Da qualche anno mi sto dedicando ai capolavori del passato, i cosiddetti classici perchè alcuni li avevo letti ai tempi della scuola e non adeguatamente apprezzati e in qualche caso incompresi, altri sconosciuti, come questo di Emile Zola acquistato a maggio al Salone internazionale del Libro a Torino.
Zola scrive che è rimasto sorpreso quando ha sentito definire la sua opera “un’accozzaglia intrisa di fango e sangue, un ciarpame indegno, un rimestare nella fogna e altro ancora” e aggiunge d’essere stato ingenuo a pensare che personaggi qualificati esponenti della cultura fossero stati in grado di comprendere che la ragione d’essere del libro era lo studio dei temperamenti e non dei caratteri . Quindi sono stati elaborati dei personaggi comandati unicamente dai nervi e dal sangue, privi di libero arbitrio e mossi dalla fatalità della carne, dei personaggi senz’anima.
Zola così descrive i protagonisti del romanzo.
“Appena abbozzati i personaggi di Teresa e Lorenzo, ho inteso, mostrando il profondo turbamento che deriva dall’accostamento tra una natura sensuale e una nervosa, sviscerare lo strano legame che può instaurarsi tra due temperamenti assai diversi. E chiunque si accosti a questo romanzo con la giusta attenzione non può non avvedersi che, in ogni capitolo, è rappresentata un’anomalia fisiologica”.
TRAMA
In breve si potrebbe sintetizzare che trattasi della cronaca di un adulterio e la minuziosa analisi degli effetti derivanti dal medesimo sui protagonisti : Lorenzo e Teresa, senonchè simile sintesi è davvero eccessivamente riduttiva.
L’ambientazione del romanzo è Parigi fine ottocento, considerando che l’autore èmorto nel 1904.
I personaggi del romanzo sono principalmente quattro:
la merciaia Raquin e il figlio Camillo
Teresa, nipote della merciaia , nata da una relazione del fratello della merciaia con una donna africana di cui Zola non se ne occupa e che comunque non ha fatto la mamma
Lorenzo, un giovane figlio di gente semplice, trasferitosi a Parigi in cerca di fortuna, amante prevalentemente dell’ozio da considerarlo l’unico obbiettivo da raggiungere.
Cerca quindi di escogitare piani per “fare il colpo” che gli permetterà di passare il tempo in completa inattività. Il mezzo che lui medesimo individuerà per raggiungere lo scopo sarà proprio Teresa in quanto la zia ha un piccolo capitale in banca e una rendita fissa.
Senza addentrarmi eccessivamente nella storia: la Raquin si prende cura di Teresa e la cresce insieme al figlio Camillo, malaticcio e per nulla di bell’aspetto. L’ambientazione del romanzo è Parigi fine ottocento, considerando che l’autore èmorto nel 1904.
I personaggi del romanzo sono principalmente quattro:
la merciaia Raquin e il figlio Camillo
Teresa, nipote della merciaia , nata da una relazione del fratello della merciaia con una donna africana di cui Zola non se ne occupa e che comunque non ha fatto la mamma
Lorenzo, un giovane figlio di gente semplice, trasferitosi a Parigi in cerca di fortuna, amante prevalentemente dell’ozio da considerarlo l’unico obbiettivo da raggiungere.
Cerca quindi di escogitare piani per “fare il colpo” che gli permetterà di passare il tempo in completa inattività. Il mezzo che lui medesimo individuerà per raggiungere lo scopo sarà proprio Teresa in quanto la zia ha un piccolo capitale in banca e una rendita fissa.
Divenuti adulti i due giovani, per volere della Raquin, pur non provando reciprocamente nessuna attrazione e nessun sentimento d’amore si sposano senonchè nella loro quotidianità si affaccia Lorenzo che diviene amico di Camillo , ma soprattutto risveglia in Teresa una passione sfrenata, incontenibile, che l’autore lascia intuire fosse dovuta alle origini africane della madre.
