domenica 11 febbraio 2018

NATALE assaggiando BERLINO



Il mio Natale 2011 è stato il primo Natale lontano dal focolare domestico, il primo Natale senza panettone, il primo Natale senza messa di mezzanotte ed è stato comunque un buon Natale: Natale assaggiando BERLINO.
Vittoria alata
In molti mi avevano raccontato Berlino descrivendola con volti diversi, ma sempre con grande entusiasmo e io l’avevo inserita fra le mete dei desideri. 
Inoltre da sempre nutrivo per questa città grande curiosità; sin dai tempi della scuola in cui leggevo che era stata divisa in due parti da un muro in cemento e ferro dalla lunghezza di 41 chilometri lungo il quale correva un filo spinato alimentato da alta tensione. Muro che, negli anni a seguire, è stato reso sempre più terrificante mediante installazione di apparecchiature che segnalavano qualsiasi movimento, affinché gli abitanti della Berlino Est non potessero accedere alla Berlino Ovest .
Un muro invecchiato 28 anni, finché un giorno di novembre del 1989, le guardie che lo difendevano, davanti allo stupore del mondo sono restate immobili a osservare persone che scavalcavano il muro per passare dalla Berlino Est alla Berlino Ovest . 
Era il 9 novembre 1989 : Berlino festeggiava la rinascita e oggi a testimonianza dell’infelice periodo storico, si possono osservare le tracce ben evidenziate sulla pavimentazione delle strade dell’esistenza del muro che non solo divise Berlino, bensì tutto il paese e in alcuni tratti si possono anche fotografare “ resti del muro della vergogna”.


Personalmente ho difficoltà ad immaginare questa città, capitale della Germania, divisa in due perché ora Berlino è bella, Berlino è grande, Berlino è moderna, innovativa, è una fervente città cosmopolita, ricca di negozi , musei, arte, teatri.
Qualcuno che l’ha visitata verso il 1990, mi ha raccontato la storia di una città devastata, mentre io conserverò solo il ricordo della Berlino rinata.

POSIZIONE GEOGRAFICA
Berlino si trova nella parte orientale della Germania, nella regione geografica del Brandeburgo, ma non facente parte dell’omonima Land e si trova a 70 km dal confine polacco. La città ha una superficie di 892 km². Il centro di Berlino sorge sulle rive della Sprea, in un'ampia valle di origine glaciale fra gli altipiani di Barnin e Teltow.
Nel quartiere periferico di Spandau la Sprea sfocia nella Havel, che scorre in direzione nord sud, formando i laghi Tegeler See e Grosser Wannsee. Nella parte orientale si trova invece il Muggelsee. I laghi berlinesi, nei mesi estivi sono balneabili e molto frequentati dai bagnanti. All'interno del territorio cittadino vi sono alcune alture: la maggiore è il Großer Müggelberg, nel quartiere di Muggelheim, ('altezza 114,7 m s.l.m). Berlino è centro della regione metropolitana Berlino/Brandeburgo che nell’anno 2005 contava 4.429.847 abitanti.

