sabato 10 febbraio 2018

SPLENDORE- Margaret Mazzantini



Ho iniziato la lettura di questo SPLENDORE circa due settimane fa, ma poiché sono stata in Andalusia e non me lo sono portato, soltanto l'altra sera l’ho terminato e sulle ultime pagine, il mascara nero si è sciolto rigando le mie guance e trasformando il volto in una maschera.
Non ricordo di aver letto un libro che mi abbia così tanto emotivamente coinvolta e forse anche un pochino sconvolta .
Con il passare degli anni e con le esperienze vissute, ritengo di essere riuscita ad abbattere dentro di me parecchie barriere e ora sono incurante di molti pregiudizi e giudizi comuni, eppure le pagine di SPLENDORE mi hanno profondamente toccata.
Forse la differenza fra sapere, conoscere e leggere è dovuta proprio alla potenza della scrittura: sentimenti tradotti in parole scritte, inchiostro nero su pagine bianche, divengono palpabili, visibili.
E a certe visioni forse non ero ancora del tutto preparata e quindi ringrazio MARGARET MAZZANTINI per avermi scaraventata nella vita di Guido e Costantino, i protagonisti del suo splendido romanzo.
TRAMA IN SINTESI
Siamo a Roma. Nell’appartamento lussuoso di un palazzo pregevole vive Guido, figlio di un medico dermatologo e Georgette , una mamma alquanto particolare distante dal profilo che abitualmente viene assegnato alla mamma tradizionale.  Al piano terra vive Costantino, figlio dei portinai del medesimo palazzo.
Guido e Costantino sono coetanei, da bambini giocano assieme e frequentano pure lo stesso liceo classico.
Sono molto diversi fra loro, non solo per collocazione sociale, ma anche caratterialmente e fisicamente: Guido alto, magro, bello, simpatico mentre Costantino robusto, forte, forse anche un po’ tenebroso e sicuramente molto maschio.
Le differenze fra i due nel romanzo sono sempre ben evidenziate: Costantino andrà a militare mentre Guido sarà riformato a causa di un testicolo mobile, Guido diverrà un professore di storia dell’arte ed andrà a vivere a Londra mentre Costantino iscrittosi ad Agraria, aprirà un ristorante a Roma e si occuperà di cibi e vini.
Ma non mi soffermo sulle descrizioni: basta dire che il romanzo racconta la storia di tutta la vita sia di Guido che di Costantino,  storie prevalentemente di dolore, di sofferenza e i momenti di splendore in cui l’amore prende il sopravvento e diviene lui il protagonista, sono veramente pochi.
Non vi è dubbio che si tratta di un romanzo drammatico ma più che drammatico per le vicissitudini è drammatico per il viaggio introspettivo di ciascuno dei due protagonisti.
Il vero incontro fra Guido e Costantino avviene in occasione del funerale di Georgette, la mamma di Guido: terminato il rito funebre, in motorino raggiungono il mare, bevono e dentro la tenda dove trascorrono la notte i loro corpi stesi uno accanto all’altro, imprevedibilmente si toccano e ….si prendono per mano.
Le loro vite scorreranno poi in una apparente normalità poichè entrambi si sposano, entrambi tentano di costruire una famiglia, ma il filo che li ha uniti quella notte in cui erano semplicemente due giovani ragazzi, diviene indissolubile e diverrà per entrambi il tormento di tutta la vita, un tormento vissuto diversamente da ciascuno di loro, ma per entrambi molto doloroso.
Due vite trascorse nel cercarsi, incontrarsi, perdersi, ritrovarsi, rinnegarsi, morire dentro.
Due vite in contrasto dentro la stessa solitudine di fondo che li rende affini. La voglia, il desiderio di concedersi e nel contempo fuggire forse divorati dal senso di colpa. Forse più Costantino di Guido perché sul destino di Costantino grava anche una paternità infelice che lo induce a scelte obbligate.
Dramma nel dramma, violenze subite in una Calabria chiusa che non ammette certe diversità.
Le mie impressioni
Lo stile letterario aulico di Margaret Mazzantini lo considero eccelso, ogni suo romanzo affronta tematiche di grande attualità e mai si limita a raccontare ciò che appare bensì va sempre oltre, entra nei suoi personaggi, entra dentro l’anima, dentro il cuore, dentro il cervello. Lei ama scavare e sempre induce alla riflessione.
Spesso rimango colpita dai paragoni a cui ricorre frequentemente…..in alcuni casi non nascondo che mi lascia senza fiato e inoltre la sua capacità descrittiva così analitica di stati emozionali mi fa pensare che sia una donna eccezionale dotata di una rarissima sensibilità.
Questo romanzo non vi è dubbio che affronta la tematica dell’omosessualità, ma è indiscutibile che parla d’amore e la scelta della sovraccoperta raffigurante un uomo a mezzo busto di schiena con le braccia in alto come se navigasse in un mare rosa è assolutamente perfetta.
Perfetta perché potrebbe essere “il mare dell’amore” anche se il romanzo parla più di un “mare di dolore”. 
Emblematiche le due righe in quarta “ E davvero accadde. E fu contro natura. E davvero vorrei sapere che cos’è la natura”.
Affermazione, esternazione che rimane in sospeso: dove sta scritto che l’amore che sboccia fra due persone del medesimo sesso è contro natura?
Se davvero fosse contro natura non nascerebbe perché ovunque, l’amore nasce naturalmente.
Secondo me l’autrice vuole proprio far soffermare il lettore sul fatto che l’amore, è amore e basta e non può mai essere condannato: poco importa se si manifesta contro radicate convinzioni.

