza con gli abitanti della medesima : Marina ed il padre. Da qui la vita di Oscar non sarà più la stessa e neppure la vita di Marina.
“ Mi voltai e fui spettatore di una visione rubata al sogno”.
Marina e Oscar insieme saranno coloro che cercheranno di svelare i misteri della Velo Granel, il cui logo è una farfalla nera con le ali spiegate. Come guidati da un destino a loro sconosciuto non troveranno pace finchè scopriranno la verità. Si troveranno ad affrontare situazioni improbabili, episodi rocamboleschi, avventure oltre ogni limite, si addentreranno in luoghi oscuri, da paura e faranno conoscenze con personaggi da brivido. La misteriosa dama incappucciata e avvolta in un mantello nero che vedranno in un cimitero a contemplare una tomba anonima , che entra in scena all’inizio del romanzo quasi come una figura priva di significato, sarà colei che farà loro le grandi rivelazioni.
Ma ci saranno personaggi intriganti , oscuri come il cocchiere Luis Claret, unico vero amico di Kolvenik, l’ispettore Florian, il medico e la figlia Maria. E tutti avranno un segreto. Forse il medesimo segreto.
Non ci si potrà esimere di provare ammirazione e simpatia per Oscar che sogna di diventare architetto e regalare una cattedrale a Marina… e gliela costruirà e lei mai ci entrerà , come Michail aveva fatto costruire un fiabesco teatro, il Teatro Real , per la sua Irina di cui lei non ha mai potuto cavalcare le scene.
Marina così descrive Oscar. “ Il mio amico Oscar è uno di quei principi senza regno che si danno da fare nella speranza di essere baciati e potersi trasformare in rospi. Oscar ignora che tutte le fiabe sono menzogne, anche se non tutte le menzogne sono fiabe”.
Il finale a dir poco è sorprendente, drammatico e commovente.
“ Oltre gli alberi la vecchia casa appariva più solitaria che mai. Per una frazione di secondo pensai di essere impazzito. Gli abitanti di quella villa spettrale, la storia di Kolvenik e della dama in nero, l‘ispettore Florian, Luis Claret ,le creature resuscitate… Avevo forse sognato Marina e la sua spiaggia incantata?
Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto…”
Assolutamente da leggere.
Zafon ha scritto questo romanzo a 33 anni e ciò è notevole poichè ci sono molte citazioni che sono pura saggezza ed essere saggi a 33 anni non è da tutti.
“ Un buon amico mi ha detto una volta che i problemi sono come gli scarafaggi. Se li porti alla luce si spaventano e scappano”.
“ La giovinezza è una fidanzata capricciosa . La comprendiamo e l’apprezziamo solo quando ci lascia per un altro e non torna più”
“L’invidia è un cieco che vuole strapparti gli occhi”
Il romanzo è ambientato a Barcellona verso la fine degli anni settanta . L’autore fa delle descrizioni della città che definirei sublimi ed invogliano a correre in aeroporto e raggiungere le Ramblas , come non ha trascurato di descrivere la costa Brava ( si racconta di una gita a Tossa del Mar) : “contemplai il panaroma, un avvicendarsi di spiagge e scogliere …
scogliere che coronavano la spiaggia , formando una specie di basilica di roccia, mare e luce. Tra i rami di pini si scorgeva l'incandescente distesa azzurra del mare"”
Forse non mi è mai successo di leggere consecutivamente 3 romanzi straordinari, 3 generi diversi, 3 stili di scrittura ,ma tutti così coinvolgenti che giunta all’ultima pagina per tutti e tre ho provato il medesimo dispiacere: quello di averli terminati.
Opere di C.R. Zafon
Spero che nessuno mi chieda di scegliere fra" L'OMBRA del VENTO " e "MARINA "perchè entrambi sono meravigliosi.
Dall'alto della mia libreria rimane "IL GIOCO DELL'ANGELO" che conto di leggere l'estate che verrà.