domenica 11 febbraio 2018

ALGARVE - Portogallo

Viaggio in Algarve ottobre 2015 - Prima parte (non considerando la sistemazione al POUSADA DO PALACIO de ESTOI inserita precedentemente)

Algarve- Dona Ana
Era tanto tempo fa, non ricordo esattamente, certo più di un decennio, anzi collegandomi all’Esposizione Universale di Lisbona che risale al 1998, devo dire che fu proprio allora che sentii parlare dell'ALGARVE per la prima volta.
“Algarve Portogallo, davvero un territorio d’eccezione, meraviglioso, sto valutando di acquistare una casa”- così mi disse la collega al rientro delle vacanze. Mi mostrò qualche fotografia, quelle stampate su carta rigida dal fotografo perché a quel tempo la fotocamera digitale tascabile non era ancora largamente diffusa.
Erano fotografie rappresentanti spiagge estese con sabbie dal colore rossiccio, falesie, casette bianche con fiori sugli usci e qualcuna anche con vasi appese sulle facciate e poi piante di ibisco e bouganville rigogliose di cui ancora ignoravo il nome.
Immagini luminose da cui esalava il profumo di Sud , quel Sud che col passare degli anni mi attrae sempre di più.
Immagini che non si limitarono a susseguirsi dinnanzi ai miei occhi bensì, vi rimasero impresse e alimentarono notevolmente fantasia e curiosità tanto da indurmi a segnare l’ALGARVE fra i luoghi da visitare.
La mia personale lista dei luoghi da visitare si incrementa di anno in anno, non di rado anche al termine della lettura di un libro e, conseguentemente, quando decido di partire ho sempre un’ampia scelta pertanto l’Algarve è divenuto meta improcrastinabile soltanto il giugno scorso.
Dopo aver pianificato e organizzato il tutto , l’undici ottobre con volo della compagnia di bandiera portoghese TAP sono partita dalla Malpensa.
Il sogno ALGARVE poteva finalmente tramutarsi in ricordo ed ora, vorrei che il ricordo divenisse inchiostro poiché solo le parole scritte potranno in futuro farmi rivivere immagini ed emozioni anche se mi rendo conto che magia e suggestività sono inenarrabili.
Ritengo indispensabile iniziare questa mia esposizione specificando che l’ALGARVE attualmente offre al visitatore due scenografie in netto contrasto fra loro: l'una davvero incredibile, spettacolare, l'altra dal mio punto di vista ributtante, davvero brutta.
Fortunatamente rimanendo sulla terra ferma della scenografia peggiore non ce ne si rende conto; lo scempio opera dell’uomo è visibile maggiormente osservando la costa dal mare a bordo di una qualsiasi imbarcazione.
Proprio da quelle acque azzurre, limpide, sempre in movimento appare la costa dell’ Algarve quale emblema di uno scempio del territorio finalizzato ad un turismo affaristico eccessivo ed evidenzia la scelleratezza dell’uomo che pur di soddisfare un impulso di arricchimento egoistico non si cura minimamente dell’ ambiente. Dal mare si vede una lunghissima striscia bianca cementificata sovrastante falesie di straordinaria bellezza. Ad Albuferia ho visto realizzato una terrazzo le cui mura di sostegno in cemento erano state perfettamente adattate alla roccia che scendeva sulla spiaggia: mura di sostegno tinteggiate di bianco sulla roccia rossa naturale. Orribile da vedersi. 
Comunque non è mia intenzione soffermarmi ulteriormente sulla speculazione edilizia mostruosa anche perché tali scenari non sono un’esclusività dell’ Algarve; sono situazioni presenti in molti luoghi che per ragioni diverse sono divenute note mete turistiche.
La maggior attrattiva della costa sud del Portogallo è rappresentata dalle spiagge che per buona sorte sono rimaste integre e la cui magnificenza è dovuta unicamente all’opera della natura, ovvero alle onde del Oceano Atlantico e alle correnti d’aria che svolgendo ininterrottamente la loro attività in un territorio propizio hanno realizzato sculture sorprendenti .
