CI VEDIAMO IN AGOSTO- GABRIEL GARCIA MARQUEZ
CI VEDIAMO IN AGOSTO- GABRIEL GARCIA MARQUEZ
CESENATICO - Il richiamo della Romagna
“I paesaggi non sono semplicemente panorami, sono luoghi interiori …” , così recita la prefazione a cura di Giulio Greco alla mia silloge “ Al lago mi sento poeta”.
E ciò corrisponde al vero poiché CESENATICO per me non rappresenta semplicemente una località di mare della Riviera Romagnola il cui porto leonardesco e le Vele storiche del Museo della Marineria contribuiscono a fornire l’immagine di un luogo suggestivo, bensì è una fonte di emozioni che si rigenerano ad ogni mio ritorno perché a Cesenatico, in periodi diversi, ci sono tornata più volte.
La prima volta ci andai per caso senza curarmi neppure
si sapere quale fosse l’esatta posizione geografica: m’informai sugli orari dei
treni in partenza dalla stazione
Centrale di Milano e partii. Era maggio ed ero prossima ad un evento
significativo della vita che però peccava di completa convinzione per cui andai a Cesenatico intenzionata a riflettere
lontano dalla mia quotidianità.
Mi trovai coinvolta in situazioni impreviste e
sorprendenti, fra le quali un pomeriggio al Villaggio Azzurro dell’Aeronautica Militare di Cesena in attesa che il controllore del
traffico aereo terminasse il suo turno. Non
solo, sempre a Cesena, in piazza del
Popolo seduta sui gradini della Fontana
Masini, rimasi a contemplare un
cielo stellato e ad ascoltare colui che magistralmente declinava i versi di A’ LIVELLA, di Antonio De Curtis.
La poesia mi ha da sempre suggestionata e mettere in pratica
il motivo per cui ero andata a Cesenatico, ossia riflettere, divenne complicato.
In ogni caso prima del mio ritorno a Milano, una luce penetrò
il labirinto delle indecisioni e tutto mi apparve chiaro: la strada che stavo
per imboccare era sbagliata.
Quindi il mio primo impatto con Cesenatico fu
determinante nelle mie scelte.
Nella vita succede che le cose cambiano quando meno te l’aspetti e l’importanza di un incontro spesso scaturisce dal primo sguardo, altre volte è la forza di un abbraccio a creare una storia, ma nulla accade per caso.
Gustave Flaubert scrisse una grande verità: “Le passioni
impallidiscono quando le si trapianta” e
ritrovare le persone in ambienti diversi da quelli dove si sono conosciute, a
volte possono apparirci diverse e meno affascinanti.
Non vi è mai successo di innamorarvi al mare, durante l’estate e rivedere poi la persona oggetto dell’innamoramento in altro ambiente e trovarlo insignificante? A me successe.
Tornai a Cesenatico da giovane mamma e rifeci l’escursione in mare: seppi che la motonave AQUILA D’ORO 71 aveva cambiato mare ed era stata trasferita in Sardegna, dove credo sia ancora attiva e al suo posto trovai LA NAVE DEL SOLE, la cui modalità dell’escursione era rimasta invariata.
Tornai a Cesenatico da zia, ci ritornai con nuovi
amici e sempre “ ci sono stata bene” anche se alcune volte più di altre. A
Cesenatico ho persino ballato il liscio io, che il liscio non so ballare e
comunque alle balere di Liscio preferivo la discoteca La NUIT o la PINETA della
vicina Milano Marittima.
A Cesenatico ho vissuto incontri insoliti ma significativi, sui quali non intendo soffermarmi, anche se ben li conservo nella memoria con gioia e senza rimpianto.
Amo l’accento romagnolo e l’atmosfera spensierata che si respira per le strade specialmente nella bella stagione.
Imperdibile la visita alla Piazza delle Conserve nel centro
storico: qui sono stati recuperati un
paio di pozzi dalla forma tronco-conica che
un tempo venivano utilizzati per la conservazione del pesce.
Amo la spiaggia sabbiosa, quella sabbia che s’infiltra ovunque sino ad essere fastidiosa e amo pure il mare che rare volte ha il colore del mare essendo il fondale del Mar Adriatico sabbioso.
