sabato 10 febbraio 2018

NORA WEBSTER - Colm Toibin

Lui, l’autore, COLM TOIBIN, è nato nel 1955 a Enniscorthy.
Giornalista, saggista, romanziere è considerato uno dei principali scrittori irlandesi contemporanei.
E’ autore del romanzo bestseller BROOKLYN da cui è stato tratto il film omonimo candidato a 3 Premi Oscar.
NORA WEBSTER pubblicato da BOMPIANI – prima edizione 2016 – dalle recensioni viene indicato cosi: “ Sottile e ammaliante mescola ironia e nostalgia” Sunday Times
“Ricco, brillante, commovente” – Observer
In quarta di copertina: “Le giornate le appartengono, anche se gli altri potevano andare a trovarla, richiedere il suo tempo, distrarla. Mai una volta, nei ventuno anni di vita domestica aveva avvertito un momento di noia o di frustrazione”.
IL LIBRO

Un gran librone, pesante da portare in spiaggia e scomodo da tenere in mano, che possiedo per averlo acquistato nella libreria di cui mi servo solitamente quando sono sul Lago di Como e, averlo atteso per una settimana in quanto non era presente sugli scaffali e quindi è stato necessario ordinarlo.
Chi me lo aveva consigliato mi aveva detto che era un romanzo molto coinvolgente ed era sicuro che sarebbe stato di mio gradimento poiché una recensione aveva paragonato la protagonista di nome appunto Nora Webster, a Madame Bovary, il romanzo per me eccelso che mi ha aperto un mondo nuovo e mi ha fatto innamorare di Flaubert.

Impressioni personali
E ora io mi appresto a dire la mia, anzi a scrivere le mie impressioni e sono assai titubante.
L’ho letto a settembre, ma finora non me la sono sentita di scrivere una recensione ed anche ora sono nel dubbio: continuare oppure no?
Provo un certo timore ad esternare il mio pensiero perché a me questo grande romanzo non mi ha proprio catturata. “Non mi ha presa”.
Anzi per concluderlo ho dovuto faticare.
Solitamente non lascio mai un libro a metà perché ho la convinzione che sia necessario arrivare fino all’ultima pagina perchè a volte accade che si scopre il senso dell’intero romanzo proprio nelle ultime dieci pagine. Ho quindi insistito e giunta a pagina 346 ho emesso un sospiro di sollievo.
Ce l’avevo fatta. L’avevo letto tutto.
E non lo rileggerei…..
Io che leggo con la matita in mano, di questo romanzo mi sono segnata qualche pagina unicamente per delle belle descrizioni paesaggistiche, tanto che non ho nulla da inserire come “stralci da ricordare” .
Forse non l’ho capito?
Eppure non mi è sembrato ci fosse stato molto da capire perché la trama non era affatto complessa, anzi seppure l’ho lasciato in sospeso qualche sera non è stato necessario ritornare a rileggere qualche pagina.
trama

Ambientato negli anni sessanta in Irlanda, narra la quotidianità di Nora Webster, una donna, moglie e madre di quattro figli che vive in una piccola cittadina con il marito professore universitario.
Tutto nella normalità, oltre alla casa dove risiedono, ne possiedono pure una affacciata sull’oceano dove ogni anno vi trascorrono le vacanze e attimi di felicità e spensieratezza.
Senonchè il marito muore e Nora rimane vedova, quindi si trova ad affrontare una nuova vita comprese le difficoltà economiche che la obbligheranno a prendere decisioni anche difficili come la vendita della casa al mare. 
Gli avvenimenti si susseguono lenti, come forse scorre lenta la vita in quel contesto.
Comunque lei cerca di riprendersi, praticando anche cambiamenti relativi al suo look e… si tinge i capelli, gesto che visto da chi crede di conoscerla profondamente, è interpretato non del tutto benevolmente.
Il romanzo si sofferma molto sull’interiorità di questa donna , sui pensieri che le passano per la testa, sugli stati d’animo. Ci sono inoltre due bambini piccoli che deve accudire ogni giorno, uno dei quali inspiegabilmente è divenuto balbuziente.
E poi Nora che non aveva un lavoro, inizia ad andare in ufficio e quindi le difficoltà pratiche aumentano. Ma non rinuncia mai a ritagliarsi del tempo per se stessa e nel canto, nella musica scopre di trovare appagamento.
In sintesi Nora Webster è una donna complessa come lo sono tutte le donne: a tratti coraggiosa, a tratti ambigua, a tratti decisamente simpatica come in questo passaggio:
“ Davvero Peggy’” chiese Nora. Non poté fare a meno di pensare all’anziana Mrs Lewis di MIll Park Road che sapeva parlare solo dei suoi figli e delle loro carriere, e che ogni volta diceva di avere già messo in programma che la più piccola, Christina, diventasse una dattilografa. Tra le ombre del salotto di Peggy, Nora tratteneva a stento le risa. Dovette concentrarsi per mantenere un’espressione seria”.
Leggendo questo passaggio sono stata indotta a riflettere e a pensare che in effetti ci sono molte donne non più giovanissime che non sanno parlare d’altro che dei figli, dei successi dei figli e mai degli insuccessi, dei figli dei figli, etc. e, mai di loro stesse.
Andando oltre, Nora WEBSTER invece anche se madre di quattro figli ricercava rispetto per la propria entità e spazio per i suoi desideri.
Forse in tutto il suo “trasgredire” da vedova, che comunque “non era trasgredire”, l’autore ha voluto evidenziare la forza che era dentro di lei, una forza forse sopita e risvegliata dalla perdita del marito.
In fondo lei aveva affrontato il lutto interiormente a modo suo, esteriormente rispettando le tradizioni e poi andando oltre e comunque mantenendo sempre vivo il ricordo del marito.
CONCLUSIONE
Infine voglio aggiungere che forse il mio mancato apprezzamento potrebbe essere dovuto alla mia conoscenza superficiale degli stili di vita dei luoghi dove si svolge la storia: in Irlanda dove la religione ha un ruolo non trascurabile.
Per quanto concerne lo stile letterario nulla da dire: indubbiamente è scritto molto bene e le descrizioni sono minuziose. La traduzione è di Alberto Pezzotta ( che non so chi sia).
Che altro aggiungere: in conclusione sono contenta di averlo letto poiché mi sono approcciata ad un autore considerato molto importante.
Per quanto concerne il mio gradimento: un libro spesso si ama perché ci legge, legge dentro di noi, ebbene questo non mi ha letta.
Lascio a voi la decisione se leggerlo o non leggerlo, assegno comunque 3 stelle ciao perchè è scritto bene e non è da considerarsi un romanzo banale.
Ottobre 2016 – Opinione che potrei pubblicare altrove. Y.P.
foto inserite: nr 2 - Il libro nella mia libreria e la prima pagina con appunti

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