venerdì 14 gennaio 2022

LO SCONOSCIUTO DELLE POSTE - Florence Aubenas

 


Si legge per studiare, per ampliare le proprie conoscenze, per  imparare, per essere informati e poi , come scrisse Fernando Pessoa, per sognare : “ Leggere è sognare per mano altrui”.

Ciò premesso per evidenziare che i libri si diversificano fra loro ed alcuni richiedono impegno mentre altri offrono momenti dilettevoli, come ad esempio LO SCONOSCIUTO DELLE POSTE, scritto da Florence Aubenas che sebbene non conoscessi, ha pubblicato diversi libri ottenendo premi e riconoscimenti vari. Il film  Between Two Worlds presentato a Cannes del 2021 è ispirato ad un suo romanzo.

 LO SCONOSCIUTO DELLE POSTE è stato scritto che è “ Un giallo alla Simenon dove tutto è vero” infatti in quarta di copertina la sintesi “ Un paesino della Francia profonda. Una vittima. La storia vera di un crimine”.

 Forse non è il caso che mi soffermi  molto sulla trama perché temo di togliere il piacere a chi deciderà di leggerlo.

In ogni caso il protagonista principale è  Gerald Thomassin:  dall’ infanzia difficile entrato giovanissimo nel mondo del cinema, molto ricercato per il suo viso da ragazzo bello e maledetto,  ha recitato in una ventina di pellicole ma l’esordio avvenuto  nel 1990 con il film “ Le petit criminel” non gli ha portato fortuna.

Una vita sempre  fra la strada e il set cinematografico sino a sparire, nel senso che non si sa più nulla di lui dall’agosto del 2019, forse a seguito di noie giudiziarie che lo hanno portato in carcere per qualche anno .

Thomassin ha avuto la sfortuna di trovarsi a Montreal – La Cluse ,   nel giorno in cui Catherin Burgod, una quarantenne , incinta,  venne trovata uccisa con 28 coltellate nell’ufficio postale dove lavorava. Dalla cassa forte aperta erano spariti circa tremila euro.

Aperta l’inchiesta, sentiti tutti gli abitanti del luogo, non si veniva a capo di nulla sino a incentrarsi sulla vita disordinata fra alcol e droga di Thomassin …..

 Ho trovato molto interessante leggere lo svolgimento dell’inchiesta, anche per comprendere come  avvengono le ricostruzioni e come dettagli banali possono essere utili per trovare obtortocollo un colpevole. Anche perché un colpevole è necessario per chiudere l’inchiesta e se non  si trova è una fallimento per gli inquirenti. 

Gerald Thomassin  considerato colpevole, incarcerato e poi scarcerato è stato definitivamente scagionato nel 2020, quando oramai lui era sparito. Non si esclude si sia suicidato. 

Infine :pregevole lo stile letterario. Es. : “ Nella sala relax i minuti si sciolgono lenti nelle tazze di caffè. Che ore sono? Il telefono di Catherine Burgod squilla e il suo volto si spegne. E’ lui. Lui, suo marito. In seguito lo ammetterà:la chiamava troppo spesso, non le dava tregua…..”

 Buona lettura! 

Gennaio 2022 – Y.Pelizzari

sabato 1 gennaio 2022

IL LIBRO DELLE EMOZIONI UMBERTO GALIMBERTI

 

IL LIBRO DELLE EMOZIONI

UMBERTO GALIMBERTI

L’emozione, ordinariamente considerata come un disordine senza legge, possiede un significato proprio, e non può essere colta in se stessa senza la comprensione di questo significato” – J.P.Sartre

 


I SENTIMENTI NON LI ABBIAMO PER NATURA, MA PER CULTURA.

I SENTIMENTI  SI IMPARANO 

IL LIBRO DELLE EMOZIONI,  in libreria da settembre 2021, non è un romanzo da leggersi per diletto bensì è un importante libro di accrescimento personale  scritto dal prof. Umberto Galimberti,  filosofo, accademico e psicoanalista italiano, nonché giornalista di La Repubblica.

Personalmente  nutro molto interesse per la psicologia e la  psicoanalisi e dopo aver visto l’intervista rilasciata dall’autore su questo saggio, sono andata ad acquistarlo ed in pochi giorni l’ho terminato.  Non ho incontrato particolari difficoltà nella comprensione dei testi, infatti  è molto probabile che il professore lo abbia scritto con l’obbiettivo  di “arrivare a tutti” e non solo agli esperti del settore.

 L’introduzione spiega il motivo per cui il libro è stato scritto e l’obbiettivo,  fornendo la sintesi dello sviluppo dell’argomento trattato ossia le emozioni che oggi sono valorizzate ed elogiate in  ogni ambito contrariamente ad alcuni decenni addietro in cui erano guardate con sospetto, ma che rappresentano ancora “ una terra in gran parte sconosciuta, non perché le numerose ricerche condotte non si siano rivelate abbastanza approfondite, ma perché le emozioni hanno la loro radice nella parte più antica del nostro cervello e i loro effetti nelle parti considerate più nobili della nostra psiche, del nostro sentimento, dei nostri vissuti, delle nostre relazioni sociali e persino delle nostre strutture mentali, che la cultura di un tempo aveva deputato al controllo, quando non alla repressione, delle emozioni”.

