lunedì 21 maggio 2018

A BORDEAUX C'E' UNA PIAZZA- Hanne Ostavik

A Bordeaux c'è una piazza

" Hanne ORSTAVIK si riconferma la grande 'pittrice' della letteratura norvegese" M.R.Granlund


Indubbiamente si tratta di una lettura particolare, basta pensare che dopo aver letto una cinquantina di pagine ero quasi intenzionata a chiuderlo e lasciar perdere.
Soffermandomi poi sulle notizie relative all'autrice riportare sull'aletta  pieghevole: " HANNE ORSTAVIK è nata a Tana nel nord della Norvegia, nel 1969. Il suo primo romanzo è del 1994 e ha dato l' inizio a una carriera di scrittrice e intellettuale tra le più interessanti del panorama norvegese ed europeo. Da allora ha pubblicato tredici romanzi, ha vinto numerosi premi ed è stata tradotta in ventisei lingue", ho deciso di insistere ad alla fine sono rimasta molto soddisfatta.

Per apprezzare meglio questa lettura  è opportuno calarsi nell'ambiente e nella mentalità dei paesi nordici che si discosta abbastanza dalla nostra .

Breve trama

La storia  vede protagonista Ruth, un'artista che si reca a Bordeaux per esporre la propria arte. Ruth è stata sposata,  ora divorziata, mamma di Sofi, una ragazza di diciassette anni, incontra Johannes che non è mai stato sposato , non ha mai avuto una relazione seria, " è stato da solo, sempre, solo lui".
A Bordeaux lei arriva qualche giorno prima con il suo trolley poichè  deve incontrarsi con i galleristi  per finalizzare l' allestimento della mostra, mentre lui,  dovrebbe raggiungerla dopo.
Dovrebbe raggiungerla a Bordeaux e lei arrivando in albergo si guarda attorno, lo aspetta .....
La storia fra i due non è una storia comune, lui ama vivere la notte, frequentare locali alquanto particolari, tuffarsi in mezzo alla gente, la folla, il rumore, la musica, l'ebrezza, si eccita in circostanze impreviste e lei lo capisce, forse le dispiace, ma comprende.
La narrazione procede non priva di descrizioni piccanti, a tratti si può credere che alcuni dettagli erotici siano eccessivi, ma non essendo un libro adatto ai bambini,  penso sia accettabile.
 A Bordeaux la gallerista è una donna, si chiama Abel, pure lei divorziata e mamma di  Lily, una giovane ragazza che si accompagna con un ragazzo che va in giro con la custodia di una chitarra.
Artista e gallerista, ovvero Ruth e Abel,  fanno amicizia, escono una sera, si fanno delle confidenze.....in alcuni momenti immaginavo che fra le due si sarebbe scatenata un'attrazione, ma non è accaduto.
Non mi dilungo, ripeto che è un romanzo alquanto singolare, non affatto banale come ingannevolmente fanno presagire le prime pagine, molto introspettivo.
E' definito un romanzo d'amore, ma io credo che il sentimento dominante è la solitudine.
Racconta di INCONTRI, di desiderio di vicinanza e del ritrovarsi soli. Soli vicino a un altro....

Secondo me è un romanzo  molto  profondo, ma il lettore deve impegnarsi a comprendere e soprattutto non soffermarsi unicamente sulle descrizioni da " 50 sfumature di grigio".
Ci sono pagine che ti entrano dentro e non ti lasciano più, ad esempio la pag. 103 in cui descrive che la tenerezza non è in tutti i corpi e .....la trascrivo.

" E' in tutti la possibilità , l'impulso ad agire, a tendersi, verso un altro, verso il calore, l'amore. Ma puoi aver rimosso quell'impulso, bloccato il movimento dentro te stesso, esserti arreso. Esserti arreso tante volte, tanto presto, forse da neonato, da bambino, un bimbo di 4 mesi che tende le braccia, verso qualcuno, verso la mamma, ma la mamma non può, per un motivo o per un altro, forse le hanno insegnato che i bambini non vanno presi in braccio, che così si viziano, oppure è occupata o fuori, via un'altra stanza, non ti sente, o ha iniziato a lavorare, e allora c'è una tata, che guada un film in televisione e non si preoccupa...........non  c'è nessuno a risponderti, non ottieni niente, perciò lasci stare, smetti di provare, dopo un pò ti passa la voglia d provare ancora, perchè fa così male non ottenere, e quindi smetti anche di sentire che hai bisogno, che vuoi. Non vivi, ti chiudi, non senti."

Apprezzabile anche lo stile letterario. Non escludo che leggerò qualche altro romanzo di questa autrice.

