INTRODUZIONE personale alla recensione
Non vi è dubbio che molte volte desideriamo leggere un libro per ritrovare una parte di noi stessi. Sovente nelle pagine di un libro cerchiamo risposte a quelle domande che da tempo abbiamo in sospeso . A volte dentro le parole di un autore cerchiamo il confronto o anche delle conferme.
Forse proprio per questo, entrando in libreria e vedendo in esposizione un libro di Andrea De Carlo, con la copertina raffigurante un lembo di campo di papaveri e dal titolo PURA VITA, senza nulla sapere e senza soffermarmi a pensare se acquistarlo o meno, l’ho ben riposizionato della mia borsa, ovviamente dopo averlo pagato, e sono uscita.
Una decina di giorni fa l’ho iniziato ed ora mi appresto ad esprimere la mia opinione e non mi stupirò se qualcuno leggendo gli stralci che andrò ad inserire commenterà che si tratterà di saggezza scontata.
Io credo che prima di esprimere qualsiasi giudizio sarebbe opportuno leggerlo perché si tratta di libro sicuramente meritevole, anche perché l’autore non vi è dubbio che sia di un certo spessore e non credo che sia solo un caso se le sue opere sono tradotte in 26 paesi.
Inoltre non si tratta di una storia noiosa e seppure si tratta di un libro di un certo peso la lettura è molto piacevole e in qualche punto ci scappa anche il sorriso.
Per dare un assaggio non utilizzerò le parole mie, ma riprendo totalmente quanto scritto sul quotidiano “ La Stampa” da Sergio Pent, poiché secondo me danno chiaramente idea del genere di lettura che si va ad intraprendere.
“ Un De Carlo quasi perfetto nel suo ruolo di psicanalista del nostro presente… Un romanzo compiuto quasi necessariamente “filosofico” in cui ognuno può confrontarsi, nei dilemmi quotidiani della propria insoddisfatta normalità”.
L'AUTORE
Andrea DE CARLO è milanese di nascita ( 1952) ed è il figlio del noto architetto genovese.
E’ laureato in lettere Moderne e viaggia moltissimo non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, in Australia e altro.
Non è solo scrittore affermato ma anche musicista, pittore e fotografo.
Ha lavorato come assistente di Oliviero Toscano. ( Non so se lo fa ancora).
Numerose sono le sue opere di cui ne cito solo qualcuna:
Uccelli da gabbia e da voliera nel 1982,
Due di due nel 1989,
Tecniche di seduzione nel 1991,
Di noi tre nel 1997, Mare della verita’ nel 2006, e molti altri.
PURA VITA è stato pubblicato la prima volta nel 2001 da Mondadori e io l’ho acquistato come IV Edizione Tascabili Bompiani del giugno 2014 – prezzo di copertina euro 10.E’ laureato in lettere Moderne e viaggia moltissimo non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, in Australia e altro.
Non è solo scrittore affermato ma anche musicista, pittore e fotografo.
Ha lavorato come assistente di Oliviero Toscano. ( Non so se lo fa ancora).
Numerose sono le sue opere di cui ne cito solo qualcuna:
Uccelli da gabbia e da voliera nel 1982,
Due di due nel 1989,
Tecniche di seduzione nel 1991,
Di noi tre nel 1997, Mare della verita’ nel 2006, e molti altri.
TRAMA
Ambientazione e protagonistiSi tratta della cronaca di un viaggio a sud della Francia di un padre separato di professione storico con la figlia sedicenne , una ragazzina che ha già letto moltissimi libri e continua a coltivare la passione per la lettura.
Il viaggio della durata di pochi giorni viene fatto a bordo di un “ finto fuoristrada bastardo del cavolo” . Corrono attraverso gli splendidi paesaggi della Provenza, si fermano in hotel trovati casualmente lungo il percorso e mangiano in ristoranti-trattorie non preventivamente individuate .
Si tratta di una vacanza di inizio autunno senza programmi dettagliati, oramai fuori stagione per il turismo convenzionale e quindi la maggior parte degli alberghi sono già chiusi e anche nei ristoranti vi si incontrano pochissime persone e il menu spesso non offre una grande scelta.
Lui, il padre è separato da una certa M., ma odia i finali e questa separazione di fatto, a livello mentale è simile a una” non separazione” in quanto continua a persistere, soprattutto da parte di lui, un ricerca che sembra sterile. Telefonate, mail per dirsi cose probabilmente già dette e ridette.
Ma comunque nella trama questa storia è marginale, ma non trascurabile poiché evidenzia come si possa deteriore un rapporto e come i difetti che inizialmente sono visti con amore, con il passare del tempo divengono insopportabili e motivo di disinnamoramento.
Il resto è una continua conversazione fa padre e figlia: lei chiede, ascolta, poche volte si esprime, ma quando si esprime non lo fa mai banalmente. Lui cerca di dare spiegazioni affrontando qualsiasi argomento. Lui è indubbiamente molto colto, è uno storico abituato a fare ricerche e quindi non si ferma mai alla superfice.