Qui, su queste spiagge in un’atmosfera che ti avvolge e ti stupisce costantemente vien da pensare che se esistesse il paradiso e fosse solo la metà di questo, varrebbe la pena trascorrere una vita d’affanni, d’infelicità pur di raggiungerlo.
L’incontro con l’Algarve, la regione meridionale del Portogallo, si è consumato domenica pomeriggio11 ottobre 2015 nella città capoluogo: FARO
Per Faro non era una qualsiasi domenica d’ottobre in quanto era “assediata” da una consistente folla di scozzesi chiassosi che in attesa dell’incontro di calcio Scozia- Gibilterra aveva ridotto la zona circostante il porto in una discarica di bottiglie e lattine. 
Ciò nonostante, ai miei occhi Faro è apparsa fascinosa con strade dalle pavimentazioni eleganti ed elaborate affiancate da negozi dalle vetrine ben allestite, la cattedrale o Sé do Faro con una torre imponente e dalla storia tormentata dovuta a distruzioni e ricostruzioni, affacciata sulla bella piazza della città vecchia e raggiungibile passando l’Arco da Porta Nova. Da alcuni edifici circostanti la piazza dove vi sono anche il Palazzo Episcopale e la sede Comunale, ricadenti chiome di bouganville dai colori intensi, rendono il contesto da cartolina e infine l’ampia zona portuale da cui la vista spazia sull’Isla de Faro offre suggestive sensazioni.
La serata si è conclusa al Pousada Do Palacio de Estoi, una dimora ottocentesca in stile rococo’ ubicata sul colle Estoi a dieci chilometri da Faro, dove il soggiorno, in parte anche per merito del Centro benessere che oltre a sauna e bagno turco offre trattamenti rilassanti di vario genere, è davvero delizioso.
Al mattino dopo aver consumato dentro una lussuosa sala del palazzo di Estoi un’abbondante colazione dove tutto era sovrabbondante , io e Cri, la mia compagna di viaggio, siamo salite a bordo di una Mitsubishi Space Star, presa a noleggio tramite l’hotel dalla societa’ Visacar, per poterci muovere in completa libertà e siamo partite intenzionate a raggiungere Cabo de Sao Vincente l’estremità sud-ovest dell’Europa.
Prima di raggiungere Cabo de San Vincente abbiamo effettuato qualche fermata e abbiamo trascorso qualche ora sulla spiaggia, ma…. è risaputo che non tutte le spiagge sono uguali.
C’è la spiaggia di Varazze o Cesenatico, c’è la spiaggia maremmana del Parco dell’Uccellina, c’è la spiaggia di Metaponto, c’è anche la spiaggia di San Siro sul lago di Como, ma se si approda alla PRAIA DE DONA ANA, antistante il centro di LAGOS, ci si rende conto che forse il sostantivo “spiaggia” dovrebbe essere rivisto ed esteso perché la descrizione attuale è alquanto generica, non tiene conto delle enormi diversità esistenti.
Infatti la spiaggia di Dona Ana annoverata fra le più belle, più’ fotografate e più frequentate dell’Algarve, è spettacolare e nulla ha in comune con quelle che ho nominato. E’ raggiungibile scendendo da una lunga scalinata e si congiunge con un’altra dalle medesime caratteristiche: la Praia Do Camillo e non si comprende bene dove finisce l’una e inizia l’altra.
Praia de Dona Ana , la cui ampiezza varia in funzione delle maree è caratterizzata da sabbia fine e da alte e bellissime falesie che la incorniciano, straordinari faraglioni, nonché la presenza di grosse conchiglie disseminate abbondantemente sulla sabbia.
Dopo aver scattato numerose fotografie nella piena consapevolezza che nessuna avrebbe reso appieno giustizia alla spettacolarità goduta, siamo poi risalite in auto e dopo aver percorso qualche chilometro siamo giunte in un punto ove vi era un gran movimento di turisti e molte auto parcheggiate disordinatamente. 
Appariva evidente che ci fosse qualche attrazione e quindi incuriosite, abbiamo pure noi deciso di parcheggiare e andare a vedere quel che c’era da vedere. Assolutamente impreparate, siamo rimaste senza parole con gli occhi sbarrati : PONTA de PIETADE .