Suddiviso in più  parti,  l’insieme viene descritto come tragitto educativo che si conclude “con il passaggio dalle emozioni ai “sentimenti”, che non sono un fatto naturale, ma culturale. I sentimenti si imparano. E quale miglior repertorio di sentimenti esiste se non la letteratura, dove si apprende cosa sono la gioia, la tristezza, l’entusiasmo, la noia, la tragedia, la speranza, l’illusione, la malinconia, l’esaltazione? Educati dalle pagine letterarie, i nostri ragazzi possono disporre di mappe mentali che, in presenza del dolore, ad esempio sono in grado di indicare, se non le vie d’uscita, almeno le modalità per reggerlo”.

 Sintetizzare un tragitto educativo  non mi è facile, mi limito quindi  ad elencare le parti affinchè chi mi legge possa comprendere a grandi linee i temi trattati : 

Parte prima - Il modello platonico: le emozioni e il dualismo anima e corpo 

Parte seconda - Il modello fenomenologico: le emozioni e la relazione corpo-mondo 

Parte terza - La vita emotiva oggi –Comprende più capitoli e secondo me è particolarmente interessante  poiché spiega l’influenza della tecnica nel quotidiano, tecnica di cui sia chiaro non possiamo farne a meno perché “nessuno di noi è libero di avere o non avere un computer o un cellulare perché se le relazioni sociali passano attraverso i computer e i cellulari, non avere questi strumenti equivale a un’esclusione sociale”.

 “ …il nazismo può essere considerato il prototipo dell’età della tecnica, dove la vita emotiva diventa irrilevante e la responsabilità non riguarda il contenuto della propria azione e gli effetti che ne derivano, ma unicamente la buona esecuzione degli ordini ricevuti dal superiore, per cui l’impiegato di banca che riceve dal suo capo-area l’ordine di vendere titoli deteriorati è considerato un “buon” funzionario se riesce a venderli e non se ne ha scrupoli di coscienza nel venderli. Allo stesso, gli operai che costruiscono armi sono responsabili della buona riuscita del prodotto, ma non degli effetti che ne derivano da ciò che producono”. 

Questa parte comprende anche un capitolo di 4 pagine titolato “ Il mercato dell’intimità” ed è la fotografia nuda e cruda di ciò che lo sviluppo illimitato che caratterizza il nostro quotidiano, ci ha portati a commercializzare. Infatti commercializziamo persino la nostra intimità come è facilmente deducibile nel momento in cui affidiamo i bambini alle baby sitter, gli anziani alle badanti, le faccende domestiche alla colf, i festeggiamenti di eventi alle apposite agenzie, le cene al catering, la solitudine o sollecitazioni sessuali a chi previo compenso è disposto ad offrirle.

E noi non esitiamo ad accettare tutto questo, anzi lo desideriamo, perché l’indipendenza degli individui dal mercato è mascherata dall’ideologia dell’indipendenza personale…..”

 Parte quarta - Sorvegliare il futuro dei nativi digitali

 Parte quinta - La digitalizzazione della scuola e l’educazione delle emozioni e dei sentimenti

Da questa parte estraggo un passaggio molto significativo.

Non ho letto il libro, ma ho visto il film”: così si giustificano i nativi digitali…..”

Ebbene dietro questa frase ci sta una precisa analisi che evidenzia che guardare è più facile che leggere quindi l’uomo sapiens  capace di decodificare segni è soppiantato dall’uomo videns, “che non è portatore di un pensiero, ma fruitore di immagini, con conseguente impoverimento delle capacità di comprensione, ragionamento, giudizio critico” 

Ho trovato questo libro straordinario, in alcuni casi  mi ha portata a riflettere su dettagli che se non condotta avrei considerato irrilevanti mentre in altri ho trovato conferma  e chiarimenti su alcune mie “ruvide riflessioni” ad esempio questa: “ Dalle scuole secondarie superiori è bene tener lontano i genitori, che in genere sono interessati non tanto alla formazione, ma unicamente alla promozione. Quando questa non avviene, ricorrono al Tar  e , per evitare ricorsi, i dirigenti scolastici e insegnanti tendono ad un eccesso di promozioni che azzerano la meritocrazia e demotivano gli studenti che studiano rispetto a quelli che non studiano”.

 Infine ecco qualche stralcio per me significativo

Arrabbiarsi è facile, ne sono tutti capaci, ma non è assolutamente facile,  e soprattutto non è da tutti, adirarsi con la persona giusta, nella misura giusta, nel modo giusto, nel momento giusto e per la giusta causa” – Aristotele

Solo il sapere ha potenza sul dolore. - Eschilo 

La capacità di leggere le emozioni e i sentimenti altrui dipende da quanto siamo attenti alle nostre emozioni. 

I doni più grandi ci vengono dalla follia, naturalmente data per dono divino - Platone 

Perchè non è un uomo chi è competente ma non ha alle spalle una formazione che gli consenta di svolgere un retto giudizio e adeguata comprensione la professione che in seguito sceglierà. 

 Dicembre 2021 – Y.P.