mercoledì 9 febbraio 2022

ANDRIA non è solo CASTEL DEL MONTE

 

ANDRIA non è solo CASTEL DEL MONTE

 

Panoramica di ANDRIA ripresa da CASTEL del MONTE

Lasciata la Puglia luminosa, sono rientrata nella Milano velata  -  ( una sottile nebbiolina avvolge alberi e case) - ma ogni luogo,  proprio come  donne e uomini,  ha un proprio volto e fascino e io lontano da Milano non so stare, come pure dal mio “ natio borgo” sul lago di Como al quale sempre ritorno.

Ma la PUGLIA è davvero molto bella e non solo paesaggisticamente e,  in soli sei mesi ci sono andata tre volte e non escludo di ritornarci.

Indimenticabili i giorni  di giugno trascorsi a POLIGNANO a Mare, luogo  inenarrabile situato in una posizione incredibile, come indimenticabile lo è stata la vacanza di  ottobre nel SALENTO con le sue meravigliose spiagge e LECCE, la regina del barocco.  

Andria p.za Vittorio Emanuele II

In questi giorni  ho soggiornato ad ANDRIA, città appartenente al territorio del BAT  ( Barletta - Andria - Trani ) e la sorpresa è stata grande, ma grande davvero poiché solo qualche giorno prima della partenza ho appreso che durante la mia permanenza avrei avuto a disposizione una guida turistica in loco che mi avrebbe accompagnata e illustrato le attrattive più significative della zona.

Nessuno in precedenza  mi aveva fatto un regalo così tanto gradito. Grazie all' Amministratore di  System Project Srl!

Alessandra, la guida, una bella e giovane signora, laureata in beni culturali ha reso gradevoli i miei giorni,  contribuendo a farmi apprezzare maggiormente ciò che ho visitato fornendomi spiegazioni e molteplici informazioni e soprattutto richiamando la mia attenzione su dettagli che avrei sicuramente trascurato.

Davvero piacevole ascoltarla mentre raccontava le straordinarie imprese di Federico II , l’imperatore nipote di Federico Barbarossa che dotato di brillante intelligenza e lungimiranza,  in terra di Puglia ha lasciato numerose impronte fugando ogni dubbio sul fatto che di questo territorio rimase ammaliato. 

ANDRIA ai miei occhi si è rivelata sorprendente:  una popolosa cittadina che conoscevo soltanto di nome e banalmente  per averla legata all’attore Riccardo Scamarcio che qui ha vissuto fino a diciotto anni.

In realtà ANDRIA, è  nota come la città dei tre campanili  e,  vanta una storia molto importante con un  centro storico alquanto suggestivo che si snoda nella zona nei dintorni della grande piazza Vittorio Emanuele II, detta anche Piazza Catuma: un fitto dedalo di stretti vicoli su cui si affacciano monumenti pregevoli come la Torre dell’Orologio realizzata con maioliche dipinte ,  il Palazzo Ducale o il Museo del confetto. 

Come  mia abitudine non intendo procedere all’elencazione delle caratteristiche dei vari monumenti poiché ci sono guide turistiche redatte da esperti più che esaustive, mi limito quindi a qualche informazione per stimolare la curiosità di chi visiterà ANDRIA e soprattutto mi soffermerò sulle impressioni personali.



I tre campanili ovviamente appartengono a tre edifici religiosi e sovrastano la città:

-          il campanile della Cattedrale che presenta in cima all’aguzza piramide un maestoso gallo issato sopra una sfera metallica negli ultimi anni del Quattrocento a conclusione del rimaneggiamento e rifacimento della Cattedrale stessa. Lavori durati mezzo secolo. In questo gallo secolare, la tradizione del luogo , colloca la storia di Pietro, l’Apostolo che al canto del gallo rinnegò Cristo e che sarebbe passato da qui per annunziare il Vangelo.

-         il campanile della Chiesa di San Francesco,  con una croce in ferro battuto con una piccola bandiera girevole  

-         il campanile della Chiesa di San Domenico, sormontato da una sfera su cui gira una banderuola  formata da un cane che tiene in bocca una torcia accesa a rappresentare l’emblema dei domenicani.

La cattedrale di Andria  che rappresenta il più importante luogo di culto della città,  è dedicata a Santa Maria Assunta, ma al suo interno si trovano  una grande cappella realizzata con vistosi marmi policromi  e abbondanti decorazioni dedicata a San Riccardo, vescovo protettore di Andria e la cappella della Sacra Spina, ove è venerata una spina  che la tradizione vuole sia appartenuta alla corona di Gesù e portata qui da Beatrice d’Angiò. In merito alla Sacra Spina mi è stato raccontato che negli anni in cui l’Annunciazione coincide con il Venerdì santo,  cambia colore  e diviene rossa come il sangue. Evento celebrato con grande religiosità e solennità. Questo fenomeno  verificatesi l’ultima volta nel 2006, dovrebbe ripetersi fra 120 anni.  Non dovrebbe trattarsi di una leggenda poiché il fenomeno è stato monitorato e accuratamente studiato. Non mi addentro oltre. 


ANDRIA vanta anche la presenza della splendida porta di Sant’Andrea fatta edificare in onore di Federico II  al ritorno della sesta crociata, sulla quale venne scolpita la celebre frase dell’imperatore: :« Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers. ». 


