mercoledì 31 gennaio 2024

PRENDETEVI LA LUNA - Paolo CREPET

 PRENDETEVI LA LUNA - Paolo CREPET


Psichiatra e sociologo, assai presente nei vari programmi televisivi non rientrava fra gli autori di mio interesse, senonchè avendo assistito in tempi recenti a qualche sua conferenza e aver letto PASSIONE pubblicato nel 2018, mi sono ricreduta.
Infatti durante la mia ultima escursione in libreria non ho esitato ad acquistare PRENDETEVI LA LUNA, la sua ultima pubblicazione per Strade Blu - Mondadori.

A dire il vero il titolo “ PRENDETEVI LA LUNA” mi ha intrigata assai poiché da sempre la luna mi affascina, ma ora che ne ho terminato la lettura posso manifestare la soddisfazione per l’ acquisto che mi ha accompagnata in questa prima vacanza dell’anno.
Dallo stile letterario che definirei di facile comprensione anche per coloro che non affrontano spesso simili letture, ritengo quest’opera davvero molto interessante.
“Un dialogo tra generazioni” che evidenzia quanto sia necessario non arroccarsi sui propri convincimenti poiché la società è in continua evoluzione .
Le conoscenze sono indispensabili per favorire comunicazioni costruttive ed evitare conflitti.
Strutturato in 44 capitoli, Crepet affronta gli argomenti a lui sempre molto cari come la scuola, l’educazione, la genitorialità, e poi… l’avvento dell’intelligenza artificiale con pregi e ripercussioni negative, rabbia e diritto all’inquietudine, dignità e umiliazione, autorevolezza e rispetto, e molto altro.
Ecco qualche stralcio:

- L’illusione è un pericolo che va corso, non eluso.
- Il rapporto fra generazioni ha invece necessità di discontinuità, di critiche. Il rapporto fra le generazioni non segue regole mercantili, ma fiduciarie. ( Si tratta solo della sintesi di un capitolo che ritengo davvero IMPORTANTE il cui titolo è “ Genitori infantili “. Analisi di comportamenti espresse anche da Massimo Ammaniti in “ Famiglia adolescente”).
- Se si cresce con la tecnologia digitale, si diventa tecnologia digitale. L’attenzione necessaria per seguire una chat o per comunicare su WhatsApp è minima; una comunicazione più complessa, che necessita di maggior tempo per l’apprendimento, viene automaticamente scartata.
- L’uso continuativo di uno smartphone, sostiene Cangini, atrofizza il cervello e non è esagerato dire che stia dando un contributo a “ decerebrare” le nuove generazioni. Tutte le ricerche internazionali citate…… giungono alla medesima conclusione: il cervello agisce come un muscolo, si sviluppa in base all’uso che se ne fa e l’uso di dispositivi digitali ( social e videogiochi) così come la scrittura sulla tastiera elettronica invece di quella a amno, non sollecita il cervello. Il muscolo dunque si atrofizza.
- Difficile ingaggiare una battaglia contro gli schemi che prevedono e preferiscono ciò che è replicabile.
- Le regole assomigliano a paracarri: quasi inutili in una bella giornata di sole, salvifici in una notte nebbiosa. Rispettarle è fondamentale proprio nel momento di smarrimento, di difficoltà, sono stelle nel cielo, non cieche imposizioni.
- Mi batto per il diritto alla malinconia……………..La malinconia non è una livella, ma una sgorbia gioiosa che incide nella visione più edulcorata e ipocrita del nostro modo di vivere.
- Le librerie sono come le api e le lucciole, fin che ci sono significa che il clima è buono, l’aria incontaminata. Quando spariscono , è segnale di degrado, non solo culturale.
Potrei riprendere numerosi altri stralci, credo di aver evidenziato parecchio in ciascun capitolo, ma ritengo più utile leggere l’intero libro, per cui non esisto a consigliarlo.
Gennaio 2024- Y.P.

venerdì 26 gennaio 2024

LE NOTTI BIANCHE – Fedor DOSTOEVSKIJ

 LE NOTTI BIANCHE – Fedor DOSTOEVSKIJ



Che il tuo cielo sia limpido e sereno, il tuo sorriso luminoso e senza nubi, che tu sia benedetta per l’istante di felicità, di gioia che hai concesso a questo cuore solitario e grato”.

Si tratta di un racconto simile a una favola ma per nulla irreale, ambientato nella città di SAN PIETROBURGO. Il protagonista, un giovane sognatore, durante una delle sue quotidiane passeggiate incontra casualmente una ragazza in lacrime.

Era una bella notte, meravigliosa, una di quelle notti, caro lettore, che possono esistere solo nella giovinezza. Il cielo era talmente pieno di stelle, talmente limpido che guardandolo veniva da chiedersi. “ E’ mai possibile che ci siano, sotto questo cielo scintillante, persone cattive e capricciose”.

Un incontro che sarà per lui l’inizio di una vita reale incentrata su attese, speranze e disillusioni.
Durante le quattro notti, il tempo in cui si consuma la storia, il giovane sognatore e la ragazza in lacrime diventano amici e si confidano le storie della loro vita.
La conclusione lascerà un dubbio che indurrà il lettore a riflettere sul confine fra sogno e realtà.
Ho trovato la lettura di LE NOTTI BIANCHE molto avvincente, mi ha regalato anche qualche sorriso ma soprattutto ha rinvigorito la mia ammirazione per lo stile letterario di DOSTOEVSKIJ: inarrivabile!
Qualche stralcio:
- Sono serio. Ho amato un ideale. Ci sono donne che esistono solo nei miei sogni. I miei sogni sono interi romanzi. Oh, voi non mi conoscete! Non si può vivere senza sogni!
- E’ impossibile vivere senza avere una storia.
- La sua immaginazione infuria; una vita nuova scintilla affascinante davanti ai suoi occhi; un nuovo sogno, una nuova felicità, si concretizzano davanti a lui; in poche parole ha ingoiato una nuova dose di quel veleno raffinato e dolcissimo che si chiama sogno.
- Perché non possiamo essere tutti come fratelli? Perché anche l’uomo migliore nasconde sempre qualcosa agli altri? Perché non si può dire schiettamente quello che si ha nel cuore, se si sa che le proprie parole non sono buttate al vento? Ognuno vuole apparire più duro di quanto in realtà non sia, come se tutti temessero di svalutare i propri sentimenti rivelandoli troppo presto….
Gennaio 2024 – Y.Pelizzari