sabato 10 febbraio 2018

UN AMORE NATO COSI' - Giuseppe Guinn

1 settembre 2013 - Giuseppe Guin in una sala della sontuosa Villa Olmo a Cernobbio presenta il suo nuovo libro “ UN AMORE NATO COSI’".
La giornata è stupenda e la villa in stile neoclassico progettata dal noto architetto Simone Cantoni, circondata dall’ampio parco si mostra in tutto il suo splendore e offre uno scenario pregevole caratterizzato anche dalla esposizione di sculture moderne dell’artista Nicola Salvatore collocate in punti strategici. ( E’ in corso la mostra personale - Sotto il segno della Balena – di Nicola Salvatore).
Inoltre a completamento , nelle acque del lago antistanti i giardini, è ormeggiato uno fra i più antichi battelli del lago, il piroscafo “PATRIA “ varato nel 1926 che ha appena terminato una sostanziale manutenzione ed è aperto al pubblico per le visite. L’insieme crea un contesto inusuale davvero apprezzabile.


GIUSEPPE GUIN giornalista di LA PROVINCIA ( Como) e scrittore, non poteva scegliere location migliore per la presentazione del suo nuovo romanzo. L’ evento è programmato per le ore diciotto: io sono presente per aver ricevuto l’invito tramite Facebook proprio da lui che ora voglio conoscere personalmente .
Intanto che sto andando verso l’ingresso della villa, vedo poco distante dalla fontana, un elegante signore leggermente appoggiato al bastone che sta conversando. lo riconosco immediatamente e mi avvicino, si tratta di un altro scrittore che ho avuto la fortuna di incontrare recentemente : Alessandro Lukacs autore di alcuni romanzi fra i quali Via Mala. Lo saluto con immenso piacere e mi sembra che anche lui abbia contraccambiato il medesimo piacere.
Nell’elegante atrio di Villa Olmo è allestito un banco libri, ovviamente acquisto “ Un amore nato così”, chiedo notizie dell’autore e mi rispondono che “ è in giro”. Lancio uno sguardo esplorativo, lo cerco fra i presenti, lo vedo, lo raggiungo, gli parlo.
Lui con cordialità si rende disponibile alla conversazione, gli porgo il libro e gli chiedo dedica e firma: con naturalezza estrae la penna e senza null’altro dire, soddisfa il mio desiderio.
L’evento inizia puntualmente nella fastosa sala di fronte all’ingresso: oltre all’autore, sono presenti un musicista e un regista e alle loro spalle, su un grande schermo scorrono immagini dell’attrice Laura Negretti che legge alcuni passaggi assai intriganti del romanzo.
( La donna fotografata di profilo davanti ad un finestra mentre osserva il lago, ovvero l’immagine utilizzata per la realizzazione della copertina del libro, è appunto Laura Negretti).
Ma andando oltre la presentazione alla quale forse ho già dedicato spazio eccessivo, passo al romanzo che ho letto in un baleno.
Pubblicazioni di Giuseppe Guin
Come è noto qui nella community, io leggo moltissimi libri poiché sono appunto affetta dal vizio della lettura e non bado ai generi: passo da Oscar Wilde a Luciana Littizzetto senza problemi e non trascuro gli scrittori del “mio” Lago come Andrea Vitali . Ebbene il primo incontro con Giuseppe , che a suo dire è rimasto stregato dalle acque del Lario, avvenne con L'amore imperdonabile pubblicato nel 2009 – apprezzato e recensito. In seguito a quello ne scrisse altri due dei quali acquistai più di una copia, li regalai in un paio di occasioni e purtroppo non li ho ancora letti.
('''Io ti aspetto qui''' pubblicato nel 2010 e Portami al lago nel 2011).
UN AMORE NATO COSI'’
“Un amore nato così “ è proprio bello, avvincente, intrigante.
I luoghi in cui la storia è ambientata li conosco, li vivo o li vissuti nei racconti dei miei genitori e mi sento di affermare che l’autore ha reso perfettamente l’idea. I borghi del lago pur diversificandosi come conformazione paesaggistica sono identici o molto simili in abitudini, tradizioni e negli anni addietro tutte le persone avevano un soprannome e spesso le donne erano identificate come appartenenti all’uomo che avevano sposato: La Clara del Toni, la Rina del Baroz, oppure la Gina del Pesat anche se per quest’ultima il matrimonio non c’entrava in quanto essendo figlia del peccato non si era mai sposata.
Non raramente i soprannomi venivano riportati anche sui necrologi.
GOCCE DI TRAMA
La storia è ambientata negli anni cinquanta e si snoda prevalentemente fra i due borghi lacustri di Carate e Careno.
I personaggi coinvolti sono molti, ma i protagonisti sono quattro: il Toni e la moglie Clarissa, il farmacista Armando Bisceglie e soprattutto lei, Eralda Sistini comunemente nominata come la logia de Caren, che volutamente non descrivo mentre nel romanzo è molto ben descritta.
I quattro personaggi sono accomunati da un sentimento che potrebbe essere l’AMORE, ma poichè il romanzo di Giuseppe Guin non è un romanzetto rosa si può asserire che i quattro sono accomunati da segreti. Ogni personaggio ha un suo segreto importante, ma negli anni cinquanta in un paese assai distante della città, dove ci sono zittelle come la Berta Silzona e la Bruna Ciculena, pettegole, lingue lunghe, ma anche uomini come lo stradino Cecco Triass, il taglialegna Peppo Farina e il guardaboschi Pinin Basile e anche la Stria di professione veggente, custodire segreti è quasi impossibile.
E infatti sarà proprio il desiderio di scoprire i segreti dei protagonisti che farà entrare in azione l’intero paese, tutti si sentiranno in dovere di dare il proprio contributo nello sbrogliare la matassa, ma in un determinato particolare attimo cascherà un morto. Il romanzo diventa giallo e il povero Peppo, morendo lascerà dietro di sé un altro segreto o meglio un mistero su cui bisognerà indagare e saranno obbligati ad intervenire pure i marescialli dei carabinieri.
Ma intanto al funerale del Peppo affluiscono in molti, persino dalla sponda opposta e vi partecipa anche l’Eralda Sistini detta Logia. Tale presenza ovviamente non passa inosservata e desta stupore e clamore come pure non passano inosservate le presenze del Toni , della moglie Clarissa e del farmacista Armando.
Sia comunque chiaro che nulla vietava ai 4 protagonisti di partecipare alla mesta cerimonia….
Mi fermo qui e in sintesi riporto tre righe scritte nella quarta del libro:
“Intrighi, passioni e relazioni inconfessabili, dentro un mondo affascinante…Sono amori finiti e sogni di un amore”.

