Parte terza del Tour Inghilterra settentrionale e Scozia del sud
Per le vie di Bamburgh |
Per le vie di Edimburgo |
BAMBURGH
Regno Unito/Inghilterra- Regione Nord Est- Contea Northumberland
Distretto Berwick-upon- Tweed
Bamburgh io la descrivo così: cittadina pittoresca dalle casette eleganti, sovrastata da un antico maniero situato su un’altura il quale oltre a dominare o proteggere la cittadina domina l’oceano e oggi offre al visitatore potenti emozioni. Emozioni di mare, di cielo, d’infinito.Distretto Berwick-upon- Tweed
Wikipedia invece fornisce la seguente descrizione:
“Bamburgh è un grande villaggio della costa del Northumberland (Inghilterra). E’ una località nota per il suo castello, che domina la spiaggia, che fu sede dei sovrani della Northumbria che oggi appartiene alla famiglia di William George Armstrong, e per l'associazione con l'eroina Grace Darling”.Parcheggiamo il mini-bus e ci incamminiamo sulla via principale costeggiata da casette in pietra grigia ben allineate e dai tetti spioventi. Fiori e tulipani dai colori vivaci e variegati a creare fulgide policromie che escono da fioriere multiforme collocate lungo la via, ingentiliscono l’insieme, mentre la caratteristica cabina rossa del telefono presente su molte cartoline e qui collocata in bella vista, testimonia le origini del luogo . Marianna pare particolarmente attratta dai tulipani e quindi si mette in posa, sfoggia un paio di sorrisi accattivanti e si fa scattare qualche fotografia.
Cri fa “l’invidiosa “ e quindi la emula; pure lei si mette in posa dietro ai tulipani.
Procediamo, oltrepassiamo uno spazio verdissimo che dovrebbe rappresentare un campo per praticare qualche sport a cui non riusciamo assegnare un nome e poi con calma, intraprendiamo la dolce salita che porta al Castello e che si snoda nel mezzo di rigogliosi cespugli.
Castello di Bamburg |
Giungiamo al portone d’ingresso principale del castello del tutto ignari di ciò che ci attende.
Sorpresa! Il paesaggio sottostante che ci si presenta è ammaliante: un’ampia, ma proprio ampia spiaggia bianca probabilmente di sabbia e l’oceano, una vasta distesa d’acqua che in un punto indefinito si fonde e si confonde con il cielo. Connubio sublime!
Il castello apre al pubblico alle dieci e noi non abbiamo molto tempo a disposizione per cui percorriamo il sentiero che corre lungo le mura e respiriamo a pieni polmoni la seducente atmosfera, ci riempiamo gli occhi dell’immensità oceanica.
Il castello che come tutti i castelli fungevano da fortificazioni che servivano da difesa dagli attacchi dei nemici, ovviamente ha una storia tutta sua molto importante che è presente sul sito specifico e da cui ho desunto solo qualche informazioni utile a ricordare e che riporto qui di seguito:
Costruito su una roccia vulcanica la prima nota storica riferita al castello, risale al 547 d.C., anno in cui Bamburgh fu presa da Ida di Bernicia e designata capitale del Regno di Bernicia. In seguito il castello- fortezza divenne proprietà dei Bretoni, quindi tornò agli anglosassoni e distrutto dai Vichinghi nel 993. A questo punto arrivarono i Normanni e nel medesimo sito riedificarono l’impianto del castello esistente ora.Sorpresa! Il paesaggio sottostante che ci si presenta è ammaliante: un’ampia, ma proprio ampia spiaggia bianca probabilmente di sabbia e l’oceano, una vasta distesa d’acqua che in un punto indefinito si fonde e si confonde con il cielo. Connubio sublime!
Il castello apre al pubblico alle dieci e noi non abbiamo molto tempo a disposizione per cui percorriamo il sentiero che corre lungo le mura e respiriamo a pieni polmoni la seducente atmosfera, ci riempiamo gli occhi dell’immensità oceanica.