Dalla statale N125 , occorre scendere una lunga scalinata in cemento che si snoda fra cespugli e arbusti per poi trovarsi dinnanzi ad una scenografia che convintamente affermo, nessuno si aspetta. Un insieme di scogli dalle forme impensabili, faraglioni e grotte ( visitabili unicamente con dei canotti) in dolce balia delle onde oceaniche. Sembra che questo angolo mozzafiato sia fra i più fotografati del Portogallo. Trovo inutile dilungarsi: vi sono luoghi indicibili e Ponta de Pietade rientra fra questi. 
Dopo la potente emozione offerta da Ponta della Pietade, si procede in direzione Sagres e qui altra tappa.
A Sagres c’è il Castello conosciuto come la FORTEZZA di SAGRES, la cui edificazione iniziale voluta da Enrico il Navigatore, risale al XVI secolo. Sorge su un pianoro che ha la parvenza di essere sorretto dalle scogliere che scendono a strapiombo sull’oceano e offrono un panorama sublime; territorio appartenente al Parco Naturale del Suroeste Alentejano y Costa Vicentina.
La Fortezza che ha perso molto delle origini iniziali in quanto è stata abbattuta e ricostruita, ( da ricordare che in Portogallo nel 1755 ci fu un terremoto violentissimo conosciuto come il terremoto di Lisbona), è di notevoli dimensioni e la visita risulta molto interessante: in terra è presente una rosa dei venti composta da 48 raggi e dal diametro di 43 metri. Il comprensorio oltre ad un imponente faro, comprende anche una costruzione secondo me, molto singolare che non ho mai avuto occasione di vedere altrove: la camera del vento ovvero un edificio cilindrico dentro il quale per mezzo di alcune aperture assimilabili a buchi protette da griglie, è possibile ascoltare la musica o meglio il boato del vento. Direi che tale fenomeno può risultare impressionante, ma imperdibile.
Alla fortaleza di Sagres i visitatori erano numerosi anche se probabilmente ottobre non è il periodo di maggior afflusso turistico.
Dopo Sagres avanti ancora circa sei chilometri, si supera la baia di Belische pure molto apprezzabile poiché gode di una posizione al riparo dei venti e si raggiunge CABO de SAO VICENTE , zona particolarmente ventosa, dal cui promontorio svetta un potente faro alto 24 metri.
La leggenda vuole che qui nel XII secolo approdò la nave con le spoglie di San Vincenzo, il protettore dei marinai. 
Pure qui la spettacolarità paesaggistica è inenarrabile: si dice che qui si possono fotografare e godere i tramonti più belli dell’Algarve!
Dopo la spiaggia di Dona Ana, le scogliere ammirate dalla Fortezza di Sagres e Cabo de Sao Vicente si ha la conferma che l’Algarve non è da raccontare ma semplicemente da visitare.
Anche la seconda sera è poi trascorsa alla Pousada do Palacio de Estoi, ma soltanto dopo aver gratificato il palato con salmone e bacalau alla Galeria dos Sentidos, un piccolo ristorante poco distante dal Palazzo che vanta i cuochi e camerieri provenienti da una importante scuola alberghiera di Faro.
In effetti abbiamo avuto modo di constatare che il cibo sempre cucinato al momento, era ottimo e ben servito e i tempi di attesa erano ampiamente compensati dalla qualità.
Sempre andando nella direzione di Cabo de Sao Vicente, il giorno successivo, martedì, abbiamo deciso di dedicarci ad ALBUFEIRA e alle sue spiagge. 
Questo è uno dei centri turistici più frequentati ed è formato da tre comparti: il centro storico con le casette tipiche portoghesi alcune delle quali con le facciate ricoperte da azoulejos, la Chiesa di San Sebastian, Rua da Bateria, quindi la zona nuova con edificazioni moderne assomiglianti ad alveari anche se gli alberghi lasciano pensare che dispongano di qualsiasi tipo di confort, compresi gli ascensori che scendono direttamente sulla spiaggia o la scala mobile e infine, la parte marina assai graziosa con il porticciolo e le casette tinteggiate in diversi colori.
