domenica 11 febbraio 2018

UNA BARCA DEL BOSCO- Paola Mastrocola

Una barca nel bosco
(Premio Campiello 2004)

"Una barca nel bosco" perché si dovrebbe aver voglia di leggere un libro con un simile titolo?
Una barca nel bosco e chi l'ha mai vista? Cosa ci può fare una barca in un bosco?
E come può un romanzo con un titolo simile vincere il Premio Campiello?
Ebbene ho letto questo romanzo su consiglio di un amico che apprezza molto gli autori italiani e non me ne sono assolutamente pentita, anzi mi sono quasi dispiaciuta di non averlo letto prima.
I motivi per leggerlo sono molti , la curiosità deve essere l'ultima.
Anzi chi come me è mamma o papà di un adolescente direi che è d'obbligo leggerlo, ma anche chi non è genitore lo apprezzerà molto.
Quasi quasi lo definirei un romanzo di analisi, analisi del mondo attuale, della società attuale , della scuola attuale.
Un romanzo che evidenzia come "vanno le cose" ovvero: i figli degli avvocati troveranno impiego negli studi degli avvocati e faranno gli avvocati, i bravi studenti figli di gente comune anche se saranno super-dotati, altamente preparati, arriveranno sempre "secondi".
Ed è quello che succederà al protagonista del romanzo: figlio di un pescatore, concorrerà per un posto di avvocato ma prima di lui arriverà il suo compagno di studi, guarda caso, figlio di un professionista avvocato.
Ebbene per farvi meglio capire fornirò un breve sintesi della trama.
Gaspare Torrenti, figlio di un pescatore, dall'intelligenza brillante, amante del latino, terminata la terza media lascerà l'isola su cui è nato ed insieme alla mamma si recherà a Torino dove risiede una zia, per proseguire gli studi al liceo scientifico.
La famiglia ha scarse possibilità finanziarie e perciò il padre rimane sull'isola per continuare ad esercitare il proprio mestiere e mettere da parte i soldi per far studiare il ragazzo.
Sin dal primo giorno di scuola, Gaspare, si trova ad affrontare una realtà completamente diversa da quella in cui aveva vissuto e che aveva immaginato.
Deve confrontarsi con i nuovi compagni e scopre che l'abbigliamento ricopre un ruolo fondamentale per poter essere "giusti", ma purtroppo lui arriva sempre un attimo dopo. Quando riesce a convincere la mamma ad acquistargli le scarpe "tutte bianche "della Nike, i compagni calzano quelle"tutte nere" della Puma.
Dopo aver girato tutti i negozi di Torino alla ricerca della " cintura di pesce ", che tutti i compagni sfoggiano, quando finalmente ne viene in possesso, va a scuola e mostrandola con orgoglio si sente dire che è già superata. Ora per esser "giusti" occorre quella militare, e via di questo passo.
" Sull'isola è tutto chiaro: ognuno ha davanti il mare e ha in porto la sua barca. Stop. Si, la barca può essere più grande o piu' piccola. Ma importa poco, perché il mare è sempre lo stesso."
"I genitori di Castagno Marco hanno un maneggio fuori città, con una specie di cascina - hotel: è un Centro di Relaxing Life per manager stressati. Pare che vengano da mezzo mondo per dimenticare il lavoro, i soldi, le mogli. Solo prati e cavalli, e verdurine alla brace la sera accanto al fuoco, in cerchio come tanti bravi boy scout....Il mio compagno parla continuamente dei suoi genitori..."
La scuola non gli fa apprendere nulla di quello che si aspetta: lui che già sa fare le versioni di latino - il suo sogno è di diventare latinista- viene a conoscenza che forse le versioni di latino si faranno in quinta. I professori iniziano le lezioni regolarmente in ritardo, lui si prende la briga di registrare i ritardi per segnalarli in presidenza e poi scopre che i ritardi sono prassi normale. Si trova a frequentare l'ora di ascolto destinata a studenti con problemi d' integrazione e cosi per meglio integrarsi nel branco, passa dal 10 in latino a 7.
Infine la scuola organizza gli scambi culturali, ma anche qui è un problema: a lui viene dato l'indirizzo e-mail di una ragazza francese con cui dovrebbe intraprendere la corrispondenza in attesa di ospitarla nella propria casa e lui non possiede il computer.... Cosa se ne fa lui di un indirizzo e-mail se non ha la posta elettronica?
Inoltre la casa della zia in cui abita è vecchia , ha i tubi a vista e le pareti macchiate... necessità un pò di trasformazione. Gaspare acquista una pianta, un olmo, che dovrà fungere da copri- tubi affinché la sua ospite, quando verrà, troverà un ambiente piacevole. In seguito Gaspare si appassionerà talmente tanto alle piante che trasformerà l'appartamento in un bosco.
A proposito della ragazzina francese di nome Corinne , che attenderà con ansia, quando la conoscerà scoprirà che .......
Al liceo comunque conoscerà l'avulso Furio che nella vita vorrebbe fare "quello che mette gli occhi ai pelucchi".
" Mi sembra bello che lui abbia questa idea ..... Lui è uno che tu lo guardi negli occhi e ti viene così sui due piedi il pensiero del futuro: cioè pensi di avercelo , un futuro. E quindi ti prende anche una certa allegria. Non mi capita con nessun altro."
In cuor suo Gaspare a Torino rimane deluso ed amareggiato, ma da ragazzo intelligente e dotato di talento quale lui è, arriva alla conclusione che nella vita tutto passa ed anche il liceo passerà. Successivamente Gaspare-Felix, frequenterà l'università, non farà il latinista..... e ne succederanno di belle che strapperanno anche qualche risata., ma non solo, anche molta tristezza, amarezza. 
Leggendo fra le righe, attivando le vene della sensibilità che dovrebbero essere insite in ognuno di noi possiamo scoprire una profonda drammaticità.
Ma non voglio dirvi di più.
E' un romanzo da leggere e solo dopo averlo letto si può comprendere quanto sia meritato il premio che gli è stato attribuito.
E' scritto in uno stile leggero, in alcuni punti è stato utilizzato il linguaggio in uso fra i ragazzi e le pagine scorrono velocemente.
L'autrice, Paola Mastrocola è nata a Torino nel 1956 dove vive ed è un'insegnate di lettere in un liceo scientifico ed io desumo che sicuramente rientra fra coloro che svolgono la propria professione con amore e passione, addentrandosi nella testa dei ragazzi.
In questo romanzo evidenzia in modo significativo i limiti della nostra scuola, l'incapacità di far emergere i talenti .
La scuola, quella che dovrebbe essere la palestra della vita e la vera formazione, in realtà non lo è.
" Le idee vengono quando vogliono e quindi bisogna stare tranquilli"
" Non so a chi è venuta in mente questa storia dell'anima che esce dal corpo e se ne resta a svolazzare nella stanza, ma non è stata una grande idea, mi pare".
E questa è forse cosa da poco???? Dite voi:
"Pensiamo che si cresca verso l'alto. Che idiozia! Le madri ad esempio, tu guarda come sono fiere che i loro pargoli crescono in altezza. E invece bisognerebbe scavare sotto i piedi dei figli, e vedere lì nella terra, quanto sono cresciuti. Se no poi, da grandi, cadono. Cadono a faccia in giù, come pali mal piantati nel terreno, senza radici".
E mi zia diceva :" Tu sei come una barca in un bosco".

(Ed a volte anch'io mi sento "come una barca nel bosco").
novembre 2011- Y.P.

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