CENNI di STORIA
Berlino è storia il cui inizio risale al 1307 quando due cittadine occupanti un territorio di laghi e boschi di abete, situate sulle rive opposte della Sprea , decidono di unirsi: una è Colln e l’altra è Berlino. (Il nome Colln successivamente sparirà).
La nuova città divenne la residenza principale degli Hhohenzollern (importante dinastia tedesca di principi e sovrani) e più tardi il centro del potere politico prussiano trasformandosi in una elegante città neoclassica forgiata all’insegna dei rigorosi ideali prussiani.
Nel 1871 Berlino divenne la capitale del Deutsches Reich e la sua fisionomia subì una drastica trasformazione diventando la più progressiva città europea e richiamando l’attenzione di grandi masse di turisti per la sua avanzata tecnologia.
Il primo tram elettrico del mondo collegò proprio due strade berlinesi mentre la metropolitana sotterranea - la U-Bahn- e la metropolitana a cielo aperto – la S-Bahn- divennero i simboli dell’efficienza prussiana.
La vita culturale di Berlino raggiunse l’apice all’epoca della Repubblica di Weimar, negli anni Venti, ma nel decennio successivo piombò nel triste baratro del Nazismo divenendo il simbolo delle nefandezze perpetrate dalla Germania Nazista.
Gli Alleati la punirono severamente e durante la Seconda Guerra Mondiale distrussero molte opere del centro storico.
La divisione post-bellica della città in Berlino Est ( settore sovietico) e Berlino Ovest ( settore degli Alleati), alimentò diverse tensioni, ma il 31 agosto 1990 fu firmato il trattato di riunificazione delle due Germanie e il 20 giugno 1991 il parlamento di Bonn votò di trasferire la capitale a Berlino.
Ed ora che è tornata la capitale della Germania ha nuovamente assunto un ruolo di primo piano sullo scenario delle vicende europee e mostra orgogliosamente spazi urbanistici di spettacolare architettura moderna a cui hanno contribuito anche illustri architetti italiani come Renzo Piano e il defunto Aldo Rossi.
SOGGIORNO a BERLINO
Siamo in sei per un totale di 237 anni.( Il sesto scattava la foto)
Partiti dalla Malpensa, atterriamo all’aeroporto Tegel sabato 24 dicembre ore 10,40 con volo Air Berlin perfettamente in orario.
Trattasi di un viaggio organizzato in proprio.
Siamo ben informati che dall’aeroporto Tegel per raggiungere l’Hotel occorre prendere il JetExpressBuss TXL, ma distrattamente saliamo su un altro bus, per cui intraprendiamo un percorso più lungo che ci costringe da subito a prendere conoscenza della città e delle modalità per meglio districarsi.
Arriviamo all’hotel che avevamo prenotato on line e che non rientra nella categoria degli hotel di lusso, ma ha il pregio di essere ubicato in una posizione strategica per raggiungere le zone della città di maggior interesse: le camere pur essendo piccole sono arredate in modo funzionale, la pulizia è adeguata e il prezzo è congruo.

Quindi espletate le formalità di ceck-in, depositiamo i bagagli, non perdiamo tempo e ci inoltriamo per le vie di Berlino e quasi inaspettatamente ci troviamo davanti al REISCHSTAG con le sventolanti bandiere tedesche.

 Un edificio imponente, costruito negli anni 1884-94, seriamente mutilato dall’incendio del 1933 è tornato allo splendore in occasione del trasferimento della capitale da Bonn a Berlino. La particolarità è data dall’ aggiunta di una grande cupola di vetro che vuole simboleggiare la trasparenza della democrazia, opera dell’architetto inglese Norman Foster. 
Saremmo intenzionati a salirvi poiché si dovrebbe godere una vista panoramica sorprendente,ma purtroppo siamo costretti a rinunciare in quanto le visite devono essere prenotate precedentemente unicamente tramite internet.
Pranziamo quindi in una birreria nei pressi del Reischtag a base di carne, wusterl, crauti, patate, buona birra e poi ci addentriamo nella città.
Dopo pochi metri però ci accorgiamo che abbiamo dimenticato la guida turistica in birreria, quindi io e Grazy torniamo indietro a riprenderla. Non ne possiamo fare a meno.
Siamo accompagnati da una pioggerellina sottile e discontinua mentre il freddo è assai sferzante, ma il desiderio di scoprire Berlino ci lascia quasi indifferenti. L’unica nostra 
preoccupazione legata alle condizioni meteo è il timore che venga compromessa la qualità delle fotografie che intendiamo scattare.