Tale passione comunque contagia anche Lorenzo che contro il suo stesso volere diviene succube della donna, tanto che arriva a progettare di uccidere Camillo per poter andare a vivere assieme a lei per sempre. Informa Teresa del progetto rendendola complice dell’assassinio che attuano durante un’uscita in barca in tre: Lorenzo provoca una colluttazione al termine della quale getta nel fiume Camillo il quale però nell’atto di difendersi, prima di cadere in acqua riesce a morderlo sul collo causandogli una ferita la cui cicatrice sarà inguaribile e diverrà una vera e propria dannazione per Lorenzo.
La morte di Camillo viene archiviata come una disgrazia e Lorenzo fa credere che abbia tentato anche l’impossibile per salvare “ l’amico” e viene creduto, entrando così completamente nelle grazie della merciaia. L’episodio però influisce pesantemente sugli amanti assassini i quali da quel momento, oppressi dal senso di colpa, non trovano più pace: la passione degenera e si evolve in sentimenti imprevisti tanto che la loro vita diviene un vero e proprio inferno.
Nonostante ciò trascorso il periodo del lutto che si aggirava all’incirca in 15 mese, si sposano ottenendo la benedizione della merciaia Raquin che nel frattempo era divenuta assai vecchia e bisognosa e quindi l’idea di avere in casa nipote e Lorenzo al quale si è molto affezionata tanto da elargirgli anche qualche somma di denaro, le fa comodo.
In apparenza i due sposi novelli sembrano due piccioncini, invece quando cala la sera e Teresa e Lorenzo devono entrare nella camera da letto , la figura di Camillo annegato s’insinua fra loro e non riescono neppure a coricarsi…. Trascorrono notti insonni dinnanzi al focolare, camminare avanti e indietro e al mattino si ritrovano con occhiaie e visi sfatti che i conoscenti attribuiscono alla passione.
Mi fermo perché questo romanzo è davvero un capolavoro che merita assolutamente d’essere letto.
A tratti certamente farà sorridere perché viene naturale il confronto dei fatti con il contesto attuale in cui i tradimenti non fanno più rumore: c’ è il divorzio e normalmente non è necessario ricorrere all’eliminazione fisica di un marito o di una moglie, anche se purtroppo i fatti di cronaca confermano che non sono totalmente spariti.
Occorre invece tenere conto del periodo in cui è collocato il romanzo e quindi è comprensibile che la critica non abbia saputo comprendere l’opera di Zola e abbia urlato allo scandalo.
Io credo comunque che si tratta di un libro di grande interesse i cui personaggi in fondo sono tutti spregevoli, in quanto agiscono istintivamente e quasi unicamente per il proprio interesse.
Nella trama vi è anche un gruppo di amici, anche loro figure dotate prevalentemente di grande egoismo che agiscono per i propri interessi: si incontrano il giovedì sera a fare festa, per così dire, a casa della Raquin e per loro non è possibile provare un minimo di simpatia..
Praticamente l’autore in questo romanzo ha assemblato personaggi diversi, ma tutti accomunati dal perseguire un personale interesse.
Emerge uno spaccato di società per nulla virtuosa.
Zola appartenente alla corrente del naturalismo francese offre descrizioni minuziose che calzano perfettamente a uomini e donne moderne quindi si può affermare che cambiano ambienti e circostanze ma l’indole è sempre lo stesso e in qualsiasi epoca i profittatori sono sempre presenti.
Afferma pure che in quell’epoca si contavano sulle dita di una mano le persone in grado di leggere, capire pienamente e giudicare un libro.
Ebbene recentemente a una conferenza ho sentito affermare che solo il 50% degli italiani è in grado di comprendere appieno testi scritti….
ll romanzo comunque a me non è sembrato di difficile comprensione (sperando di rientrare fra coloro che l’hanno giustamente compreso), anzi ho apprezzato moltissimo questo stile letterario assimilabile a quello di Flaubert, pure lui appartenente alla corrente del naturalismo.
L’ho trovato avvincente tanto che la lettura mi ha molto coinvolta e a tratti addirittura trainata a rincorrere la pagina successiva.
