domenica 11 febbraio 2018

SIVIGLIA - Passione gitana e poi.....Cordova

SIVIGLIA- Panoramica ripresa dalla Giralda



Fedele alla promessa che mi ero fatta lo scorso anno di regalarmi un breve viaggio per ogni mio compleanno, quest’anno il 20 febbraio mi trovavo a Cordova, in Andalusia.
Il viaggio l’avevo programmato subito dopo il periodo Natalizio e la meta prescelta era stata nuovamente la Spagna, precisamente l’Andalusia, regione verso la quale da molto tempo nutrivo molta curiosità.
Sono partita con Cri e sono giunta a SIVIGLIA il 18 febbraio.
Siviglia è la città che nel 1599 diede i natali a Diego Rodriguez de Silva y Velàsquez, il grande pittore spagnolo noto in tutto il mondo semplicemente come VELASQUEZ e io , Siviglia l’ho amata istantaneamente.
Depositati i bagagli all'hotel Cervantes Best Western nella zona della Campana, non abbiamo perso tempo, ci siamo subito inoltrate per le vie del centro, ci siamo trovate immediatamente avvolte dai profumi agrumati del sud emanati dai rigogliosi mandarini stracarichi di frutti piantumati in ogni fazzoletto di terra e siamo entrate in perfetta sintonia con la città.
Per essere sincere è bene dire che sia io che Cri, siamo dotate di uno spiccato spirito di adattamento, siamo portate a vedere il bello “ in genere” e ignorare le brutture che comunque sono presenti ovunque: all’aeroporto di partenza lasciamo alle spalle il Lago di Como e per qualche giorno ce lo scordiamo. Tanto lui, il lago, rimane sempre al suo posto.
A Siviglia ci siamo lasciate affascinare dalle vetrine di Calle Sierpes traboccanti di variegati ventagli dalle molteplici fatture che se solo avessimo potuto, li avremmo comprati tutti, per non parlare dei peinetas, ovvero quei pettini dalle forme e dimensioni impensabili che vengono utilizzati per ornare i capelli. E poi, è stato impossibile esimersi dall’ ammirare tutti quei variopinti abiti da flamenco con code e volants, perché Siviglia è si la capitale dell’Andalusia, ma Siviglia è soprattutto Flamenco. E per ballare il Flamenco occorrono scarpe apposite che creano un suono speciale. Scarpe che richiedono particolari confezionamenti con una buona pelle, ma soprattutto con ottimi tacchi idonei a garantire la massima resistenza e con punta adeguatamente rinforzata poiché sono proprio il tacco e la punta che creano il suono. Ho letto che vi sono scarpe da flamenco che fra punta e tacco contano l’inserimento di più di 250 chiodi.
Ebbene a Siviglia, nulla è più facile che l’acquisto di un costume per Flamenco, scarpe comprese e ovviamente colorate.
Abbiamo camminato per viuzze briose, a volte accompagnate dal calpestio dei cavalli poiché la presenza di vetturini e calessi allegramente dipinti è cospicua e , ci siamo lasciate contagiare dall’allegria e dalla cordialità degli spagnoli molto disponibili alla conversazione.
In Avenida de la Costituction, siamo ammutolite dinnanzi alla maestosità della Cattedrale con le facciate evocanti pizzi e ricami e dalla svettante torre della Giralda alta ben 96 metri e terminante con una statua raffigurante secondo alcuni la Speranza, a detta di altri la Fede. Fede o Speranza poco importa, sta di fatto che la sola statua dovrebbe raggiungere l’altezza di 4 metri e volgarmente è detta anche “segnavento” poiché gira sospinta dalle correnti d’aria.
Molto probabilmente vivendo in Italia , dove la conformazione del territorio nelle città non ha concesso grandi spazi e i nostri monumenti, tranne qualche rara eccezione, sono prevalentemente pregevoli, ma di medie grandezze, quando ci troviamo di fronte a edificazioni gigantesche inevitabilmente proviamo grande meraviglia.
E la cattedrale di Siviglia con la Giralda, che fu nel XII secolo una grande moschea con minareto, non vi è dubbio che rappresenta un’entità di notevoli dimensioni: infatti il pieghevole che ci è stato consegnato con il biglietto d’ingresso la classifica come “la cattedrale gotica più estesa del mondo”.
( La superficie completa dell’edificio è di 23.500 metri quadrati / Parte gotica: Longitudine 126 metri-Larghezza 83 metri – Altezza massina (centro crociera) 37 metri . Informazioni desunte dall’ opuscolo della Cattedrale) 
