Sono già trascorsi diversi giorni da quando ho terminato la lettura di questo “gioiello” dal titolo NON è PIU' COME PRIMA, ma poi l’ho lasciato sulla scrivania incerta se recensirlo o no perché timorosa di non esserne in grado, in quanto non ho alle spalle una adeguata conoscenza in materia di psicologia e psicanalisi, anche se devo ammettere che ne sono da sempre attratta.
Ci provo.
Alla presentazione dell’ultimo libro di Walter Veltroni al Castello Sforzesco di Milano c’era pure Massimo Recalcati che io non conoscevo, ma che ho poi scoperto trattarsi di un notissimo psicanalista, professore universitario, autore di circa una ventina di libri di successo, alcuni dei quali tradotti in altre lingue ed inoltre fondatore della Clinica Jonas onlus- centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi.
Ebbene in quell’occasione il suo intervento, in attinenza al libro di Veltroni aveva come oggetto la figura del padre e l’evoluzione avvenuta negli anni nonchè i rapporti fra padri e figli.
Un intervento breve, ma per me molto interessante e denso di contenuto e soprattutto, esposto con parole chiare e precise che mi sono trovata, come si suol dire, “a pendere dalle sue labbra”.
Conversando poi con altri presenti, sono venuta a conoscenza che il personaggio era molto conosciuto e soprattutto molto apprezzato a livello internazionale e quindi uscita dal Castello Sforzesco in cui mi trovavo, sulla strada del ritorno ho allungato il passo fino in Corso Vittorio Emanuele, sono passata in libreria e ho acquistato due dei suoi libri, uno dei quali è questo : Non è più come prima.
TRAMACi provo.
Alla presentazione dell’ultimo libro di Walter Veltroni al Castello Sforzesco di Milano c’era pure Massimo Recalcati che io non conoscevo, ma che ho poi scoperto trattarsi di un notissimo psicanalista, professore universitario, autore di circa una ventina di libri di successo, alcuni dei quali tradotti in altre lingue ed inoltre fondatore della Clinica Jonas onlus- centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi.
Ebbene in quell’occasione il suo intervento, in attinenza al libro di Veltroni aveva come oggetto la figura del padre e l’evoluzione avvenuta negli anni nonchè i rapporti fra padri e figli.
Un intervento breve, ma per me molto interessante e denso di contenuto e soprattutto, esposto con parole chiare e precise che mi sono trovata, come si suol dire, “a pendere dalle sue labbra”.
Conversando poi con altri presenti, sono venuta a conoscenza che il personaggio era molto conosciuto e soprattutto molto apprezzato a livello internazionale e quindi uscita dal Castello Sforzesco in cui mi trovavo, sulla strada del ritorno ho allungato il passo fino in Corso Vittorio Emanuele, sono passata in libreria e ho acquistato due dei suoi libri, uno dei quali è questo : Non è più come prima.
Questo libro è paragonabile a un piccolo trattato e quindi non vi è una vera e propria trama. Si scrive dell’AMORE, ma non quell’amore che dura lo spazio di una notte, bensì quello che dura nel tempo, che lascia tracce profonde e soprattutto quell’amore che è disposto a perdonare anche possibili tradimenti, perché nelle storie il tradimento è possibile.
Per rendere meglio l’idea del contenuto trascrivo alcune domande riportate in quarta di copertina
le cui risposte ovviamente si trovano leggendo il libro:
- Cosa accade quando uno dei due vive un’esperienza affettiva nel segreto e nello spergiuro?Per rendere meglio l’idea del contenuto trascrivo alcune domande riportate in quarta di copertina
le cui risposte ovviamente si trovano leggendo il libro:
- Cosa accade poi se chi tradisce chiede perdono e, dopo aver decretato che non era più come prima, vuole che tutto torni come prima?
- Dobbiamo ridicolizzare gli amanti nel loro sforzo di far durare l’amore?
Oppure possiamo confrontarci con l’esperienza del tradimento, con l’offesa subita, con il dolore inflitto da chi per noi è sempre stato una ragione di vita?
Queste sono solo alcune delle numerose questioni che affronta il libro, suddiviso in 5 capitoli preceduti da un’introduzione che, sin dalle prime frasi invoglia alla lettura in quanto fornisce una descrizione della nostra società molto palpabile facendo presagire ciò che si andrà a cercare di spiegare/capire e di cui tutti ne siamo protagonisti. Nei tempi attuali, moderni, le pene d’amore sembra abbiano uno statuto diverso dal passato perché la libertà sessuale e l’emancipazione femminile hanno creato scompiglio nei comportamenti e il platonismo disperato è stato soppiantato da una disinibizione diffusa. Comunque per sintetizzare si potrebbe dire che Massimo Recalcati prende in esame un aspetto della vita amorosa tanto importante quanto, secondo lui, trascurato dalla psicanalisi ovvero il PERDONO che in questo contesto viene chiamato il LAVORO DEL PERDONO come in seguito il LUTTO viene chiamato il LAVORO DEL LUTTO.
