Alcuni mesi fa ero ospite a casa di amici e la sera mentre mi stavo coricando, l’occhio si era soffermato su una pila di libri appoggiati sopra il comodino fra i quali il primo in alto era proprio UOMINI NUDI . L’avevo preso fra le mani e avevo cercato il nome dell’autore-autrice. ALICIA GIMENEZ-BARTLETT. La conoscevo per aver già letto con molta soddisfazione un altro suo romanzo: Vita sentimentale di un camionista.
Avevo provato immediatamente il desiderio di leggere anche questo dal titolo davvero sobrio” UOMINI NUDI”.
L’ho poi acquistato quasi subito, ma mi sono messa a leggerlo soltanto una quindicina di giorni fa e nonostante fosse corposo, ben 440 pagine, in tre o quattro giorni l’ho finito.
Ho preferito poi lasciare trascorrere qualche settimana per far ben sedimentare il contenuto ed ora mi appresto a scrivere un brevissimo sunto, le mie impressioni e anche un suggerimento perché indubbiamente questo libro si presta a fungere da regalo natalizio, ma nella piena consapevolezza che non è adatto a tutti: escluderei gli adolescenti, lo ritengo maggiormente adatto a persone adulte.
Adulte e senza troppe barriere pregiudiziali perché non si tratta di un romanzo di fantascienza.
E' un romanzo importante di cui El Mundo così ha scritto " Un'indagine psicologica profonda e lacerante nei malesseri dell'animo umano".
L'autrice
ALICIA GIMENEZ BARTLETT, nata ad Almansa nel 1951 trovo scritto sull’aletta del libro che è la creatrice dei romanzi polizieschi con protagonista Petra Delicado, tutti pubblicati nella collana “ La Memoria” e poi riuniti nella collana “ Galleria”.Avevo provato immediatamente il desiderio di leggere anche questo dal titolo davvero sobrio” UOMINI NUDI”.
L’ho poi acquistato quasi subito, ma mi sono messa a leggerlo soltanto una quindicina di giorni fa e nonostante fosse corposo, ben 440 pagine, in tre o quattro giorni l’ho finito.
Ho preferito poi lasciare trascorrere qualche settimana per far ben sedimentare il contenuto ed ora mi appresto a scrivere un brevissimo sunto, le mie impressioni e anche un suggerimento perché indubbiamente questo libro si presta a fungere da regalo natalizio, ma nella piena consapevolezza che non è adatto a tutti: escluderei gli adolescenti, lo ritengo maggiormente adatto a persone adulte.
Adulte e senza troppe barriere pregiudiziali perché non si tratta di un romanzo di fantascienza.
E' un romanzo importante di cui El Mundo così ha scritto " Un'indagine psicologica profonda e lacerante nei malesseri dell'animo umano".
L'autrice
Romanzi che personalmente non conosco per non averli mai letti.
Ha scritto numerose opere di narrativa di cui segue elenco:
Una stanza tutta per gli altri – Premio Ostia Mare Roma
Vita sentimentale di un camionista
Segreta Penelope
Giorni d’amore e inganno
Dove nessuno ti troverà
Exit.
Nel 2006 ha vinto il premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante.
Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Cormayeur Noir in Festival.
Nel 2015 con UOMINI NUDI ha vinto la 64ma edizione del Premio Planeta.
Come si può evincere è indubbiamente una scrittrice notevole il cui talento pare sia ampiamente riconosciuto.
UOMINI NUDI - Assaggio di trama
Quattro i protagonisti alquanto dissimili fra loro:
Irene un donna intorno ai quarant’anni, imprenditrice naturale per aver da sempre gestito l’azienda di famiglia con il padre con il quale aveva avuto un legame fortissimo essendo rimasta da bambina, orfana di mamma. Mancato il padre, ovviamente lei è diventata proprietaria unica.In azienda lavora anche David, colui che è divenuto suo marito a seguito di un matrimonio quasi di convenienza ed ora che costui si è innamorato di un’altra più giovane e glielo dice, lei non si scompone più di tanto e si limita ad invitarlo a rassegnare immediatamente le dimissioni e lasciare libero il posto che occupa.
Irene cosi pensa di David: “ C’è uno spazio vuoto, immagino sia questo la solitudine. David non mi disturbava affatto, avrei potuto rimanere sposata con lui per tutta la vita. Lavoravamo entrambi in azienda ma ci vedevamo poco. Avevamo modi diversi di usare il tempo…..”