Il castello che come tutti i castelli fungevano da fortificazioni che servivano da difesa dagli attacchi dei nemici, ovviamente ha una storia tutta sua molto importante che è presente sul sito specifico e da cui ho desunto solo qualche informazioni utile a ricordare e che riporto qui di seguito:
Passò di qui Re Guglielmo II, Enrico II, durante la Guerra delle due rose nel 1464 fu il primo castello in Inghilterra a essere vinto, e molto altro ancora.
Oggi è proprietà della famiglia di Armstrong: è visitabile ed è utilizzato per celebrare matrimoni ed eventi vari.
Inoltre: “Esso è anche stato utilizzato, a partire dagli anni venti del XX secolo, per girare film quali Ivanhoe(1952), El Cid (1961), Maria Stuarda, regina di Scozia (Mary, Queen of Scots, 1972) e Elizabeth (1998)”.
Dopo aver goduto la straordinarietà sommariamente descritta, riprendiamo la strada verso EDIMBURGO prevedendo una sosta a Rosslyn per visitare la Cappella di San Matteo nota comunemente come Rosslyn Chapel.
Verso Edimburgo con tappa ROSSLYN
Gratificata dall’apprezzamento delle mie compagne d’avventura che pare abbiano rivissuto l’esperienza attraverso le mie parole, mi appresto al completamento del diario di viaggio Regno Unito – Scozia del Sud. Vorrei comunque dire loro grazie, poiché chi come me ama scrivere, ha la pretesa di tradurre la vita in parole e nulla è più soddisfacente dall’avere l’illusione che chi legge comprende appieno perché c’è da dire, che la parola scritta a volte si presta anche a interpretazioni impreviste da chi le ha scritte. In effetti, ognuno ha una propria sensibilità e coglie sfumature diverse tanto che non è raro che un medesimo romanzo sia considerato “bello” o “ brutto”, ma questo è un argomento che esula dall’attuale contesto.
Da Bamburgh a Edimburgo vi sono circa 150 chilometri e Rosslyn dista da Edimburgo circa 12 chilometri.
Si percorrono diversi chilometri sempre nel mezzo di paesaggi sconfinati già prima descritti e infine…. imboccando un lungo viale che sbuca in un parcheggio arriviamo a Rosslyn, un piccolo villaggio scozzese la cui notorietà è legata al laboratorio di ricerca dove è stata clonata la pecora Dolly , ma soprattutto alla CAPPELLA COLLEGIATA SAN MATTEO ovvero Rosslyn Chapel- che dalla pubblicazione del romanzo di Dan Bown IL CODICE DA VINCI e successiva trasposizione cinematografica con l’attore Tom Hanks , è divenuto una meta di pellegrinaggio.
Noi ci abbiamo dedicato una buona oretta e forse più, dopo di che abbiamo raggiunto una splendida EDIMBURGO dai viali tempestati di petali caduti dai numerosi alberi di ciliegio che in questo periodo sono all’apice della fioritura, nonché tulipani dai colori intensi e brillanti in grado di competere con quelli di Amsterdam e una vegetazione lussureggiante. Edimburgo è proprio bella e noi appena ci siamo addentrati per le vie del centro siamo andati alla ricerca delle tre camere, timorosi di dover trascorrere la notte sotto le stelle del cielo di Scozia. A dire il vero il cielo di Scozia sopra Edimburgo oggi è assai minaccioso: gonfi nuvoloni neri navigano liberamente e non lasciano molto spazio per immaginare un manto di stelle.
In realtà la chiesa medievale in stile gotico fondata nel 1446 evoca le cattedrali francesi ed è pregevole: un assemblaggio d’incisioni di vario genere, massoniche e misteriose, simboli pagani, bestie mitiche, dragoni, intagli, sculture in abbondanza.
I simbolismi abbondano da ogni parte, in ogni incisione e su ogni colonna.
