domenica 11 febbraio 2018

GENOVA "La Superba"/Ritrovo fra amici sotto lo sguardo di VanGogh

Gennaio, nel nord Italia oltre alla magnificenza delle montagne innevate che consentono la pratica di numerosi sport e suggestive atmosfere che invitano a serate intorno al caminetto, nelle città offre una moltitudine di iniziative culturali come spettacoli teatrali, cinematografici, conferenze, mostre di pittura, di fotografia e molto altro ancora.
Ad esempio attualmente a Milano sono in mostra Francesco Hayez alle Gallerie d'Italia, Giotto, Mucha a Palazzo Reale, Rubens, (terminata a Palazzo Marino) Gauguin al Mudec , a Torino Monet, a Ferrara De Chirico e a GENOVA a PALAZZO DUCALE, i capolavori del Detroit Institute of Arts “ Dagli Impressionisti a Picasso”.
Ebbene, da qualche anno a gennaio amo restare in città, a Milano, che rispetto al passato si è notevolmente evoluta acquisendo prestigio anche in quelle zone un tempo considerate anonime. 
Ma in questo contesto non è mia intenzione soffermarmi sulla Nuova Milano, bensì voglio parlare di GENOVA
piazza De Ferrari- Una fra le più importanti piazze della città



Cattedrale di San Lorenzo

Cattedrale di San Lorenzo - particolare

 
quella città che Petrarca chiamò Superba proprio per la sua bellezza, così descrivendola:
„Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare"“.
Impossibile non concordare con il grande Poeta: Genova, per ben otto secoli capitale dell’omonima Repubblica Marinara, indubbiamente è una città regale e ne sono testimonianza gli eleganti palazzi storici che affiancano le vie principali del centro.
Basta soltanto osservare la sede dell’amministrazione comunale per rendersene conto ossia il lussuoso Palazzo Tursi la cui edificazione risale al 1500: dopo i vari passaggi di proprietà e rimaneggiamenti che contribuirono ad aumentarne il valore,( forse eccezione fatta per quello voluto da Maria Teresa, vedova di Vittorio Emanuele I, di cui ho letto non rimane traccia), venne acquistato dai Savoia nel 1820 destinato al soggiorno di Vittorio Emanuele I e infine , intorno al 1850 proprietà del Comune e quindi sede dell’amministrazione.
Perché parlare di GENOVA?
19 GENNAIO 2016 PALAZZO DUCALE– Incontro fra amici
( Amo trascorrere il gennaio a Milano nel senso che non intraprendo viaggi lunghi, ma ovviamente non rinuncio alle gite fuori-porta)
Lucio come me ama Milano perché a Milano ci ha vissuto per tanti anni, ma lui è ligure e in Liguria ci vive. Non è di Genova la Superba, ma accomunati dal medesimo interesse culturale, IL PALAZZO DUCALE- sede della Mostra “Dagli Impressionisti a Picasso” risultava essere il luogo ideale per incontrarci.
Dinella, Luisa ed io siamo giunte all’ingresso di Palazzo Ducale fronte Piazza De Ferrari, la piazza principale della città, all’orario prestabilito e ci siamo messe in attesa.
Lucio all’orario fissato era all’ingresso di Palazzo Ducale fronte Piazza Giacomo Matteotti e attendeva.
Noi non telefonavamo per non mettergli fretta, lui telefonava ma noi non udivamo il cellulare.
Concludendo, con un po’ di ritardo ci siamo incontrati e dopo le genuine manifestazioni gioiose , abbiamo concordato che avremmo visitato la mostra.
Già singolarmente iPalazzo Ducale , uno dei più importanti della città , un tempo sede del dogato della Repubblica marinara, potrebbe rappresentare un motivo per raggiungere Genova, se dentro lo stesso è allestita una mostra con i capolavori del Detroit Institute of Art diviene quasi obbligatorio: ovviamente per coloro che sono richiamati dal genere.
La storia del Palazzo inizia nel XIII secolo quando Genova sconfiggendo Pisa e Venezia si vedeva accrescere la propria potenza; una storia molto interessante che è possibile trovare sul sito del Palazzo.
La MOSTRAcomprende una selezione di 52 capolavori esposti al piano nobile, da Monet, Degas, Van Gogh, Matisse, Kandinsky, Renoir, Cezanne, Gauguin, Modigliani, Picasso, personalmente l’ho trovata interessante e pregevole e inoltre visitandola aggregandomi ad una scolaresca ho appreso numerose informazioni e curiosità utilissime a fissarmi nella memoria particolari non trascurabili.
Fra i vari capolavori, sono rimasta notevolmente affascinata da un dipinto di Claude MONET, olio su tela “ GLADIOLI” datato 1876 - rappresentante appunto una grande aiuola di gladioli, policromia floreale, con sullo sfondo una signora di blu vestita con ombrellino come in uso in quell’epoca.
