domenica 11 febbraio 2018

SARZANA - Alla scoperta del cuore lunigiano

SARZANA fonda le sue origini nell’antichità: ho letto che il suo nome appare per la prima volta in un diploma dell’imperatore Ottone I risalente al 963 e dalle informazioni che ho trovato leggendo un po’ ovunque, risulta essere una cittadina dal passato storico sostanzioso . E’ stato sicuramente territorio ambito poiché fu contesa da Pisani, Genovesi, Visconti per finire sotto il dominio dei Fiorentini nel 1487, ma per poi essere annessa alla Repubblica di Genova nel 1562.
In epoche più recenti SARZANA viene citata nei testi storici per aver partecipato attivamente alle lotte per l’indipendenza e per l’Unità d’Italia ed ancora più recentemente, in data del 21 luglio 1921 , giorno in cui la città di Sarzana insorse contro le violenze fasciste.
Non mi dilungo con la storia di Sarzana poiché gli amanti della materia trovano facilmente in rete informazioni dettagliate, mi limito a raccontare la mia esperienza personale.
Ho già detto in un'opinione precedente che con la mia amica di sempre, a ottobre ho trascorso qualche giorno nella sua villetta a Luni ( pure questa località ha un passato storico intenso, fu sede vescovile fino al 1202 , anno in cui fu fatta la traslazione a Sarzana) e ovviamente non siamo rimaste in casa, bensì abbiamo visitato i dintorni che lei conosce molto bene. Ha insistito per trascorrere qualche ora a Sarzana, che personalmente conoscevo soltanto di nome, ma non avevo mai avuto occasione di visitare.
E così dopo essere salite sul colle di Montemarcello, siamo tornate a ritroso e siamo andate a Sarzana.
Sarzana è una cittadina davvero meritevole di essere visitata: appartiene alla provincia di La Spezia, e si estende su un territorio di 34 chilometri quadrati . E’ confinante con i comuni di Carrara, Castelnuovo Magra, Ameglia, Arcola, Aulla e altri ancora.
Noi abbiamo parcheggiato l’auto fuori le mura e ci siamo addentrate a piedi dirigendoci verso il centro storico. E’ stata per me una scoperta piacevole perché apprezzo molto i luoghi che emanano il profumo del tempo andato, adoro i borghi medievali che conservano le tracce d’autenticità nonostante spesso sono obbligatoriamente assoggettati a restauri conservativi.
Sarzana è ordinata, è pulita, con negozi dalle belle vetrine e con prodotti di artigianato di ottima qualità. Le vie sono vive, briose, almeno così mi sono sembrate verso le ore diciassette di un giorno qualsiasi di ottobre poiché c’era parecchia gente.
Abbiamo visitato anche se solo velocemente , la CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA , la cui costruzione risale tra la fine del ‘200 e gli inizi del ‘300 e si trova all’interno del nucleo originario dell’abitato, probabilmente nell’area che fu un tempo la pieve di San Basilio.
La struttura è imponente con tre navate suddivise da pilastri ottagonali che reggono degli archi.
Il soffitto è in legno e secondo me è una vera e propria opera d’arte. Inoltre vi sono diverse cappelle con sculture in marmo dalla bellezza indescrivibile: la Cappella della Decollazione del Battista, la Cappella di Sant’Agostino, la Cappella dell’Immacolata e la Cappella della Purificazione, la Cappella delle Reliquie e altre ancora. 
Su suggerimento di una signora presente nella cattedrale abbiamo osservato con maggior attenzione la CAPPELLA del CROCEFISSO poiché siamo venute a conoscenza che qui si trova il Cristo di Guglielmo, e alle pareti due enormi medaglioni raffiguranti dei prelati e i busti in marmo dei papi Innocenzo XI e Clemente XI, opere di Baratta Giovanni.
Sull’altare è collocato la Croce di Mastro Guglielmo di Sarzana datata 1138, sembra appartenere ad una delle croci dipinte più antiche quindi di grandissimo pregio ed è nota anche semplicemente come “ la CROCE DI SARZANA .
Raffigura il Cristo crocefisso con attorno le storie della passione.
Dal 1982 un copia identica della croce di Mastro Guglielmo si trova sull’altare di una Abbazia in Austria , l’Abbazia di Heiligenkreuz.
Di Mastro e/o Maestro Guglielmo, nome convenzionale, si conosce solo questa opera.
