“Pianoforte vendesi” titolo insolito per un romanzo, ma se il romanzo è scritto da Andrea Vitali allora ci sta proprio bene. Mio figlio direbbe che è un titolo “ a caso”, ma lui non fa testo, non riesco a trovare un libro che possa stimolare il suo interesse. Si è fermato a Federico Moccia.
Eppure sono certa che se leggesse i romanzi di Andrea Vitali li apprezzerebbe e si divertirebbe.
Sì, perché Andrea Vitali è veramente uno scrittore talentuoso che riesce a catturare l’attenzione del lettore ed a coinvolgerlo, facendo apparire interessanti storie quasi banali.
“Gocce di trama”Eppure sono certa che se leggesse i romanzi di Andrea Vitali li apprezzerebbe e si divertirebbe.
Sì, perché Andrea Vitali è veramente uno scrittore talentuoso che riesce a catturare l’attenzione del lettore ed a coinvolgerlo, facendo apparire interessanti storie quasi banali.
“Pianoforte vendesi” è quanto sta scritto su un cartello esposto su un portone mezzo aperto di una casa disabitata, ( ovviamente a Bellano). Andrea Vitali prende spunto da questo cartello e architetta un racconto che a tratti diventa persino mistero. Ci mette come protagonista un ladruncolo da quattro soldi con i capelli lunghi e unti, il naso a becco e delle bellissime mani, lunghe e affusolate tanto da meritarsi il soprannome di Pianista, ci aggiunge un maresciallo che è ossessionato dal gioco delle carte e pure un brigadiere; ma non poteva mancare un calzolaio che si stra-ubriaca una volta all’anno, poi inserisce il tutto in una serata dal tempo infernale, di quelle serate che non si verificavano più da chissà quanti anni e zac, il gioco è fatto, il romanzo è stato partorito.
Ed io lì , con il libro in mano, incuriosita, pagina dopo pagina , impaziente di vedere cosa succederà, come andrà a finire. Ma come mai si udirà una musica tanto intensa e delicata se la casa recante il cartello “pianoforte vendesi”è disabitata da più di un anno e la proprietaria è morta e il pianista non ha mai suonato un pianoforte?
La storia si tinge di giallo e il Pianista trascorre la sua bella notte in prigione senza comprenderne la ragione, di sicuro c’è solo il fatto che ha mentito. A causa della notte in prigione il Pianista perde il treno che lo avrebbe riportato a casa sua a Sondrio, senza però causare ansia alla vecchia madre abituata alle stravaganze del figlio che durante le ore notturne va in cerca di lavoro. Alla fine non succede proprio niente di eccezionale. Eppure il romanzo è uno spasso.
Ironico, simpatico, divertente Andrea è un grande narratore ed io gli dico GRAZIE per il buonumore che sa regalarmi.Ed io lì , con il libro in mano, incuriosita, pagina dopo pagina , impaziente di vedere cosa succederà, come andrà a finire. Ma come mai si udirà una musica tanto intensa e delicata se la casa recante il cartello “pianoforte vendesi”è disabitata da più di un anno e la proprietaria è morta e il pianista non ha mai suonato un pianoforte?
La storia si tinge di giallo e il Pianista trascorre la sua bella notte in prigione senza comprenderne la ragione, di sicuro c’è solo il fatto che ha mentito. A causa della notte in prigione il Pianista perde il treno che lo avrebbe riportato a casa sua a Sondrio, senza però causare ansia alla vecchia madre abituata alle stravaganze del figlio che durante le ore notturne va in cerca di lavoro. Alla fine non succede proprio niente di eccezionale. Eppure il romanzo è uno spasso.
Anzi, prima o poi , il lago lo attraverso e glielo vado a dire di persona:
“Grazie ANDREA , con i tuoi romanzi oltre a donarmi sorrisi, porti il “ mio” lago nel mondo e dai lustro al tuo paesello che mi devo prendere la briga di visitare. Devo entrare nella chiesa dal campanile svettante dedicata ai santi Nazaro e Celso che domina i tetti di Bellano e che vedo ogni giorno dalla mia casa di pietra. In quella chiesa un tempo mia mamma ci andava a messa, perché da giovinetta proprio a Bellano ha lavorato e se fosse ancora in vita leggerebbe i tuoi romanzi con immenso piacere perchè gli angoli che nomini, ho la certezza che lei li conoscesse a menadito”.
Infine esterno il mio pensiero: non si possono leggere sempre e solo libri impegnativi o drammatici, si diventerebbe pesanti, noiosi. Occorrono anche letture che fanno sorridere e ridere: per questo c’è Andrea Vitali, il mio dirimpettaio, che sa far ridere senza ricorrere alla stupidità o peggio ancora alla volgarità tanto di moda ai giorni nostri. Lui sa raccontare storie genuine, molte delle quali sicuramente attinenti alla realtà.