Muoio dal desiderio di raccontare altro, mi passano davanti agli occhi immagini fantasiose nate da alcune descrizioni di Guin, un sorriso mi sfiora le labbra, placo la mia tentazione, non voglio rovinare la sorpresa a chi deciderà di intraprendere questa lettura che consiglio vivamente a tutti perché vi farà trascorrere qualche ora con la mente lontana dalla quotidianità, ma soprattutto vi permetterà di estraniarvi dai recenti avvenimenti politici anzi, permettetemi di esternare che “non ne posso più di sentire parlare delle vicende di un tale personaggio ”.
Grazie Giuseppe Guin, il tuo libro mi ha regalato buon umore e forse a ben pensarci anche un po’ di rammarico poiché fra le righe evidenzi che un tempo, contrariamente ad oggi, oltre al pettegolezzo da considerarsi linfa vitale di borgo, regnava molta solidarietà .

IL MIO LIBRO
Seconda edizione del Luglio 2013 l’ho pagato solo 15 euro ossia, il prezzo indicato in copertina, ma “il mio libro” vale molto di più perché Giuseppe con la sua penna lo ha reso SPECIALE.
Poiché in occasione di compleanni o ricorrenze varie regalo frequentemente libri, sicuramente questo romanzo sarà oggetto di regalo .
Casa editrice: Alessandro Dominioni Editore
Un piccolo assaggio
( Siamo al funerale del povero Peppo e la gente mormora)
"La gente seguitava ad uscire di chiesa a fatica, ma in molti continuarono a tenere d’occhio Clarissa… Quando il flusso si dovette restringere, per via del portone angusto, si ritrovarono vicini tutti e quattro. Nessuno si scompose: la Clar seguitò a tenere una mano sul braccio del marito, ma lui si voltò a destra e lanciò uno sguardo alla logia. Il Toni continuò a sorreggere la ma Sno della moglie……. Pochi attimi poi, in piazza, i coniugi Barindelli si incamminarono verso il cimitero, il farmacista si diresse verso casa e la logia imbocco il sentiero che portava al lago.
Così , imperturbabili, ognuno per la propria strada, come se ciascuno fosse sconosciuto all’altro o, per lo meno, non così in confidenza da concedersi un pubblico saluto.
A quel punto la Ciculena non riuscì davvero a tacere: “ Spudorati”……."
Settembre 2013 - (Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove)

Nessun commento:

Posta un commento