MEMORIE
DI ADRIANO
“ Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo” dice di sé Adriano, un personaggio così raffinatamente calato nella sua epoca, eppure così vicino al tormento di ogni uomo, di ogni tempo, nell’accanita ricerca di un accordo tra felicità e logica, tra intelligenza e fato.
“Un libro si scrive, un libro si legge, un libro si critica”, ma criticare MEMORIE DI ADRIANO per me è impossibile. L’autrice per scriverlo ci ha impiegato un trentennio e la lettura dal mio punto di vista risulta essere molto coinvolgente . Eccellente lo stile letterario, come pure il contenuto.
Leggere le MEMORIE
DI ADRIANO ai giorni nostri ritengo sia
molto utile per tutti : chi ama
la storia sicuramente ben conosce le
imprese e l’ideologia di Adriano ma rileggerla come scritta da questa
scrittrice, può rivelarsi sorprendente. Coloro invece che hanno vaghe
rimembranze dei libri di storia, con questa lettura avranno l’opportunità di
constatare la genialità e la lungimiranza di questo imperatore romano , nato a
Italica ( Spagna) il 24 gennaio 76 dopo Cristo e morto a Baia il 10 luglio 138 regnando dal 137
fino alla sua morte, quindi per un ventennio e più.
Marguerite Yourcenar ( Bruxelles 1903 – Mount Desert 1987) È stata la prima donna eletta alla Académie française; nelle sue opere sono frequenti i temi dell'esistenzialismo, in particolare quello della morte. Opere : Care Memorie – Archivi del Nord – Come l’acqua che scorre – Il tempo – e altri.
Trama
Adriano, giunto all’età
di 60 anni sentendosi afferrare dalla vecchiezza con conseguente perdita di
forze e salute - “ E’ difficile rimanere
imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria
essenza umana….” - e consapevole di essere prossimo a dover cedere
il trono scrive a Marco lunghe lettere
in cui racconta la sua storia senza trascurare dubbi e turbamenti e senza
evitare di porsi quelle domande a cui spesso non seguono risposte.
Divenuto imperatore
per volere di Traiano, poiché a quel tempo si diveniva imperatori per adozione,
Adriano realizzò
imprese grandiose che ampliarono notevolmente l’impero romano .
( Noto il Vallo di
Adriano che vidi in parte qualche anno fa durante un viaggio in U.K. e che segnava il confine tra
la provincia romana occupata della Britannia e la Caledonia. Il Vallo di
Adriano non era altro che una fortificazione che divideva l'isola in due parti).
Amante della cultura,
della bellezza e della giustizia regnò inseguendo la pace fra i popoli.
Contrasse matrimonio con Vibia Sabina, nipote di
Traiano, ma ADRIANO amava soprattutto circondarsi di giovani di indiscussa bellezza
con cui condivideva la propria intimità.
Il giovane Antinoo
che si sacrificò per lui suicidandosi e lasciandolo costernato , rappresentò
una relazione rilevante tanto che l’imperatore fondò la città di Antinopoli in
sua memoria.
“ Antinoo, disteso in fondo alla barca, mi
aveva posato la testa sulle ginocchia; fingeva di isolarsi da quella
conversazione da cui si sentiva escluso. La mia mano gli scivolava sulla nuca,
tra i capelli…………..Ma non v’è carezza che giunga fino all’anima”.
Non ebbe figli da
Sabina poiché si trattò di un matrimonio privo di armonia tanto che la definì una donna
frigida, e quindi come successore ,
sempre per adozione, scelse Antonino Pio in cui aveva individuato le qualità idonee
a continuare il suo programma senza stravolgere nulla.
Quanto scritto
sino a qui è semplicemente una grossolana sintesi, MEMORIE DI ADRIANO è molto
altro.
Fonte di
riflessioni dentro le quali ci si può rispecchiare.
Il sogno di una
società giusta che sempre rimane un sogno.
Io credo ci si
possa innamorare di un uomo come ADRIANO, l’imperatore romano che amava tanto Atene!
Il libro termina con una ventina di pagine intitolate “ Taccuini di appunti” la cui lettura non è affatto inutile poiché esplicita la concretizzazione di un progetto ambizioso concluso con la pubblicazione del libro.
STRALCI
Mi è impossibile
riprendere tutto ciò che ho sottolineato, quindi mi limito a qualche passaggio
che ritengo maggiormente significativo di altri, ma la scelta mi è difficile.
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Un uomo che legge,
o che pensa, o che fa calcoli, appartiene alla specie, non al sesso: nei suoi
momenti migliori sfugge persino al concetto dell’umano. Ma le mie amanti pareva
si facessero una gloria di non pensare se non da donne; lo spirito, l’anima,
che cercavo, non era anch’essa che un profumo.
-
Se le anime
possiedono una loro identità propria, possono scambiarsi, andare da un essere a
un altro, come la parte di un frutto, come il sorso di vino che due amanti si
passano in un bacio. Non v’è sapiente che su queste cose non muti opinione
venti volte ogni giorno….
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Trascorsi una sera
intera a discutere con Arriano l’ingiunzione di amare il prossimo come se
stessi; essa è troppo contraria alla natura umana per essere sinceramente
seguita dalle persone volgari, le quali non ameranno mai altri che loro stesse,
e non si addice al saggio, il quale non ama particolarmente neppure se stesso.
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La mediocrità di
spirito andava raramente disgiunta da una sorprendente bassezza d’animo.
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Le mie
inquietudini perduravano, ma le dissimulavo come delitti: aver ragione troppo
presto equivale ad aver torto.
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Non sono del tutto certo che conoscere l’amore sia più
inebriante che scoprire la poesia.
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Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si
è posato uno sguardo consapevole su sè stessi: la mia prima patria sono stati i
libri. In minor misura, le scuole. Quelle di Spagna risentivano l’ozio della
provincia. La scuola di Terenzio Scauro a Roma, faceva conoscere mediocremente
filosofi e poeti….
-
Ma i legami di
sangue sono meno deboli, checché se ne dica, quando non c’è un affetto a
rinsaldarli: lo si può constatare presso i privati, durante le più banali
questioni ereditarie.
Marzo2022-
Y.Pelizzari