RAGIONE E SENTIMENTO rappresenta il mio incontro con Jane Austen , scelto casualmente fra gli OSCAR MONDADORI e acquistato al prezzo di 9 euro.
Era da parecchio che mi dicevo che dovevo leggere JANE AUSTEN , la nota scrittrice autrice di romanzi di grande successo che pure ai giorni nostri rientra sempre ai primi posti in qualsiasi classifica dei grandi romanzieri inglesi.
Chi è Jane AustenEra da parecchio che mi dicevo che dovevo leggere JANE AUSTEN , la nota scrittrice autrice di romanzi di grande successo che pure ai giorni nostri rientra sempre ai primi posti in qualsiasi classifica dei grandi romanzieri inglesi.
Nata il 16 dicembre 1775 in una famiglia discretamente agiata e in un clima intellettuale fervido e stimolante poiché il padre sacerdote anglicano era grande appassionato di letteratura e due fratelli dediti alla redazione di un giornale letterario.
Jane muore in età precoce, il 18 luglio del 1817 a soli 42 anni, ma pur nella sua breve vita, in cui non contrasse mai matrimonio e impiegò il suo tempo utilizzando unicamente carta e e penna, scrisse opere di altissimo pregio che l’hanno consacrata intramontabile e dalle quali sono stati tratti molti film e serie televisive.
Nel libro in mio possesso vi è una presentazione della scrittrice redatta da Virginia Woolf di cui riporto qui di seguito alcune righe secondo me molto eloquenti a significare la grandezza e lo stile letterario della Austen: “Più di ogni altro romanziere, lei riempie ogni centimetro della tela di osservazioni, plasma ogni frase trasformandola in significato, chiude ogni fessura e ogni spiraglio del tessuto, fino a quando ciascun romanzo non diviene un piccolo mondo vivente, dal quale non si può eliminare una scena o persino una frase senza privarlo di un po’ della sua vita”.Jane muore in età precoce, il 18 luglio del 1817 a soli 42 anni, ma pur nella sua breve vita, in cui non contrasse mai matrimonio e impiegò il suo tempo utilizzando unicamente carta e e penna, scrisse opere di altissimo pregio che l’hanno consacrata intramontabile e dalle quali sono stati tratti molti film e serie televisive.
I SUOI ROMANZI
Ragione e sentimento ( 1811)
Orgoglio e pregiudizio ( 1813)
Mansfield Park (1814)
Emma (1815)
L’Abbazia di Northanger (pubblicato nel 1818 dopo la sua morte)
Persuasione (pure pubblicato postumo)
RAGIONE E SENTIMENTO
Inizialmente questo romanzo scritto nel 1795 aveva il titolo di Elinor e Marianne modificato poi nel 1811 quando venne pubblicato in RAGIONE E SENTIMENTOLa Austen finanziò la pubblicazione del romanzo ma fu un investimento ben riuscito poiché le copie stampate in breve furono vendute totalmente e nel 1815 venne tradotto in francese .
TRAMA in sintesi
Il titolo iniziale Elinor and Marianne era più che confacente in quanto la trama ruota intorno a queste due donne e precisamente le due sorelle Dashwood: la diciannovenne Elinor che rappresenta la ragione e la romantica diciassettenne Marianne che impersona il sentimento.Le due donne unitamente al resto della famiglia composto dalla madre e da un’altra sorella più piccola d’età di nome Margaret, alla morte del padre, il quale da un matrimonio precedente aveva avuto un figlio di nome John ora sposato con l’antipatica Fanny, si ritrovano in una situazione economica non propriamente florida.
La storia inizia proprio con l’apertura del testamento con il quale la bella tenuta terriera nel Norland Park del padre diviene proprietà di John fermo restando che il medesimo si curi del benessere delle sorelle.
John sarebbe ben intenzionato ad onorare la promessa fatta al padre , ma la moglie alquanto egoista lo convince a tenersi tutto per sé stesso.
Le sorelle e la madre si trovano costrette a trasferirsi in un modesto cottage nel Devonshire di proprietà di un lontano parente, tale sir Midletton. Qui faranno conoscenza con altri personaggi che con i lori comportamenti a volte discreti a volte quasi bizzarri, contribuiranno a riempire le numerose pagine del romanzo.
Ma prima del trasferimento Elinor si innamora di un uomo, un uomo non particolarmente affascinante , ma dotato di buonsenso e intelligente , che il caso vuole sia proprio il fratello di Fanny e per il quale la madre auspica un matrimonio con una donna ricca che possa contribuire ad accrescere il patrimonio famigliare.