Albuferia secondo me, non è ne bella ne brutta, è una località di mare come ce ne sono molte.
Anzi, a ben pensarci non è vero… Si differenzia parecchio per merito del litorale antistante.
La spiaggia antistante Albuferia è bella, ampia di sabbia fine protetta da alte falesie sopra le quali costruzioni turistiche che è meglio ignorare. Ma vi sono anche belle calette protette da scogli erosi dall’acqua e dal vento che hanno creato originali sculture, speroni che fuoriescano dalle acque e contribuiscono a rendere il panorama esaltante e poi, le grotte. 
Solo per un brevissimo tratto mi ha evocato una spiaggia di Ibiza, forse cala Tarida.
La piazza centrale della cittadine invece è adorna di bancherelle ed artisti di strada, molti viottoli non sono altro che un susseguirsi di negozi prevalentemente di artigianato e souvenirs e poi ci sono numerosi ristoranti tanto che alla sera abbiamo cenato in uno scelto casualmente , CASA del MAR con “espetacular vista para o mar” che seppure non abbiamo mal cenato , successivamente l’abbiamo considerato il meno appagante e anche il più dispendioso, nonostante il conto non fosse assolutamente “salato”.
Concludendo Albufeira è certamente da inserire nel programma dei luoghi da visitare.
Dopo Albufeira, l’indomani abbiamo deciso di cambiare direzione e andare verso VILA REAL DE SANTO ANTONIO che segna il confine con la Spagna e fu il luogo degli incontri fra i dittatori Salazar e Franco. Quasi tutta la giornata l’abbiamo dedicata alla visita di TAVIRA e poi all’Ihle de Tavira, su una spiaggia paesaggisticamente molto diversa dalle precedenti, ma ugualmente incantevole, rientrante nell’elenco “bandiere azzurre” e che abbiamo raggiunto con un piccolo traghetto che fa da spola fra Fiume Gilao e oceano.
Elementi dominanti qui, sono cielo e oceano che si prolungano all’infinito.
Alle spalle della spiaggia una zona ben attrezzata con bar, ristoranti e un parco naturale.
Tavira invece è una cittadina caratteristica molto graziosa, sa di autenticità con alcune casette piastrellate e passeggiando per i viottoli acciottolati ci si sente immersi in un’atmosfera particolare: attraversata dal fiume Gilao è dotata di un bel porto, una bella piazza con una fontana dalle acque zampillanti. Vanta la presenza di dimore signorili, un castello che fu una fortezza islamica risalente alla prima metà del XII secolo , chiese notevoli fra le quali la igreja de Santa Maria del castello con la torre dell’orologio, quindi la Chiesa della Misericordia dentro la quale, nel momento in cui l’abbiamo visitata, si stava esibendo il pianista anonimo., un artista nomade paragonabile al nostro pianista fuori posto. Questa Chiesa è davvero pregevole con un altare ligneo intarsiato e dorato e le pareti rivestite in azulejos raffiguranti le opere della misericordia. Composizioni realizzate per mano di un noto artista portoghese del tempo. Inoltre annessa alla chiesa vi è la sagrestia adibita a piccolo museo ed una rassegna fotografica che sintetizza la storia del Portogallo: è visitabile e vi si accede dall’interno della chiesa medesima.
A Tavira e Ihle de Tavira, complice il clima mite e il sole splendente abbiamo trascorso proprio una buona giornata. Verso le cinque ci siamo dirette a Vila Real de Santo Antonio e dopo un visita assai frettolosa, per lo più fra le vie del centro storico, siamo rientrate a Posada PALACIO DO ESTOI per goderci la serata.
E qui termino la prima parte garantendo che la mia narrazione è frutto di esperienza personale. Continuerò successivamente con VILLAMOURA, PORTIMAO E IL PIANTO DEI GABBIANI in ALGARVE
(Mi riserbo il diritto di pubblicare altrove- Y. P.)


