domenica 11 febbraio 2018

DONGO - Protagonista della Storia

“Alessandro Pavolini… Fu l’unico di tutti i gerarchi a reagire, sparare, tentare di combattere e fuggire armi alla mano, quando i partigiani li catturarono il 27 aprile 1945 sulla strada che da Menaggio costeggiando il ramo superiore del lago di Como, va verso Dongo, dove poi li fucilarono il giorno dopo….”- Stralcio da Canale Mussolini di Antonio Pennacchi.
Ed è proprio a seguito della lettura del romanzo di Pennacchi che ho sentito il desiderio di scrivere anzi descrivere DONGO, luogo a me famigliare e amico.
Dongo , comune d’importanza storica, lega il suo nome a Benito Mussolini, poiché è proprio qui che il 27 aprile 1945 per opera di un gruppo di partigiani della 52ma Brigata Garibaldi, veniva arrestata una colonna tedesca, preceduta da un autoblindo, formata da 38 autocarri e da diverse vetture civili, 2 autoambulanze della Repubblica di Salò nonché i vari gerarchi fascisti , che tentava la fuga verso la Germania. Fra tutti, su una camionetta , in uniforme da soldato tedesco , Benito Mussolini che riconosciuto, veniva arrestato e portato nella stanza al piano terra del Palazzo Comunale mentre i gerarchi venivano portati al primo piano nella Sala d’Oro , interrogati e successivamente schierati davanti alla ringhiera di fronte al molo e fucilati.
Benito Mussolini invece dapprima veniva trasferito nella caserma della Finanza di Germasino e successivamente, il 28 aprile 1945 , a Giulino di Mezzegra dove veniva giustiziato.
Indubbiamente Dongo è particolarmente interessante per coloro che desiderano visitare un luogo di rilevante importanza storica poiché vanta un evento che segnò la fine di una dittatura e di una guerra.
Nel Convento della Madonna delle Lacrime è infissa una lapide voluta dal Cardinale Schuster :
“quando fatale arresto di potenti in fuga aprì alla pace il patrio cielo”.
Affacciato su un lago di straordinaria bellezza , di fronte ad un panorama che spazia dal Monte Legnone fino alle montagne della Valtellina, Dongo si estende sulla sponda occidentale del Lago di Como per una lunghezza di 7 chilometri con una popolazione di circa 3500 abitanti e annovera sul suo territorio la presenza di monumenti, chiese, palazzi , il museo della resistenza comasca inaugurato nel 1995 alla presenza dell’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro (piccolo museo che espone materiali fotografici , cimeli e documenti di vario genere relativi alla storia della resistenza comasca, con particolare attenzione agli eventi che si svolsero nell’Alto Lario).
Inoltre il Palazzo del Vescovo che ospita un considerevole Istituto Musicale.
Il palazzo del Vescovo , costruito nel XVI secolo deve il nome al fatto che per secoli il vescovo di Como, a capo di una diocesi molto estesa che comprendeva anche la Valtellina, sostava a Dongo con tutta la sua curia.
Palazzo MANZI, donato dalla nobile famiglia Manzi nel 1937 alla comunità donghese, ora sede dell’Amministrazione Comunale è un raro esempio dello stile neoclassico in Alto Lario : all’interno vi sono opere d’arte, arredi di pregio e vari contenuti di notevole valore storico e culturale. In particolare la Sala d’Oro integra e originale, ricca appunto con decorazioni in oro, con affreschi rappresentanti divinità della musica e della danza del pittore Lavelli e arredi autentici. 
La Sala d’Oro è visitabile da Luglio a Settembre.
Vi è pure la Biblioteca del Palazzo, nota come Fondo Manzi dall’estimabile valore con più di 4000 volumi riguardanti storia, letteratura, dizionari, scienze naturali, carte geografiche del ‘700 e altro.
