venerdì 12 febbraio 2021

BORGO SUD – Donatella Di Pietrantonio

 

BORGO SUD – Donatella Di Pietrantonio

Un libro, in copertina l’immagine di un abbraccio dai contorni lievemente sfocati, un titolo semplice “BORGO SUD” : un insieme che in me ha generato una pioggia di emozioni.

L’autrice Donatella di Pietrantonio , che già avevo apprezzato  leggendo L’ARMINUTA e BELLA MIA, con questo romanzo mi ha letteralmente rapita.

Una storia potente ambientata in una terra “dura - rude”, dove le donne mettono al mondo figli e l’amore materno sta rinchiuso dentro i cuori . Baci e abbracci non sono contemplati nella vita quotidiana e i libri non rientrano fra le necessità. 

Una famiglia numerosa dove  si parla prevalentemente il dialetto: sei figli , uno dei quali morto.

Due sorelle molto diverse fra loro: la maggiore  studiosa, assennata,  l’altra, minore di tre anni, ribelle, assetata di libertà e d’amore.

Molto unite nell’infanzia, nella solitudine, nell’ essere orfane di genitori vivi,   da adulte spesso separate dalle turbolenze della vita.

Esistenze segnate prevalentemente dal dolore.

Entrambe lasciano presto la famiglia d’origine: la maggiore va a Pescara a studiare, la minore Adriana, qualche tempo dopo la raggiunge ma gli studi non l’attraggono e presto abbandona la scuola. Preferisce andare in spiaggia ad abbronzarsi e di notte non si  nega  frequentazioni  d’ogni genere, anche poco raccomandabili. Adriana ruba il sonno alle notti della sorella studiosa nel completo disinteresse dei genitori che se ne stanno al paese.

Passano gli anni:  la maggiore si laurea, si sposa con un odontoiatra figlio unico di una ricca e importante famiglia pescarese e Adriana continua la sua storia travagliata con il bel pescatore Raphael.

Due storie incredibili, ogni pagina una sorpresa.

Quanta sofferenza, quanto dolore, quanta disperazione. Storie di vita “vera”, d’intimità celate. E quanto amore fra queste due sorelle: sempre unite anche nella distanza e nel silenzio!

Il matrimonio perfetto, invidiabile della sorella maggiore si rivela una grande delusione ed a lei non rimane altro che accettare ed andarsene via, lontano, a Grenoble.  Non se lo  immaginava proprio... Neppure lui, il marito, se l’era immaginato perché non ne era a conoscenza: è accaduto tutto all’improvviso in un pomeriggio sulla spiaggia dei nudisti in Abruzzo. 

Non voglio dilungarmi oltre: scritto magistralmente, l’autrice regala al lettore 160 pagine molto intense, molto coinvolgenti. Io l’ho iniziato l’altra notte e stasera l’ho finito.

Un romanzo che non dimenticherò facilmente: mi sono commossa, ho pianto, si è risvegliato in me il prepotente desiderio della sorella che non ho mai avuto. 

Stralci

-          Uno sguardo critico va sempre respinto o può essere utile a capire ciò che non vediamo di noi?

-          Come dice il nostro Flaiano, oggi anche il cretino è specializzato. Io preferisco tenere gli occhi aperti sul mondo

-          L’ho seguita a qualche metro di distanza. La tomba del figlio era alla sua altezza, sul muro abitato dai morti. Non si è preoccupata dei fiori avvizziti in quelle settimane, sapeva di avere poco tempo. Ha passato le dita sulla fotografia di Vincenzo e le ha baciate, con l’altra mano si reggeva alla lastra di pietra che li divideva. E’ rimasta così, in un dialogo muto. Non era un congedo, ha fissato un appuntamento a breve.

   Febbraio 2021 – Y.P.

mercoledì 10 febbraio 2021

PRECISIONE CRESCENTE – Michael Larsen

 

PRECISIONE CRESCENTE – Michael Larsen

“Sono sempre le piccole cose insignificanti che crescono e trasformano tutto il resto”

 


Alcuni giorni fa sistemando la libreria ho ritrovato  fra i libri da leggere“ PRECISIONE CRESCENTE” di Micheal Larsen. Non ricordavo d’averlo acquistato, ho guardato  quindi la data di pubblicazione:  Garzanti -giugno 1995. Ho ritenuto che non potesse più attendere e l’ho iniziato.