Nel complesso la cattedrale vanta la presenza di molte opere d’arte, arredi sacri, vi si possono ammirare delle pale marmoree realizzate da importanti scultori toscani , un bassorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino affiancata da due angeli , un prestigioso organo a canne dalle dimensioni notevoli ( 2500 canne) realizzato nel 1842 nella più importante fabbrica dell’epoca, quella dei fratelli Serassi di Bergamo. Inoltre qui sono conservate oggetti d’oro tra cui un reliquiario del seicento del Preziosissimo sangue di Gesù.
Infine direi che è d’obbligo prima di uscire dalla cattedrale alzare lo sguardo in alto: la cupola affrescata da Sigismondo Betti , pittore di Firenze (nato nel 1699 e morto dopo 1777) si mostrerà a noi nella sua straordinaria bellezza.
Noi ci siamo accontentate , ma la visita di questa cattedrale , se accompagnati da una buona guida turistica amante dell’arte, ritengo che possa offrire un arricchimento culturale non trascurabile, poiché un conto è apprendere leggendo sui libri e un altro è apprendere avendo la possibilità di osservare dal vivo.
Abbiamo poi percorso altre strade o vie raggiungendo la Cittadella- Fortezza Firmafede , testimone di numerose vicissitudini storiche, fra le quali cito quello che più mi ha colpita ovvero: nel 1487 in Sarzana arrivò Lorenzo il Magnifico e subito al suo arrivo impartì l’ordine di abbattere completamente la fortezza per poterne poi costruire una di dimensioni maggiori poiché era sua intenzione farne il baluardo estremo della sua Signoria. Lorenzo il Magnifico però mori nel 1492 , ovvero cinque anni dopo e il suo successore la cedette a Carlo VIII. 
Ai giorni nostri, restaurata è destinata a sede per eventi culturali.
Il contesto è spettacolare con la presenza di alberi secolari e io e la mia amica ci siamo sedute su di una panchina ad osservare il calar del sole godendoci una calma inusuale.
Abbiamo poi raggiunto angoli caratteristici, scoprendo anche un antico lavatoio pubblico, la via degli antiquari, la piazza centrale con una fin troppo grande fontana e il teatro degli Impavidi in piazza Garibaldi. Per il Teatro degli Impavidi di Sarzana la cui capienza è di 350 posti, ritengo possa essere utile riportare questo stralcio da Wikipedia :
“Il TEATRO IMPAVIDI è l'unico teatro della città di Sarzana e il secondo, per capienza, della provincia di La Spezia. L’Impavidi sorge sull'impianto abbandonato della chiesa e del convento dei frati Domenicani a connotare il carattere di tempio laico della borghesia sarzanese all'inizio del XVIII sec. Il progetto fu affidato all'architetto Paolo Bargigli, allora professore dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, affiancato da Bernardo Valenti. La costruzione iniziò il 31 maggio 1807 e si concluse nel luglio 1809. La maggior parte delle strutture preesistenti vennero demolite ma nonostante tutto ci sono ancora alcune tracce dell'edificio precedente, come una lunetta affrescata nei camerini del teatro, che indica il chiostro presente nell'edificio attiguo e come il pozzo sottostante il palco, che potrebbe essere stato ad uso del convento”.
L’attività del Teatro è intensa e non mancano rappresentazioni importanti. 
Io l’ho visto solo esternamente, ma non nego che mi piacerebbe entrarci per assistere a qualche spettacolo.
Sarzana è un antico borgo, ma è anche una cittadina degna di tutto rispetto, con numerosi bar, dei bei ristoranti, negozi di abbigliamento, pelletteria, scarpe, per nulla paragonabili alle vetrine dei dilaganti centri commerciali.
Ho scoperto Sarzana , grazie alla mia amica che forse proprio perché conosce i miei gusti ha insistito a volerci andare e io, non esito a consigliarne la visita a chi transita da quelle parti, ma nulla vieta di considerarla meta per un bel week end ( Ho notato la presenza di alberghi, b&b e case vacanza). 
Non credo che Sarzana possa deludere.
Come raggiungere Sarzana:
Autostrada A 12 Genova Livorno uscita Sarzana
Autostrada A 15 Milano La spezia, prendere a 12 direzione Livorno uscita Sarzana
S.S. NR. 62 del Passo della Cisa

Collegamenti ferroviari
Stazione F.S. della Spezia 
Stazione F.S. di Sarzana
Non solo io ho scoperto SARZANA, bensì anche i rapitori dell'imprenditore spezzino Calevo che pare l'abbiano tenuto nascosto proprio a Sarzana!

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