Ci dirigiamo verso ll MITTE , il cuore di Berlino ed eccoci a Brandeburger Tor'''la Porta di BRENDEBURGO'''-- l’unica porta cittadina ancora esistente ed ispirata ai Propilei dell’acropoli di Atene.
E’ alta e poderosa , l’edificazione risale al periodo 1788-1791 ed è sovrastata da una quadriga in rame dalla storia movimentata poiché nel 1806 quando Napoleone occupò la città, la prese e la portò a Parigi dove rimase fino al 1814 quando venne sconfitto. Riportata quindi a Berlino, durante la seconda guerra mondiale andò distrutta. Fu ricostruita successivamente da uno stampo esistente in gesso e ora occupa nuovamente la sua posizione originale al centro della porta e i turisti da tutto il mondo l’ammirano e la fotografano .
Quindi Pariser Platz , così chiamata dopo la conquista di Parigi da parte delle truppe prussiane nel 1814. Dopo la seconda guerra mondiale e la costruzione del muro questo spazio fu trasformato in terra di nessuno, mentre negli ultimi anni sono stati ricostruiti tutto intorno diversi edifici, l’ultimo dei quali è l’ambasciata americana inaugurata nel 2008.
Da Pariser Platz si snoda un lungo e ampio viale alberato: Unter den linden, in italiano “ il filare dei tigli” che nell’Ottocento rappresentava la passeggiata dei berlinesi. In questo periodo ovviamente gli alberi sono vestiti d’inverno, ma i rami spogli adornati con abbondanti fili di luci perfettamente distribuiti, al calar della sera, creano un effetto scenografico del tutto inusuale.
Lungo il viale Unter Der Linden , non molto distante dalla Porta di Brandeburgo, ci siamo trovati davanti ad elegante palazzo dalle grandi vetrine occupato per due piani dal marchio Mercedes: la MERCEDES-BENZ BERLIN Galleria . 

Siamo entrati ed oltre a lodare un raro e luccicante modello di Mercedes d’epoca, abbiamo potuto visionare l’esposizione dei nuovi modelli della rinomata casa automobilistica in uno spazio esclusivo di indiscutibile classe grazie a design e tecnologie innovative. Lusso senza ostentamento eccezione fatta per le dimensioni , circa 1500 metri quadrati.
Sempre lungo il viale, s’incontra un imponente e massiccio monumento equestre di FEDERICO II detto il GRANDE. ( Salito al trono nel 1740 con la sua politica di espansione fece della Prussia una grande potenza e di Berlino il centro dell’Illuminismo).
Camminando e camminando, tutto quanto è meritevole di osservazione.
Ciò che offre Berlino è veramente parecchio, gli scenari subiscono repentine variazioni.
Non a torto è stata definita la città dai mille volti , il moderno e l’antico secondo me si fondono in una perfetta armonia e gli insiemi sono accumunati dall’ampiezza. Le dimensioni di Berlino come quelle di altre città che ho visitato, hanno su di me un impatto particolare in quanto mi viene d’abitudine fare il paragone con il nostro paese che si contraddistingue per le dimensioni ridotte.
Non procederò con l’elencazione di vie e piazze , mi limiterò a citare alcuni luoghi visitati di cui voglio conservare nel tempo immagini nitide e alcune interessanti informazioni.
Ho la certezza di non poter affermare che ho visitato tutto quello che a Berlino ci sarebbe stato da visitare; purtroppo le giornate di dicembre sono brevi, di sera il freddo è ostile e si rende necessario sostare in luoghi chiusi e riscaldati per potersi rigenerare.
Posso comunque affermare che Berlino per coloro che amano viaggiare è una meta irrinunciabile.

Sul percorso che ci ha condotti ad Alexanderplatz abbiamo avuto modo di osservare dall’esterno la più antica università di Berlino, “Humboldt Universitat”: ai lati del cancello d’ingresso dominano due enormi statue raffiguranti i fratelli Humboldt e il pensiero che qui hanno insegnato personaggi dalle opere immortali quali filosofi come Fitchte, Hegel, Schopenaur e fisici come Albert Einstein e Max Planck, a me ha fatto provare una certa emozione.
Notevole il Lustgarten risalente al Cinquecento, un ampio spazio verde al cui centro risalta una enorme vasca rotonda in granito avente un diametro di 7 metri. 
Durante il periodo nazista, era una grande piazza lastricata, utilizzata per parate e manifestazioni di massa. 
Alle spalle vi è l’Altes Museum , una fra le tante opere di Schinkel (morto a Berlino nel 1841 dopo essere stato architetto di corte per ben 25 anni), che ospita anche una collezione etrusca fra le più importanti lontano dall’Italia. 