Queste caratteristiche hanno influito ad avvolgere la Cappella in un alone di leggenda; di cui forse la più affascinante è quella che narra che qui i cavalieri templari abbiano portato il tesoro di Salomone oppure il Santo Graal il cui nascondiglio dovrebbe trovarsi sotto la Colonna dell’Apprendista.
(All’interno della Cappella vi sono tre possenti colonne identificate come: la colonna dell’Apprendista, la Colonna dell’Operaio e la Colonna del Maestro).
Comunque senza soffermarmi troppo sulla lunga storia e la complessa descrizione della Cappella di San Matteo poiché chi è roso dal desiderio di approfondimento, può visitare il sito, non vi è dubbio che chi va dalle parti di Edimburgo questo rientra fra le attrattive imperdibili.
Ebbene dopo qualche vano tentativo troviamo dove alloggiare -'''ALBA HILLS GUEST HOUSE''' 33, Mayfield Garden - e trascuro dettagli in merito.
Il nostro mini-bus è parcheggiato in una via del centro e da lì ci spostiamo a piedi puntando direttamente il Castello. Per me l’impatto con Edimburgo è principalmente un parco bellissimo, ampio ben curato, aiuole fiorite e ciliegi, ciliegi e ancora ciliegi…. mi viene da pensare che maggio sia uno dei periodi migliori per visitarla.
Transitiamo davanti alla SCOTTISH NATIONAL GALLERY ove è in corso una mostra del Tiziano che mi attrae molto, ma il nostro tour non prevede tempo per le mostre quindi ci limitiamo ad ascoltare il musicista di strada rigorosamente in kilt che si esibisce suonando la cornamusa impregnando l’aria dell’inconfondibile musica.
“La musica delle cornamuse è profondamente radicata nella cultura scozzese gaelica, e vi sono due tipi principali di musica che possono essere suonati con questo strumento, Ceòl Mór e Ceòl Beag, che in gaelico significano "musica grande" e "musica piccola".La Ceòl Mór è il "pibroch", ossia una sorta di musica classica per cornamusa. I pibroch sono normalmente lenti, solenni e complessi, e durano a lungo. I Ceòl Beag invece sono i pezzi di musica da ballo come i reel, le gighe, gli strathspeys e le slow air”.
Proseguiamo verso l’altura ove è situato il castello e casualmente ci viene offerta l’opportunità di osservare “ una sfilata di eleganza scozzese”, in quanto siamo preceduti da un numeroso gruppo di uomini e donne visibilmente acconciati per un’occasione particolare, forse un meeting, forse una cerimonia. Dopo un’attenta osservazione, concludo che gli uomini in kilt abbiano un qualcosa di affascinante anche perché m’inducono a pensare che siano dotati di buon senso estetico poiché tale abbigliamento richiede certamente accorgimenti particolari.
Le donne invece devono la loro originalità principalmente ai cappellini assai fantasiosi, forse ispirati dalla sovrana inglese.
Ovviamente noi, non evitiamo di esternare qualche critica e troviamo buoni spunti per fare dell’ironia. Non possiamo certo soffocare la nostra femminilità che si manifesta anche nelle banalità.
IL CASTELLO DI EDIMBURGO per essere adeguatamente descritto occorrerebbe dedicargli un quaderno poiché anche se è pur vero che è già stato descritto da molti, non sta a significare che non possa essere nuovamente descritto in modo diverso.
Io l’ho sintetizzo così: “ Imponente, dalle torri svettanti, una città sopra la città a testimoniare sfarzi di epoche lontane, a ricordare giovani vite cadute in battaglie sanguinose i cui nomi e cognomi sono elencati nei grandi registri dalle copertine in pelle qui esposti, spazi dall’aria sinistra come la zona delle prigioni e poi , musei di storia ricostruita e indimenticabile”
Wikipedia lo descrive così:
“Il castello di Edimburgo è un'antica fortezza che dalla sua posizione in cima alla rocca del castello, domina il panorama della città di Edimburgo. Il sito è abitato sin dal IX sec. a.C..La struttura delle costruzioni attuali risale al XVI sec., ad eccezione della St.Margaret’s Chapel che risale ai primi anni del XII secolo. Essa è l'edificio più antico della città di Edimburgo, giunto integro fino ai nostri giorni. Come tutti i castelli, la fortezza di Edimburgo è stata sempre un centro di attività militari. Fra le fortezze antiche di tutta la Gran Bretagna, il castello di Edimburgo è fra le poche che può vantare una guarnigione militare permanente, sia pure per motivi di rappresentanza, e il quartier generale del Royal Regiment of Scotland e del British 52nd Infantry Brigade. È anche sede dei musei dei Royal Scots e dei Royal Scots Dragoon Guards. L'amministrazione del castello dipende dal Ministero della Difesa del Governo britannico. Il castello è ormai un museo ed è quello più visitato della capitale scozzese.”
