LA CITTA’ DEI VIVI – NICOLA LA GIOIA
“Tutti temiamo di vestire i panni
della vittima. Viviamo nell’incubo di venire derubati, ingannati, aggrediti,
calpestati. E’ più difficile avere paura del contrario. Preghiamo Dio o il
destino di non farci trovare per strada un assassino. Ma quale ostacolo emotivo
dobbiamo superare per immaginare di poter essere noi, un giorno, a vestire i
panni del carnefice?” ( pg. 381)
Sono ancora dentro LA CITTA’ DEI VIVI, non riesco ad uscirne. Ci sono entrata domenica scorsa quando andandomene in spiaggia
per godermi il caldo sole settembrino ho deciso di farmi accompagnare da NICOLA LAGIOIA. Da quel momento non ho avuto più pace e oggi, quasi con dispiacere o forse con sollievo, sono arrivata all’ultima pagina. La numero 459 pagine.
Pubblicato da EINAUDI nel 2021 LA CITTA’ DEI VIVI tratta una
storia vera, una storia realmente accaduta a Roma nel marzo del 2016 . In un
appartamento del Collatino si sono trovati 3 giovani: MARCO PRATI, MANUEL FOFFO
e LUCA VARANI. MARCO E MANUEL figli di
famiglie “bene”, LUCA adottato da una famiglia di
ambulanti di dolciumi.
LUCA VARANI dall’appartamento non è più uscito con le sue
gambe: violentato, seviziato, forse torturato è
morto dissanguato.
Credo che chi ha seguito il caso è a conoscenza che il solo
a pagare l’efferato omicidio è MANUEL FOFFO condannato a 30 anni di galera
mentre MARCO PRATI si è suicidato in carcere nei giorni antecedenti l’inizio
del processo.
Sempre valido il detto “ nulla è come appare” : la cocaina
sembra sia alla portata di tutti e il consumo è diffuso più di quanto si possa
immaginare, chi si professa convintamente eterosessuale non è sicuro che lo
sia, la prostituzione maschile non è rara come forse si è portati a credere.
E soprattutto: i cellulari consentono ai figli di raccontare grandi menzogne al fine di far
star tranquilli genitori che desiderano “
stare tranquilli”.
Infine: il mio modesto giudizio relativamente allo stile letterario di Nicola Lagioia è semplicemente eccellente . Attenta alle descrizioni, mi sono soffermata su alcune provando "sana invidia" .
Non c’è niente di più difficile che far cambiare idea ai genitori sul conto dei propri figli. Ci sono genitori persuasi che i figli siano irrimediabilmente dei perdenti, altri credono di avere messo al mondo dei geni, o più modestamente delle creature incapaci di sbagliare. Questo tipo di cecità può esasperare, ma in casi estremi muove a compassione.