Javier un professore di letteratura che insegnava in una scuola privata di suore , ma al sopraggiungere della crisi i suoi corsi sono stati soppressi e quindi è rimasto senza lavoro.
Fortunatamente però vive con la compagna Sandra che ha un lavoro fisso quindi possono cavarsela decorosamente, in attesa che lui trovi un altro impiego.
La situazione di “disoccupato” però gli crea una grande insoddisfazione personale che si riflette sul rapporto con Sandra fino a comprometterlo. Lei lo lascerà.
Ivan, una ragazzo alquanto alternativo: figlio di tossicodipendenti, il padre è morto che lui era ancora un bambino, mentre la madre vive in comunità, non la va quasi mai a trovare tranne a Natale.Fortunatamente però vive con la compagna Sandra che ha un lavoro fisso quindi possono cavarsela decorosamente, in attesa che lui trovi un altro impiego.
La situazione di “disoccupato” però gli crea una grande insoddisfazione personale che si riflette sul rapporto con Sandra fino a comprometterlo. Lei lo lascerà.
Anzi in quell’occasione la va a prendere per il pranzo e infischiandosene della terapia a cui è sottoposta, la lascia bere fino a ubriacarsi.
Lui vive in un bell’appartamento, ha una bell’auto e di mestiere fa lo spogliarellista e a richiesta l’escort di classe.
Quindi un’ altra donna, Genoveva, il cui ruolo appare meno rilevante degli altri tre, ma comunque non affatto marginale. Lei è una cinquantenne divorziata che riceve mensilmente un cospicuo assegno dal marito e al fine di non compromettere nulla, cerca di condurre una vita al riparo dei pettegolezzi , ma in realtà non rinuncia a nulla e …..gli escort giovani l’attraggono assai.
Sebbene appare strano da immaginarsi, le vite di questi quattro personaggi dapprima si sfiorano, poi s’incontrano, s’intrecciano e danno origine a una storia dalle cento sfaccettature che sfocia poi in un finale assolutamente imprevedibile.
Ma ve lo immaginate Ivan, spogliarellista, accompagnatore o meglio escort, che diviene amico del professore e addirittura gli da lezioni di vita?
E Ivan che inizia a leggere un libro di Dostoevskij, forse non avendo mai letto un libro in tutta la sua vita?
E il professore che ha trascorso la vita circondato da libri si trova ad esibirsi nudo su un palco mandando in visibilio donne di tutte le età?
E Irene che da donna manager, abbandonata dal marito, mentre amici e conoscenti la credono disperata, lei inizia una vita all’insegna del piacere?
Piaceri ed eccessi come uomini nudi da guardare, qualche " pippatina" di cocaina per liberare i freni inibitori e altro ancora.
Lo STILE LETTERARIO è alquanto inusuale in quanto per ciascun personaggio sono previsti discorsi esternati e al contempo pensieri pensati e non espressi.
Inizialmente il lettore si trova leggermente spiazzato perché non conosce bene i personaggi, ma dopo una quarantina di pagine io sono entrata in perfetta sintonia con l’autrice e devo ammettere che ho molto apprezzato questo tipo di narrazione perché reale.
Infatti, nella quotidianità accade spesso che parlando con persone con cui non siamo in particolare confidenza, riteniamo necessario soppesare le parole per timore di urtare la sensibilità dell’altro.
Sintetizzando ne consegue che certe nostre convinzioni prima di esprimerle liberamente cerchiamo di sondare il terreno .
IMPRESSIONI PERSONALIE Ivan che inizia a leggere un libro di Dostoevskij, forse non avendo mai letto un libro in tutta la sua vita?
E il professore che ha trascorso la vita circondato da libri si trova ad esibirsi nudo su un palco mandando in visibilio donne di tutte le età?
E Irene che da donna manager, abbandonata dal marito, mentre amici e conoscenti la credono disperata, lei inizia una vita all’insegna del piacere?
Piaceri ed eccessi come uomini nudi da guardare, qualche " pippatina" di cocaina per liberare i freni inibitori e altro ancora.
Lo STILE LETTERARIO è alquanto inusuale in quanto per ciascun personaggio sono previsti discorsi esternati e al contempo pensieri pensati e non espressi.
