domenica 11 febbraio 2018

RELAIS IL BAIO - Il baio del piacere - Spoleto ( PG)

RELAIS IL BAIO– Hotel Benessere- Centro Benessere e Natural Spa
Località Camporoppolo
Spoleto – Perugia
Struttura classificata 4 stelle idonea per cerimonie, meeting, vacanze , relax e benessere.
http://www.ilbaio.com/benessere-spa/
La settimana scorsa ho soggiornato in questo favoloso relais e potrei elencarne pregi e difetti ( quest’ultimi non riscontrati) adottando lo stile usuale per una recensione del genere, ma poiché a volte certe descrizioni relative a ristoranti e strutture ricettive pur essendo tecnicamente perfette, non offrono un tocco di originalità utile a rendere intrigante la lettura, voglio sperimentare un nuovo metodo per fornire utili informazioni, iniziando ora e sottoponendomi ad eventuali critiche ed osservazioni allo scopo di verificarne l’apprezzamento.
Oltretutto per quanto riguarda le descrizioni particolareggiate utili per determinare la scelta di una qualsiasi struttura, c’è da dire che quasi tutte dispongono di un sito , quindi avuta la segnalazione positiva o negativa di chi c’è stato sarebbe più che sufficiente.
Infatti siti addetti alle ricerca di disponibilità e prenotazioni forniscono sintetici giudizi e punteggi.
Serata umbra
Arriva senza farsi preannunciare, per lei non contano distanze e luoghi, se decide di raggiungere qualcuno anche se questo qualcuno si trovasse in capo al mondo, lo raggiungerebbe .
Lei non conosce ostacoli. Non è ben chiaro da dove parta perché è molto probabile che non abbia una residenza fissa. La sua casa potrebbe essere ovunque: vi è solo la certezza che per lei non vi è meta inarrivabile.
Arrivata al destino prescelto non preme il pulsante del campanello per farsi aprire la porta.
Leggera, non fa rumore e ce la si trova accanto anche se non la si vede. 
Il più delle volte ce la si trova accanto quando non la si aspetta . 
Sorprendente e generosa, lei regala abbracci e poi attua conquiste .
Proprio così, raggiunta la meta cattura l’anima e si manifesta elargendo sensazioni indecifrabili assimilabili a piccoli malesseri, ma che malesseri non sono poiché nessun organo e nessun arto è realmente dolorante.
Si tratta di enigmatiche sensazioni che creano un lieve disagio, confusione, che tolgono la quiete.
La chiamano appunto inquietudine, apparentemente astratta , ma in realtà percettibile anche se non palpabile.
E io la conosco bene e il passare degli anni mi ha costretta, mio malgrado ad ammettere che non la posso evitare e non la posso sconfiggere, per questo quando mi raggiunge non pongo resistenza, mi lascio avvolgere dentro quel suo inestricabile abbraccio, la vivo o meglio, la subisco e attendo che scivoli via perché c’è da dire che è insaziabile, ma predilige svariati sapori.
Per questo arriva, ti avvolge,ti conquista e poi va alla ricerca di altro.
A volte ti lascia esausta e finisci inconsapevolmente per sprofondare in un dolce torpore, altre volte ti inietta una strana energia e ti costringe a incessante attività che si tramuta in un vero e proprio logorio.
Era pomeriggio inoltrato in un contesto paesaggistico da cartolina: superato il lungo viale di cipressi, mi attendeva la scoperta di un ampio parco con grandi aiuole di un bel verde deciso rallegrate da viole mammole di variegati colori: qua e la robusti alberi ben potati in piena esplosione primaverile, sul lato destro un elegante ristorante che ben lasciava intuire la sua antica origine di fienile con annessa casa padronale, sul lato opposto una schiera di casette basse adibite a camere di tiplogie diverse e comunque accoglienti come lo sono ai giorni nostri le camere di un hotel quattro stelle mentre, è ipotizzabile che un tempo fossero le scuderie dei cavalli e poco distante, sul retro , seminterrato unmoderno centro benessere il cui ingresso era seminascosto da rigogliosi cespugli fioriti e odorosi di rosmarino decorativo .
Tutto intorno al relais dolci declivi , ma anche un parco equitazione e in lontananza arroccato su un colle quasi come fosse un presepe un piccolo borgo con uno svettante campanile. Il cuore della campagna umbra.
Questa regione del centro Italia, con favolosi borghi medievali caratterizzati da castelli e fortezze ben conservate, offre un’ atmosfera molto particolare, da vivere più che da raccontare e in ogni stagione trasuda armonia e serenità. Inoltre , ovunque e ben visibile l’ingegno degli abitanti a rendere unico ogni angolo con composizioni floreali e piante decorative di qualsiasi genere.
Non vi è dubbio che l’Umbria si possa considerare un piccolo gioiello tanto che il turismo rappresenta per l’economia della regione una fonte ragguardevole.
Qui si trovano appunto molti agriturismo con vendita diretta della propria produzione di vini e olii, hotel pregevoli con annessi centri relax, spa .
Io, ero felice d’essere dov’ero.
Ho indossato il costume, ho preso l’inseparabile libro e ho raggiunto il centro benessere, un ambiente molto confortevole, gradevole e funzionale superiore alle aspettative.
Sono entrata nella piscina riscaldata dentro la quale vi erano pure un paio di hydrobike, ho goduto piacevoli emozioni, lasciandomi dolcemente aggredire dalla potenza dell’idromassaggio. Dentro il bagno turco con cromoterapia, immersa nei vapori ho sperato che le tossine dell’inverno e dell’anima abbandonassero il mio corpo, comodamente sdraiata sul lettino a bordo piscina ho lasciato in completa libertà i pensieri senza costringerli a seguire un ordine.
Ho persino scambiato convenevoli con un gruppo allegro formato da due coppie dai capelli argentati che giocherellava con uno strano soffione dell’idromassaggio.
Mi pareva di stare proprio bene.
Dopo all’incirca un paio d’ore sono uscita e la sera stava prendendo il sopravvento sul crepuscolo: colli e declivi erano confusamente contornati da colori sfumati fra il rosso e l’arancione rilasciati dal tramonto.

