sabato 10 febbraio 2018

TROPPA FELICITA' - Alice Munro

ALICE MUNRO, scrittrice canadese contemporanea, nel 2013 vincitrice PREMIO NOBEL per la letteratura, ha pubblicato diverse raccolte di racconti e un romanzo.
Io non avevo mai sentito il nome di questa scrittrice prima che fosse nominata Premio Nobel, quindi la curiosità oltre la voglia insaziabile di sapere e conoscere , mi ha portata in libreria a cercare un suo libro. 
Non si è trattato di una ricerca affannosa poiché da Feltrinelli era esposto in bella vista questo : TROPPA FELICITA' corredato dalla fascetta rossa con la scritta PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2013.
Senza esitare l’ho preso fra le mani, l’ho osservato, ho letto in quarta le informazioni sull’autrice e poi mi sono lasciata catturare da due righe di Franco Marcoaldi di “La Repubblica”:
“L’abisso improvviso e il tempo della verità. Così Alice Munro riannoda i fili di esistenze sconnesse in questi racconti che colpiscono il cuore”.
Ma anche il sunto mi è risultato attraente:
“Felicità? Troppa Felicità? Qual è il limite entro cui ci si può dire felici? Per Alice Munro è chiaro: la felicità sta nel potenziale di spregiudicatezza della vecchiaia, l’età che permette di spingersi fino in fondo nel vortice della vita………”
Non sono andata oltre: l’ho acquistato.
Il prezzo in copertina è di EURO 12,50 ma con lo sconto del 15% l’ho pago Euro 10,63. ( Scusate se nelle caratteristiche del prodotto non ho inserito il prezzo , ma purtroppo il sito non l' ha accettato ).
Edizioni EINAUDI- Titolo originale: TOO MUCH HAPPINES