Abbiamo visitato l’interno formato da 5 navate. Numerose sono le Cappelle, magnifici coro e retro-coro, Altare maggiore, Sacrestia dei Calici, Sala Capitolare, museo con oggetti sacri. E vi è pure il Mausoleo di Cristoforo Colombo. Alla Giralda come già scritto, un tempo minareto della moschea e oggi testimone di raffinata architettura musulmana, si accede a piedi .
Arrivati in cima si possono rimirare delle bellissime campane in bronzo e godere di ampie vedute panoramiche dell’intera città con il fiume sovrastato dai vari ponti fra i quali spicca il Puente dell'Alamillo a forma di arpa inclinata progettato dell’archistar valenziano Santiago Calatrava .
In lontananza è distinguibile anche la parte moderna realizzata in occasione dell’Expo 1992 che aveva come tema “ L’era delle Scoperte” e offre la visione di edificazioni innovative fra le quali risalta un cubo nero, una grande sfera bioclimatica e la fabbrica della birra.
Per concludere la visita della Giralda si possono scattare fotografie , tentare di catturare immagini straordinarie nella piena consapevolezza che nessun scatto renderà giustizia a quanto è godibile nelle realtà. 
Prima di lasciare alle spalle questo grandioso complesso architettonico, nei pressi dell’uscita troviamo il Patio degli Aranci , uno bel giardino-agrumeto molto suggestivo con numerosi alberi d’arancio i cui tronchi fuori-escono da singoli spazi delimitati da una pavimentazione resa alquanto particolare per la presenza di canaletti d’irrigazione realizzati seguendo uno schema ben preciso che pare un’opera artistica.
La visita alla Cattedrale comprensiva della salita della Giralda è da considerarsi imperdibile e necessita di un paio d’ore.
Poco distante della Giralda vi è il Real Alcazar, ovvero il palazzo reale dove i sovrani di Spagna vi hanno vissuto per più di mille anni e che in origine era un forte costruito dai musulmani nello tipico stile mudejar ovvero quello stile nato dalla fusione dell’arte islamica con quella occidentale. 
Comunque questa zona del centro è molto piacevole percorrerla semplicemente passeggiando spensieratamente guardandosi in giro: Plaza de San Francisco è il cuore della città ed è racchiusa da maestosi edifici dalle facciate esclusive fra i quali domina soprattutto l’Ayutamiento, ossia il municipio.
Pianificando la nostra vacanza, avevamo previsto di assistere ad uno spettacolo di Flamenco tradizionale alla CASA della MEMORIA, segnalato come il miglior locale che offrisse uno spettacolo autentico, diverso dai soliti show per turisti . Il giorno stesso che siamo giunte a Siviglia abbiamo quindi cercato il locale in calla Cune per acquistare i biglietti e camminando e camminando, casualmente, all’incirca verso le due di pomeriggio, mentre il cielo era di un bell’azzurro intenso e il clima primaverile siamo arrivate in Plaza del Salvador.
Una piazza a forma di un grossolano rettangolo delimitata da un lato dalla Chiesa del Salvador la cui facciata in pietre e mattoni color rosa non passa certamente inosservata e dall’altro lato da un susseguirsi di locali con sedie e tavoli esterni. Un piacevole vociare si diffondeva nell’aria a creare un’ atmosfera festosa e rilassata. La plaza era quasi affollata e io e Cri, siamo state avvicinate da un bel signore che incontrata la nostra disponibilità non ha esitato a intrattenerci elargendo informazioni sulla vita dei sivigliani che a suo dire, in questa piazza si incontrano per mangiare qualche tapas, bersi un bicchiere di buona birra e trascorrere sereni momenti conviviali. Un plaza che indubbiamente invita a fermarsi.
La casa della Memoria non era molto distante e la calla Cune è una successione di negozi attinenti l’arte del flamenco. Noi, su consiglio degli addetti, abbiamo acquistato il biglietto per la sera stessa poiché era in programma uno spettacolo con artisti molto noti e in effetti, non abbiamo avuto motivo di credere che ci fosse stata raccontata una frottola poiché lo spettacolo è stato emozionante, anzi indimenticabile e i ballerini di indiscutibile bravura si sono generosamente donati al pubblico.