Nei pressi vi è una chiesa del trecento – Marienkirche - testimonianza del quartiere medioevale distrutto nel dopoguerra e poco distante la fontana di Nettuno rassomigliante alla fontana di Tritone di Bernini a Roma .
In questo scenario svetta una imperiosa torre alta 365 metri , la più alta di Berlino: è la torre della televisione che è sede di una piattaforma girevole e un ristorante.
Di sera è totalmente illuminata quasi volesse richiamare su di sé tutta l’attenzione.
Alexanderplatz , certamente la piazza più nota di Berlino così denominata a partire dal 1805 in occasione della visita dello Zar Alessandro e immortalata dal romanzo di Alfred Doblin. Fu distrutta durante la guerra e ricostruita negli anni sessanta. 
Simboli della piazza sono l’orologio universale e la grande fontana dell’Amicizia tra i popoli.
Essendo periodo Natalizio la zona era molto affollata per la presenza dei mercatini e qualche pista di pattinaggio. Ovunque era possibile acquistare tazze di bollente vin brulè che abbiamo sorseggiato lentamente traendo immenso piacere.
Ci siamo soffermati davanti al Duomo di Berlino – Berlin
er Dom - dove una lunga fila era in attesa di entrare. Abbiamo osservato esternamente il pregevole edificio neorinascimentale che fu seriamente compromesso durante la guerra. Lai cupola è stata ricostruita negli anni 1975-81 mentre le opere di recupero interno si sono concluse nel 2002. Dalle informazioni assunte dalle guide turistiche, all’interno del Duomo ci sono più di cento sarcofaghi della dinastia Hohenzollernl. Scoraggiati dalla lunga coda in attesa, ci siamo riservati di ritornare successivamente..
Infine stanchi e anche leggermente infreddoliti, ma comunque soddisfatti siamo giunti all’ora di cena. Constatato che essendo sabato e vigilia di Natale a Berlino quasi tutte le attività commerciali avevano chiuso alle ore 14, ci siamo ritirati in un ristorante messicano nei pressi di Postdamer Platz e abbiamo cenato accompagnando i cibi con ottima birra e poi immersi nel contesto spettacolare della Berlino natalizia ci siamo diretti verso l’albergo. Inizialmente ci era balenata l’idea di raggiungere nuovamente il Duomo per assistere alla messa, ma poi il freddo e l’affaticamento ci hanno fatto desistere.
Le camere dell’albergo erano ben riscaldate e in pochi minuti Morfeo ci ha rapiti.
La mattina di Natale è stata riservata a: Postdamer Platzer, Tiergarten e Kreuzberg che abbiamo raggiunto sempre camminando a piedi dall’hotel .
POTSDAMER PLATZ(informazioni assunte da varie fonti tra le quali Wikipedia)'''
Il 9 novembre 1989, dopo la caduta del muro, l’ex – Pink Floyd , Roger Waters , con l’aiuto della sua ex-band, organizzò un mega concerto di beneficenza, “ THE WALL”.
Il concerto si tenne il 21 luglio 1990 per commemorare la fine della divisione tra Repubblica Democratica Tedesca e Germania Ovest e venne organizzato nella vuota Potsdamer Platz che ospitò numerose superstar internazionali.
Ai primi del Novecento la Piazza era il punto di incontro della vita della città , fu immortalata da pittori espressionisti e fu la sede del primo semaforo berlinese. 
Durante la guerra fu bombardata e si trovò ad essere confine tra il settore americano, inglese e sovietico e poi si ritrovò sul percorso dell’orribile muro. 
Comunque dopo la caduta del muro ridivenne il fulcro dell'attenzione e diventò argomento di discussione tra i migliori architetti europei, interessati e intenzionati a lasciare la propria impronta sul luogo.
Il governo cittadino divise l'area in quattro parti, da vendere separatamente a quattro diversi investitori.
Durante la ricostruzione la Potsdamer Platz era la più vasta area edificabile d'Europa.
La più ampia delle quattro zone andò alla Daimler-Benz, ora parte della Daimler AG, che incaricò Renzo Piano della pianificazione dell'opera.
I singoli edifici vennero costruiti da singoli architetti basandosi sul piano generale, inclusi il Potsdamer Platz No.1 di Hans Kollhoff, ora sede di numerosi studi legali. Potsdamer Platz è anche sede della Panoramapunkt, situata a 100 metri d'altezza, a cui si accede attraverso il più veloce ascensore d'Europa. Dalla Panoramapunkt si possono vedere alcuni landmark come il quartiere Die Bahn, la Porta di Brandeburgo, il Reichstag, la Cancelleria Federale, il palazzo Bellevue, la Cattedrale, il Gendarmenmarkt, il Memoriale agli ebrei uccisi in Europa e la Chiesa della Commemorazione.
La seconda sezione più grande andò alla Sony, la quale eresse i suoi nuovi uffici centrali europei. Il Sony Center venne progettato da Hemut Jahn ed è considerato uno dei migliori pezzi di arte moderna di Berlino.
L'intero progetto fu molto criticato fin dall'inizio dall' opinione pubblica, ed al giorno d'oggi ci sono ancora critiche al metodo con cui venne venduto e ricostruito il sito. Comunque la piazza attira migliaia di turisti al giorno, ed alcuni critici sono sorpresi dal suo successo. A qualsiasi ora del giorno la piazza è viva. . È diventato un must per i visitatori, un'area in cui fare shopping ed un centro culturale per gli amanti del cinema in lingua inglese con oltre 40 sale divise in tre cinema.