Un piccolo paradiso ove spirava aria rigeneratrice.
Per un giorno, anzi due, avevo posto un distacco dalla quotidianità che comunque per me non è mai routine perché appartengo a quella categoria di persone che vive freneticamente la propria interiorità e perciò ho maturato la convinzione che nessun giorno possa essere uguale ad un altro. I sentimenti , le sensazioni, si trasformano, si evolvono, ma non si ripetono. Come pure le preoccupazioni: difficilmente quelle di ieri saranno uguali a quelle di domani. Forse soltanto similari.
Vivere l’attimo e io ero desiderosa di vivere la mia serata umbra che forse sarebbe meglio definire “La mia serata spoletina” visto che mi trovavo in una piccola frazione di Spoleto, antichissima città appartenente al patrimonio mondiale dell’Unesco, situata ai piedi del Monteluco.
Abitualmente apprezzo la buona cucina, gli aromi, i sapori, il buon vino.
Il ristorante del Relais era invitante, arredato con indubbio buon gusto: alle pareti quadri in stoffa raffiguranti cavalli in movimento dalle folte criniere, enormi specchi dalle elaborate cornici in gesso, dal soffitto realizzato con travi in legno a vista scendevano lampadari in sospensione in ferro battuto color avorio a più luci, tavoli spaziosi ricoperti con belle tovaglie dai bordi cascanti fino a raggiungere il pavimento in parquet naturale a listoni. A completamento, tendaggi in pesante cotone lavorato color avorio, sorretti da bastoni in ferro battuto coordinati con i lampadari, donavano all’ambiente un tocco di raffinatezza in più.
Su ciascun tavolo portacandele coordinate allo stile dei lampadari, dentro corone di piccole rose rosse in tessuto simile alla seta.
Inoltre nelle immediate vicinanze dell’ingresso faceva bella mostra un imponente camino.
Ogni dettaglio sembrava fosse stato ben studiato affinché i clienti potessero sentirsi soprattutto ospiti o forse semplicemente affinché potessero trascorrere una serata da ricordare.