Meravigliosi pure i Modigliani con le donne dai colli da cigno e gli occhi privi di pupille, nonché Van Gogh con le sue pennellate nervose che rientra fra i miei pittori preferiti.
La Mostra è visitabile fino al 10 APRILE 2016 e il prezzo del biglietto intero è di 13 euro.
Terminata la mostra, scattate diverse panoramiche , ci siamo trovati tutti d’accordo nel decretare che era giunta l’ora di gratificare il palato e noi amiche di Milano, nella assoluta certezza che non avremmo dovuto pentircene, abbiamo lasciato la responsabilità della scelta a Lucio fornendo come unica indicazione: “ si desidera locale tipico, anche trattoriaccia, a condizione che il cibo sia speciale” . E Lucio ci ha accontentate : “Trattoria da UGO in via dei Giustiniani nr 86 , dal 1969 chiusa il lunedi”. Sul Biglietto da visita sta scritto anche " Acciughe ripiene e Fettuccine Verdi al pesto. Comunque la cucina è tipicamente ligure.
Terminato il pranzo , avremmo voluto visitare la maestosa Cattedrale di SAN LORENZO, ma i portoni erano chiusi e ci siamo dovuti accontentare di ammirarla esternamente, quindi abbiamo deciso di farci una bella camminata addentrandoci nel Quartiere dei Caruggi ovvero il cuore vero della città, luogo che prima che entrasse in vigore la Legge Merlin rappresentava la meta prediletta per coloro che ricercavano i piaceri del sesso.
Infatti i caruggi genovesi erano noti per la presenza di numerose case di tolleranza e, per coloro non lo sapessero, aggiungo che cosi erano definite perché “tollerate dalla Chiesa”.
Ad essere sincera i caruggi oggi non si presentano come strade incontaminate: in alcuni angoli è evidente il degrado, ai lati di qualche edificio si vedono giovani donne vistosamente abbigliate, apparentemente in innocente attesa di qualcuno. Di chi non saprei….
Gli edifici alti, necessitano di abbondante manutenzione perché lasciano trasparire i segni dell’abbandono: molte facciate scrostate richiederebbero nuovo intonaco, panni stesi alle finestre sui fili di ferro o di spago contribuiscono ad esaltare il disordine, porte e portoni eccessivamente invecchiati senza le cure basiche.
Qualcuno per strada a cui ci siamo rivolti per chiedere qualche informazione, ci ha lasciato intendere che non ci trovavamo in luoghi totalmente sicuri.
Ma a me ha fatto piacere percorrere quei viottoli stretti inverosimilmente, entrare dentro l’anima di quella città che raramente si vede, ma comunque non priva di fascino.
Del resto in tutte le grandi città ci sono quartieri malfamati, zone poco sicure e forse i caruggi di Genova sono i più caratteristici perché emanano un profumo di mistero quasi palpabile.
Risulta facile immaginare che durante le notti qui accada di tutto e qui si ritrovino disperati e cani randagi.
Ogni città ha luci e ombre e se si ricerca l’autenticità spesso la si trova nelle zone d’ ombra.
Noi ci siamo divertiti e comunque anche un poco sorpresi poiché vedere i luoghi in fotografia è sempre molto diverso dal viverli.
Nonostante Lucio conoscesse la zona, in quei dedali stretti stretti , lunghi come budelli, impenetrabili persino dai raggi di sole, quasi quasi ci siamo smarriti tanto che ci siamo rivolti a due poliziotti presenti per chiedere quale fosse la miglior via per uscirne.
Lasciati i caruggi alle spalle, la camminata è proseguita per le vie dello shopping fino a raggiungere il Mercato Orientale a me sconosciuto, ma in realtà il più importante mercato di Genova; principalmente per la vendita di generi alimentari quali frutta, verdura, erbe aromatiche, spezie. Esposizioni scenografiche, soggetti ideali per Renato Guttuso se ancora fosse in vita. 

Infine è scesa la sera , anzi la giornata è volata via, Lucio si è diretto alla stazione dei treni per rientrare nella sua bella cittadina e noi, ci siamo dirette ai parcheggi delle auto e siamo partite alla volta di Milano.
Bella giornata! Ritrovarsi fra amici è sempre “tempo buono”! E se il luogo d'incontro è GENOVA LA SUPERBA diviene tempo idilliaco.
Alla prossima!
( Gennaio 2016 - Racconto frutto della mia personale esperienza di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove. Y. P.)

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