Mentre leggevo, poiché la mia fantasia spesso corre a briglie sciolte, ho dato un volto a questo padre loquace, prolisso, imperfetto e pervaso da molti dubbi nonostante tutte le sue certezze.Si tratta di una vacanza di inizio autunno senza programmi dettagliati, oramai fuori stagione per il turismo convenzionale e quindi la maggior parte degli alberghi sono già chiusi e anche nei ristoranti vi si incontrano pochissime persone e il menu spesso non offre una grande scelta.
Lui, il padre è separato da una certa M., ma odia i finali e questa separazione di fatto, a livello mentale è simile a una” non separazione” in quanto continua a persistere, soprattutto da parte di lui, un ricerca che sembra sterile. Telefonate, mail per dirsi cose probabilmente già dette e ridette.
Ma comunque nella trama questa storia è marginale, ma non trascurabile poiché evidenzia come si possa deteriore un rapporto e come i difetti che inizialmente sono visti con amore, con il passare del tempo divengono insopportabili e motivo di disinnamoramento.
Il resto è una continua conversazione fa padre e figlia: lei chiede, ascolta, poche volte si esprime, ma quando si esprime non lo fa mai banalmente. Lui cerca di dare spiegazioni affrontando qualsiasi argomento. Lui è indubbiamente molto colto, è uno storico abituato a fare ricerche e quindi non si ferma mai alla superfice.
Se questo romanzo dovesse divenire una trasposizione cinematografica vedrei il ruolo di questo padre, perfetto per Nanni Moretti.
Comunque nel finale padre e figlia litigano, lei lo insulta, addirittura si strattonano e succede un guaio……che non vado a raccontare perché è l’epilogo del romanzo e molti lettori non amano leggere un romanzo di cui già si conosce il finale.
Le mie impressioni
Le ho già esplicitate nella stesura dell’opinione, non mi rimane altro, che suggerirlo come ottima lettura adatta a tutti e soprattutto utile a tutti. Per lo meno, se qualcuno lo riterrà inutile non potrà negare che in più punti si sarà ritrovato poiché è un romanzo moderno che affronta problematiche della quotidianità che viviamo. Credo che in ogni caso leggendo, ciascuno possa essere indotto a qualche riflessione perché non penso affatto che l’uomo, la donna siano al mondo unicamente per mangiare e per godere.
STRALCI della conversazione durata l'intero viaggio
Inizio con questa esternazione del padre perché ancora oggi a volte mi ci ritrovo:
“ Bastava guardarmi attorno, avevo una quantità incredibile di modelli negativi sotto gli occhi.Mi bastava guardare i miei professori e i miei compagni e i genitori dei miei compagni e la gente per strada e sui tram e nelle macchine. Sapevo che non volevo essere come loro, a nessun costo”.
2) Un’amicizia va alimentata. Hai bisogno di lavorarci. Hai bisogno di capirla e indirizzarla, infonderci il tuo spirito e attivare le tue capacità di recezione, darle continue ragioni per non prendere una strada sbagliata o dissolversi per esaurimento di energia. Non puoi smettere mai.
3) E’ il padre che parla:“Ma gli uomini hanno costruito e inventato e scoperto e scritto e dipinto quasi tutto quello che c’è.
L’hanno anche distrutto e rubato e cancellato e strappato e seppellito, con altrettanta intensità”.
La figlia: “ Perché’”
Il padre risponde:
Perché gli uomini sono prigionieri di un’ossessione meccanica inarrestabile. Costruire e rompere, mettere insieme e disfare, coltivare e devastare, aprire e chiudere, riempire e svuotare, irrigare e bruciare. Come dei bambini miopi e prepotenti con i loro piccoli secchielli e palette di plastica sulla spiaggia”
………………………………………………………………………..Tipo, prendi i Minoici che vivevano a Creta. Non avevano neanche mura e fortezze, erano una società evoluta con una forte componente femminile. Avevano un senso estetico complesso, amavano l’architettura e la pittura e la musica, i giardini, gli abiti, e danze. Poi sono arrivati dal mare gli Ioni che invece erano rozzi e aggressivi e mascolini, e hanno distrutto la civiltà minoica. Ma puoi scegliere qualsiasi altro punto della storia, se vuoi esempi.
4) Il nostro per esempio è un paese dove le parole contano più dei fatti, i toni di voce più delle parole. Le scarpe più dei piedi, la carrozzeria più della meccanica. E’ un paese dove bona parte di quelli che dovrebbero fare qualcosa recitano invece una parte, e non smettono mai. In un paese così è difficile sopravvivere, senza atteggiamenti.
- Perchè?
- Esistono delle persone che cercano di essere dei buoni genitori, il che è già
qualcosa. Ma esserlo è diverso.
Mi fermo qui e insisto a suggerirne la lettura.
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