Ero intenzionata a godermi appieno il tutto e con notevole impegno avevo fatto delle preoccupazioni un fascio stretto e l’avevo ben legato con un robusto filo di ferro per evitare che qualcuna potesse fuggire, raggiungermi e inquinare il mio spazio, o meglio le mie ore.
Mi stavo dirigendo verso la camera per abbigliarmi adeguatamente per la cena , fermamente decisa a non trascurarmi in nulla.
La pausa trascorsa al centro benessere mi aveva ritemprata, mi sentivo bella, ma soprattutto mi sentivo in armonia.
Ed ecco forse al solo pronunciarla, l’armonia è volata via.
Le luci della sera che fino a pochi attimi prima avrei definito romantiche e suggestive , mi sono apparse tristi: lei mi si era affiancata , anzi mi aveva penetrata e come una ladra, furtiva mi aveva rubato la pace.
Ho continuato a stringere il libro fra le mani e maledicendola, le ho parlato a sottovoce: ” Stasera non ti sopporto proprio”.
Con determinazione l’ho invitata ad andare altrove, volevo vivere quella serata e non volevo permettere che lei me la rubasse. La mia sera.
Ma come sempre lei incurante, nella sua consueta indifferenza ha ignorato le mie lamentele ed è rimasta ancora sita in me, anzi mi sembrava di sentirla passeggiare per le vie della mia anima causandomi un fastidioso solletico.
Infausta inquietudine, !
Il borgo arroccato sul colle si era poi ulteriormente illuminato, nel cielo si scorgevano le prime stelle.

Ero rientrata in camera del tipo superior ( tv satellitare –wireless internet –frigobar-cassaforte –vista panoramica- climatizzazione individuale) e seduta sul pouf rosso posizionato davanti la finestra mi ero messa ad osservare, anzi a contemplare il panorama e stranamente non avevo sentito la mancanza delle acque placide del lago notturno, anzi avevo gioito della distanza che mi separava da loro.
Divagazioni incoerenti, ho poi indossato i pantaloni rossi, il cardigan bianco coordinato con la maglietta, ho calzato gli stivali morbidi Nero Giardini, mi sono fatta un leggero maquillage e sono scesa per la cena.
Transitando dalla reception mi sono lasciata intrattenere dal ragazzo che ivi stava seduto: loquace, brillante, affabile , bello e giovane e io apprezzo la bellezza della gioventù, soprattutto quella bellezza vera, naturale non artefatta. Ho riso con lui e ho appreso che nella spa era in atto un corso di amnioterapia, ovvero la pratica di un nuovo metodo rigenerativo per l’organismo evocante le sensazioni prenatali.
Al mio ingresso al ristorante il cameriere mi si è fatto incontro e mi ha permesso di scegliere il tavolo che più mi aggradava e poi solerte mi ha portato la carta del menu.
Lei era rimasta indietro, o forse era andata via o forse ancora, io l’avevo persa.
Mi sono gustata le specialità della gastronomia locale, in particolare gli strangozzi alla spoletina, ho assaporato un buon bicchiere di vino rosso, ho ritrovato la mia sera e la quiete.
All’uscita dal ristorante impossibile negarsi una passeggiata nel silenzio del parco nonostante l’aria si fosse fatta leggermente frizzante e poi ….non è finita li, ma lascio il finale alla fantasia e all’immaginazione di chi legge.

Qui sono stata immensamente bene. Tornerò, non tornerò?
Molti sono i luoghi che ancora vorrei visitare, conoscere , scoprire e forse ritornare sugli stessi passi non ne vale la pena, anche perché un ritorno non può corrispondere emotivamente alla scoperta.
Prima di lasciare il relais, nel salone del ristorante ho consumato una colazione sublime: nulla mancava, dal dolce al salato, spremute e succhi di frutta, yogurt e quanto altro in abbondanza.
Servizio a buffet con esclusione di latte, the, caffè, cappuccino serviti a tavola.
(  Soggiorno in Umbria,aprile 2013)

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