domenica 11 febbraio 2018

Vacanze di natale a FUERTEVENTURA - Canarie



 Vacanze di natale a FUERTEVENTURA - Canarie

Milano agghindata in ogni dove,
straripante di luci, briosa
di anno in anno diventi sempre più diva!
Ti ho assaporata nei bar di Via Brera
ti ho ammirata nel luccichio di Via della Spiga
ti ho vissuta dentro i musei e nelle librerie
e ora ….vado in cerca di primavera inoltrata. ( 21 Dicembre 2017)
E nei giorni invernali immediatamente precedenti il Natale, con bagagli leggeri e in compagnia degli affetti più importanti, a Malpensa sono salita sull’aereo che in poche ore mi ha portata nella primavera inoltrata.
Uscire presto la mattina indossando stivali e piumino ben imbottito per ripararmi dal freddo e dopo poche ore trovarmi a pranzare al TORO BEACH, un grazioso ristorante lambito da una spiaggia di sabbia fine, dinnanzi a ombrelloni e bagnanti in costume è stato gradevolmente sorprendente!
Al clima mite ci si abitua celermente, quindi ho appeso il piumino nell’armadio, ho calzato un paio di sandali infradito e in pochi attimi ho scordato l’inverno.
Fuerteventura appartiene all’arcipelago delle Canarie nell’Oceano Atlantico, dista dalla costa marocchina circa un centinaio di chilometri ed è la seconda, dopo Tenerife, per quando concerne le dimensioni occupando un’area di 1660 chilometri quadrati.
Essendo un’isola subtropicale gode di un clima mite tutto l’anno per cui l’affluenza turistica è pressoché costante per tutti i dodici mesi, anche se certamente non mancheranno i picchi massimi presumibilmente nei mesi di luglio e agosto. Inoltre essendo assai ventilata rientra fra le mete predilette da coloro che praticano surf.
Paesaggisticamente è assai arida e la sua peculiarità ritengo possa essere la straordinaria bellezza delle coste costituite da ampie spiagge di sabbia bianca o ghiaia, eccezione fatta per qualcuna di sabbia nera e da insenature e scogliere spettacolari.
Il punto fisso da me prescelto è stato CORRALEJO, una cittadina nella zona nord dell’isola, di fronte a Lobos, un isolotto disabitato la cui unica presenza è quella di un piccolo ristoro sprovvisto quasi di tutto, nonostante la carta menu offra un dignitoso elenco di piatti.

Di LOBOS per me rimane indimenticabile la salita a piedi al Monte Caldera da cui si gode una bellissima vista sul territorio circostante e quindi ideale per scattare splendide fotografie panoramiche e una spiaggia piscina naturale.
Corralejo è prevalentemente turistica con numerosi agglomerati composti da villette molto simili fra loro visibilmente destinate al turismo, villaggi club vacanze e un bel porto dal quale partono sistematicamente i traghetti per le altre isole dell’arcipelago; il centro rispecchia qualsiasi altro centro di una qualsiasi località turistica con la presenza di molte attività commerciali quali negozi, bar, ristorantini etc. , ma Corralejo soprattutto vanta la grande spiaggia delle dune e relativo parco.
Dista dall’unico aeroporto presente sull’isola circa trenta minuti d’ auto e dal mio punto di vista è il luogo ideale per visitare poi l’intera isola. Necessaria l’auto per gli spostamenti al fine di evitare grosse perdite di tempo.
Sull’ampia spiaggia di Corralejo in completa solitudine, a deturpare il paesaggio si erge un grande palazzo bianco per nulla bello da vedersi, ma internamente sicuramente elegante e confortevole poiché si tratta del CLUB HOTEL RIU.
Come il solito non intendo dilungarmi con la sequela di notizie storiche, geografiche, etc. etc. poiché chi lo desidera, ricercando nel web trova guide turistiche dettagliate.
I miei diari di viaggio sono volti a raccontare le mie esperienze personali e soprattutto le emozioni che i luoghi mi trasmettono.
Ebbene Fuerteventura io l’ho trovata semplicemente bella e le sue spiagge immense a tratti mi hanno fatto ricordare le distese dell’Algarve.
E’ assai diversa da Tenerife pur essendo anch’essa d’ origine vulcanica e percorrendola dal nord al Sud andando verso la Playa di Cofete – Punta di Barlovento, s’incontrano dei belvedere che offrono ampie vedute di indicibile spettacolarità.
La giornata non era particolarmente calda, ma sulla spiaggia di Cofete erano in parecchi a prendere il sole. I più calorosi indossavano costumi e qualcuno più temerario giocava con le onde che a tratti s’alzavano vorticose. Io naturalmente freddolosa non mi sono tolta il leggero piumino, mi sono limitata a fare una lunga passeggiata sulla battigia: i piedi affondavano nella sabbia investendomi di piacevoli sensazioni.
Il paesaggio alle spalle completamente montagnoso, ma sia chiaro, non montagne costituite da alte vette, bensì soltanto medie alture, scure, aride.
Su una di queste alture spicca bianca , solitaria la misteriosa Winter House dove si racconta che discutibili personaggi storici vi si recavano per cambiare connotati. 
Oceano, spiaggia e territorio incontaminato.
S’udiva soprattutto il fragore dell’oceano che rompeva il silenzio!
La luce adagiandosi sulla sabbia bianca, a momenti diveniva abbagliante.
Un giardino per le anime in cerca di tregua.
Desiderio di fermare il tempo nella piena consapevolezza dell’impossibilità di farlo e quindi tuffarsi nell’attimo per viverlo intensamente.
E poi…. MORRO JABLE, prevalentemente a ridosso dell’ampia e lunga spiaggia sabbiosa. E’ è una zona turistica con pregi e difetti. Bella la lunga passeggiata apparentemente di recente realizzazione, piante grasse e succulente assiepate su di un lato, sull’alto muro di sassi graziosi scoiattoli grigi saltellanti, immancabili le palme dalle verdi chiome e dai tronchi alti a snelli eppure molto resistenti alle raffiche rabbiose di venti e poi…alberghi, club-vacanze luxury . Dinnanzi ad un club vacanze, collocata al centro della passeggiata una statua del cancelliere tedesco Willy Brandt ha richiamato la mia attenzione. Non ne conosco la motivazione precisa perche li fosse stata posizionata, ma la targa in marmo recitava che Brandt fosse precursore del Turismo tedesco verso le Canarie.
Proseguendo la passeggiata lungo-Atlantico , andando verso il Faro ci si scontra con l’imponente PALM GARDEN, un costruzione semi-circolare o meglio che corre attorno all’altura che le fa da sfondo: dal mio punto di vista una costruzione raccapricciante vistosamente progettata e realizzata al puro scopo di sfruttare al massimo gli spazi al fine di poter ospitare il maggior numero di turisti.
Dal sito del Palm Garden risulta essere un Hotel disposto su 10 piani con 295 appartamenti vacanze: lo potrei definire un grandissimo alveare.
La parte sottostante il Palm Garden è una sfilata di negozi, bar, gelaterie, etc..
A Morro Jable quando il sole va a morire tuffandosi delicatamente, piano, piano dentro l’oceano lo spettacolo diviene sublime: basta fermarsi sulla lunga passeggiata e osservare il mutare della luce fino a quando il tutto diviene fuoco. Emozione incontenibile, indicibile!
Per alcune scenografie offerte dal creato è possibile cogliere lo splendore soltanto osservandole nella realtà.
A Morro Jable un pranzetto dentro una viuzza trasversale all’oceano straripante di ristoranti. Fra tutti il prescelto è stato il RESTAURANTE LA PUNTILLA poiché secondo la classificazione di Tripadvisor rientrava fra i migliori: ambientazione suggestiva con tavoli esterni, personale cordiale ed efficiente, cibo buono, ma nei giorni successivi ho mangiato meglio altrove.
Fuerteventura, il cui nome secondo taluni sta a significare “ forte vento “ e secondo altri “ forte avventura” come già scritto, esibisce prevalentemente delle spiagge favolose.
Fra queste rientra la Playa del Castillo El Cotillo, sempre a nord dell’isola non troppo distante da Corralejo, dove ho trascorso un pomeriggio di calma serena in un contesto armonioso fatto di cielo sereno, sole, vento leggero e notevole bellezza paesaggistica 