Senza dubbio la prefazione curata dall’autore è bene venga letta con attenzione poiché facilita la comprensione del testo e qui di seguito riporto due giudizi dell’epoca in contrasto fra loro:
- L’autore di Teresa Raquin è un isterico che tende a monetizzare le sue voglie pornografiche…Occorre invece tenere conto del periodo in cui è collocato il romanzo e quindi è comprensibile che la critica non abbia saputo comprendere l’opera di Zola e abbia urlato allo scandalo.
Io credo comunque che si tratta di un libro di grande interesse i cui personaggi in fondo sono tutti spregevoli, in quanto agiscono istintivamente e quasi unicamente per il proprio interesse.
Nella trama vi è anche un gruppo di amici, anche loro figure dotate prevalentemente di grande egoismo che agiscono per i propri interessi: si incontrano il giovedì sera a fare festa, per così dire, a casa della Raquin e per loro non è possibile provare un minimo di simpatia..
Praticamente l’autore in questo romanzo ha assemblato personaggi diversi, ma tutti accomunati dal perseguire un personale interesse.
Emerge uno spaccato di società per nulla virtuosa.
Zola appartenente alla corrente del naturalismo francese offre descrizioni minuziose che calzano perfettamente a uomini e donne moderne quindi si può affermare che cambiano ambienti e circostanze ma l’indole è sempre lo stesso e in qualsiasi epoca i profittatori sono sempre presenti.
Afferma pure che in quell’epoca si contavano sulle dita di una mano le persone in grado di leggere, capire pienamente e giudicare un libro.
Ebbene recentemente a una conferenza ho sentito affermare che solo il 50% degli italiani è in grado di comprendere appieno testi scritti….
ll romanzo comunque a me non è sembrato di difficile comprensione (sperando di rientrare fra coloro che l’hanno giustamente compreso), anzi ho apprezzato moltissimo questo stile letterario assimilabile a quello di Flaubert, pure lui appartenente alla corrente del naturalismo.
L’ho trovato avvincente tanto che la lettura mi ha molto coinvolta e a tratti addirittura trainata a rincorrere la pagina successiva.
Senza dubbio la prefazione curata dall’autore è bene venga letta con attenzione poiché facilita la comprensione del testo e qui di seguito riporto due giudizi dell’epoca in contrasto fra loro:
- E Zola risponde: “ E’ deprimente essere ritenuti responsabili di una colpa non commessa”.
Ancora: Zola non era particolarmente simpatico alla critica di quel tempo e chiedendo ad uno scrittore di talento, quale potesse esserne la ragione, costui gli rispose:
Lei ha un difetto imperdonabile che le precluderà sempre qualunque porta: non può intrattanersi un paio di minuti con un imbecille, senza farli comprendere quanto lo sia“ .
Breve sintesi della biografia di EMILE ZOLA che riprendo dalla mia recensione su NANA’ (in quanto la vita non è cambiata)Lei ha un difetto imperdonabile che le precluderà sempre qualunque porta: non può intrattanersi un paio di minuti con un imbecille, senza farli comprendere quanto lo sia“ .
Emile Zola nasce a Parigi il 2 aprile 1840 e muore ufficialmente per asfissia nella sua casa sempre a Parigi il 29 settembre 1902, ma vi è il sospetto che non si sia trattato di un semplice incidente bensì di un omicidio a sfondo politico.
E’ considerato il fondatore nel naturalismo letterario e le note bibliografiche riportano che è riuscito ad assemblare “il realismo psicologico e sociale di stampo scientifico con una narrazione trascinante e torrenziale, culminata nel ciclo dei Rougon-Macquart”.
Leggendo la sua vita confesso che ho trovato stupefacente che un scrittore come Zola, per ben due volte sia stato respinto agli esami di maturità, tanto che decise di trovarsi un lavoro e non proseguire gli studi.
Dapprima trova un impiego presso la dogana, ma insoddisfatto, dopo qualche mese si licenzia e trascorre un periodo assai cupo da disoccupato e in ristrettezze economiche.
Successivamente lavora presso la casa editrice Hachette e in breve tempo diviene responsabile dell’ufficio pubblicità. Questo ambiente gli consente di conoscere i maggiori scrittori dell’epoca come Guizot, Sainte-Beuve, Lamartine. Inizia a collaborare con alcuni giornali e a scrivere “Racconti per Ninon” che pubblica nel 1863 , mentre due anni dopo è la volta del suo primo romanzo “ La confessione di Claude” , in parte autobiografico e in parte storico.
