Dopo aver fatto il primo incontro con Marcello FOIS leggendo il romanzo “Nel tempo di mezzo”, confesso che ho provato un desiderio intenso di approfondire la sua conoscenza e non potendolo fare di persona, durante una delle mie solite passeggiate in libreria, vedendo esposto un volumetto ancora scritto da lui, dal titolo L'IMPORTANZA DEI LUOGHI COMUNI , non ho resistito e l’ho acquistato.
La copertina mi ha assai intrigata in quanto raffigura 2 volti di bimbe molto rassomiglianti fra loro, ma contrapposte, quasi schiena contro schiena, con lo sguardo che pare volgere nella medesima direzione o forse meglio, alla ricerca dello stesso punto da osservare.
Ebbene questa immagine mi ha fatto pensare a due sorelle e il titolo a qualcosa di importante legato alla storia di ciascuno di noi, alle nostre radici, alla nostra infanzia.
In ogni caso acquistato il volume per la modica cifra di euro 12,50 ( anzi non “modica” bensì “eccessiva” perché sono sempre dell’idea che i libri sono troppo costosi ) , l’ho letto in brevissimo tempo poiché si tratta soltanto di 137 pagine.
LA TRAMAIn ogni caso acquistato il volume per la modica cifra di euro 12,50 ( anzi non “modica” bensì “eccessiva” perché sono sempre dell’idea che i libri sono troppo costosi ) , l’ho letto in brevissimo tempo poiché si tratta soltanto di 137 pagine.
Mentre mi appresto a scrivere mi viene il dubbio che forse non è il caso di scrivere la trama perché in fondo non vi è una trama o comunque è quasi banale.
Infatti non si tratta altro che di una lunga conversazione che avviene fra due sorelle gemelle, molto diverse fra loro, dentro la casa del padre che è mancato.
Un padre che le aveva abbandonate all’età di 8 anni ed ora loro ne hanno 48.
L’intensità di questo romanzo è tutta dentro il contenuto della lunga conversazione: un groviglio di sensazioni , emozioni che si provano entrando nella casa di un padre che qui ha trascorso la vita ed ora non c’è più. Osservando lo specchio del bagno vi si può vedere il suo volto mentre si radeva…Si può…Infatti non si tratta altro che di una lunga conversazione che avviene fra due sorelle gemelle, molto diverse fra loro, dentro la casa del padre che è mancato.
Un padre che le aveva abbandonate all’età di 8 anni ed ora loro ne hanno 48.
Frasi a metà, parole che danno adito a diverse interpretazioni, pensieri che affondano in ricordi lontani.
Un padre verso il quale pare vi siano motivi per provare risentimento che rasenta odio. Almeno da parte di una delle due sorelle poco incline a un eventuale perdono e anche poco disposta a comprendere.
Inoltre questo papà che è morto ha fatto una specie di testamento, che legalmente non avrebbe valore, ma comunque contiene l’espressione manifesta della sua volontà: la casa, questa casa l’ha destinata in eredità alla vicina. E chi è la vicina? Una donna che sembra conoscere molto della vita di questo uomo e che forse le era accanto quando è giunta la fine e proprio lei ha raccolto le ultime parole, gli ultimi respiri….
Ma forse le figlie stavano facendo dei progetti su questa casa…..
Non è necessario addentrarsi oltre , mi limito a scrivere che si tratta di una storia da leggere poiché è molto importante .
Emergono tutte le complessità delle relazioni, in particolare le relazioni parentali come in questo caso fra due sorelle molto diverse fra loro. Credo sia ben noto che non è assolutamente naturale che due figlie o figli degli stessi genitori debbano obbligatoriamente vivere in sintonia. Anzi spesso là dove traspare sintonia o sintonia eccessiva ,si celano sentimenti non sempre nobili perché gelosia fra sorelli e fratelli è reale. Inoltre vi sono casi in cui le diversità fanno scattare competizioni non sempre lodevoli.
E infine i sentimenti che nutrono i figli verso i genitori possono essere differenti proprio perché la diversa sensibilità di ognuno fa apparire le cose in un determinato modo.
Consiglio la lettura?Emergono tutte le complessità delle relazioni, in particolare le relazioni parentali come in questo caso fra due sorelle molto diverse fra loro. Credo sia ben noto che non è assolutamente naturale che due figlie o figli degli stessi genitori debbano obbligatoriamente vivere in sintonia. Anzi spesso là dove traspare sintonia o sintonia eccessiva ,si celano sentimenti non sempre nobili perché gelosia fra sorelli e fratelli è reale. Inoltre vi sono casi in cui le diversità fanno scattare competizioni non sempre lodevoli.
E infine i sentimenti che nutrono i figli verso i genitori possono essere differenti proprio perché la diversa sensibilità di ognuno fa apparire le cose in un determinato modo.
Si.