Alcune scene del film '''IL CIELO SOPRA BERLINO''''(Der Himmel über Berlin - 1987 di Wim Wenders - premiato al Festival di Cannes per la miglior regia ) sono state girate quando la piazza era vuota, prima della caduta del Muro, durante la guerra fredda.
Dal mio punto di vista, profana in materia di architettura, ma nel contempo interessata poichè orgogliosamente mamma di una giovane architetto, ho trovato i moderni palazzi di Postamer Platzer grandiosi e straordinari.
Innovativi nelle forme e nei materiali.
Originali, anzi credo che la corretta definizione sia: futuristici. Taluni snelli ed eleganti, altri più complessi e ricercati , ma tutti spettacolari. Rappresentano il perfetto connubio fra il genio progettuale e l’arte realizzativa.
Al Sony center sono rimasta notevolmente impressionata dal gruppo di edifici che ospita sale cinematografiche, musei, bar e altro disposti intorno ad una piazza denominata Il forum , coperta da una grandissima tensostruttura a forma di cupola sorretta da tiranti e tubi di acciaio di varie dimensioni. E’ considerata una vera e propria opera di architettura e ingegneria. Materiali diversi, prevalentemente vetro ed acciaio, giochi di forme, infiltrazioni di luci regalano un effetto scenografico indescrivibile.
Il'''TIERGARTEN''' è un elegante quartiere che si estende lungo il più grande parco della città.
Il parco di Tiergarten un tempo fu riserva di caccia e poi parco riservato alla corte e aperto ai cittadini da Federico il Grande. 
Alla fine della seconda guerra mondiale era deserto poiché tutti gli alberi erano stati abbattuti per essere utilizzati come legna da ardere.
Successivamente fu ripiantumato anche con il contributo delle altre città tedesche che donarono numerosi alberi per la ricostruzione ed oggi è ben tenuto e immenso. 
Dentro il parco, nei pressi di un laghetto artificiale spicca una grandiosa statua in marmo bianco e decorazioni dorate dedicata a tre musicisti : Mozart, Beethoven, Haydn .
Visitiamo il '''SOWJETISCHES EHRENMAL''' o meglio il '''Memoriale dedicato ai soldati sovietici caduti nella Battaglia di Berlino''' . Si tratta di un imponente monumento ubicato in Strasse des 17 Juni , nei pressi della Porta di Brandeburgo, inaugurato il 7 novembre 1945, in occasione dell'anniversario della Rivoluzione russa. Una leggenda narra che il memoriale sarebbe stato realizzato riciclando il marmo ottenuto dallo smantellamento della Nuova Cancelleria del Reich costruita per Hitler. L'idea di un tale riutilizzo dalla forte carica simbolica continua a risultare affascinante. In realtà le prove documentali dimostrano una diversa e più prosaica origine del materiale. La colonna è affiancata ai lati dai primi due carri armati entrati nella città. Il monumento ospita anche un cimitero per circa 2.500 caduti sovietici.
Singolare l’edificio che ospita la '''casa della cultura''' – Haus der Kulturen – soprannominato “ l’ostrica gravida “ , la cui particolarità è dovuta alla struttura del tetto che ha solo tre punti di appoggio.
Antistante all’edificio vi è una enorme vasca-laghetto, ( in questo periodo vuota), il cui centro ospita una scultura paragonabile ad un grande ovale diviso . Trattasi di Divided Oval: Butterfly, opera del grande Henry Moore, uno fra i più importanti scultori del XX secolo.
A questa opera iniziò’ a lavorarci nel 1986 e quando morì la scultura si trovava ancora in fonderia. La città di Berlino per poterla avere dovette esborsare una cifra assai elevata pari a 3500 milioni di DM.
La scultura che ha un peso superiore alle otto tonnellate, era stata qui posizionata nel 1987 in occasione della riapertura della haus, precedentemente chiusa per restauro e nel 2010 è stata rimossa, riportata in fonderia , rivisitata, lucidata e patinata nel color bronzo originale, ora occupa il “ suo posto”, quello che le era stato a suo tempo assegnato.
A poca distanza della Haus der Kulteren si trova anche il carillon più grande d’Europa, i cui concerti computerizzati, suonati da 68 campane, si possono ascoltare tutti i giorni alle 12:00 e alle 18:00.
Sul nostro cammino incontriamo il castello Schloss Bellevue, che dal 1993 è la residenza ufficiale del Presidente della Germania riunita, quindi la '''Colonna della VITTORIA ALATA''' - Grosser Stern ovvero “ la grande stella” - una grande rotatoria sovrastata da un’ altissima colonna sormontata da una statua di 8 metri raffigurante una Vittoria alata. Fu edificata fra il 1865 e il 1873 per ricordare le vittorie della Prussia sugli eserciti danesi , austriaci e francesi.
Osservo la Vittoria alata che da sovrana superba brilla sullo sfondo di un plumbeo cieloinvernale e il pensiero corre alla Madonnina del duomo della mia città adottiva, la cui altezza non raggiunge neppure i 5 metri, ma mi dico comunque con orgoglio che anche la Madonnina è davvero bella: “tutta d’oro e piccinina”!