Dal matrimonio con Gabrielle Alexandrine Meley avvenuto nel 1870 non nacquero figli ma lo scrittore ne ebbe due dalla donna con cui intrattenne una lunga relazione di cui pure la moglie era a conoscenza . E’ stato scritto che dopo la morte dello scrittore le due donne , l’una moglie e l’altra amante, siano persino divenute amiche.
Emile Zola, anticlericale e esponente notevole della sinistra francese , circa la sua vita sentimentale pare aver dichiarato: “ Sono andato a letto con le mogli dei miei migliori amici. Davvero, in amore non ho alcun senso morale”.
Estimatore di Gustave Flaubert , riesce poi a stringere amicizia sia con lui che con Mauppassant e Mallarmè.
Con il romanzo L’Assommoir pubblicato nel 1877 in cui affronta l’alcolismo, Emile Zola diviene molto famoso e nel contempo lo scrittore più letto e discusso di Parigi.
Qualche STRALCIO per evidenziare il talento descrittivoE’ considerato il fondatore nel naturalismo letterario e le note bibliografiche riportano che è riuscito ad assemblare “il realismo psicologico e sociale di stampo scientifico con una narrazione trascinante e torrenziale, culminata nel ciclo dei Rougon-Macquart”.
Leggendo la sua vita confesso che ho trovato stupefacente che un scrittore come Zola, per ben due volte sia stato respinto agli esami di maturità, tanto che decise di trovarsi un lavoro e non proseguire gli studi.
Dapprima trova un impiego presso la dogana, ma insoddisfatto, dopo qualche mese si licenzia e trascorre un periodo assai cupo da disoccupato e in ristrettezze economiche.
Successivamente lavora presso la casa editrice Hachette e in breve tempo diviene responsabile dell’ufficio pubblicità. Questo ambiente gli consente di conoscere i maggiori scrittori dell’epoca come Guizot, Sainte-Beuve, Lamartine. Inizia a collaborare con alcuni giornali e a scrivere “Racconti per Ninon” che pubblica nel 1863 , mentre due anni dopo è la volta del suo primo romanzo “ La confessione di Claude” , in parte autobiografico e in parte storico.
Dal matrimonio con Gabrielle Alexandrine Meley avvenuto nel 1870 non nacquero figli ma lo scrittore ne ebbe due dalla donna con cui intrattenne una lunga relazione di cui pure la moglie era a conoscenza . E’ stato scritto che dopo la morte dello scrittore le due donne , l’una moglie e l’altra amante, siano persino divenute amiche.
Emile Zola, anticlericale e esponente notevole della sinistra francese , circa la sua vita sentimentale pare aver dichiarato: “ Sono andato a letto con le mogli dei miei migliori amici. Davvero, in amore non ho alcun senso morale”.
Estimatore di Gustave Flaubert , riesce poi a stringere amicizia sia con lui che con Mauppassant e Mallarmè.
Con il romanzo L’Assommoir pubblicato nel 1877 in cui affronta l’alcolismo, Emile Zola diviene molto famoso e nel contempo lo scrittore più letto e discusso di Parigi.
Non c’è niente di più dolorosamente calmo di un crepuscolo autunnale. I raggi impallidiscono nell’aria che pare rabbrividire, i vecchi tronchi si spogliano delle foglie; la campagna, bruciata dai raggi ardenti dell’estate, percepisce coi primi venti gelidi l’inizio dell’inesorabile declino. Nel cielo l’aria si sposta con un gemito disperato e la notte, scendendo dall’alto, racchiude sudari nell’ombra cupa.
In mezzo al silenzio trepido e grave, risuonava il trepidare della fiamma e il tutto assumeva l’aspetto di un’oasi di pace, un angolo riservato, profumato, soveva giungeva smorzato il vociare del mondo esteriore; un posto creato appositamente affinchè vi regnasse ogni più intimo desiderio di passione amorosa.
Luglio 2015 – Opinione che potrei pubblicare altrove Y.P.
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