TRAMA
Non è un romanzo bensì la raccolta di dieci racconti, dieci storie. Apparentemente storie di vita , di una qualsiasi vita. Ma si sa che la realtà può essere letta in molteplici modi: tutto dipende da chi osserva. Lo stessa storia se non viene osservata nei dettagli può dar origine a errate interpretazioni.
Ebbene questa scrittrice indubbiamente è dotata di una particolare sensibilità che le permette di entrare dentro gli avvenimenti , ma soprattutto di descriverli, anzi raccontarli con uno stile davvero particolare, in grado di sorprendere il lettore .
Non so se riesco a rendere l’idea quindi cito un esempio riprendendo un racconto dal titolo BAMBINATE appartenente a questa raccolta.
Ho iniziato a leggerlo senza provare un particolare interesse poiché sembrava si trattasse del racconto di una donna adulta che rievocava l’adolescenza, la scuola e le vacanze in campeggio nel periodo della chiusura delle scuole. Quindi la conoscenza e l’amicizia con una ragazzina brillante e simpatica e l’antipatia per una bimba portatrice di handicap.
Pagine e pagine di descrizioni e vicissitudini apparentemente ordinarie e poi il finale assolutamente imprevisto, inatteso, inimmaginabile……
In quelle narrazioni era nascosto un omicidio vero e proprio che era stato considerato una casualità, un incidente, per cui nessuno aveva svolto delle indagini. Del resto una bambina inghiottita dalle onde perché non potrebbe essere stata una casualità, un incidente? E invece..... Omicidio.
Colpo di scena nel colpo di scena: una delle protagoniste dell’omicidio, oramai adulta e sposata, si ammala di tumore e muore, ma prima di morire esprime il desiderio di ricevere una visita dall’altra, divenuta nel frattempo una scrittrice e che non vede da 15 anni. La scrittrice nonostante fosse molto combattuta se accettare o no l’incontro poiché detesta vedere in faccia il dolore con tutte le sue brutture, alla fine si reca al capezzale dell’ammalata e la trova oramai in coma, ma accanto a lei c’è un’infermiera che sembra attenderla. Quest’ultima spiega che l’ammalata è molto grave, ma fino a qualche tempo prima era completamente lucida, attendeva impaziente proprio lei e le ha scirtto una lettera che si trova nel cassetto del comodino……La scrittrice prende la lettera e poi quando esce dall’ospedale la butta. Anzi butta la busta , ma conserva la lettera. E dentro la lettera si svela l’arcano.
Altro che “bambinate”!
. Stralcio che esprime un concetto che non avevo mai preso in considerazione:
Avrei potuto scrivere a Charlene inviando una lettera...Ma non lo feci. Mi sarebbe sembrato il colmo dell'ipocrisia congratularmi con una donna perchè si era sposata“”.
Comunque trattandosi di 10 racconti , ciascuno è riferito a una storia specifica con una trama diversa, personaggi , ambienti e realtà diverse, ma tutte realtà comuni e soprattutto nessuno racconto è banale.
Tutti coinvolgenti e soprattutto raccontati in uno stile molto insolito, che sicuramente avrà inciso nella valutazione per l’assegnazione del premio Nobel.
A titolo informativo elenco il titolo dei racconti :
Dimensioni
Racconti
Wenlock Edge
Buche profonde
- Questo racconto mi ha fatto conoscere le isole Faeror, un arcipelago che deve essere meraviglioso dove la natura è incontaminata e i panorami spettacolari. Situato nel Nord dell’oceano Atlantico , non avevo mai avuto occasione di sentirne parlare ed ora addirittura, mi piacerebbe visitare. Grazie ad Alice Munro.
Radicali liberi
Faccia
Certe donne
Bambinate
Legna
- Interessante, qui si descrivono boschi, alberi, caratteristiche delle cortecce. “Se l’acero è l’albero più comune, quello che si deve per forza avere nel giardino dietro casa, la quercia è l’albero delle fiabe, come se le storie che iniziano con “C’era una volta, in un bosco” si riferissero a boschi pieni di querce……”
Troppa felicità
-Troppa felicità, l’ultimo, quello che ha dato il titolo al libro è assai intrigante e dal contenuto molto consistente. Racconta la storia di un amore che nasce in età matura fra una donna che ha dedicato la vita alla matematica e un uomo ricco, imponente fisicamente…..Molto avvincente in cui l’autrice mette in risalto una donna di origine russe che per la propria realizzazione ha dovuto ricorrere a un matrimonio per allontanarsi dalla famiglia russa, un matrimonio d’opportunità, sentimentalmente scialbo . Nella vita si era comunque guadagnata l’indipendenza e un premio importante anche se quando si era trattato di ricevere un incarico, le chiusero la porta in faccia… Forse solo perché era una donna.
Stralcio
- “Le mogli dei grandi scienziati preferivano non conoscerla e non invitarla a casa. Erano le mogli a far da vedetta in cima alla barricata; loro, lo spietato esercito invisibile. I mariti si stringevano mesti nelle spalle dinanzi a quei veti, ma poi li rispettavano doverosamente. Uomini in cui i cervelli facevano saltare in aria vecchie nozioni si dimostravano tuttora succubi di donne dalle teste ingombre di nient’altro che indispensabili bustini mozzafiato, biglietti da visita e discorsi che soffocavano la gola dell’interlocutore con una specie di fumo profumato”.
Le mie impressioni
Se fossi in grado di scrivere un racconto, imitando lo stile Alice Munro ne sarei felice, ma……
Penso non sia proprio facile. Andrò a leggere qualche altra sua raccolta come ad esempio:
Nemico, amico, amante pubblicato nel 2003 oppure Segreti svelati pubblicati nel 2008 .
Del resto se proprio decidiamo di imitare qualcuno, io ritengo sia il caso di prendere un modello eccelso e Alice Munro certamente lo è.
Con tale premessa mi sembra chiaro che la raccolta TROPPA FELICITA’ l’ho molto apprezzata.
La lettura risulta coinvolgente e qualche pagina richiede anche una discreta attenzione poiché alcune tematiche affrontate non si possono considerare “leggere”.
Sono racconti da cui trarre spunti per riflettere e sicuramente insegnano a osservare la realtà con occhi e pensieri “colti”.
Le descrizioni sia relative a paesaggi ed ambienti , sia relative a stati emozionali sono molto ricercate e in qualche caso sono dovuta ricorrere al dizionario , quindi sono letture che consentono anche di arricchire e rendere elegante la conversazione.
(Opinione che potrei pubblicare altrove)

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