domenica 11 febbraio 2018

DEDICATO a PALERMO

PALERMO

Mi mancavi sai, desideravo incontrarti, città del Sud! Di te avevo sentito parlare in svariati modi: Palermo araba-normanna , Palermo turca, Palermo africana, Palermo bizantina, borbonica, Palermo sporca, mafiosa, decadente e anche semplicemente Palermo città del sole.
Palermo ti ho incontrata, ti ho conosciuta, ti ho percorsa, ti ho ammirata all’alba e al calar della sera e con la pioggia scrosciante sotto un cielo divenuto “campo di battaglia” fra nuvole e sole.
Palermo ammantata di sole sei bella! Sfuocata dalle luci notturne sei misteriosa! 
Città dai forti contrasti sei unica e ti voglio raccontare . Città’ del Sud, voglio raccontarti a coloro che non ti hanno mai vista, ma voglio raccontarti soprattutto a coloro che non desiderano conoscerti, perché tu, PALERMO, sei una città speciale.

BREVI CENNI STORICI E GEOGRAFICI
PALERMO secondo i testi storici fu fondata dai Fenici della Città’ di Tiro nel 734 a.C.
Capoluogo della Regione Sicilia, si trova nella parte nord della regione , adagiata su una vasta piana denominata Conca d’Oro si affaccia sul Mar Tirreno mentre alla spalle è circondata da una catena montuosa - I monti di Palermo - fra cui spicca il Monte Pellegrino.
Sede dell’Assemblea Regionale Siciliana , ai fini della popolazione il quinto comune italiano con più di un milione di abitanti e ricopre un ruolo di notevole importanza per commercio/affari del Bacino del Mediterraneo. Inoltre è la sesta città fra le 27 decorate con Medaglia d’Oro come “ Benemerite del Risorgimento Italiano”.

La "mia" Palermo
La strada che dall’aeroporto Falcone Borsellino conduce a Palermo offre da subito la vista del paesaggio tipico della regione: montagne quasi nude, aree ricoperte di macchia mediterranea, spazi aridi conquistati da grasse piante di fichi d’india, a tratti grappoli di case basse con piccoli giardini e piante rigogliose, zone pianeggianti e poi il mare e infine il traffico, il traffico intenso e disordinato che segnala l’ingresso nella città. Oddio a prima vista un po’ di sbigottimento l’ho provato: palazzoni altissimi, troppo, privi di uno specifico stile architettonico con facciate dall’intonaco scrostato e dai balconi sbriciolati mascherati da teli svolazzanti, i cosiddetti “ ecomostri”. Il viale Libertà alle ore 13 di lunedì 22 novembre dal mio punto di vista era un caos assoluto ma l’autista del bus non mostrava nessun segno d’ insofferenza e ciò mi ha rassicurata.
Del resto è noto che ogni luogo ha il proprio stile vita.
Sono scesa in Stazione centrale in piazza Giulio Cesare e qui già la città mi è parsa bella, ho raggiunto piazza Indipendenza e mi sono resa conto che Palermo ha degli edifici storici di notevole pregio.
E così, eccomi a Palermo, felice di esserlo, nonostante sia pervasa da una leggera agitazione in quanto la mia permanenza è dovuta anche a motivi che esulano dal turismo.
In ogni caso nulla posso, quindi sono ben intenzionata a non abbruttire il mio tempo e vivere al meglio questa città.
Palazzo dei Normanni - interno


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La prima uscita la dedico alla visita al Palazzo dei NORMANNI ignara della meraviglie che mi attendono unicamente per essere ammirate.
Palazzo dei Normanni è un Complesso Monumentale ora sede del parlamento siciliano, ( il parlamento siciliano fu il primo a costituirsi in Europa nel 1130 ) e al primo piano ospita la Cappella Palatina risalente agli anni 1130-40 eretta per volere di Ruggero II D’Altavilla: un gioiello dell’architettura Bizantina e Saracena. Un insieme di splendidi mosaici ben conservati con lastre in oro zecchino raffiguranti fra le altre, diverse scene del Vangelo e dell’Antico Testamento. 
Il soffitto , realizzato completamente in legno a incastro è un grande esempio di pittura islamica rappresentante figure umane. Una meraviglia in assoluto che regala stupore e incredulità: quante mani operose e meticolose avranno contribuito alla realizzazione di un simile capolavoro?
La guida, simpatica e preparata,  ha spiegato che con il passare degli anni la Cappella Palatina ha subito alcune trasformazioni , per esempio i mosaici della facciata d’ingresso furono eseguiti nel XIX secolo per volontà di Ferdinando III di Borbone, ma comunque la bellezza originale è rimasta inalterata.
Di rimpetto alla Capella Palatina , vi sono gli uffici delle varie delegazioni degli attuali partiti politici: PD, PDL, etc.