D’obbligo la visita al '''MONUMENTO PER LA COMMEMORAZIONE DELL'OLOCAUSTO''' (per ricordare lo sterminio degli Ebrei d’Europa) per il quale le parole sono assolutamente superflue: orrori indimenticabili! Il monumento progettato dall’ architetto ebreo - americano Peter Eisenman è costituito da oltre 2700 stele di cemento, che osservate dall’alto sono assimilabili a lastre tombali.
Volata via anche la mattinata di Natale, prendiamo la linea metropolitana e ci dirigiamo verso Spandau, una vecchia cittadina- quartiere di Berlino di interesse storico e dal centro turisticamente attraente, affacciata sul fiume Havel. Raggiungiamo '''SPANDAU''' inconsapevoli che il quartiere è in festa e la scopriamo in un’allegra e coinvolgente atmosfera, bancarelle con esposizioni di invitanti dolciumi e prodotti artigianali, musica, la ruota panoramica abbondantemente ornata e illuminata.
Raggiungiamo il centro storico alla ricerca di un buon ristorante. Qualcuno del gruppo è particolarmente sensibile alla buona cucina ed alla gastronomia o forse semplicemente, è affamato e, in breve ne scova uno di fronte alla bella chiesa in stile gotico dedicata a St Nikolaikirche ( San Nicola di Bari) .