Anche la festa dei RE MAGI , meglio conosciuta come la PESA VEGIA, ( la festa in cui è stato collocato l’evento oggetto del romanzo) è reale e si festeggia ogni 5 gennaio da oltre quattrocento anni. Rievoca un avvenimento storico risalente al 1650 anno più, anno meno, in cui sotto la dominazione spagnola, il Conte di Fuentes, aveva ordinato che tutte le pese vecchie presenti nella pieve venissero sostituite con delle nuove.
Tale fatto avrebbe comportato un grande disorientamento per gli artigiani e commercianti poco avvezzi alle innovazioni, quindi una delegazione si fece onere di incontrare l’ autorità spagnola per chiedere la soppressione dell’ordinanza. Poiché la delegazione riuscì nell’intento, quando fece ritorno a Bellano, i bellanesi scesero in festa. Da lì nacque la festa della Pesa Vegia: inizia appunto il 5 gennaio e si protrae anche al giorno dell’epifania con l’entrata in scena dei Re Magi.
E il romanzo inizia il 5 gennaio 1966.
Il libro Anche la festa dei RE MAGI , meglio conosciuta come la PESA VEGIA, ( la festa in cui è stato collocato l’evento oggetto del romanzo) è reale e si festeggia ogni 5 gennaio da oltre quattrocento anni. Rievoca un avvenimento storico risalente al 1650 anno più, anno meno, in cui sotto la dominazione spagnola, il Conte di Fuentes, aveva ordinato che tutte le pese vecchie presenti nella pieve venissero sostituite con delle nuove.
Tale fatto avrebbe comportato un grande disorientamento per gli artigiani e commercianti poco avvezzi alle innovazioni, quindi una delegazione si fece onere di incontrare l’ autorità spagnola per chiedere la soppressione dell’ordinanza. Poiché la delegazione riuscì nell’intento, quando fece ritorno a Bellano, i bellanesi scesero in festa. Da lì nacque la festa della Pesa Vegia: inizia appunto il 5 gennaio e si protrae anche al giorno dell’epifania con l’entrata in scena dei Re Magi.
E il romanzo inizia il 5 gennaio 1966.
La sovraccoperta in bianco e nero raffigura un bellissimo pianoforte e uno sgabello con un cuscino rosso, spicca il titolo scritto con lo stesso colore del cuscino:
PIANOFORTE VENDESI ( che la fantasia del Pianista voltura in “ Pianoforte rubasi”)
Una presentazione elegante, che comunque non si discosta dallo stile adottato dalla Garzanti per tutti libri di Vitali. Anzi questo si differenzia dai precedenti mediante l’inserimento della prima e ultima pagina in cartoncino rosso a dare pregio alla rilegatura.
Prima edizione novembre 2009
Il romanzo vero e proprio inizia a pagina 9 e termina a pagina 88. Si potrebbe chiamare appunto “romanzo breve”.
Tanto breve che ero indecisa se scrivere o no la mia opinione.
Qualche notizia sull’autore per coloro che ancora non lo conosconoIl romanzo vero e proprio inizia a pagina 9 e termina a pagina 88. Si potrebbe chiamare appunto “romanzo breve”.
Tanto breve che ero indecisa se scrivere o no la mia opinione.
Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, un ameno paesino sulla sponda orientale del lago di Como, in provincia di Lecco, è medico di base ed ha scritto numerosi romanzi fra i quali :
-L’ombra di Marinetti che ha vinto il Premio Piero Chiara nel 1995
-Una finestra vistalago - che si è aggiudicato ben 2 premi, il Grinzane Cavour sezione narrativa e premio letterario Bruno Gioffrè
- La figlia del Podesta- Premio Bancarella 2006
- Olive comprese
- La modista 2006 - Premio Hernest Hemingway
- Almeno il Cappello 2009 – Premio Casanova, Premio Procida Isola di Arturo- Premio Campiello selezione giuria dei letterati- finalista premio Strega
Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia.-L’ombra di Marinetti che ha vinto il Premio Piero Chiara nel 1995
-Una finestra vistalago - che si è aggiudicato ben 2 premi, il Grinzane Cavour sezione narrativa e premio letterario Bruno Gioffrè
- La figlia del Podesta- Premio Bancarella 2006
- Olive comprese
- La modista 2006 - Premio Hernest Hemingway
- Almeno il Cappello 2009 – Premio Casanova, Premio Procida Isola di Arturo- Premio Campiello selezione giuria dei letterati- finalista premio Strega
Da alcuni giorni nelle librerie è in bella vista la sua ultima opera dal titolo “ La mamma del sole”.
MARZO 2010- Y.P.
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