Il grande libro di narrativa di Gabo
Io leggo da quando ho imparato a riconoscere vocali e consonanti, sono stata contagiata dalla passione per la lettura da quando mio papà mi ha regalato il primo libro “ Leggende Italiane” che conservo come fosse una reliquia. Credo che a quel tempo, forse avevo 8 anni.
Leggo perché amo i libri e in mezzo a loro sto proprio bene e non corro il rischio di perdere quel tesoro che una volta perduto non si recupera più: il tempo.
Ebbene l’ultimo libro letto nel 2015, terminato proprio il 31 dicembre è stata una lettura magnifica, mi ha regalato momenti così belli che quasi quasi mi è dispiaciuto arrivare all’ultima pagina, la numero 425.
L’autore , senza timore d’essere smentita, rientra fra i grandi Scrittori: insignito Premio Nobel per Letteratura nel 1982 e pluri-premiato; annoverato appunto fra i maggiori scrittori del XX secolo. in occasione della sua scomparsa avvenuta all’età di 87 anni il presidente della Columbia, la sua terra natale, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Il libro appena terminato è: VIVERE PER RACCONTARLA di GABRIEL GARCIA MARQUEZ (detto Gabo)-Traduzione di Angelo Morino – Oscar Mondador – Ristampa 2014L’autore , senza timore d’essere smentita, rientra fra i grandi Scrittori: insignito Premio Nobel per Letteratura nel 1982 e pluri-premiato; annoverato appunto fra i maggiori scrittori del XX secolo. in occasione della sua scomparsa avvenuta all’età di 87 anni il presidente della Columbia, la sua terra natale, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Pubblicato nel 2002 - titolo originale Vivir para contarla
“Vivere per raccontarla” io l’ho interpretata come fosse un’autobiografia dell’autore, se poi alcuni fatti sono romanzati credo sia poco importante poiché una pagina introduttiva riporta la seguente citazione La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla .
La pubblicazione risale al 2002, considerando che Gabriel Garcia Marquez era nato nel 1927, queste memorie dovrebbe averle scritte già ultrasettantenne
TRAMALa pubblicazione risale al 2002, considerando che Gabriel Garcia Marquez era nato nel 1927, queste memorie dovrebbe averle scritte già ultrasettantenne
L’autore da inizio al “raccontarla” chiamando in causa la madre.
Scrive che la mamma, nel periodo in cui lui aveva appena abbandonato la facoltà di legge dopo sei semestri e aveva già letto tutti i libri utili per imparare a scrivere romanzi e, pubblicato sei racconti, gli aveva chiesto di accompagnarla ad Aracataca dove si trovava la vecchia casa dei nonni dove lui era nato e dove vi aveva abitato per circa otto anni:
“Vengo a chiederti il favore che mi accompagni a vendere la casa.”
Aveva quasi 23 anni, vestiva da caraibico con sandali e camicie a fiori e i ricordi non erano ancora contaminati dalla nostalgia. Aveva accettato con piacere di accompagnare la madre a vendere la casa senza immaginare che quella passeggiata di due giorni sarebbe poi divenuta così importante che , scrive. “ sarebbe stata così determinante per me, che la più lunga e diligente delle vite non mi basterebbe per finire di raccontarla”.
In quella circostanza doveva convincere la mamma, una donna forte e tenace che oltre a crescere i figli suoi, aveva accettato di far crescere anche quelli nati dagli amori extra-coniugali del marito, a trovare le parole giuste per informare il padre che aveva lasciato la Facoltà di Legge.Scrive che la mamma, nel periodo in cui lui aveva appena abbandonato la facoltà di legge dopo sei semestri e aveva già letto tutti i libri utili per imparare a scrivere romanzi e, pubblicato sei racconti, gli aveva chiesto di accompagnarla ad Aracataca dove si trovava la vecchia casa dei nonni dove lui era nato e dove vi aveva abitato per circa otto anni:
“Vengo a chiederti il favore che mi accompagni a vendere la casa.”
Aveva quasi 23 anni, vestiva da caraibico con sandali e camicie a fiori e i ricordi non erano ancora contaminati dalla nostalgia. Aveva accettato con piacere di accompagnare la madre a vendere la casa senza immaginare che quella passeggiata di due giorni sarebbe poi divenuta così importante che , scrive. “ sarebbe stata così determinante per me, che la più lunga e diligente delle vite non mi basterebbe per finire di raccontarla”.
Gabito contravvenendo i desideri del padre aveva deciso che non sarebbe mai divenuto avvocato poiché la sua unica vera e irrinunciabile aspirazione era quella di divenire scrittore.
Certo la professione di scrittore non era facile mai lui ci credeva e in questo romanzo l’autore fa una lunghissima narrazione sulle difficoltà incontrate, cita tutti i libri che ha letto e che sono stati indispensabili per la sua formazione.
In quel suo stile unico non paragonabile a nessun altro, racconta le notti dalle frequentazioni dei quartieri malfamati di Bogotà, con le tasche spesso vuote.
Storie di sesso o di piacere, alcune delle quali sembrano davvero inverosimili ma leggerle è una delizia, anche perché mai sono contrassegnate dalla volgarità nonostante le protagoniste sono appunto dispensatrici di piacere.