Il flamenco, il cui nome ha radici nel fiammingo, abitualmente viene suonato nei bar e in tutte le occasioni di festa . Il cantor canta canzoni ispirate a episodi tristi, dolorosi, nostalgici che si trasformano in un sentimento di sfida con l’intervento del suonatore di chitarra che spesso improvvisa, con l’aiuto delle nacchere, lo schioccare delle dita e qualche grido ogni tanto.
Cri che non aveva mai avuto occasione di assistere ad uno spettacolo simile, mi ha raccontato che inizialmente si era sentita pervadere da un senso di angoscia, quasi un totale scoramento, sensazioni dileguatosi con l’entrata in scena dei ballerini.
Mentre negli anni settanta il flamenco sembrava volgere al declino, in questi ultimi anni è rifiorito alla grande contaminandosi anche con altri generi musicali come il rock, il jazz e il blues.
Chiusa la parentesi flamenco, non mi dilungo nell’elencazione delle attrattive presenti a Siviglia poiché sono davvero molte.
Potremmo addentrarci in descrizioni dettagliate sulla Siviglia monumentale, ma vi sono già numerose guide turistiche più che soddisfacenti, potremmo dedicarci alla Siviglia romantica esaltando sensazioni ed emozioni provate , potremmo anche orientarci sulla magia della Siviglia notturna, ma ritengo che nulla possa eguagliare una visita personale della città, quindi con l’entusiasmo della mia esperienza ancora fresca, mi soffermo soltanto su quei luoghi che mi hanno maggiormente impressionata.
Per avere una visione completa della città abbiamo acquistato il biglietto , con validità 3 giorni, per il tour sul bus turistico che consentiva di focalizzare i luoghi di maggior interesse e inoltre dava la possibilità di scendere per visitarli e quindi risalire senza vincoli.
Questo tour su bus turistico scoperto, presente oramai in tutte le città, ritengo sia una valida iniziativa: unitamente al biglietto vengono fornite delle auricolari che inserite nella spina apposita 
danno descrizioni sommarie dei luoghi in cui si transita. 
Il bus turistico prescelto partiva da Torre de Oro, una torre almohade del XIII sec. , facente parte dei simboli di Siviglia, situata sulla riva del fiume che attraversa la città, il Gudalquivir.
Noi dapprima abbiamo fatto il tour completo poi l’abbiamo rifatto scendendo nei luoghi da noi prescelti. Abbiamo trovato di grande interesse il Palazzo di San Telmo, che viene descritto come uno dei più bei palazzi barocchi di Siviglia ed è sede della junta andalusa,'''l'Antica Fabrica del Tabacos''' un tempo il più importante centro europeo per la produzione di cigarros e ora sede universitario, Plaza de Toroso de la Maestranza dalla facciata di colore giallo ocra e bianco e rientrante fra le più prestigiose di tutta la Spagna, la Basilica de la Macarena una delle chiese più venerate di Siviglia e non visitata internamente perché chiusa. 
Al Parque de Maria Luisa e Plaza de Espana, in un susseguirsi di esclamazioni di stupore abbiamo trascorso parte della mattinata : qui si trova lo spettacolare PALACIO ESPANOL che rappresenta un insieme di stili architettonici ( barocco, rinascimentale) ed è affacciato su una ampia piazza semicircolare che l’architetto locale Anibal Gonzales, ha concepito come fosse un teatro all’aperto. Intorno alla piazza corre un canale sovrastato da ponti con balaustre in ceramica, dentro il quale navigano delle barchette e l’insieme evoca un po’ Venezia.
Una vera meraviglia! Questo palazzo la cui edificazione risale al 1929 oggi è la sede degli uffici governativi.
Poco distante, in Plaza America vi è il Museo delle arti e dei costumi popolari che abbiamo visitato con interesse ed abbiamo riscontrato che molte attività antiche sono perfettamente corrispondenti alla nostra tradizione del Lago di Como. Infatti il lago di Como per un certo periodo fu dominato dagli spagnoli. Antistante a questo museo vi è anche il Museo Archeologico, ma abbiamo rinunciato a visitarlo poichè la giornata era così gradevole ed abbiamo preferito goderci il parco.
Per cingere Siviglia nel XII secolo furono edificate ben 6 chilometri di mura con 166 torri di difesa, ma ai giorni nostri ne rimangono soltanto 500 metri circa e 7 torri che si trovano nei pressi della basilica della Macarena. Questa zona è decisamente caratteristica e vale la pena percorrere il tratto delle mura a piedi.
Leggendo le varie guide turistiche eravamo state molto incuriosite dalle fotografie rappresentati una costruzione alquanto particolare denominata METROPOL PARASOL, quindi ne siamo andate alla ricerca e in Plaza de la Encarnacion , l’abbiamo trovata. Trattasi di una struttura in legno lunga 150 metri, larga 80 e alte 26.
A dire “particolare” non significa nulla, ma descriverla mi risulta difficile quindi mi avvalgo della guida che ho acquistato per l’occasione che così la descrive: “ Nel cuore della Siviglia Medievale sorgono i grandi setas, funghi contemporanei di Metropol Parasol realizzati nel 2011 su progetto delo studio Jurgen Mayer H. Architects per proteggere e e mettere in comunicazione le diverse anime della piazza:l’are echeologica, il mercato, i bar e i ristoranti. Una passerella sul tetto, il Mirador, permette di visitare dall’alto l’affascinante struttura. Sotto la piazza si apre l’Anticarium, un museo con i resti della città”.