Noi lo abbiamo visitato in lungo e in largo, non trascurando la Storia della corona scozzese , le Insegne del Regno che per 111 anni rimasero nascoste finché nel 1818 lo scrittore Walter Scott ottenne dal re l’autorizzazione ad aprire la Sala della Corona. Quando fu aperta, dentro un grande forziere, le Insegne vennero ritrovate ben disposte come erano state lasciate nel 1707. Nella sala della Corona abbiamo ammirato oggetti preziosi inimmaginabili. La Corona Scozzese è fatta con oro estratto nelle miniere scozzesi ed è ornata con perle e pietre preziose qauli diamanti, ametiste e granati.“Il castello di Edimburgo è un'antica fortezza che dalla sua posizione in cima alla rocca del castello, domina il panorama della città di Edimburgo. Il sito è abitato sin dal IX sec. a.C..La struttura delle costruzioni attuali risale al XVI sec., ad eccezione della St.Margaret’s Chapel che risale ai primi anni del XII secolo. Essa è l'edificio più antico della città di Edimburgo, giunto integro fino ai nostri giorni. Come tutti i castelli, la fortezza di Edimburgo è stata sempre un centro di attività militari. Fra le fortezze antiche di tutta la Gran Bretagna, il castello di Edimburgo è fra le poche che può vantare una guarnigione militare permanente, sia pure per motivi di rappresentanza, e il quartier generale del Royal Regiment of Scotland e del British 52nd Infantry Brigade. È anche sede dei musei dei Royal Scots e dei Royal Scots Dragoon Guards. L'amministrazione del castello dipende dal Ministero della Difesa del Governo britannico. Il castello è ormai un museo ed è quello più visitato della capitale scozzese.”
Da alcuni punti abbiamo contemplato la vista della città sottostante: panorami mozzafiato!
Terminata la visita al castello, per soddisfare soprattutto il desiderio di Grazy, abbiamo deciso di entrare nella cosiddetta CAMERA OBSCURA, ossia il mondo dell’illusione e qui ci siamo divertiti come bambini: abbiamo riso a crepapelle osservando le nostre capigliature inverosimili dentro specchi beffardi, abbiamo potuto vederci alti come giganti e bassi come nanerottoli, abbiamo tentato di mangiare caramelle imprendibili e abbiamo urlato dalla paura attraversando e un ponte che si capovolgeva! Abbiamo persino giocato a calcio in un campo inverosimile!
“La Camera Obscura di Edimburgo si trova nell’Outlook Tower, il curioso edificio all’inizio del Royal Mile. Questo singolare marchingegno dell’Ottocento funziona tramite un sistema di lenti e specchi e proietta l’immagine della capitale scozzese su un grosso schema orizzontale.Una volta entrati nella Camera Obscura tutto deve essere buio per poter dar vita al “gioco” riflesso. Se si vuole invece vedere la luce, basta uscire sul balcone dell’Outlook Tower e lo sguardo spazia nell’orizzonte di Edimburgo.”- La Camera oscura da 175 anni affascina il visitatore con il suo panorama in movimento della città.