Stralci

-" Penso a com'è diverso se è una donna a stare ferma, e un uomo a raggiungerla, e viceversa. Un uomo sta fermo, e una donna gli va incontro. Qual'è la differenza. "

- " Capisco cosa vuol dire uscire, come esce lui, uscire nella città e nel buio della notte, nell'altro, che è nascosto sotto, dentro, dietro."

- " Esiste l'amore? Esiste questo calore morbido ondeggiante che ci passa attraverso e affiora negli occhi ed esce, come luce"

Giugno 2018 - Yvonne


giovedì 10 maggio 2018

CANTO DELLA PIANURA di KENT HARUF


CANTO  DELLA  PIANURA di KENT HARUF


In quarta di copertina sta scritto. “ Vite insignificanti ma indispensabili, per la più semplice delle ragioni: per la voce stupenda, quieta e luminosa, con cui Haruf ci racconta della sua Holt, di questa piccola città dove ci sembra di vivere da sempre e che mai vorremmo lasciare”
E ancora. “ Si sente il ritmo di Hemingway, l’epica di Faulkner e la malinconia di Cechov”.

Rifacendomi alla poesia di Martha Rivera posso affermare senza timore di essere smentita che esistono anche uomini che leggono, che scrivono, che pensano, che  si emozionano dinnanzi a un quadro etc. etc. ed è stato  proprio un uomo così  che la scorsa estate conversando telefonicamente mi ha suggerito di leggere CANTO DELLA PIANURA . Mi disse che si trattava di un romanzo speciale , che sicuramente  avrei apprezzato  considerando che mi piace perdermi nelle descrizioni e nei dettagli….

Ho ascoltato il consiglio, l’ho acquistato e qualche giorno fa l’ho preso fra le mani e sin dalle prime pagine mi sono sentita testimone protagonista della vita a Holt, un paese di niente dove la vita scorre nel niente , ma dove vivono  persone meravigliose che seppure non sanno conversare sanno amare, ma non di quell’amore romantico descritto da poeti e scrittori bensì  di quell’amore generoso che non ha prezzo.

I protagonisti sono diversi:  Guthrie,  un insegnante delle scuole superiori, padre di due bambini, Bobby e Ike,  la cui moglie un giorno decide di andare a vivere da sola e poi ancora di trasferirsi da una sorella e non tornare più a casa. Nessuna separazione traumatica, nessun divorzio, se n’è andata a non è più tornata. Quindi Victoria, una ragazza di 17 anni , studentessa che rimasta incinta viene cacciata da casa dalla madre  e aiutata da un’insegnante Maggie, va a  vivere in una fattoria insieme a due fratelli anziani i quali si affezioneranno molto a lei  tanto che lei preferirà rimanere con loro anziché andare a vivere con il padre della bambina che dapprima l’aveva abbandonata e poi pretendeva di riprendersela come fosse un oggetto si sua proprietà o spettanza.

“ Pensa a come siamo. Scontrosi e ignoranti. Tristi. Indipendenti. Prigionieri delle nostre abitudini. Come si fa a cambiare alla nostra età?”.

 Un ruolo importante quello dei bambini  Bobby e Ike che complici in ogni situazione, qualcuna anche spiacevole, si pongono molte domande e non riescono proprio a comprendere perché la mamma è andata via. senza fornire nessuna spiegazione.
In sintesi un romanzo che narra  una quotidianità semplice come spesso è la vita che corre in molti paesi di tutto il mondo, eppure non priva di eventi degni di studio perché riconducibili a sentimenti non trascurabili.

L’autore Kent Haruf ( 1943-2014) è annoverato fra i più apprezzati scrittori americani ed ha ricevuto diversi riconoscimenti.
Canto della Pianura che è parte di una trilogia ( Benedizione e Crepuscolo)  è stato finalista al National Book Award.

Credo che leggerò anche gli altri .

Canto della Pianura mi ha molto coinvolta, a tratti non ho potuto evitare di fare dei paragoni con il mio paese nativo e infine confesso che mi ha lasciato un velo di tristezza.
In conclusione: un bel romanzo.

Maggio 2018- Yvonne

giovedì 3 maggio 2018

OGNI STORIA E’ UNA STORIA D’AMORE- Alessandro D'Avenia


OGNI STORIA E’ UNA STORIA D’AMORE- Alessandro D’Avenia



Ci sono libri che regalano sorrisi, libri che proiettano in mondi fantastici e regalano illusioni,  libri storici evocanti storie di tempi andati,   libri che elargiscono lacrime, e altro ancora ….
Ci sono poi libri importanti, che attraverso storie importanti, analizzino situazioni e sentimenti e inducono alla riflessione, al confronto,  oltre che a incrementare le conoscenze, come per esempio l’ultima pubblicazione di Alessandro D’Avenia, dottore di ricerca in Lettere classiche e professore di Liceo.