Diciture che personalmente non avevo mai sentito, ma che dopo aver letto le spiegazioni dell’autore ho compreso, spero, appieno. In effetti non basta che chi offende o tradisce chieda scusa o perdono, bensì è colui/colei che ha ricevuto l’offesa/tradimento che deve fare un lavoro su di sé per rendersi disponibile a perdonare . Nel caso che il lavoro del perdono non da frutti perché comunque non è facile soprassedere al tradimento che in questo contesto diviene IL TRADIMENTO DELLA PROMESSA, allora è necessario fare il lavoro del lutto.
Sia chiaro , io ho tradotto il concetto molto semplicemente, ma l’analisi è molto più complessa.
Qui di seguito riporto i titoli dei 5 capitoli:
1- L’ideologia del nuovo
2- Incontro e destino
3- Trauma e abbandono
4- Il lavoro del perdono
5- Diario di un dolore
Nel primo capitolo si affronta la degradazione contemporanea della vita amorosa1- L’ideologia del nuovo
2- Incontro e destino
3- Trauma e abbandono
4- Il lavoro del perdono
5- Diario di un dolore
“Il tempo ne corrode la passione decretandone la fine, declassandolo a una amministrazione di beni e servizi”
“Il bene non è mai quello che si ha, ma viene sempre rinviato in quello che ancora non si possiede” e quindi vi sono quelli che rincorrono perennemente il Nuovo “perennemente calamitati dalla Sirena del Nuovo”
In antitesi viene presentata la prospettiva che permette di vivere il NUOVO nello STESSO ovvero la resistenza alla sirena vacua del Nuovo.
E qui Recalcati si avvale di un esempio che mi ha molto affascinata: “ Come accade ogni volta con il vento di primavera che, ogni anno alla fine di ogni inverno, entra a Milano scoprendo la catena azzurra delle ALPI. Ogni volta, ogni anno, lo Stesso vento e ogni volta, ogni anno, un vento nuovo”.
Nel secondo capitolo dal titolo INCONTRO e DESTINO si affrontano molte questioni come ad esempio l’amore come ripetizione edipica. Si fa appello a Freud , al suo pensiero che la scelta dell’oggetto è pilotata dal fantasma inconscio: “l’amore per un uomo o una donna è il calco dell’amore edipico infantile verso il padre o la madre”.
Vi si trova un’ampia descrizione dell’amore narcisistico che mentre si legge viene spontaneo domandarsi se anche noi medesimi non ci succede di “innamorarsi di se stessi”……
Poi ancora affermazioni che possono inizialmente anche trovarci in disaccordo, ma addentrandosi poi nelle analisi fornite siamo indotti alla riflessione: “L’alienazione religiosa, come quella amorosa, sarebbe cioè uno smarrimento della propria essenza da parte dell’uomo. Accecamento, sovra-estimazione, impoverimento, infatuazione, idealizzazione: tutte parole con le quali Freud definisce il fenomeno narcisistico dell’innamoramento”.
Interessante “La diatriba del Barolo” ovvero l’idea che l’uomo e la donna siano due universi sconosciuti nei quali non si parla la stessa lingua. Nessuna complementarietà, ne concordia ne armonia. Uno vuole godere del corpo e l’altra delle parole.
Poi si passa a: Il rapporto sessuale - Si è amati non per qualcosa ma per “tutto”- L’incontro d’amore è la nascita del mondo – L’ amore deluso – L’eros dell’incontro – La fedeltà – Il volto e l’eterno
Nel terzo capitolo TRAUMA E ABBANDONO al cui interno si trovano : Vi si trova un’ampia descrizione dell’amore narcisistico che mentre si legge viene spontaneo domandarsi se anche noi medesimi non ci succede di “innamorarsi di se stessi”……
Poi ancora affermazioni che possono inizialmente anche trovarci in disaccordo, ma addentrandosi poi nelle analisi fornite siamo indotti alla riflessione: “L’alienazione religiosa, come quella amorosa, sarebbe cioè uno smarrimento della propria essenza da parte dell’uomo. Accecamento, sovra-estimazione, impoverimento, infatuazione, idealizzazione: tutte parole con le quali Freud definisce il fenomeno narcisistico dell’innamoramento”.
Interessante “La diatriba del Barolo” ovvero l’idea che l’uomo e la donna siano due universi sconosciuti nei quali non si parla la stessa lingua. Nessuna complementarietà, ne concordia ne armonia. Uno vuole godere del corpo e l’altra delle parole.