Io penso che in questo romanzo tutto sia stato studiato nei minimi particolari e la scelta di far vivere i due protagonisti in città diverse come Roma e Londra non sia casuale poiché l’ambiente influisce sull’evoluzione della personalità e la propria formazione.
Infatti Guido, docente universitario a Londra, città aperta dove i locali gay non destano scalpore e l’omosessualità non viene negata, ad un certo punto fa outing e nulla accade…. le sue amicizie rimangono inalterate e le sue lezioni continuano ad avere successo fra gli studenti.
Per Costantino che vive a Roma invece la storia è diversa e per mettersi a nudo occorre coraggio.
Come pure accettarsi diviene impresa coraggiosa.
Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa a chi deciderà di leggere questo romanzo, indubbiamente avvincente, coinvolgente e ricco di colpi di scena.
Forse il finale poteva essere leggermente diverso, forse è banale per un romanzo di tale portata ma ritengo non sia così importante o penalizzante perché innegabile, rimane un viaggio in nome dell’amore lungo più di 2000 chilometri : Londra –Roma in moto.

A tratti ho ripensato al film BROKEBACK MOUNTAIN , ma più che altro per collocare visivamente alcune scene anche se i parallelismi sono fattibili poichè pure in quel caso i protagonisti erano molto diversi fra loro, appartenevano ad ambienti socialmente differenti e si presero per mano, probabilmente nello stesso modo, dentro una tenda in una fredda notte e anche in quel caso "dopo" , affermavano che loro non erano così ….'''Così come'''?????

Comunque nel romanzo della Mazzantini, intorno a Guido e Costantino girano molti altri personaggi, come del resto nella vita di ciascuno di noi: alcuni sono personaggi non trascurabili che lasciano segni indelebili, altri sono meteore, ma seppure appaiono e scompaiono sono importanti perché evidenziano situazioni ricorrenti.
 Inoltre anche le banalità necessitano di una propria lettura, compito a cui l’autrice non si sottrae.