Inizialmente il lettore si trova leggermente spiazzato perché non conosce bene i personaggi, ma dopo una quarantina di pagine io sono entrata in perfetta sintonia con l’autrice e devo ammettere che ho molto apprezzato questo tipo di narrazione perché reale.
Infatti, nella quotidianità accade spesso che parlando con persone con cui non siamo in particolare confidenza, riteniamo necessario soppesare le parole per timore di urtare la sensibilità dell’altro.
Sintetizzando ne consegue che certe nostre convinzioni prima di esprimerle liberamente cerchiamo di sondare il terreno .
E’ un romanzo molto “crudo”, per questo non adatto a tutti. L’insieme di questi personaggi così eterogenei è perfetto per dare appieno l’idea di quanto certe situazioni possono essere così a noi vicine e neppure le immaginiamo. Assolutamente perfetto il detto “ Nulla è come appare”.
L’epilogo della storia assolutamente disatteso quasi fino alle ultime pagine, è sconcertante. Da rimanere quasi scioccati...
Non ho potuto evitare di pensare che forse sono moltissimi i fatti di cronaca ai quali vengono date letture assolutamente errate.
E ancora……ma “conosciamo” davvero le persone che siamo convinti di “conoscere”?
Un romanzo davvero coinvolgente.
STRALCIL’epilogo della storia assolutamente disatteso quasi fino alle ultime pagine, è sconcertante. Da rimanere quasi scioccati...
Non ho potuto evitare di pensare che forse sono moltissimi i fatti di cronaca ai quali vengono date letture assolutamente errate.
E ancora……ma “conosciamo” davvero le persone che siamo convinti di “conoscere”?
Un romanzo davvero coinvolgente.
Irene dopo essersi separata
“ Non li ho più visti, non mi hanno più chiamata, neanche una volta. Non, non mi sento “tradita dagli amici”. Questo vorrebbe dire che mi aspettavo qualcosa da loro, ma non è così. Degli amici mi è sempre importato in modo relativo, servono per le esigenze della vita sociale: uscire a cena, riempire il tempo, fare due chiacchiere, Infatti hanno sempre certe caratteristiche in comune, non mi riferisco al carattere o al modo di pensare, ma ad aspetti più concreti: lo stesso tipo di lavoro e di situazione economica, figli della stessa età, abitudini simili. Occupano uno spazio della vita che altrimenti sarebbe vuoto”.
- La vita è breve, e con la gente che ti racconta tristezze perdi tempo prezioso“ Non li ho più visti, non mi hanno più chiamata, neanche una volta. Non, non mi sento “tradita dagli amici”. Questo vorrebbe dire che mi aspettavo qualcosa da loro, ma non è così. Degli amici mi è sempre importato in modo relativo, servono per le esigenze della vita sociale: uscire a cena, riempire il tempo, fare due chiacchiere, Infatti hanno sempre certe caratteristiche in comune, non mi riferisco al carattere o al modo di pensare, ma ad aspetti più concreti: lo stesso tipo di lavoro e di situazione economica, figli della stessa età, abitudini simili. Occupano uno spazio della vita che altrimenti sarebbe vuoto”.
- Il mondo è grande e c’è gente che fa le cose più strane, non te ne accorgi solo perché ti muovi all’interno della tua tribù, del tuo strato sociale.
- La mente fa in fretta ad adeguare la realtà ai suoi desideri
- E’ dura farsi delle domande, c’è il rischio che non ci piacciono le risposte. Ci accontentiamo delle apparenze: la laurea, il posto da insegnante, tutto secondo le regole. Ma sotto, molti metri sotto la superficie, si agitano le verità. Le insabbiamo per poter tirare avanti…
- L’intensità di un’esperienza dipende da chi la vive, più che dal fatto in sé.
Non trascrivo la pag. 292 perché è troppo lunga, ma mentre leggevo ridevo….. “ Il matrimonio è stato divino. La sposa una delizia, con un abito color avorio di Cavalli……. Ripetono sempre le stesse frasi, raccontano sempre le stesse storie, fanno sempre le stesse domande, roba che oramai la sai a memoria. Figli, nipoti e compagnia bella. Sembra che l’unica novità siano gli acciacchi….Una barba! Tutte le volte che mi ritrovo in mezzo a loro mi sembra di invecchiare di colpo. Esco dalla festa e zac! Dieci anni di meno……..”
1 dicembre 2016- Opinione frutto di esperienza personale che potrei pubblicare altrove. Y.P.
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