Un altro luogo che ci ha particolarmente affascinate è stata la Casa de Pilatos, antistante la piazza omonima. Pure la casa de Pilatos rientra fra i palazzi belli della città e la sua costruzione risale al XV secolo per volere di tale Pedro Enriquez de Quinones e completata successivamente dal marchese Don Fabrique. ( Non posso soffermarmi sulle origini di questi personaggi poiché dovrei effettuare una ricerca). Comunque Don Fabrique rientrando da un viaggio in Terra santa si convinse che la distanza tra la Casa di Pilato e il Monte Golgota fosse la stessa di quella che separava il suo palazzo dal santuario della Santa Croce e quindi decise di renderla simile a quella del pretore romano. Il cuore del palazzo è il patio centrale circondato da 24 doppie arcate con pareti rivestite di azulejos ( piastrelle in ceramica dipinte a mano tipiche del Portogallo). Al centro del cortile domina una bellissima fontana di marmo e agli angoli sono posizionate delle imponenti statue raffiguranti divinità greche e romane. In sintesi, la visita a questo palazzo è assolutamente da farsi.

Potrei aggiungere altro, potrei esprimere molte impressioni personali , ma ritengo non sia rilevante in questo contesto. Voglio soltanto invitare chi non ha mai visitato Siviglia a prenderla seriamente in considerazione perché con i suoi cinque quartieri ( Barrio Santa Cruz –San Bartolome – Bario de l’Arenal – La Macarena – Barrio Triana) è una città meritevole ed ora che posso fare dei paragoni con Valencia, quasi quasi, la preferisco.
E se qualcuno teme che a Siviglia la cucina sia scadente si sbaglia di grosso: vi sono ristorantini molto accoglienti che servono piatti di tutto rispetto. Menu a base di pesce si trovano ovunque, la paella è sempre presente, la buona birra non manca mai e per chi è particolarmente goloso suggerisco una sosta alla Confitera LA CAMPANA, la pasticceria più antica della città.
A Siviglia non c’è il mare. Il mare sta a un centinaio di chilometri o poco più , ma c’è il fiume Guadalquivir che offre un paesaggio ragguardevole e crociere romantiche con battelli turistici.
Inoltre Siviglia vanta un clima mite tutto l’anno ( non prendendo in considerazione i mesi estivi in cui la temperatura può raggiungere anche i 40 gradi). 

Il mio compleanno l’ho trascorso a Cordova che ho raggiunto in autobus partendo da Plaza de Armas situata nel centro di Siviglia, ma sarà il tema della prossima puntata.
Febbraio 2014 -

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