domenica 11 febbraio 2018

TREVI - Borgo di olio e sedano

Ho visitato TREVI, in provincia di Perugia, in una giornata qualsiasi di novembre per cui occorre tenere in considerazione che i luoghi trasmettono sensazioni e impressioni diverse anche in considerazione delle stagioni.
Trevi è uno fra i tanti borghi umbri, adagiato su uno dei tanti colli che le guide turistiche meglio descrivono cosi: “Su una delle estreme propaggini del monte Serano si erge l’antico abitato di Trevi in una scenografia unica e incomparabile”.
Il grande Poeta GIACOMO LEOPARDI passando da quelle parti in un giorno soleggiato così descrisse il borgo :
“….di Trevi la città che con iscena d’aerei tetti la ventosa cima
tien sì che a cerchio con l’estrema schiena degli estremi edifizi il piè s’adima;
pur siede in vista limpida e serena
e quasi incanto il viator l’estima,
brillan templi e palagi al chiaro giorno 
e sfavillan finestre intorno intorno.”
Io non mi cimento in una descrizione di Trevi con un linguaggio forbito e ricercato come Leopardi, dirò semplicemente che dal mio punto di vista TREVI non mi ha particolarmente impressionata. Il colpo d’occhio che offre il borgo transitando sulla strada sottostante certamente e di grande effetto poichè ha alle spalle la montagna e tutto intorno ampi uliveti che favoriti dalla qualità del terreno producono un olio pregiatissimo, ma in Umbria io ho visto borghi che mi sono sembrati più suggestivi. Comunque Trevi è stato fregiato dalla Bandiera Arancione del TCI, quindi un motivo c’è.
Ho raggiunto Trevi percorrendo una strada leggermente in salita e ho parcheggiato l’auto in un grande piazza adibita a parcheggi appena fuori dal centro storico.
Passando sotto un arco aperto si raggiunge il cuore di Trevi ovvero Piazza Mazzini dove spicca il Palazzo Comunale, edificato probabilmente prima del 1300 ma completamente modificato nei secoli successivi. Domina anche una grande torre, appunto la Torre del Comune.
Proseguendo per i viottoli con pavimentazione di ciottoli e mattoni, leggermente in salita e fiancheggiati dalle case si raggiunge la Cattedrale di S.Emiliano, intitolata al primo vescovo e martire patrono della città, la cui edificazione risale tra il XII e il XIII secolo. Sono entrata solo per una breve visita : tre navate fra le quali spicca l’altare del Sacramento finemente decorato ( ho letto che tale decorazione sia stata attribuita a Rocco di Tommaso -1522).
Io ho passeggiato senza una meta precisa, sono passata davanti ad un edificio storico che ha attirato la mia attenzione per le particolari ringhiere in ferro battuto che adornavano un poggiolo e che recava l’insegna di un hotel a 4 stelle ( in questo periodo chiuso).
Ho visto esternamente il Teatro Clitunno progettato dall’architetto Domenico Mollaioli nel 1874.
Pare che l’interno sia veramente di pregio e gli abitanti, ovvero i trevani lo chiamano “bomboniera”.
Ho raggiunto la chiesa di San Giovanni ma non sono entrata, quindi ho visto la Chiesa di San Francesco. Sul luogo, ho recuperato un opuscolo riportante storia e vicissitudini del borgo di Trevi , sulle cui origini gli studiosi avanzano innumerevoli ipotesi fra le quali la più attendibile potrebbe essere che il nome derivi dall’ubicazione in prossimità di un incrocio di strade: Trivium.
Ma potrebbe anche essere vero che Trevi significhi semplicemente agglomerato urbano che in umbro è” trebeit”. Ho letto che nel basso Medioevo e nel Rinascimento ebbe il periodo migliore dovuto al commercio tanto che era nominata come “porto secco” ed inoltre vantava una fervida attività culturale. Qui venne costruito uno dei primi Monti di Pietà e nel 1470 venne aperta la quarta tipografia esistente in Italia.
Dall’opuscolo ho dedotto la presenza di diversi Palazzi importanti quali: Palazzo Urighi, Palazzo della Prepositura, Palazzo Parriani, Palazzo Approvati, Santa Reparata, Palazzo Manenti e altro ancora, ma forse perché era novembre era tutto chiuso e le vie del borgo completamente deserte per cui me ne sono andata a Spello e mi sono detta che se tornerò nei paraggi in altra stagione farò un giro nuovamente a Trevi.
Infine TREVI è nota anche per la coltivazione e produzione del sedano. IL sedano nero di Trevi , che a dispetto del nome ha le coste bianchissime, viene coltivato con sistemi particolari che le conferiscono sapori e aromi inimitabili e non viene utilizzato solo per insaporire bensì si presta a diverse ricette come ad esempio la parmigiana di sedano.
Ovviamente con un prodotto così di pregio Trevi non poteva non avere la SAGRA DEL SEDANO e infatti si tiene ogni anno nella piazza principale del Borgo, la Piazza Mazzini.

( novembre 2012- opinione di cui mi riserbo il diritto di publicare altrove)

Nessun commento:

Posta un commento