IMPRESSIONI PERSONALI
Non sono figlia unica anche se ora, le vicissitudini della vita mi hanno portata ad esserlo, anzi non sono sono più figlia sono solo mamma, ( i miei genitori sono andati “diciamo” in paradiso) perciò conosco bene determinate situazioni e sentimenti che ne conseguono, quindi il romanzo di Fois mi ha toccata profondamente e mi ha fatto capire che nella realtà le storie si ripetono.
I genitori spesso non sono quello che sono, ma sono semplicemente le persone che i figli vogliono vedere .
Ma del resto a ben riflettere anche i figli spesso, sono visti dai genitori non come sono ma come loro li vorrebbero.
E poi....... quando i genitori muoiono subentrano le questioni di eredità ed allora non è raro che l’egoismo divora ogni sentimento benevolo.
Un romanzo, quello di Fois, breve ma quasi potente.
L’importanza dei luoghi comuni forse sta a significare che il ritorno ai luoghi dell’infanzia è sempre un grande impatto emotivo e spesso mette in luce dettagli e aiuta a trovare risposte che altrove non si troverebbero.
Forse questo romanzo potrebbe essere meglio compreso da persone adulte che hanno già affrontato,vissuto situazioni analoghe.
Stile letterarioI genitori spesso non sono quello che sono, ma sono semplicemente le persone che i figli vogliono vedere .
Ma del resto a ben riflettere anche i figli spesso, sono visti dai genitori non come sono ma come loro li vorrebbero.
E poi....... quando i genitori muoiono subentrano le questioni di eredità ed allora non è raro che l’egoismo divora ogni sentimento benevolo.
Un romanzo, quello di Fois, breve ma quasi potente.
L’importanza dei luoghi comuni forse sta a significare che il ritorno ai luoghi dell’infanzia è sempre un grande impatto emotivo e spesso mette in luce dettagli e aiuta a trovare risposte che altrove non si troverebbero.
Forse questo romanzo potrebbe essere meglio compreso da persone adulte che hanno già affrontato,vissuto situazioni analoghe.
Marcello Fois scrive in uno stile impeccabile. Parole profonde che scavano ….
Stralci o assaggi
- Spesso le cose che sembrano mancare sono esattamente sotto i nostri occhi: queste raccontavano le assenze..
- ….Ma dove sta scritto che io debba accettare qualcosa da te, eh? Solo perché sei mia sorella? Hai passato la vita sull’altare del sacrificio con la lama a un millimetro dalla gola, ma nessuno ti teneva stretta…. Ma liberarti? Quando mai? Non sia mai che libera, completamente in tuo possesso, fossi costretta a concludere qualcosa. E invece che cosa c’è di meglio di essere una perfetta nullità?.....
- Nella piccola stanza da bagno le parole stanno intrappolate, ci vuole del tempo prima che trovino una fessura per fuggire.
- E tu hai passato la vita a coltivare rancore. Ogni giorno. A niente sei stata così fedele come a quel sentimento….Hai passato la vita a combattere contro tutto e tutti. Sei una foresta piena di bestie che lottano per sopravvivere, per uno spazio nello specchio d’acqua, così sei……..
- ….Ma dove sta scritto che io debba accettare qualcosa da te, eh? Solo perché sei mia sorella? Hai passato la vita sull’altare del sacrificio con la lama a un millimetro dalla gola, ma nessuno ti teneva stretta…. Ma liberarti? Quando mai? Non sia mai che libera, completamente in tuo possesso, fossi costretta a concludere qualcosa. E invece che cosa c’è di meglio di essere una perfetta nullità?.....
- Nella piccola stanza da bagno le parole stanno intrappolate, ci vuole del tempo prima che trovino una fessura per fuggire.
- E tu hai passato la vita a coltivare rancore. Ogni giorno. A niente sei stata così fedele come a quel sentimento….Hai passato la vita a combattere contro tutto e tutti. Sei una foresta piena di bestie che lottano per sopravvivere, per uno spazio nello specchio d’acqua, così sei……..
CHI è MARCELLO FOIS?
Per me uno scrittore talentuoso, ma per tutti riprendo totalmente quanto sta scritto sull’aletta del libro.
"Marcello Fois ( Nuoro 1960) vive e lavora a Bologna. Fra i tanti suoi libri ricordiamo Picta ( Premio Calvino 1992), Ferro Recente, Meglio morti, Dura madre, Piccole storie nere, Sheol, Memoria del vuoto ( Premio Super Grinzane Cavour 2007, Premio Volponi 2007 e premio Alassio 2007), Stirpe ( premio città di Vigevano 2010, Premio Frontino Montefeltro 2010), Nel tempo di mezzo ( finalista al premio Campiello e al premio Strega 2012)":
Penso che continuerò la mia conoscenza di Marcello Fois e forse leggendo Stirpe.
Gennaio 2014 - (Opinione che potrei pubblicare altrove)
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