Usciti separatamente dalla Camera Obscura, nell’attesa che il gruppo si ricompatti, mi aggrego ad Andrea che già da ieri è alla ricerca di un negozio che vende gomitoli di lana. Si, Andrea vuole comprare la lana scozzese. Per non essere indiscreta non approfondisco l’argomento poiché mi ha detto che l’acquisto è su ordinazione. Mah!! Non penso che la moglie ami confezionare calze e maglioni, dentro di me sorge una domanda monella: chi sarà mai colei che ancora ha l’hobby di sferruzzare? Certamente “una perla di donna” d’altri tempi!
Divagazioni a parte, entriamo in diversi negozi incontrando anche qualche difficoltà linguistica finché apprendiamo che “ gomitolo” in inglese si dice “ clew”, ma comunque nessuno vende gomitoli di lana. Sciarpe in lana tweed già ben confezionate invece sono in vendita ovunque ed anche a prezzi interessanti.
Gruppo ricompattato, passeggiamo per le vie della città e noi donne quasi quasi siamo tentate dall’esercitare quell’attività sempre gratificante dello shopping sennonché i negozi sono già chiusi, finché le nuvole minacciose diradando le trame rilasciano goccioline finissime di pioggia fastidiosa.Divagazioni a parte, entriamo in diversi negozi incontrando anche qualche difficoltà linguistica finché apprendiamo che “ gomitolo” in inglese si dice “ clew”, ma comunque nessuno vende gomitoli di lana. Sciarpe in lana tweed già ben confezionate invece sono in vendita ovunque ed anche a prezzi interessanti.
Costretti ad affrettare il passo ed elaborando mentalmente un menù che non troveremo, entriamo in un ristorante alquanto rumoroso per la presenza di un gruppo d’italiani – The ROSEHIP 43, Rose Street - e quindi attorno ad un massiccio tavolo di legno consumiamo la nostra cena (soup non eccezionale - trancio di salmone squisito) che innaffiamo con dell’ottima birra.
Infine, anche questo giorno lascia il posto alla notte, raggiungiamo ALBA HILLS Guest house33 Mayfield Gardens - e ci corichiamo. Niente letto a baldacchino, niente vasche da bagno retro dai piedini d’ottone, nessuna magica atmosfera. Anzi, Marianna ed io proprio davanti all’uscio della stanza, troviamo un uomo seduto a un piccolo tavolino con una bottiglia di birra in mano. L’uomo non particolarmente affascinante ci sorride e ci dice buonasera e noi celando una certa diffidenza, appena entrate in camera chiudiamo la porta a chiave.Vi è comunque un letto pulito e ben accomodato, sul comodino alcuni cioccolatini, bollitore e tisane e perciò svuotiamo la mente e cerchiamo di recuperare energia per il nuovo giorno che ci dovrebbe condurre verso Manchester.
Il risveglio è benedetto dalla solita colazione appetitosa e abbondante: ci sembra un vero peccato non riuscire a divorare tutto, perciò introduciamo nelle borse qualche dolcetto.
Tanto quando saremo in Italia, torneremo al caffè espresso o l’anonima tazza di latte, di cui per ora nessuno di noi sente la nostalgia, quindi non vale la pena preoccuparsi eccessivamente della silhouette.
Si riprende il tour. Qualche piccola indecisione sull’itinerario da farsi e infine all’unanimità si decide d’andare a New Castle. O forse decide Grazy e Andrea e a noi, va bene così.
Fine terza parte.Il risveglio è benedetto dalla solita colazione appetitosa e abbondante: ci sembra un vero peccato non riuscire a divorare tutto, perciò introduciamo nelle borse qualche dolcetto.
Tanto quando saremo in Italia, torneremo al caffè espresso o l’anonima tazza di latte, di cui per ora nessuno di noi sente la nostalgia, quindi non vale la pena preoccuparsi eccessivamente della silhouette.
Si riprende il tour. Qualche piccola indecisione sull’itinerario da farsi e infine all’unanimità si decide d’andare a New Castle. O forse decide Grazy e Andrea e a noi, va bene così.
Prossimamente Gente strana a New Castle- Serata a Durham – Il ritorno al quotidiano
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