Nel complesso il romanzo è da considerarsi profondo, dal contenuto vigoroso, dove ciò che conta sono i sentimenti, le emozioni. Una lettura da affrontare senza pregiudizi e con la disponibilità a comprendere realtà che purtroppo sono ancora velate da retaggi educativi arcaici. Inoltre in considerazione dell’età dei protagonisti, occorre tenere presente che la storia dovrebbe aver inizio intorno agli anni settanta. Vi sono anche descrizioni relative alle intimità leggermente forti, ma mai eccessive, anzi secondo me prevale sempre una infinita tenerezza.
Un romanzo da leggere e assaporare pagina dopo pagina e per chi lo desidera….emozionarsi senza nascondersi.
Ma non escludo che possa esserci anche chi lo criticherà e magari lo denigrerà.
STRALCI
- La stupidità umana non migliora con una battuta, s’indurisce, la gallina si trasforma in uno stoccafisso duro da dissalare.
- Il mio nome (“Guido”) pronunciato da lui con la sua voce roca e fonda, il mio nome che nasceva dalla sua pancia e passava attraverso la sua gola era il più bello del mondo, infondeva coraggio alla mia misera persona, scivolava dentro di me e mi definiva, mi dava luogo e tempo, e un’origine certa.
- Tutte le relazioni d'amore nascono da una mancanza, ci immoliamo a qualcuno che semplicemente sa accomodarsi in questo spazio aperto e dolorante per farne quello che vuole: farci del bene oppure distruggere. Nelle relazioni omosessuali questa mancanza è sterminata, forse insanabile.

- Quella avrebbe potuto essere una famiglia. Uno dei milioni di milioni di modi di essere una famiglia su questo pianeta, un agglomerato di vite che si nutrono allo stesso tavolo, si siedono sullo stesso WC, si festeggiano e si seppelliscono.

- Mai avevo pensato di trovarmi i questo stato di disperazione e angoscia e vergogna e frenesia…
.
- Ci teniamo a lungo, lì su quella porta, nascosti uno nella spalla dell’altro. Poi ci guardiamo e siamo due uomini molti timidi. Intimiditi dal passato, da quello che solo noi sappiamo di noi.
- Sono passati venti anni, non lo lascerò andare via così. E’ nella mia macchina, lo sto portando, non so dove. Sono anni che vive catturato nella mia testa.

- '''Comincio a uscire la sera con il cane come tutti gli amanti, tutti i dipendenti dell'amore proibito'''.

- La parte migliore della vita è quella che non possiamo vivere, Guido. ( Costantino)
- Anche per me il NATALE è triste..l’annuncio di una tragedia, questo bambino che nasce per togliere i peccati e sai già che non ce la farà, che lo flagelleranno e gli faranno tutte quelle cose terribili.

- Ma ogni uomo è sé stesso solo nel momento in cui smette di ragionare. Nessuno dovrebbe giudicarmi senza prima passare qualche minuto con me, in compagnia del mio stesso stupore.

- Scelsi le parole, le levigai come ciottoli di fiume sotto a corrente.
- ..l’aria del Sud, di questo mare grande che tutto unisce e tutto mischia e solo una cosa trascina, amore, amore mio infinito. Amore mio oltre le tempeste e i sogni, amore mio oltre gli orchi e la vergogna, amore dolce, amore violento, amore violato. Amore.
- Saremo tutti larve nel fumo della terra, nell’olio del suo dolore. Questo presente è tutto quello che abbiamo, che possiamo toccare.
- Godendo della la stupida forza di chi non ama e sa che non amerà mai più.
- Non esistono scorciatoie per i viaggi importantii. I tornanti sono sfere del destino, ferri di cavallo caduti a molti cavalli.
Il mio libro ha numerose sottolineature, sicuramente lo riprenderò fra le mani molte altre volte ancora, ma per ovvi motivi non posso trascrivere il tutto.
Qualche notizia sull'autrice
Margaret Mazzantini è una scrittrice di successo oltre che attrice a drammaturga .
Personalmente apprezzo moltissimo i suoi romanzi che trovo siano scritti con eleganza adottando una scelta accurata nei vocaboli.
Figlia dello scrittore Carlo Mazzantini e della pittrice irlandese Anne Donnelly, è nata a Dublino nell’ottobre del 1961, si è trasferita in Italia, nei pressi di Roma all’età di 3 anni e dal 1987 è sposata con Sergio Castellitto dal cui matrimonio sono nati 4 figli.
Alcune opere letterarie di M. Mazzantini
Il catino di zinco – romanzo d’esordio pubblicato nel 1994
Manola
Non ti muovere vincitore del Premio Strega nel 2002
Venuto al mondo vincitore del Premio Campiello nel 2008
Nessuno si salva da solo
Mare al mattino
(febbraio 2013 - opinione che potrei pubblicare altrove)

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