Entriamo e ci troviamo in una sala di medie dimensioni, ogni tavolo allestito per l’occasione con addobbi natalizi e candele, ambiente ben riscaldato e molto accogliente.
Non esitiamo a restare. 
Qui consumeremo il nostro pranzo di Natale .
Ci accomodiamo a un tavolo adiacente alla finestra che si affaccia sulla piazza; solerte la cameriera che si esprime unicamente in lingua tedesca ci porta le liste menu. 
Ordiniamo l’antipasto a base di salumi vari e verdure miste , quindi procediamo con piatti tipici che gustiamo con calma, beviamo buona birra e concludiamo con un buon caffè espresso. Non è previsto il Panettone, ma non ne sentiamo la mancanza. Quando usciamo dal ristorante è già pomeriggio inoltrato, la temperatura si è abbassata, dopo un breve giro per Spandau rientriamo in città dove ci attendono ancora diversi attrattive.
Vorremmo visitare Le Galeries Lafayette in Friedrichstrasse che le guide segnalano quale costruzione in vetro che sfoggia eleganza e leggerezza ideata dell'architetto Jean Nouvels. Disposte su cinque piani, le Galeries Lafayette offrono soprattutto moda francese, golosità e "art de vivre", ma purtroppo arrivati in loco non abbiamo potuto accedervi in quanto erano chiuse.
Punto turistico irrinunciabile è Chekpoint Charlie, ovvero il punto di controllo alleato per chi attraversava in automobile il confine tra il settore americano e quello sovietico. I palazzi sono tutti di recente costruzione e di originale rimane un cartello issato a due pali, recante da una parte la frase “ State entrando nel settore americano” e dall’altra “ posto di controllo alleato”.
La serata di Natale la trascorriamo in '''ALEXANDERPLATZ''' , fra arabeschi di luci, mercatini e gente festosa. Ceppi ardenti in grossi recipienti posizionati qua e là emanano un lieve tepore e intorno stazionano capannelli di persone con bicchieri di vin brulè , cioccolata o di consueta birra. Fra questi ci siamo anche noi: Simone con il papà si da arie d’intenditor di birra , Grazy vorrebbe la cioccolata bianca, ma deve essere una bevanda molto richiesta poiché ovunque è esaurita ed è rimasta solo la scritta sulle insegne,io mi gusto un bicchiere bollente di vin brulè che qui trovo squisito e altrove neppure assaggerei. Contemplo tutto ciò che mi circonda, catturo immagini che cerco di fissare nella mente, evito di fotografare poiché ritengo che la mia fotocamera non sia sufficientemente valida in notturno, provo stupore e meraviglia, Berlino mi affascina .
Natale a Berlino, nessun rimpianto per il tradizionale Natale sul Lago di Como.
Sono convinta che un viaggio non possa essere fine a sé stesso, un viaggio deve essere raccontato e condiviso. E spesso è proprio dai racconti che nascono i viaggi.
Perciò spero che con la mia cronaca sia riuscita a far rivivere luoghi e ricordi a coloro che a Berlino già ci sono stati, mentre agli altri sia sorto il desiderio di andarci.



















Ma non è finita qui.
Lunedì, giorno di Santo Stefano è stato riservato alla visita del campo di concentramento di Sachsenhausen e altro.

(Opione scritta per Ciao ma mi riserbo il diritto di pubblicare altrove)
*( Per alcune informazioni di carattere storico mi sono avvalsa dell'aiuto di testi storici)

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