Al Molo di
Ponente, gli iconici capanni dei
pescatori , delle piccole palafitte in legno dalle quali le reti vengono calate
in mare per la pesca, offrono uno
scenario molto coreografico.
Singolare il grattacielo di 33 piani, costruito nel 1958 su progetto dell’architetto Berardi in un luogo dove grattacieli non ce n’erano! E per qualche anno, con i suoi 125 metri d’altezza, ebbe pure il primato d’essere il grattacielo più alto d’Europa.
E quando mi trovo a transitare dinanzi al Soggiorno marino AGIP- ENI in viale
Carducci, non posso fare a meno di sorridere poiché penso a mio figlio che ci
andò per la prima volta a 8 anni dopo di che mi è stato impossibile fargli cambiare destinazione: sino a quattordici anni ogni
estate, terminata la scuola andava a Cesenatico. “ Troppo bello Cesenatico, troppo bello il pioppeto”- diceva ,
nonostante già avesse visto il mare di
Sardegna, di Corsica e Grecia.
Probabilmente anche su di lui, CESENATICO esercitò notevole
fascino e infatti l’anno che avrebbe compiuto 15 anni e quindi non poteva più accedere al soggiorno Eni mi
convinse a trascorrere una settimana all’Hotel Bristol io e lui soltanto e ci divertimmo un mondo.
Come tutti i luoghi, negli anni anche CESENATICO è
cambiato, ma io ci ritorno sempre volentieri. Per me, fra le località della
riviera Romagnola, rimane “il più bello” e quest’anno ci sono ritornata per
trascorrervi Pasqua. Ho mangiato dell’ottimo pesce perché a Cesenatico la
cucina è ottima quasi ovunque, ho rinfrescato i ricordi e ne ho arricchito la
mia raccolta.
Cesenatico, non lontano da Milano e non così vicino, mi è rimasto nel cuore.
Aprile 2024 – Y.P.
Breve itinerario di liberazione
VITO
MANCUSO
“Quando
si sa, e si è in grado di esprimere quello che si sa, si è in possesso dell’arma
principale per difendere la propria autonomia”
Ci sono periodi in cui siamo attratti dai romanzi, dalle letture poco impegnative che ci consentano di evadere dal quotidiano e magari ci fanno sognare. Ma poi ci sono periodi in cui ci poniamo molteplici domande a cui non sempre siamo in grado di rispondere o semplicemente, la realtà ci appare particolarmente complessa e sentiamo la necessità di ricercare quei libri che possono aiutarci a meglio comprendere ciò che sta dentro e fuori di noi. Il periodo che stiamo vivendo è indubbiamente molto complesso: i focolai di guerra non accennano a spegnersi e nonostante ciò il consumismo è sempre dilagante. I politici più che occuparsi dei seri problemi, mirano soltanto alla gestione e al mantenimento del potere senza un briciolo di dignità.
In questo saggio di sole 128 pagine le tematiche
affrontate sono numerose: Dio, Anima, Politica...
“…il senso della
democrazia si compie quando si affrontano i problemi concreti dei cittadini e
promuove il bene comune realizzando i contenuti sostanziali richiamati poco fa…..”
I suoi studi gli consentono di mettere a confronto
religioni e filosofie diverse, senza trascurare le varie civiltà e quindi ci
offre più scuole di pensiero.
Ne consegue che chi legge oltre ad ottenere un arricchimento culturale ha la possibilità di analizzare e analizzarsi e magari intraprendere cambiamenti che se non avesse riflettuto non avrebbe preso in considerazione.
Questo saggio a mio parere è molto interessante poiché
analizza la società e il mondo attuale ed evidenzia “quanto siamo in trappola”
e quanto sia complicato uscirne perché ci sono cose che dipendono da noi e altre che siamo costretti a subire.
Ovviamente a livello personale, che non è mai solo
individuale, qualcosa si può fare, una speranza c’è e infatti nella quarta di copertina riporta il
suggerimento di SENECA: “ Non ti manchi la gioia. Voglio, però, che ti nasca in
casa: e ti nascerà, se sorge dentro di te”.
Per casa s’intende “la nostra interiorità”.