OGNI STORIA E’ UNA STORIA D’AMORE  volendolo classificare non  saprei se considerarlo appartenente alla narrativa o alla saggistica letteraria, so di certo che rientra fra quei libri che hanno il potere di dare risposte a coloro che si pongono delle domande. Un libro, a parere mio molto coinvolgente tanto che ieri sera, nonostante avessi gli occhi stanchi,  non sono riuscita a prendere sonno fintanto che sono giunta all’ultima pagina. (L’avevo preso fra le mani nella mattinata e non ero ancora a metà – ultima pag. 305).

Un libro bello, molto bello incominciando dalla dedica:
A mia madre, grazie per avermi mostrato che ogni donna è una storia d’amore, grazie per avermi insegnato l’intelligenza del cuore”.

E dopo la dedica il Prologo: L’amore salva?

Un libro che  non si esaurisce con l’ultima pagina perchè richiama molti altri libri tanto  che l’autore dedica  una  “ Postilla per lettori curiosi”,  elencando titoli e autori  a cui ha fatto riferimento  nella sua opera. Confesso che leggendo il lungo elenco ( 4 pagine) , ho provato briciole di soddisfazioni nei casi in cui ho ritrovato titoli  di libri che già avevo letto fra i quali Il libro dell’Inquietudine Fernado Pessoa e di cui pure io mi sono avvalsa di qualche citazione nel mio “Memorie di una donna comune”.
  
Trama

Si tratta di un viaggio fatto di narrazione e ricerca : la partenza, una decina di soste e l’epilogo.
Ogni sosta raggruppa tre storie di donne.
Complessivamente trentasei storie d’amore ( o in alcuni casi  forse “ non amore - disamore”).
Protagonisti: pittori, scrittori , poeti, artisti in genere.
Storie molto differenti fra loro che l’autore in qualità di filomito, cioè colui che ama il mito, collega  rivolgendosi ad un unico archetipo:  Euridice e Orfeo, i  protagonisti mitologici della straordinaria storia d’amore narrata da Virgilio e Ovidio.
Non semplice narrazione di quanto accaduto  fra Sien, la prostituta che passeggiava sulle rive dei canali dell’Aia e Vincent Van Gogh che cercò l’amore per tutta la vita, o fra Amedeo Modigliani e la moglie Jeanne Hèbuterne che dopo poche ore dalla morte di lui,  si tuffò dal quinto piano  con nel grembo una vita di già nove mesi , oppure l’amore non corrisposto di Giacomo Leopardi per Fanny Targiani Pozzetti, o  Camille Claudel e lo scultore Auguste Rodin, o Giulietta Masina  e Federico Fellini…..
Attraverso le vicissitudini e le convinzioni dei protagonisti di queste storie  si possono trovare risposte a domande insite dentro di noi e magari ricredersi o almeno prendere in considerazione che le storie bisogna viverle e non giudicarle.
Non casualmente l'autore ha scelto come titolo  ogni storia è una storia d’amore . 

Stralci

- Penso che la cultura serva a rendere più trasparente il mondo, a vincere l’opacità delle cose e dei volti.

- Non si può mai sapere con quanta convinzione si crede a qualcosa, fino a quando la verità o la falsità di questo qualcosa non diventano una questione di vita o di morte…Solo un rischio vero mette alla prova la realtà di una convinzione.
Solo un rischio vero ci rivela di che tempra sono fatti nostri legami, e quindi di che tempra è la nostra vita.

- Dagli amori che tolgono libertà si dipende, e le dipendenze sono distruttive. Sono invece i legami veri che liberano: come una corda che ci permette di scalare una parete.

- La pancia di un uomo è una pancia, la pancia di una donna è un grembo, dove la vita può essere tessuta, dove l’amore si fa storia.

- L’amore comincia sempre come dolore, perché è la scoperta dell’assenza, come detta il “ mi manchi” universale nel lessico amoroso

- Se la stessa vita, che è tutto, passa, perché non dovrebbe passare l’amore, il dolore e tutte le altre cose che sono solo parti della vita? ……
La maggior parte della gente, per la sua stupidità, riesce a non accorgersene, e crede di continuare ad amare perché ha contratto l’abitudine di sentire se stessa che ama. Le creature superiori, tuttavia, sono private da codesta illusione, perché non possono credere che l’amore sia duraturo.

- Il desiderio si accende soprattutto quando si tratta di avere la donna d’altri.

 - Si canta quel che si perde.

In ogni caso si tratta soltanto di stralci che hanno necessità di essere esplorati nell’intero contesto e quindi io suggerisco di leggere questo meraviglioso libro  dallo stile letterario colto ed elegante, che oltre tutto consente d’imparare parole non del tutto appartenenti al linguaggio comune come: intuarsi, insemprarsi, infuturarsi.

maggio 2018 - Yvonne