All’autore le donne piacevano assai e cosi la racconta: “ …penso che la mia intimità con la servitù può essere stata l’origine di un filo di comunicazione segreta che credo di avere con le donne e che nel corso della mia vita mi ha permesso di sentirmi più a mio agio e sicuro con loro che fra gli uomini. Sempre di lì può venire la mia convinzione che sono loro a reggere il mondo, mentre noi uomini lo disordiniamo con la nostra brutalità storica.
Primogenito di sedici figli, la narrazione di questa lunga vita, non trascura di evidenziare il complesso contesto politico della Columbia, la guerra civile, le lotte fra i due schieramenti, liberali e conservatori che di fatto comandava l’uno o l’altro, ma non cambiava nulla, quindi l’intervento delle forze militari.
Racconta di quel periodo identificato con il nome di Violencia, del potere protetto dall’imposta censura per cui ogni pubblicazione veniva rigorosamente controllata.
Non solo, poiché lui era giornalista racconta come venivano costruiti avvenimenti mai accaduti, necessari per mascherare la realtà dei fatti.
“Il mio non è un libro di memorie intese in senso cronologico, un racconto che inizia dalla mia nascita biologica per arrivare al giorno della mia nascita vera, quando ho deciso di diventare scrittore. Potrebbero chiamarsi “ Memorie” se non fosse che i miei romanzi sono già le mie memorie. In realtà è il mio gran libro di narrativa, il romanzo che ho cercato per tutta la vita”.
L'AUTORE
Gabriel Joseè de la Concordia Garcia Marquez, detto Gabo, da bambino Gabito, nato ad Aracataca, un piccolo borgo fluviale in Columbia il 6 marzo 1927- morto a Città del Messico il 17 aprile 2014 .Durante la sua travagliata e avventurosa vita oltre che scrittore è stato giornalista e saggista ed è considerato esponente del realismo magico. Il termine realismo magico è stato utilizzato nel 1925 da un critico tedesco Franz Rotz per identificare una realtà insolita, fantasiosa e poi, grazie al romanzo CENT’ANNI DI SOLITUDINE è divenuto un filone.
Cent’anni di solitudine è senza dubbio il romanzo di maggior successo dell’autore ed è stato considerato la più importante opera in lingua spagnola mai scritta dopo il Don Chisciotte di Cervantes.
Altro romanzo notevole di cui è stata fatta la trasposizione cinematografica : L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA .
In qualità di giornalista è stato a contatto con personalità politiche di tutto il mondo e fra i suoi amici ci furono: Luis Cardoza yAragon poeta e saggista politico e letterario del Guatemala e Fidel Castro che conobbe in occasione di un convegno a Bogotà che non avvenne poiché scoppio la famosa sommossa del 9 aprile.
Sposato con Mercedes Barcha Pardo conosciuta da giovanissimo, ha viaggiato parecchio e ha vissuto anche per lunghi periodi in Svizzera e a Cuba.
Altri romanzi
Foglie MorteNessuno scrive al colonello ( da cui è stato tratto il film di Arturo Ripstein 1999)
La mala ora
Racconto di un naufrago
L’autunno del patriarca
Cronaca di una morte annunciata ( da cui è stato tratto film di Francesco Rosi 1987)
Il generale nel suo labirinto
Dell’amore e di altri demoni
Notizia di sequestro
Memorie delle mie puttane tristi
Ha pubblicato anche numerosissimi racconti.
STRALCI di Vivere per raccontarla
- Il suo abbraccio mi avvolse in quel suo odore che le sentii sempre, e una raffica di colpa mi fece rabbrividire in corpo e anima, perché sapevo che il mio dovere era volerle bene ma mi accorsi che non era vero.STRALCI di Vivere per raccontarla
- In quello stesso periodo i miei genitori mi causarono un danno emotivo che mi lasciò una cicatrice difficile da scordare . Fu un giorno in cui mia madre venne investita da una raffica di nostalgia e si sedette al pianoforte a suonare Cuando el baile se acabo, il valzer storico dei suoi amori segreti, e a papà venne in mente la malizia romantica di spolverare il violino per accompagnarla, anche se allo strumento mancava una corda.
- L’isola del Tesoro e il Conte di Montecristo furono la mia droga felice in quegli anni sassosi. Li divoravo lettera per lettera con l’ansia di sapere cosa accadeva nella riga successiva e al contempo con l’ansia di non saperlo per non spezzare l’incantesimo. Con quei libri come con Le mille e una notte, imparai per non dimenticarmene più che si dovrebbero leggere solo i libri che ci costringono a rileggerli.
- Chi s’incazza si frega
- La credibilità, mio caro maestro, dipende molto dalla faccia che uno fa per raccontare.
- La poesia è l'unica prova concreta dell'esistenza dell'uomo
-....contemplai per l'ultima volta le luci del mondo per dimenticare senza dolore e piansi a mio agio fino all'alba.
Chi ama la scrittura come me, questo libro ritengo sia importantissimo poiché contiene consigli, suggerimenti di cui varrebbe la pena farne tesoro e i titoli di numerosi libri che sarebbe utile leggere per imparare a scrivere bene.
Lo scrittore non deve preoccuparsi della pubblicazione della propria opera, bensì di scrivere bene.
La pubblicazione è una questione che riguarda gli editori ( sunto del pensiero di Gabo)
Gennaio 2016 – Opinione frutto di esperienza personale pubblicata anche sul sito Ciao.it - Y.P.
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