Poi si passa a: Il rapporto sessuale - Si è amati non per qualcosa ma per “tutto”- L’incontro d’amore è la nascita del mondo – L’ amore deluso – L’eros dell’incontro – La fedeltà – Il volto e l’eterno
Una libertà prigioniera-La promessa d’amore è sempre falsa? – Non è più come prima –
Cos’è un trauma- Il trauma è il rovescio della rimozione – Il trauma nella vita amorosa-
Precipitare nel non/senso- La caduta al di qua dello specchio – Una ferita senza medicina e infine l’Abbandono.
Ogni argomento viene affrontato portando a confronto pensieri di Freud, Lacan e in qualche occasione anche Proust.
Il capitolo quattro è interamente dedicato a IL LAVORO DEL PERDONO e l’ultimo , il quinto DIARIO DI UN DOLORE
IMPRESSIONI PERSONALI
Questo libro mi ha profondamente coinvolta oltre che incuriosita: mi ha messo in guardia relativamente ai miei limiti di conoscenze che mi rende desiderosa di apprendere.Sono certa che alcune parti ben sottolineate le andrò a rileggere. Alcuni concetti ritengo sia necessario averli ben chiari in testa.
Lo stile letterario adottato dall’autore è comunque chiaro, ma la complessità degli argomenti ne fa una lettura adatta principalmente a chi intende vivere la vita comprendendola e non subendola.
Non vi è dubbio che questo genere di letture ci aiuta a capire meglio noi stessi e gli altri e forse anche a migliorarci e vivere meglio.
Tutti abbiamo le nostre ansie, i nostri traumi, le nostre inquietudini e solo cercando di dare loro un nome possiamo sperare di rimuoverle o conviverci armoniosamente.
Poiché nel libro si affrontano argomenti e situazioni facendo spesso riferimento a pensieri e testi di Freud e Lacan è opportuno sapere che Recalcati è considerato “ lacaniano” poiché ha seguito importanti studi su Jacques Lacan , uno dei più accreditati psicanalisti francesi morto nel 1981 oltre ad essere stato psichiatra e filoso.
MASSIMO RECALCATI ( informazioni estratte dalla sua biografia)Massimo Recalcati vive e lavora come psicoanalista a Milano. Insegna Psicopatologia del comportamento alimentare presso l’Università degli Studi di Pavia.
È direttore scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA, Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata. Ha fondato nel 2003 Jonas Onlus, centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi. È membro analista di Alipsi, Associazione Lacaniana Italiana di Psicoanalisi e di Espace Analytique.
IL LIBRO
Titolo NON E’ PIU’ COME PRIMA- Sottotitolo Elogio del perdono nella vita amorosaPrima edizione 2014
Raffaello Cortina Editore
Prezzo euro 13
STRALCI
Per gli uomini è più difficile perdonare- Per un uomo riconoscersi tradito da una donna comporta l’incontro con il lato più denso della propria castrazione, della propria svalorizzazione fallica, della propria mancanza di essere, con una vera e propria scucitura della propria identità.
La violenza senza legge
- Uccidere per invidia il proprio fratello non appartiene al mondo animale, ma esclusivamente al mondo umano. E’ un aspetto terrificante dell’umano che non possiamo misconoscere rigettandolo sull’animale o, peggio ancora sulla regressione dell’umano all’animale.
L’assoluta esposizione dell’amore
- La vera libertà non è – come pensa la nevrosi- evitare il legame con l’Altro affermando la nostra autonomia, ma è saper riconoscere la nostra insufficienza e la nostra dipendenza dell’Altro. Non consiste nel vivere senza l’Altro perché questo è il sogno profondamente narcisistico e perverso di ogni nevrotico…….
Gli uomini che offendono le donne sono quelli che più le temono.- La vera libertà non è – come pensa la nevrosi- evitare il legame con l’Altro affermando la nostra autonomia, ma è saper riconoscere la nostra insufficienza e la nostra dipendenza dell’Altro. Non consiste nel vivere senza l’Altro perché questo è il sogno profondamente narcisistico e perverso di ogni nevrotico…….
Mi fermo qui e invito a leggere questo libro di 159 pagine e sono certa che niente sarà più come prima. E intanto io mi immergo nella lettura di I RITRATTI DEL DESIDERIO dello stesso autore che oltre ad essere uno studioso è pure un uomo affascinate.
(Opinione elaborata a dicembre 2015 di cui mi riserbil diritto di pubblicare altrove. Y.P.)
Febbraio 2016- Ho letto altri libri del prof. Recalcati e sto assistendo alle sue lezioni magistrali davvero illuminanti. Ogni lezione è un'emozione: riesce a mobilitare le masse. Il Teatro Parenti è sempre straripante.
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