Salendo una magnifica scalinata in marmo si accede al secondo piano: gli Appartamenti Reali ora utilizzati dalle istituzioni, il Parlamento Siciliano.
Diverse Sale:
Dal 1947 la Sicilia è una regione con Statuto Autonomo e la Sala D’Ercole , così denominata per le raffigurazioni dell’eroe mitologico greco, opera dell’artista Giuseppe Velasco – il Velasquez - è il luogo dove si riuniscono i 90 deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Sala dei Viceré: Vi si trovano appese alle pareti i ritratti dei vari Viceré in totale 21.
Sala delle Dame , Sala Cinese. Quindi la Sala dei Venti, originariamente un giardino pensile, poi rimaneggiata al tempo di Vittorio Amedeo di Savoia che divenne Re di Sicilia per un periodo di 7 anni , mediante la realizzazione di un soffitto ligneo che raffigura la rosa dei venti.
Sala di Ruggero al cui centro è posizionato un tavolo dalla particolare lavorazione realizzato con sequoia fossile pietrificata e orlata con pasta d’ametista.
Pare sia un arredo di inestimabile valore.
Sala dei Paesaggi Siciliani così denominata per i dipinti : Il tempio di Giove di Siracusa e il Cristo porta croce.
Sala Rossa in origine Galleria del Palazzo attualmente è utilizzata anche come sala stampa, quindi Sala Gialla e Sale Duca di Montalto fatta affrescare appunto dal Duca ( presidente del Regno fra il 1635 e il 1639 ) da illustri artisti siciliani quali Giuseppe Costantino, Gerardo Astorino, Vincenzo La Barbera e Pietro Novelli
Dai soffitti delle varie sale troneggiano in sospensione enormi lampadari spettacolari : alcuni in vetro soffiato, altri a goccia in cristallo, indubbiamente preziosi di grandissimo valore.
Al piano inferiore delle Sale del Duca di Montalto vi si trovano locali di recente ristrutturazione in cui si possono osservare resti di mura , enormi massi , tracce , risalenti V secolo a.C. , forse le origini della città, la cui scoperta è avvenuta in seguito agli scavi del 1984.
Palazzo dei Normanni nel complesso gode di buona manutenzione, ordine e pulizia.
Già soltanto la visita di questo complesso monumentale sarebbe motivo per programmare un soggiorno a Palermo, ma questo rimane solo il preludio.
Su Palermo stanno scendendo le luci crepuscolari che avvolgono il paesaggio in una manto malinconico, la mia giornata è stata assai faticosa, il viaggio non è stato dei migliori: a Malpensa dopo l’imbarco avvenuto con quasi un’ora di ritardo, in fase di decollo l’aereo ha presentato problemi tecnici e gli ingegneri intervenuti per ovviare all’inconveniente dopo una buona mezz’ora hanno decretato che l’aereo non poteva intraprendere il volo. Quindi sbarco, di nuovo attesa e infine partenza con un aereo sostitutivo. 
A questo punto è quasi d’ obbligo una buona cena : le specialità culinarie che la Sicilia offre sono numerose, ma purtroppo essendo lunedì molti locali sono chiusi per riposo settimanale. Le indicazioni avute rientrano fra quelli in riposo.
Con me, Cristina e Serena. Dopo aver percorso un buon tratto di Corso Vittorio Emanuele in cui anche solo da uno sguardo fugace si nota il centro storico pregevole, svoltiamo a sinistra, inconsapevoli di trovarci nella zona del mercato Vucciria, meta inserita nel programma, entriamo nella Trattoria da Toto e dopo un paio d’ore usciamo satolle e appagate. 
Linguine alle sarde con finocchietto selvatico gustosissime, ottimo pesce fresco di giornata , qualche antipasto e buon vino bianco di Sicilia, ovviamente.

Il primo giorno palermitano è finito, anzi è volato via.




