sabato 10 febbraio 2018

ATLANTE DI GEOGRAFIA UMANA.- Almudena Grandes

Siete desiderosi di intraprendere la lettura di un romanzo coinvolgente che vi obbliga a rincorrere le pagine? Cercate una lettura semplice ma intensa? Oppure cercate una lettura divertente e contemporaneamente interessante? Oppure ancora avete voglia di leggere un romanzo avventuroso che Vi porta lontano e vi fa desiderare pagina dopo pagina di esserne protagonista?
Bene, se i vostri desideri attuali rientrano in quelli nominati, mi sento di suggerirvi vivamente di non intraprendere la lettura di ATLANTE DI GEOGRAFIA UMANA di Almudena Grandes, meglio rinviare….
Questo romanzo da diverso tempo giaceva nello mia libreria nel comparto” libri da leggere”, credo mi sia stato regalato perché non ricordo di averlo acquistato. Possiedo un’edizione Mondolibri, stampato nel mese di novembre 2001 su licenza Ugo Guanda Editore e diverse volte l’avevo preso in mano ma non avevo mai trovato la convinzione di iniziare a leggerlo finchè l' aprile scorso è venuto il momento e ieri finalmente l’ho terminato.
Atlante di Geografia Umana è stato pubblicato la prima volta in Spagna nel 1998 con il titolo originale Atlas de geografia Humana ,tradotto con il contributo della Direction General del Libros, Archivos y Bibliotecas del Ministero de Education, Cultura y Deporte de Espana.
A me non risulta che rientri fra i capolavori anche se è sicuramente un buon romanzo, scritto molto bene da una scrittrice certamente importante come Almudena Grandes che ha fatto molto parlare di sé con il romanzo erotico" Le età di Lulù" da cui è stato tratto anche il film.
Il contenuto è interessante , non superficiale e anche la trama è meritevole.
Allora cosa c’è che non va? Come mai per leggere 438 pagine anche se fitte, fitte ci ho impiegato quasi due mesi?
Veniamo alla trama
Quattro donne vicine ai primi 40 anni della loro vita, lavorano presso una casa editrice impegnate in un ambizioso progetto che consiste nella pubblicazione di un atlante geografico in fascicoli.
Formano un gruppo eterogeneo, un’èquipe di donne per puro caso: Rosa che ha lavorato come redattrice,correttrice, traduttrice, fa di tutto e lo fa bene, Marisa ex aiutante di Ramon, balbetta un pochino ma funziona alla grande, Ana la migliore grafica di tutto il gruppo , poi Fran la responsabile del progetto .Tutte stanno attraversando un periodo delicato della vita e fra loro si instaura un rapporto confidenziale quasi di amicizia.
Le loro storie sono molto diverse ma tutte e quattro sono impegnate nel “guardarsi dentro” , nell’ auto-analizzarsi, nel fare dei bilanci esistenziali (bilanci non sempre lusinghieri), con lo sguardo sempre rivolto al presente- passato-futuro.
Troviamo storie di matrimoni sbagliati, separazioni, amori passionali e sconvolgenti, inoltre essendoci anche i figli subentrano i rapporti complessi fra genitori e figli.
Dote comune a tutte e quattro le protagoniste è certamente il coraggio e la tenacia e il romanzo si snoda in capitoli riguardanti ognuna di loro che si racconta in prima persona. Sconfitte, gioie, dolori, illusioni e disillusioni. Mai presenti atteggiamenti di resa, sono donne battagliere e a volte sanno raccontarsi anche con un filo di ironia. Sempre presente l’attesa di qualcosa di positivo.
Ricorre frequentemente la frase “ a volte le cose cambiano” fino all’ultima pagina:
“ Perché le cose cambiano. Lo so che sembra impossibile, che è incredibile, ma a volte capita”.
Oltre alle quattro protagoniste la trama coinvolge altri personaggi prevalentemente maschili che occupano molti spazi nel romanzo: sono i personaggi che entrano nelle storie delle protagoniste.
Le pagine scritte dalla Grandes sono pagine cariche di sentimenti e di emozioni, anche di tenerezza, soddisfazione, confusione . Praticamente sono pagine appartenenti alla complessità del mondo visto al femminile.
Ebbene questo romanzo in parte mi ha annoiata, troppo descrittivo lento, troppo lento, non sono riuscita ad affezionarmi a nessuna delle quattro protagoniste, sono giunta alla fine del romanzo unicamente per curiosità. Alcune pagine le ho trovate quasi inutili, persino da non ricordarmi cosa ci stava scritto.
Alcune sere l’aprivo e dopo un paio di pagine mi addormentavo.
Però giunta alla fine mi sono detta che ho fatto bene leggerlo poichè sicuramente ho appreso qualcosa di nuovo nella descrizione dei sentimenti: la scrittura narrativa di Almudena è stata definita impeccabile. Le storie invece credo me le dimenticherò presto, secondo il mio punto di vista sono quasi” storie comuni”.
Qualche pagina briosa potrebbe essere individuata nella descrizione dettagliata di qualche audace atto amoroso, qualche scambio passionale, tendenti forse a un sottile erotismo, ma null’altro.
Potrebbe essere è un romanzo adatto a un pubblico maschile se desideroso di conoscere la complessità delle personalità femminili.
Non è comunque un romanzo da cestinare e può risultare d’aiuto a chi magari sta vivendo delle storie analoghe alle protagoniste . Ad esempio una di loro, in crisi con il marito, per meglio conoscere le proprie insoddisfazioni si rivolgerà all’analista e i capitoli che riguardano quelle sedute sono confessioni notevoli e interessanti:
“ Martin il lapidario, lo chiamavano all’università, perché gli piaceva parlare a colpi di sentenze, frasi corte, affilate, a volte crudeli, quasi sempre azzeccate e inappellabili come le sue convinzioni, come i dubbi che ultimamente mi confessava con un’angoscia crescente e una frequenza insolita anche in chi pratica, nel dubbio, una specie di metodica ginnastica intellettuale”:
Alcune citazioni sono degne di essere ricordate:
-Ogni città ha il suo volte, i suoi gusti, il suo carattere, e il tempo non trascorre alla stessa velocità in tutte.
- mi stordì la bellezza di una strada banale.
- La brevità di una passeggiata così lunga…
- Leggera e repentina inquietudine
- …il silenzio rimase intatto, come uno sgradevole sconosciuto che si fosse infiltrato in casa nostra senza che nessuno lo avesse invitato e non mostrasse la minima intenzione di lasciarci soli.
Almudena Grandes è nata a Madrid nel 1960. Il romanzo erotico con cui ha esordito, Le età di Lulù nel 1989, è stato un best seller internazionale ed ha avuto un notevole successo anche in Italia.
Fra le sue opere ricordiamo:
Ti chiamerò Venerdì
Malena un nome da Tango
Modelli di donna
Nel 2004 ha pubblicato TROPPO AMORE che io ritengo meraviglioso e narra una intensa storia di un triangolo amoroso ambientata sempre a Madrid, come ATLANTE DI GEOGRAFIA UMANA.
Valuto con 3 stelle soprattutto per lo stile narrativo perfetto.
maggio 2010- Y.P.

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