VILAMOURA
Da Faro andando in direzione Cabo do Sao Vicente, alcuni chilometri prima di Albufeira , si trova Vilamoura appartenente al Comune di Loule' Distretto dell'Algarve, e da subito, appena si lascia la Nazionale 125 per accedervi, ci si rende conto che questa località non ha nulla in comune con tutte le altre dell’Algarve e io mi permetto presentarla come VILAMOURA, la Ricca senza timore d’essere smentita.
Alcune guide turistiche la indicano come una sorta di Saint Tropez annoverandola fra le mete più ambite dai turisti anglosassoni appartenenti ad un ceto sociale non propriamente basso e, i magnifici Yacht attraccati al porto ne sono testimonianza, come pure le eleganti vetrine dei negozi e gli edifici, visibilmente di recente costruzione.
Infatti, leggendo poi le informazioni relative al luogo, ho poi scoperto che VILAMOURA non è altro che uno fra i più grandi insediamenti turistici d’Europa realizzato ex-novo negli anni settanta le cui strutture di qualità eccelsa comprendono oltre al circolo nautico, campi da golf, equitazione, campi da tennis, aerodromo, hotel e villaggi turistici luxury e ovviamente il casinò.
Dico “ovviamente” perché sarebbe davvero impensabile progettare un luogo come Vilamoura senza prevedere il casinò: del resto è noto che solitamente chi di denari ne ha molti può permettersi il divertimento di giocarseli ( mentre chi ne ha pochi tenta la fortuna e frequentemente rimane a tasche nude ).
Noi abbiamo lasciato l’auto in sosta in uno dei grandi parcheggi (stranamente a costo zero) fuori dal centro e ci siamo addentrate a piedi: abbiamo percorso quel tratto di strada che corre lungo il porto e conduce alla spiaggia. 
Mentre proseguivamo la passeggiata, potevamo osservare dinnanzi un edificio che architettonicamente definirei brutto: un insieme di blocchi abitativi la cui altezza raggiungeva i 10 piani e più, assimilabile a un enorme parallelepipedo posto in orizzontale, ma sicuramente all’interno sarà di gran lusso, precisamente il complesso TIVOLI MARINA VILAMOURA.

Oltrepassando Tivoli Marina abbiamo raggiunto la vasta spiaggia di sabbia fine e super attrezzata con ampi lettini ricoperti con tessuto damascato e il cui costo per due ore è equivalso a 5 euro.
Inoltre ristoranti e bar con ampi dehors.
Due lettini a 10 euro per due ore, indubbiamente è un costo di gran lunga superiore a quanto richiesto nelle altre spiagge attrezzate dell’Algarve, ma come ho detto all’inizio, questa è una zona frequentata prevalentemente da facoltosi.
Nel pomeriggio, al porto di Villamoura, siamo salite a bordo dell’imbarcazione CONDOR DE VILAMOURA, un bel veliero di 34 metri costruito nel 1987 in Portogallo per le escursioni turistiche e abbiamo navigato lungo la costa fino ad Albufeira, la spiaggia di Galè e visitato le grotte a bordo di un canotto in dotazione al veliero
.
In tal modo abbiamo potuto osservare la costa dall’oceano e se alcuni tratti offrono scenari di una indicibile bellezza, vi sono quei tratti di cui ho parlato precedentemente, emblema della speculazione edilizia.
Per quanto concerne la spettacolarità offerta dalle grotte non saprei dire altro che : incredibili. Acque dai colori strabilianti anche per effetto del riflesso delle rocce levigate dalle onde atlantiche divenute opere d’arte che nessuna mano per quanto talentuosa, potrebbe realizzare.

Rientrando al porto nel tardo pomeriggio a fine escursione, ci siamo trovate avvolte nella magica atmosfera che regala il tramonto, ma null’altro.
Direi che visitando l’Algarve, una tappa in questa località è d’obbligo, ma unicamente per avere una visione completa del territorio e riscontrarne le diversità.
Se però si desidera una vacanza da sogno all’insegna del lusso, dell’eleganza, di un determinato tipo di divertimento, non vi è dubbio che VILAMOURA rappresenta il luogo ideale, il TOP.
Opinione frutto della mia personale esperienza di cui mi riservo il diritto di pubblicare altrove. Y.P.

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