Il capoluogo dell’Isola è PUERTO del ROSARIO: osservata a distanza sembra una grande cittadina e la cui caratteristica consiste nelle bianche casette tinteggiate a calce e le opere d’arte disseminate all’aperto. Addentrandovi nel centro, personalmente non mi è sembrata grande, ma occorre tener presente che il mio termine di paragone è una città come Milano, quindi “grande “ e “ piccolo” diviene soggettivo.
Visitato Puerto del Rosario il pomeriggio di Natale , le strade erano prevalentemente deserte e la maggior parte delle attività chiuse. C’è un bel porto che da quanto ho letto è molto trafficato e sono entrata nella Chiesa della Madonna del Rosario: un bel edificio meritevole di una visita.
Non ricordo come è accaduto, forse casualmente poiché si stava cercando una gelateria, ma un pomeriggio mi sono trovata a CALETA DE FUSTE , località balneare nota soprattutto per i campi da golf. Beh, Caleta de Fuste non è semplicemente una località balneare con un’ampia spiaggia dentro una insenatura riparata dai venti oceanici, bensì è anche eleganza.
La zona antistante il porto si può definire di alto livello con un grande teatro, bar terrazzati, l’Hotel-Resort- Thalasso Spa Barcelo e il ristorante EL CAMEROTE dove ho gustato un’ottima cena e una prelibata paiella marinara. Certo i prezzi di questo ristorante non sono del tutto economici, ma il servizio è eccellente, il cibo è gustoso e la location è pregevole. Inoltre si cena accompagnati dalle note del pianista che suona il pianoforte nel mezzo della sala.
Non vorrei dilungarmi ancora, ma non posso trascurare BETANCURIA la cui storia inizia nel 1405 quando il colonizzatore spagnolo Jean de Bethencourt la fondò e divenne il primo nucleo abitativo dell’isola di Fuerteventura . Fino al 1834 fu il capoluogo e precedentemente fu anche sede del Vescovato di Fuerteventura. Si tratta di una graziosa cittadina incastonata dentro alture spoglie e per raggiungerla si percorre una strada che si snoda in un gradevole saliscendi.
Un nucleo di casette ben distribuite , negozietti vendita souvenir, una fabbrica produttrice di prodotti derivanti l’Aloe Vera, qualche bar e ristorante, una piccola piazza con molti turisti: complessivamente un insieme bello da vedersi.
Cosa ricorderò del tempo trascorso a Fuerteventura?
Indubbiamente le spiagge, i muretti circolari di sassi neri eretti sulle spiagge per ripararsi dal vento, le caprette fra i sassi che brucavano “niente” e poi , la caratteristica località di AJUY con la caleta Negra e Puerto de la Pena. Inobliabile rimarra’ la passeggiata lungo la scogliera fino a raggiungere le grotte scavate nelle rocce e poi ancora la camminata nel parco desertico sovrastante e l’oceano dai colori inenarrabili. 
E infine le dune di Corralejo!

6 gennaio 2018 - Narrazione frutto della mia esperienza personale di cui conservo ogni diritto. Vietata la riproduzione- Y.P.




Il brutto di Morro Jable

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