Oggi probabilmente non lo acquisterei più poiché non rientra fra i generi che prediligo, ma ciò non significa che non lo abbia apprezzato. Anzi, mi ha molta coinvolta poiché si tratta di un incalzante cyberthriller.

Il protagonista , Molberg, è un giornalista danese  che ha perso la fidanzata Monique a causa di un  misterioso assassinio. Di lei  è rimasta una foto  poco nitida tanto da indurre  nel dubbio chi l’osserva circa l’autenticità, che la raffigura mentre sta facendo l’amore con un altro uomo in una stanza d’albergo.

Ebbene Molberg, che per professione  insegue i divi del cinema per strappare un’intervista,  partendo dalla foto cerca di riscostruire la storia e le motivazione che hanno condotto alla morte della fidanzata.  

Una storia molto complessa in cui si anticipano i progressi che la tecnologia ha raggiunto in questi anni: una foto non obbligatoriamente rappresenta una realtà poiché un computer può creare, manipolare, cancellare…

 Stiamo per entrare in un nuovo mondo. Un mondo nuovo si avvicina. Un nuovo millennio. Ma non si vede niente. Avanza impercettibilmente, furtivo. Oramai non ci tiriamo indietro davanti a nulla, perché non lo sentiamo. E non lo sentiamo perché non ci tiriamo più indietro. Non facciamo più caso a niente. Non sul serio. Ci lasciamo anestetizzare davanti a immagini serali del piccolo schermo. Narcisti scervellati ci costringono a seguire quiz televisivi idioti, i telegiornali ci portano al fronte mostrandoci le immagini dei feriti…….”

Molberg comunque attraversa una serie di peripezie  per risolvere l’enigma ma spesso la sua indagine s’ingarbuglia ulteriormente poiché gli indizi non combaciano e nel contempo lui medesimo corre il rischio di essere accusato dell’assassinio.

A tratti il romanzo diviene leggermente scabroso poiché la pornografia potrebbe essere il motivo per cui Monique ha perso la vita ed anche il motivo per il quale  alla sua morte, Molberg si è ritrovato sul conto corrente un’ingente somma di denaro.

Non vado oltre con la trama, ma evidenzio che la personalità del protagonista è alquanto interessante essendo un uomo molto tormentato che deve ricorrere allo psicoterapeuta ed ai medicinali  per gestire le proprie ansie e frequentemente abusa anche di whiskey.

 “ Penso troppo. Lo so. Giorno dopo giorno. Lambiccamenti senza fine, che non approdano a nulla. File interminabili di domande, che alla fine non fanno che partorirne altre

 Lo stile letterario è ricercato , le descrizioni molto dettagliate e precise che vien facile vedersi scorrere le scene dinnanzi agli occhi. Riflessioni non affatto banali.

Complessivamente per gli amanti del genere, è certamente un buon romanzo. 

L’autore Michael Larsen è nato a Copenaghen nel 1961, è un giornalista ed ha pubblicato la sua prima opera nel 1992 dal titolo Con la vita alle calcagna. 

Stralci

         -          C’è del vero nell’affermazione secondo cui nell’età adulta non si stringono amicizie che                         durano     una vita. Manca il fondamento. Il fatto che ci si conosce fin da piccoli. Che si                     ha  un passato in comune.

-          Il progresso è una sanguisuga. E’ un parassita. La sua impresa più grande consiste nel rimediare in un secondo momento a tutte le catastrofi che genera quando prende forma. Questo è allo stesso tempo l’argomento a favore della sua nascita e della sua morte. La mia è una valutazione. Lo ammetto. Tutto dipende dall’occhio che guarda. Da come guarda. Intanto con il suo particolarissimo ciclo vitale, il futuro fa in continuazione promesse che potrà mantenere solo in futuro. 

-          Credevamo che la felicità si trovasse nelle cose che sceglievmo anziché in quelle che scartavamo. Ecco qual è stato il nostro sbaglio. 

-          Con i soldi possiamo comprare tutto. A eccezione di quello che perdiamo. 

Febbraio 2021- Y. P.