La mattinata del secondo giorno è riservata a MONREALE
Monreale è situato sulle pendici del Monte Caputo, da cui si gode l’ampio panorama di Palermo semi-abbracciata da dolci alture e giù fino al porto finché la vista si perde nel mare senza fine.
Scenario mozzafiato. Di Monreale oltre alle anguste viuzze, saliscendi, case in lieve declino ma ingentilite da piante e fiori e vivacizzate da panni stesi sui balconi, mi ha lasciata sbalordita il superbo DUOMO dedicato a Santa Maria la Nuova che ritengo sia unico nel suo genere. Non è un caso se accorrono da ogni parte del mondo per visitarlo. Edificato fra il 1172 e 1186 per volere di Guglielmo II evoca la Cappella Palatina ma le dimensioni sono di gran lunga superiori e le guide turistiche lo descrivono come la più bella Chiesa normanna della Sicilia, uno dei più mirabili monumenti architettonici del Medioevo.
Mosaici splendidi , luccicanti ove la luce filtra e imponenti colonne marmoree massicce . 
Gli arredi sono quelli indispensabili per un luogo sacro: sedie per i fedeli, confessionali in legno riccamente lavorati, candelabri per ceri, crocefissi. Adiacente al Duomo un monastero un tempo dei Benedettini, un edificio medievale al cui interno vi è un ampio chiostro loggiato e la possibilità di salire fino in cima alla torre per godersi ulteriormente il magnifico panorama.
Fra i vicoli di Monreale, presso la Salita S. Gaetano, sulla parete esterna di una chiesa, ” La Collegiata”, mi sono trovata casualmente di fronte ad una grandissima raffigurazione di SS.Crocefisso in maiolica. Si intuisce facilmente che ci si trova davanti ad un’opera notevole come conferma il cartello sottostante: infatti si tratta del pannello più grande d’Italia risalente al settecento il cui autore rimane ignoto. In questa occasione mi fermo per scattare qualche foto nel mentre, un passante rallenta il passo, mi osserva e un giovane posteggia l’auto. Entrambi si avvicinano gentilmente e mi forniscono informazioni riguardanti al Crocefisso della Collegiata.
Ritengo il gesto cordiale a cui attribuisco il significato di gradita ospitalità dagli abitanti del luogo, oltre al dimostrare conoscenza del proprio territorio.
Io sono originaria di un piccolo paese del lago di Como, su proprio al Nord e senza nulla togliere alla gente della mia terra, trovo che la cordialità e la gentilezza dei siciliani siano qualità ineguagliabili.
CENTRO STORICO di PALERMO

Dopo Monreale , la tappa programmata è il Centro storico di Palermo concentrato nella zona chiamata Quattro Canti o Piazza Vigliena .


I Quattro Canti sono i quattro prospetti architettonici che delimitano lo spazio dell'incrocio.
Volgarmente potremmo definirli quattro grandi pareti decorate in stili diversi: nella parte bassa di ciascuna vi è una grande fonte che rappresenta i fiumi della città , negli spazi a salire le allegorie delle quattro stagioni , quindi le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV e nella parte più alta a finire, le quattro sante palermitane che un tempo erano le patrone: Agata, Ninfa, Oliva e Cristina. 

Dal 1624 la patrona di Palermo è diventata Santa Rosalia. Per meglio rendere l’idea si tenga presente che la piazza Vigliena rappresenta un perfetto ottagono formato da quattro edifici alternati da sbocchi viari.
Nel circondario si trovano importanti monumenti, un’armoniosa miscela di stili che fanno di Palermo una città esclusiva.


La zona dei Quattro Canti l’ho raggiunta entrando da PORTA NUOVA ( eretta in occasione della vittoria di Carlo V sulle armate turche nel 1583, quindi distrutta e ricostruita successivamente), percorrendo Corso Vittorio Emanuele ai cui lati è tutto un susseguirsi di negozi ,vetrine con vasti assortimenti di ceramiche, abbigliamento, campionari di “pupi” e molte, molte librerie che io ho interpretato come segno di grande interesse per la lettura da parte dei palermitani.
Su Corso Vittorio Emanuele si affaccia la Cattedrale, un maestoso monumento del XII secolo che sfoggia stili differenti dovuti ai numerosi interventi e restauri avvenuti in periodi diversi.
Al suo interno custodisce la tomba di Federico II oltre ad altri regnanti..
E qui mi fermo poiché avviene l’incontro fortuito con Giovanni, un giovane di buone maniere che si propone in qualità di guida turistica a bordo di un Ape calessino bianco e azzurro. Il tempo è bigio, leggerissime schiarite alternate a una fastidiosa pioggerellina. Il calessino è dotato di tettuccio, vale la pena approfittarne, si procede a breve trattativa e si inizia la divertente e insolita avventura.


