lunedì 12 febbraio 2018

MARINA - Carlos Ruiz Zafon

L’introduzione a cura dell’autore rivolta al lettore informa che questo romanzo scritto a Los Angeles fra il 1996 e il 1997 all’età di 33 anni, è l’opera a lui più cara, la sua creatura prediletta.Fra tutti i libri che ha pubblicato dall'inizio della sua carriera, il 1992, MARINA rimane il preferito.
Quando iniziò a scrivere Marina, man mano che la storia prendeva corpo e il romanzo si delineava, Zafon dice che ebbe chiara l’impressione che qualcosa dentro di lui fosse rimasto li per sempre, qualcosa che ancora oggi non sa bene cosa sia ma che gli manca ogni giorno. Dice anche che MARINA è il romanzo più personale ma probabilmente il più indefinibile e difficile da classificare.
Ebbene dopo questa premessa, pochi giorni fa, reduce della lettura della Ragazza con le Violette, tutto altro stile, tutto altro genere, ho iniziato la lettura di MARINA – I edizione Maggio 2009 – Ed. Mondatori- euro 19,50 (scontato del 15% euro 16,58).
Mamma mia che storia! Che coinvolgimento! Che suspence!
Non è un romanzo d’amore anche se per amore le vite dei protagonisti avranno corsi inimmaginabili e ci cimenteranno in imprese impossibili.
La trama non è facile da dirsi perché assai intricata ma essendo la lettura molto scorrevole il lettore ha sempre ben presente la situazione anche se gli eventi spesso inducono ad immaginare conclusioni che poi si rivelano completamente errate.
Ma questa è proprio la genialità di Zafon: stimolare la fantasia del lettore e poi sorprenderlo.
Alla base una storia complicata riguardante la Società Spagnola Velo Granel, leader nella progettazione e fabbricazione di prodotti ortopedici e protesi speciali fra i cui soci un certo Michail Kolvenik nato nelle fogne di Praga , arrivato Barcellona diventato “leggenda”. Molto interessato al ramo della medicina che studia le malattie degenerative e le malformazioni congenite dedicò il suo talento alla progettazione di congegni che , amava dire, completassero i corpi trascurati dalla provvidenza.
Nel romanzo così viene descritto: Michail non era mai stato un criminale né un imbroglione. Era stato semplicemente un uomo convinto che il proprio destino fosse quello di beffare la morte prima che la morte beffasse lui.
I protagonisti principali sono Oscar, un temerario studente in collegio a Barcellona e Marina, orfana di madre vive con il padre, un pittore stravagante di nome German che dopo la morte nella moglie non prese più il pennello in mano.
Oscar durante una passeggiata (o breve fuga fuori dal collegio le cui “stanze erano lagune di solitudine”) , casualmente si trova nei pressi di una villa antica dall’aria cupa, Villa Sarria, dalla quale proviene e si diffonde nell’aria una musica suadente, dolce, che lo ammalia. Attratto e incuriosito entra furtivamente nella villa che trova avvolta da decenni di polvere , di solitudine e di apparente abbandono. Quando esce porta con sé un orologio d’oro (con dedica sul retro)che si trovava in bella vista “ Per German, in cui parla la luce . K.A. 19.1.1964”
Successivamente tornerà alla villa per restituire il maltolto e farà conoscenza con gli abitanti della medesima : Marina ed il padre. Da qui la vita di Oscar non sarà più la stessa e neppure la vita di Marina.
“ Mi voltai e fui spettatore di una visione rubata al sogno”.
Marina e Oscar insieme saranno coloro che cercheranno di svelare i misteri della Velo Granel, il cui logo è una farfalla nera con le ali spiegate. Come guidati da un destino a loro sconosciuto non troveranno pace finchè scopriranno la verità. Si troveranno ad affrontare situazioni improbabili, episodi rocamboleschi, avventure oltre ogni limite, si addentreranno in luoghi oscuri, da paura e faranno conoscenze con personaggi da brivido. La misteriosa dama incappucciata e avvolta in un mantello nero che vedranno in un cimitero a contemplare una tomba anonima , che entra in scena all’inizio del romanzo quasi come una figura priva di significato, sarà colei che farà loro le grandi rivelazioni.
Ma ci saranno personaggi intriganti , oscuri come il cocchiere Luis Claret, unico vero amico di Kolvenik, l’ispettore Florian, il medico e la figlia Maria. E tutti avranno un segreto. Forse il medesimo segreto.
Non ci si potrà esimere di provare ammirazione e simpatia per Oscar che sogna di diventare architetto e regalare una cattedrale a Marina… e gliela costruirà e lei mai ci entrerà , come Michail aveva fatto costruire un fiabesco teatro, il Teatro Real , per la sua Irina di cui lei non ha mai potuto cavalcare le scene.
Marina così descrive Oscar. “ Il mio amico Oscar è uno di quei principi senza regno che si danno da fare nella speranza di essere baciati e potersi trasformare in rospi. Oscar ignora che tutte le fiabe sono menzogne, anche se non tutte le menzogne sono fiabe”.
Il finale a dir poco è sorprendente, drammatico e commovente.
“ Oltre gli alberi la vecchia casa appariva più solitaria che mai. Per una frazione di secondo pensai di essere impazzito. Gli abitanti di quella villa spettrale, la storia di Kolvenik e della dama in nero, l‘ispettore Florian, Luis Claret ,le creature resuscitate… Avevo forse sognato Marina e la sua spiaggia incantata?
Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto…”
Assolutamente da leggere.
Zafon ha scritto questo romanzo a 33 anni e ciò è notevole poichè ci sono molte citazioni che sono pura saggezza ed essere saggi a 33 anni non è da tutti.
“ Un buon amico mi ha detto una volta che i problemi sono come gli scarafaggi. Se li porti alla luce si spaventano e scappano”.
“ La giovinezza è una fidanzata capricciosa . La comprendiamo e l’apprezziamo solo quando ci lascia per un altro e non torna più”
“L’invidia è un cieco che vuole strapparti gli occhi”
Il romanzo è ambientato a Barcellona verso la fine degli anni settanta . L’autore fa delle descrizioni della città che definirei sublimi ed invogliano a correre in aeroporto e raggiungere le Ramblas , come non ha trascurato di descrivere la costa Brava ( si racconta di una gita a Tossa del Mar) : “contemplai il panaroma, un avvicendarsi di spiagge e scogliere …
scogliere che coronavano la spiaggia , formando una specie di basilica di roccia, mare e luce. Tra i rami di pini si scorgeva l'incandescente distesa azzurra del mare"”
Forse non mi è mai successo di leggere consecutivamente 3 romanzi straordinari, 3 generi diversi, 3 stili di scrittura ,ma tutti così coinvolgenti che giunta all’ultima pagina per tutti e tre ho provato il medesimo dispiacere: quello di averli terminati.
Opere di C.R. Zafon
Spero che nessuno mi chieda di scegliere fra" L'OMBRA del VENTO " e "MARINA "perchè entrambi sono meravigliosi.
Dall'alto della mia libreria rimane "IL GIOCO DELL'ANGELO" che conto di leggere l'estate che verrà.

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