Sarà questo un amore contrastato e fonte di sofferenze non indifferenti, in parte causate da episodi a tratti divertenti dovuti a errate interpretazioni delle apparenze.
Nel Devonshire invece sarà Marianne che mentre va a passeggio sarà vittima di una caduta che si rivelerà fatale perché s’innamorerà perdutamente di un giovane di nome Willoughby che fortuitamente si troverà sul suo sentiero e la soccorrerà.
Anche questo innamoramento sarà fonte di sofferenza poiché lui nonostante con il suo comportamento facesse pensare ad un forte interesse per Marianne che potesse sfociare in un fidanzamento, non avverrà nulla in quanto sposerà un donna benestante .
Marianne impersona il sentimento e quindi si abbandonerà totalmente fra le braccia di questo uomo che la farà soffrire fino a condurla alla disperazione più nera.
Ma Elinor e Marianne sono molto unite come non sempre succede nella realtà fra sorelle e fratelli ed Elinor in particolare, nei confronti della sorella è molto protettiva e quindi il dolore suo verrà mascherato quasi represso per aiutare l’altra e sopportare il proprio.
Insomma ad un certo punto la storia evidenzia le diverse modalità di affrontare il dolore e la sofferenza. Chi utilizza la ragione soffre in una determinato modo, chi segue il cuore soffre diversamente. Le descrizioni sono sicuramente interessanti e l’analisi delle emozioni e davvero minuziosa : Elinor e Marianne impareranno a conciliare la ragione con il sentimento e diventeranno donne.
Non racconto l’epilogo per non togliere la sorpresa a chi intende intraprendere la lettura di questo grande romanzo.
Le mie impressioni
Il romanzo è consistente e seppure lo stile letterario è molto gradevole non l’ho letto velocemente perché ho ritenuto valesse la pena leggerlo attentamente per assaporarlo appieno.C’è ben poco da dire: è scritto in uno stile perfetto con una ricchezza di linguaggio davvero notevole.
I luoghi sono descritti nei minimi dettagli che mentre si sta leggendo si ha la sensazione di trovarsi in loco.
I sentimenti sono palpabili per merito dei sostativi e degli aggettivi assolutamente calzanti alla circostanza.
Pure i ragionamenti dettati appunto dalla ragione, vengono elaborati puntigliosamente, non tralasciando nulla e mai fanno i una grinza.
Forse ciò che meno ho apprezzato nella storia è il fatto che il dolore, la sofferenza sono causati unicamente dagli uomini. Le donne appaiono delle vittime. In particolare ho trovato esagerata e grottesca, la sofferenza di Marianne causata dall’abbandono di Willoughby.
Ma ritengo comunque che il mio giudizio è certamente riconducibile alla mia formazione personale mentre occorre tenere in considerazione che il romanzo è stato scritto nel 1795 e il ruolo femminile era ben diverso da quello attuale.
Inoltre Jane Austen essendo figlia di un pastore anglicano sicuramente era una conservatrice.
Complessivamente il romanzo l’ho molto apprezzato e in particolare con riferimento alla fine ironia che strappa qualche sorriso e a vari passaggi che evidenziano le assurdità dell’esistenza.
Trovo assolutamente appropriato quanto riportato sul retro del libro e precisamente: “ La Austen tesse una trama piena di grazie e ironia in cui la sua elegantissima prosa riesce ad analizzare e descrivere con straordinaria sottigliezza il contrasto e il dissidio tra istanze psicologiche e morali”.
Non escludo che in futuro legga anche l’altro romanzo dal titolo Orgoglio e pregiudizio.
Inoltre Jane Austen essendo figlia di un pastore anglicano sicuramente era una conservatrice.
Complessivamente il romanzo l’ho molto apprezzato e in particolare con riferimento alla fine ironia che strappa qualche sorriso e a vari passaggi che evidenziano le assurdità dell’esistenza.
Trovo assolutamente appropriato quanto riportato sul retro del libro e precisamente: “ La Austen tesse una trama piena di grazie e ironia in cui la sua elegantissima prosa riesce ad analizzare e descrivere con straordinaria sottigliezza il contrasto e il dissidio tra istanze psicologiche e morali”.
Non escludo che in futuro legga anche l’altro romanzo dal titolo Orgoglio e pregiudizio.
Alcuni stralci
“ Un uomo che non sa che farsene del proprio tempo non si rende conto di intromettersi in quello degli altri”
“ Detesto tutti i luoghi comuni e a volte mi sono tenuta per me i miei sentimenti perché non trovano un linguaggio adatto a esprimerli se non parole comuni logorate dall’uso, prive di senso e di significato”.( Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove) maggio 2012 - Y.P.
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