Solo qualche stralcio:
-
Per guidare l’automobile occorre la
patente, perché non dovrebbe essere lo stesso per eleggere quelli che devono
guidare un paese?
PRENDETEVI LA LUNA - Paolo CREPET
LE NOTTI BIANCHE – Fedor DOSTOEVSKIJ
“…la realtà ha
bisogno della finzione per essere completa, più gradevole, più vivibile”
Apprezzo moltissimo Pedro
ALMODOVAR come regista e credo d’aver visto tutti i suoi film, per cui
giorni fa in libreria non ho esitato ad acquistare L’ULTIMO SOGNO sulla cui
fascetta gialla è riportata la seguente scritta: “ Il libro più personale di un
regista di culto”.
Talmente impaziente di conoscere cosa contenessero le 227
pagine che danno vita al libro, nel giro di alcune ore notturne l’ho letto e ho
avuto il riscontro che a volte la felicità si trova anche dentro i libri.
Si tratta di un insieme di 12 racconti, fra i quali L’ULTIMO SOGNO , che da’ il titolo al libro, ed è dedicato alla madre, scomparsa da qualche
giorno ( nel racconto).
Poche pagine che mi hanno molto coinvolta poiché nelle
riflessioni di Pedro ho trovato la miglior espressione di alcune mie
convinzioni:
Probabilmente alcune
narrazioni intendono evidenziare
soprattutto l’ipocrisia e l’aria malsana
che si possono respirare in alcuni collegi religiosi prettamente maschili o
femminili.
Mai letto nulla di simile….
“ ….La vita usa gli individui come pedine con
cui portare avanti il proprio gioco.”
Un altro racconto che ho molto apprezzato è racchiuso in poche pagine “ Addio, vulcano”, dedicato a Chavela Vargas, una cantante costaricana naturalizzata messicana che frequentò Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverria. Vittima dell’alcool per alcuni anni cadde nell’oblio, ma nel 1990 tornò sulle scene e Pedro Almodovar le rese omaggio scegliendo delle sue canzoni quali colonne sonore di alcuni film, facendola così conoscere al grande pubblico. Chavela Vargas morì nel 2012.
Ebbene questo racconto l’ho letto un paio di volte. Narrazione incredibile,
quasi divertente , ma da un determinata prospettiva “ non del tutto
inverosimile”.
Almodovar si dichiara ateo e qui racconta del Figlio di Dio, che
si proclamava d’essere il Messia. Nella
narrazione lo identifica come “forestiero” e ne fornisce una descrizione,
secondo me a dir poco, meravigliosa:
-
“….non voglio dire che il suo modo di agire fosse pieno di
inganni, ma che la fertilità delle parole ( e lui era un maestro nell’usarle) e
la loro tendenza a diffondersi gli abbiano fornito un aiuto magico”
-
“Era un poeta che faceva sognare mondi e idee fantastici e per
questo motivo, e per la sua bellezza, c’era sempre gente che lo seguiva”
-
“Ci promise una vita migliore se lo seguivamo, e parlava di
tirarci fuori dalle tenebre se gli credevamo e abbandonavamo tutto ciò che si
riferisce a questo mondo”.
Non vado oltre, ma mi permetto suggerire la lettura di L’ULTIMO SOGNO soltanto a coloro che apprezzano questo personaggio poiché si tratta di un libro singolare e comunque, accolto dalla critica favorevolmente:
“ Questo libro ci apre le porte del suo
universo intimo e della sua immaginazione debordante” – El Mundo
“ Un maestro nell’arte di
raccontare storie sfrenate e audaci” – Le Quotidien Du Cinema
Pedro Almodovar oltre che regista è anche scrittore per cui in questo libro, racconta dell’influenza che ha avuto la scrittura su di lui.
- "Non ho problemi a scrivere
di me stesso. Direi che è quasi l'unica cosa che faccio. Scrivere delle
"mie donne" o dei "miei uomini" mi risulta difficile, non
voglio coinvolgere nessuno in ciò che scrivo, o soltanto se l'ho romanzato
abbastanza da far sì che il personaggio originale risulti irriconoscibile".
Novembre 2023- Y.P.