Dongo è interessante anche dal punto di vista naturalistico: lo sperone roccioso che lo separa dal confinante Comune di Musso , inerpicandosi attraverso sentieri percorribili a piedi fino a raggiungere la Chiesetta di Sant’Eufemia, ivi lo Storico Giardino del Merlo, creato dai fratelli Manzi all’inizio dell’800 , orto botanico ricco di rarissime essenze provenienti da tutto il mondo.
Numerose anche le Chiese : S.Stefano, S.Gottardo, S.Lorenzo, il Santuario della Madonna delle Lacrime, S.Maria nella frazione di Martinico.
Quest’ultima insieme al Chiostro di Piona e S.Maria del Tiglio a Gravedona forma una preziosa triade e la recente pulitura delle facciate in pietra locale , ha messo in luce decorazioni a basso rilievo fra cui l’agnello crocifero.
Notevole pure il santuario di S.Gottardo, costruito per volere dell’arciprete Carlo Manzi nel 1652 al cui interno, l’altare laterale porta l’antica immagine del Santo Vescovo con accanto la Madonna del Bambino, al centro l’altare maggiore con una preziosa balaustra e un organo antico con la balconata dipinta con immagini di angeli e strumenti musicali.
Dongo ha origini preromane e presumibilmente il nome ha radice celtiche:”dum”, insenatura.
Da sempre prospera in zona la lavorazione del ferro .
Nel 1300 apparteneva alla Repubblica delle Tre Pievi . Nel 1800 guidò invece la rinascita industriale dell’Alto Lario con i “comballi” ovvero dei grandi battelli che trasportarono senza sosta i manufatti a Como.
Alle spalle Dongo è dominata da un’ampia vallata con montagne imponenti le cui cime d’inverno sono spesso innevate: la Valle Albano che prende il nome dal torrente omonimo ed è collegata con la Val Morobbia in Canton Ticino tramite il Passo di San Jorio.
Da Dongo, seguendo le indicazioni Stazzona- Garzeno- Germasino, (dal 2005 inserite nel neo-nato Parco della Valle Albano ) una strada caratterizzata da dolci salite e sinuosi tornanti porta in discreta altitudine offrendo vedute paesaggistiche spettacolari .
Infine Dongo oltre alla storia, alle chiese e monumenti, ha la spiaggia : un po’ di spiaggia di lago. Non manca neppure il divertimento con eventi di vario genere, in particolare nella stagione estiva. Sia però ben chiaro che chi cerca “movida” non si addentra per le viuzze di Dongo perché sarebbe una ricerca quasi sterile. Bar, gelateria,sono ben visibili e fanno da corona alla piazza centrale.
Dongo rimane prevalentemente protagonista della Storia come lo dimostrano i numerosi libri fra i quali cito alcuni titoli:
L’oro di Dongo – Urbano Lazzari
Dongo la fine di Mussolini- Bellini delle Stelle
Ombre sul lago – G. Cavalleri
Il ragazzo del Lago – Marcello Foa ( di recente pubblicazione è una storia vera: è una testimonianza sulla cattura del Duce)
Il mio pensiero
A dire il vero , io ritengo che comunque un luogo storicamente così importante dovrebbe essere maggiormente valorizzato poiché il turista che arriva a Dongo per caso, privo di informazioni, non trova nulla che richiama la sua attenzione ai fatti storici.
Potrebbe risultare interessante istituire un “ itinerario storico” collocando nei luoghi dei pannelli/cartelli con riferimento agli eventi accaduti. 
Comunque io , anima intrepida, trovo rilassante la passeggiata sul lungolago all’ombra dei frondosi alberi : cammino, regalo un sorriso e un saluto a qualche anziano seduto sulle panchine , nel mentre ritorno indietro nel tempo. Io, ancora studentessa con i libri sotto il braccio stretti dalla cinghia come si usava in quegli anni. Infondo vita a quei ricordi adolescenziali che per le vie di Dongo si sono assopiti. 
Mi torna in mente un ragazzo dagli occhi verdi, il suo nome, un nome che importanza non ha più.
Era nato sotto il segno del cancro, quel segno zodiacale che da allora ho ritrovato in ogni dove.

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