Si raggiungono i luoghi ove sono ubicate le maggiori attrazioni: Piazza Pretoria con Fontana Pretoria detta anche Piazza della Vergogna per la presenza di statue svestite, la Chiesa Martorana di origine greco ortodossa, Palazzo Steri o Palazzo Chiaramonte , la cui costruzione risale al XIV sec. e parte della notorietà è dovuta al fatto di aver ospitato scene di diversi film come Il padrino e il Gattopardo, il Teatro Politeama in stile neoclassico è secondo ordine di grandezza in Sicilia, il TEATRO MASSIMO classico esempio di arte nouveau che è il più grande teatro d’Italia e fra i più importanti teatri lirici d’Europa, la Chiesa di S.Domenico dove vennero celebrati le funzioni funebri di Falcone e Borsellino, quindi la VUCCIRIA, il mercato tanto decantato e dipinto dal grande maestro Renato Guttuso, ma che attualmente non offre nulla di eccezionale. Quindi il mercato BALLARO', grande esposizione prevalentemente di frutta e verdura, poi Villa Garibaldi nel cui parco è presente uno spettacolo della natura, una vera rarità: un albero secolare dalle dimensioni gigantesche le cui radici a vista presentano intrecci inverosimili. Un vero e proprio monumento naturale super fotografato.
Ancora un’altra villa al cui interno è parcheggiato l’enorme carro vistosamente inghirlandato con fiori rossi e decorazioni varie , utilizzato per il trasporto di Santa Rosalia, la Santuzza, patrona e protettrice della città, in occasione dei festeggiamenti che avvengono in luglio e attirano numerosi curiosi e turisti per la spettacolarità dell’evento.
Palermo offre molto altro come il Palazzo Arcivescovile, il Castello di Zisa, il Palazzo di Cuba, io ho fatto soltanto accenni e aggiungo che Palermo è meravigliosa anche da vivere!
Ogni angolo ha la sua particolarità, il suo fascino. La cordialità dei palermitani per quanto mi riguarda trovo sia squisita: nei bar , nei ristoranti, persino per strada è facile attaccar discorso, scambiare convenevoli e anche opinioni. Sembra quasi che tutti si conoscano.
Palermo, città del SUD, sei ospitale, calorosa, anche un po’ fantasiosa e poco m’importa se le tue strade non sono perfettamente pulite, se qualche cassonetto dei rifiuti è troppo pieno, se qualche angolo è un pò troppo in degrado! Vorrei però che i tuoi monumenti, dei veri e propri gioielli, ricchezza e orgoglio per te e per l’Italia nostra, fossero sempre ben conservati e mai trascurati.
Un altro giorno è andato via, è scesa un’altra sera su Palermo, cena al ristorante il Cambusone e buona camminata digestiva.


Alle porte di Palermo la spiaggia dei palermitani, ovvero MONDELLO, un lunga , ampia e stupenda lingua di sabbia fine ai cui estremi il Monte Pellegrino e il Monte Gallo.
Acque di variegati azzurri e onde elegantemente adornate da bianche schiume che dissolvendosi muoiono dolcemente…… sulla spiaggia di Mondello.
Al centro, la piazzetta con gli immancabili negozi di cartoline e souvenir , pizzerie, trattorie, pasticceria e intorno, il borgo tipico marinaro con casette basse , giardini floridi e piante di agrumi e poi il porticciolo con le imbarcazioni tra le quali spiccano le barchette bianche e azzurre dei pescatori.
E qui l’anima , la mia anima si acquieta, lo sguardo si perde e si colma di cielo e di mare e persino l’olfatto si esalta con i profumi di Sicilia che impregnano l’aria.
Vorrei restare così confusa, abbagliata da tanta luce, con i piedi sprofondati nella sabbia , vorrei restare lontana per qualche tempo dal mio quotidiano doveroso di cui qui non sento la mancanza. La voce del mare mi entra dentro, non ho domande e non cerco risposte.
E infine che la Santuzza là sul Monte Pellegrino ti protegga per sempre, PALERMO e, tenga lontano da te ( e dalla Sicilia) eventi naturali che ti possano ferire , deturpare, mutilare!




E io… con la penna ho tradotto in parole il ricordo di te, affinché la coltre invisibile del tempo non lo sommerga.

Viaggio effettuato a novembre 2010- Y.P.

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