domenica 11 febbraio 2018

CIVITA DI BAGNOREGIO- Il borgo morente

Luogo visitato in una bellissima giornata di novembre 2011 , mi appresto a rivivere il ricordo con una breve descrizione, nella piena consapevolezza di quanto sia difficile tramutare in parole scorci e panorami che sono sopratutto emozioni visive.
“Un’isola nell’aria arditamente librata al sommo d’un cono tronco, sull’immane baratro”
Filippo Paparozzi – ( poeta vernacolo 1828-1909)




Arroccata su di uno rostro tufaceo dalle basi argillose e instabili, solitaria, abbagliata dal sole, dentro una cornice di argentei calanchi*, ai miei occhi assimilabili ad ondulanti drappeggi, mentre alcuni li descrivono come spettrali e suggestivi, o affilati come lame e segnati da miriadi di creste, spicca CIVITA, un luogo strabiliante definito “ paese che muore”, dove non circolano automobili, tram o autobus, dove è inesistente lo spazio per grandi negozi o strutture similari.
(* Nel territorio vulcanico situato fra il lago di Bolsena e la Valle del Tevere affiorano a tratti le argille plioceniche che erose delle piogge e dei venti subiscono continue modificazioni trasformando i dolci colli in impervi terreni detti appunto calanchi.)

La minuscola CIVITA: solo graziose case in mattoni di tufo dalla manutenzione perfetta e dagli eleganti portali che dallo stile sono riconducibili al medioevo e al risorgimento, stradine anguste che penetrano e raggiungono ogni angolo del borgo, colonne romane, portici a creare vedute panoramiche di grande effetto, la chiesa di San Donato un tempo Cattedrale di Bagnoregio e al cui interno è possibile ammirare un Crocifisso ligneo del XV sec. della scuola di Donatello, e davanti al sagrato la piazza. Qua e là , qualche ristorantino che se non fosse per l’invitante menu’ scritto a mano esposto all’ingresso non verrebbe neppure notato, qualche bed & breakfast, un negozio di souvenir che sembra un’antica cantina riadattata, il tutto avvolto dentro atmosfera incantata ben lontana dal mondo moderno all’insegna della tecnologia, del rumore.
E ad infondere vita, immancabili turisti con fotocamera alla mano nella vana speranza di incamerare oltre a qualche scorcio spettacolare anche un pugno di magica atmosfera. 
Civita , bellezza della natura incomparabile, ineguagliabile, paesaggio inconfondibile.
E per chi la visita Civita diventa indimenticabile.




Il solo raggiungerla è del tutto insolito in quanto CIVITA a causa di frane, smottamenti e terremoti è completamente isolata dal Comune di appartenenza BAGNOREGIO, in provincia di VITERBO . 

La si raggiunge tramite una passeggiata di circa un chilometro che inizia oltre il belvedere del convento dei Minori. Quindi si intraprende un viadotto pedonale leggermente in salita che sovrasta la campagna circostante offrendo alla vista panorami sbalorditivi. 

Eppure questo piccolo borgo, oggi catalogato nella guida dei Borghi più belli d’Italia, vanta una storia che dalla sintesi del pannello esposto all’ingresso del viadotto affonda le radici nell’età del bronzo (XII-X sec. a.c) quando una piccola comunità si insediò sull’ultimo lembo della rupe di Bagnoregio. Successivamente, nell’epoca etrusca, si espanse sul resto del pianoro, dove nel Medioevo avrebbe avuto origine l’abitato di Rota ( Bagnoregio dei giorni nostri).
Sempre dalle informazioni riportate sul pannello all'ingresso del borgo, emerge che nel corso del XIV secolo CIVITA era proprietà dei Monaldeschi della Cervara (una nobile famiglia dell’Umbria di stirpe Longobarda citata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia), che l’avevano difesa contro l’assalto dei Ghibellini. Civita subì notevoli danni verso la fine del Quattrocento in seguito ad un bombardamento ad opera delle truppe di Carlo VIII.

Durante il Cinquecento, mentre in Piazza S.Donato si ampliavano la Cattedrale e il Palazzo comunale e si iniziava l’edificazione di palazzo Alemanni, il fenomeno delle frane ai margini della rupe si fece sempre più grave e si rese necessario il consolidamento della strada che univa Bagnoregio a Civita.

Dal XVIII secolo tale processo di erosione innesta una notevole acceleramento, le argille cedono e si scava un enorme solco fra Bagnoregio e Civita, che nonostante l’ardito viadotto inaugurato nel 1965, sarà per tutti e per sempre “ il paese che muore”.

Come si raggiunge:
Civita è un piccolo borgo appartenente al comune di BAGNOREGIO e dista 30 km da VITERBO ed è a 110 km a nord di Roma.
Civita è situata a circa 1 Km da Bagnoregio, da dove bisogna passare per arrivare al borgo, ed è visitabile sempre e gratuitamente.
Il parcheggio si trova a poche centinaia di metri dal borgo, dove si accede solo a piedi. 
In auto:
Dall'Autosole A1 uscita al casello di Orvieto, prendere per Castiglione Teverina e seguire le indicazioni per Bagnoregio e poi Civita di Bagnoregio.
Da Roma evitando l'autostrada, seguire il GRA fino all'uscita della Cassia (bis) Veientana.
Seguire la Cassia Cimina fino Viterbo e proseguire sulla Strada Teverina fino a Bagnoregio.
Panoramica ripresa da Civita ( Intorno a Civita)

aprile 2012 - y.p.

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