Un apprezzamento particolare, poiché mi ha notevolmente impressionata, va all’insediamento rupestre noto come CHIESA di SANTA CROCE. Ritengo che questa chiesa sia abbastanza protetta poiché era chiusa al pubblico e per accedervi si è resa necessaria la chiave che la guida turistica  portava con sé.



Molti affreschi originali sono andati perduti poiché sovra-dipinti ed anche  molti di questi ultimi sono assai rovinati, ma  ce ne sono alcuni dai colori ancora vivi e dalle immagini ben definite che sono di una bellezza da emozione come ad esempio, l’ affresco rappresentante la creazione con Eva che fuori-esce dal corpo di Adamo e la Trinità rappresentata da un Gesù tricefalo.

Interessante e ben conservato anche l’affresco raffigurante l’episodio in cui Sant’Elena si recò a Gerusalemme in cerca della croce su cui venne crocifisso Gesù.

 Mi fermo qui, invitando  chi si recherà in questa zona della Puglia a non limitarsi  a visitare lo splendido castello che si trova circa 17 chilometri fuori dal centro abitato di ANDRIA,  appartenente ai patrimoni dell’umanità dichiarati dall’UNESCO e noto come CASTEL DEL MONTE, ma di visitare ANDRIA-città poiché, se negli anni cinquanta dopo aver fatto allontanare quegli abitanti che vivevano dentro le grotte,  non avessero riempito le stesse con sassi e cemento, ai giorni nostri ANDRIA potrebbe essere come MATERA. ( Così dicono gli andrianesi). 

IL Castello situato in cima ad una collina con la sua forma ottagonale, probabilmente a evocare la corona di FEDERICO II, fatto edificare appunto da Federico II di Svevia nel XIII secolo, è il simbolo della città e richiama turisti da tutto il mondo. La sua storia è intrigante e probabilmente  in parte  sconosciuta poiché sono ancora in corso studi da parte di ricercatori dell’università di Bari.  Castel del Monte è raffigurato sulla moneta da 1 cent di Euro.

L’impatto visivo offerto esternamente dal Castello è mozzafiato: lo sguardo corre all’infinito senza incontrare ostacoli complice anche la nitidezza della giornata leggermente ventosa in cui l’ho visitato.

Internamente ampie sale e numerose colonne e decorazioni in breccia corallina  rendono il contesto semplicemente spettacolare. Attraversare quelle sale in compagnia di Alessandra che con entusiasmo, con me ha condiviso le sue conoscenze regalandomi una marea di informazioni senza celare la medesima ammirazione che io stessa nutro per Federico II, ha reso la visita a questo luogo un’esperienza indimenticabile.

 ANDRIA secondo il mio punto di vista, si presenta con tutte le caratteristiche tipiche delle città del Sud : indubbiamente molto accogliente. Aggiungerei che è una città in cui si percepisce uno “buon vivere” e  pure profumo di autenticità.  La conversazione sgorga naturalmente ad ogni angolo sia per strada che dentro bar e negozi. La mattina mi recavo a fare colazione al Bar Modigliani affacciato su  via Regina Margherita e sempre ho trovato qualcuno che mi ha intrattenuta, sebbene non conoscessi nessuno.

Anche ad Andria,  vige la controra, ossia nelle prime ore pomeridiane  le strade si fanno deserte, le saracinesche dei negozi s’abbassano e  ovunque scende un silenzio solenne.  Ma poi,  verso le diciassette o diciotto quasi come per magia le vetrine s’illuminano e gli abitanti ben abbigliati,  si riversano nelle vie principali a passeggiare, a chiacchierare e la città diviene immediatamente, viva, briosa.

Io che  sono  nata al Nord quasi estremo,  ma che trovandomi al Sud  inspiegabilmente indosso con naturalezza usi e costumi locali, vivo con coinvolgimento il tempo successivo alla controra: trovo piacevole quella strana vicinanza palpabile anche fra sconosciuti e non posso evitare di fare il confronto con le strade affollate della mia città adottiva in cui le persone s’incontrano, si sfiorano, a volte si scontrano senza neppure chiedersi scusa. 

Che altro aggiungere?

Panoramica ripresa dall'alto


Per soggiornare qualche giorno ad ANDRIA ci si può rivolgere al B&B della Sig.ra Laura “ ALL’OMBRA”, ma ritengo che B&B non sia la giusta denominazione poiché si tratta di una struttura le cui caratteristiche sono assimilabili a quelle di  un piccolo elegante Hotel. Ubicato poco distante dal centro storico, offre camere spaziose ben arredate in stile moderno e curate in ogni dettaglio. Accessoriate con bollitore e tisane, frigo, televisione e tutto ciò che serve quali sapone, shampoo, lucida scarpe, etc.  e la pulizia è semplicemente perfetta.

Inoltre la Sig.ra Laura simpatica e cordiale,  con la massima discrezione è sempre disponibile e reperibile. 

GRAZIE ad ANDRIA e agli andrianesi per la calorosa ospitalità mentre per quanto concerne le specialità gastronomiche dedicherò un altro capitolo. 

Febbraio 2022 – Y.P.