LA MALNATA - BEATRICE SALVIONI
Incuriosita dalla intensa
pubblicità e soprattutto dopo aver letto che LA MALNATA, opera prima
di Beatrice Salvioni, usciva
contemporaneamente con l’edizione italiana in Francia, Spagna, Grecia,
Repubblica Ceca, Turchia, Bulgaria e poi negli Stati Uniti e in Germania, non
ho esitato ad acquistarlo.
Come non farlo, un romanzo che è “…in corso di traduzione in 32 lingue”?!!
Sinceramente mi sono posta qualche domanda ossia come fosse possibile che un’opera prima, quindi un’autrice esordiente, venisse pubblicata in più Paesi senza aver ancora ottenuto il successo in casa propria, ma poi sono andata oltre.
Ebbene il romanzo l’ho letto velocemente anche perché sono
solo 240 pagine.
Indubbiamente scritto bene, ma come potrebbe non esserlo
considerato che l’autrice è laureata
in Filologia moderna presso l’Università Cattolica di Milano e ha
frequentato la scuola Holden?
La trama
Il romanzo ambientato a Monza , periodo Italia fascista - anno 1936, racconta le vicissitudini di due ragazzine completamente differenti fra loro: Francesca di dodici anni appartiene a una famiglia Borghese, “perbene” mentre Maddalena, "la malnata" , vive in periferia in una famiglia ancora numerosa nonostante il padre sia morto e un fratellino “volato fuori” dalla finestra. Sulla lavagna degli acquisti da farsi , appesa in cucina nella casa della malnata, c’è scritto che manca tutto ma occorre dare la precedenza al pane e al latte.
Ebbene Francesca dalla finestra di casa sua osserva spesso la
Malnata che trascorre molto tempo nel Lambro con altri due ragazzi a giocare con la gonna alzata, i piedi nudi
nell’acqua, in completa libertà.
Lei, educata a dire “grazie” anche quando non è il caso, obbligata al rispetto di regole di società che la madre quotidianamente sgrana come fossero i chicchi del rosario, prova un desiderio sempre crescente di conoscere quella ragazzina e fare amicizia con lei.
Ci riuscirà in occasione
di un piccolo furto di ciliegie al fruttivendolo del quartiere.
Nasce fra loro una fortissima amicizia e insieme vivono
situazioni alquanto complicate, alcune
create dalla Malnata medesima che è considerata da “tutti” come “colei che
scaglia maledizioni”.
Sintetizzo: il
carattere ruvido e schietto della Malnata aiuterà Francesca ad affermare la propria personalità
e trovare il coraggio di andare contro
pregiudizi e convenzioni che spesso non sono altro che falsità.
Contemporaneamente alla nascita e crescita di questa amicizia , la narrazione mette in risalto la situazione dell’Italia fascista che si trova dentro una becera propaganda che esalta un’immaginaria espansione coloniale che renderà “ grande la Patria”. La guerra in Etiopia è dichiarata e uomini di tutte le età, indipendentemente dalle situazioni famigliari, sono chiamati a donare il sangue e morire con onore, per ottenere, infine nulla. Anche alle spose è richiesto di donare l’oro: la madre “perbene” di Francesca donerà una fede nuziale di ferro bagnata nell’oro acquistata per la circostanza mentre la madre della “Malnata” , donerà l’unica che aveva, in oro vero, in parte graffiata e consumata, ma autentica.
Pag 26 - “ Perché se non ci
stai attento i fascisti non ti lasciano manco le mutande”.
Abitualmente leggo con la matita in mano, ma nello specifico
ho evidenziato solo un paio di belle descrizioni. Ho letto che si tratta di un
libro di formazione: sicuramente lo è per adolescenti, ma non certamente per chi ha letto molti libri.
La storia evoca lontanamente L’amica geniale , come è stato
scritto anche da altri lettori/lettrici.
Concludendo: secondo me è un bel romanzo, che si legge in un soffio e niente altro. Io l’ho letto in un paio di giorni mentre ero in spiaggia.
Non escludo che la pubblicità mi abbia condizionata per cui
avevo grandissime aspettative, nonostante sia consapevole che spesso è
ingannevole.
Ancora: mi permetto suggerire di non trascurare neppure la
pagina dei ringraziamenti .
Forse ci sono casi in cui il successo di un romanzo si può
decretare prima della pubblicazione.
Settembre 2023 – Y.P.